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Autore: Sparrowhawk    04/04/2011    2 recensioni
Una piccola storia d'amore fra Jin e Xiaoyu, i miei due personaggi preferiti di Tekken da sempre.
Giocare a Tekken ha sempre un influsso benefico su di me, mi distende i nervi e dissipa ogni mio affanno. Quando finisco di stendere i nemici, mi sento di nuovo a posto con me stessa, come se avessi ritrovato il mio luogo speciale nell'universo. Bello vero?
Non nego che sia uno di quei giochi che mi strappa almeno 100 improperi ma vabbè. Non importa ù.ù
Godetevi la storia, e se non vi piace il pairing...allora fate a meno di leggereeeeeee
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era passato un anno e mezzo dall'ultima volta che aveva messo piede in quell'edificio e, dopo tutto quel tempo, credeva che quella sensazione di perenne frustrazione fosse scomparsa, o almeno lo aveva sperato. Invece gli bastò arrivare nell'atrio per ricordare ogni percezione sgradevole che lo perseguitava all'arrivo del momento di tornare a casa quando ancora frequentava la scuola.
Adesso però non doveva più preoccuparsene: aveva risolto tutto.
La Mishima Zaibatsu era sua. La vendetta non era più un problema ormai.
Mentre per il potere...aveva anche quello.
Certo, si era dovuto vendere l'anima per poter controllare la maledizione del demone che aveva in corpo, ma quello era irrilevante dal suo punto di vista.
L'unica cosa che gli dava veramente fastidio era quell'improvviso vuoto che lo aveva assalito da qualche tempo: non aveva più nulla per cui lottare ne niente per cui valesse la pena di continuare a vivere quella vita così complicata.
Si guardò in giro cercando di scacciare quella pessima sensazione e attendendo che la segretaria del preside lo venisse a chiamare: dopotutto era lì per un motivo, tanto valeva portarlo a termine.
-Insomma Xiaoyu ti vuoi dare una mossa? Non ho mica tutto il giorno!
Jin sobbalzò sentendo pronunciare quel nome.
-...e allora vai io ho delle cose da portare che sono pesanti...non ti preoccupare, ci vediamo domandi.
Riconobbe subito quella voce e, ignorando completamente la ragazza che ora gli stava passando davanti osservandolo con circospezione, puntò il suo sguardo verso il corridoio che aveva avuto alle spalle per tutto quel momento.
Xiaoyu comparve all'istante carica di scatoloni e con il suo solito equilibrio precario nelle cose che non riguardassero la lotta corpo a corpo. Senza nemmeno rendersene conto le si avvicinò piano.
Lei era una ragazza qualunque, una come tante, diversa dalle top model super belle con cui aveva cominciato a familiarizzare. Ma Jin, pur continuando a pensare una cosa del genere, non era mai riuscito a dimenticare il suo profumo, che aveva sentito una sola ed unica volta ben un anno fa sotto quegli alberi di ciliegio in fiore.
Il suo viso allegro, quegli occhi pieni di innocenza, i suoi capelli corvini sciolti al vento.
Non aveva dimenticato niente del loro primo incontro.
Niente.
Xiaoyu inciampò e fece cadere tutto a terra in un batter d'occhio.
-Uffa ma perché capitano tutte a me?!
Ecco un'altra cosa che non aveva dimenticato, la sua voce cristallina.
Si chinò e cominciò ad aiutarla a tirare su le cose. Non capiva neanche perché stesse facendo una cosa del genere. Proprio Jin, impassibile con ogni altra persona che non fosse lui stesso.
Lei fece per alzare lo sguardo verso di lui sorridente, ma la vide mentre si impietriva incredula -...Jin...?
Il suo cuore cominciò a battere come impazzito, come se fosse stata la prima volta.
Ma non era così: quel battito, quel calore, li aveva già provati in precedenza ed era stata sempre lei a farglieli scoprire.
Solo adesso lo aveva capito. Xiaoyu era in grado di far nascere qualsiasi cosa anche dove in precedenza non c'era niente. Solo lei lo faceva stare così bene pur non dicendo niente di importante.
Xiaoyu guardò ancora Jin, sentendo gli occhi cominciare a pizzicarle e le guance diventare rosse e caldissime. Quante volte aveva sognato di poterlo rivedere anche solo una volta?
Quante?
Di sicuro più di mille anche se non le aveva mai contate.
Dopo il loro primo incontro non lo aveva più visto se non da lontano, ma lui non la aveva più notata. In quel periodo la sua maggiore preoccupazione erano gli esami, se lo era ripetuto milioni di volte per auto convincersi che non c'era motivo di disperare.
Prima o poi sarebbe successo di nuovo, di lì a poco si sarebbero parlati ancora, ne era certa.
Purtroppo però quel momento non era mai arrivato.
Era per quello che adesso che lo aveva davanti voleva piangere con tutta se stessa.
Proprio quando stava per dimenticarlo era ricomparso come se niente fosse, come se i ricordi dei suoi pianti, che si erano ammassati l'uno addosso all'altro, non contassero più niente.
Voleva abbracciarlo, ma non poteva. In fin dei conti non si conoscevano nemmeno.
O forse era meglio dire che lui non conosceva lei perché al contrario Xiaoyu conosceva morte e miracoli della vita di Jin.
-...che...che figuraccia...- sussurrò tornando a guardare i libri per terra che erano usciti dagli scatoloni -...sembra che non riesca a farne una giusta davanti a te.
Non voleva guardarlo negli occhi. Non voleva e non poteva.
Jin continuò imperterrito ad aiutarla scuotendo la testa in risposta.
-Non ti devi preoccupare non è successo niente...
-...anche l'altra volta lo hai detto...
Xiaoyu tremava ma stava cercando di non darlo troppo a vedere -Lo hai detto anche un anno fa, però io ho capito lo stesso che avevi mentito. Mentre ti osservavo agli allenamenti di Kendo ho visto che il tuo braccio era più lento del solito...io l'ho notato e mi sono sentita così male. Era per colpa mia vero? Per il fatto che avevi cercato di prendermi al volo ed invece sei atterrato sul tuo braccio... Eppure non mi avevi detto niente...
“Ti ricordi ancora...una cosa del genere?” pensò Jin allungando una mano verso di lei, verso quel viso che aveva sempre visto allegro e sorridente e che gli aveva regalato tanta luce in una sola volta.
Piangeva e lo stava facendo per lui. Nessuno aveva mai pianto per lui che ricordasse.
Gli si strinse il cuore nell'accorgersi di quel nuovo sentimento che lo aveva travolto un anno fa ma che aveva capito solo ora.
Amore, ecco cos'era.
“Che stupido...” si disse asciugando le lacrime di Xiaoyu ed avvicinando la sua bocca a quella di lei “...uno stupido patentato...”.
Jin era sempre stato talmente tanto preso dal suo odio e dal suo desiderio di vendetta che non si era accorto che aveva incontrato l'unica luce che poteva renderlo felice per il resto della vita. Non aveva capito che quella che reputava come una ragazza qualunque era un Angelo sceso dal cielo per riaccendere il suo desiderio di vivere.
-Ti amo...- disse Xiaoyu tra i singhiozzi e rifugiandosi tra le sue braccia, facendo sorridere Jin per la prima volta da anni.

-...anche io ti amo, perdonami se sono così in ritardo.
  
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