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Autore: Kiki May    17/04/2011    2 recensioni
Storia AU, ambientata nell’Inghilterra dei nostri giorni. Buffy Summers è candidata a sindaco di Londra e trova sostegno in un gruppo di fidati collaboratori. Ben presto la donna dovrà fare i conti col passato e con William, compagno del suo defunto mentore Giles.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Angel, Buffy Anne Summers, Un po' tutti, William Spike
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sarò onesta, io non so davvero come farò a portare avanti tutte queste long-fic in corso! Recentemente, purtroppo, ho avuto un altro attacco di fangirlismo da sperimentazione ed ho deciso di provare ad assecondarlo. Spero che mi perdonerete. >*<
Questa fic nasce anche per le insistenze di B, che sembra apprezzare molto una delle coppie in gioco, la ringrazio per il supporto e l’ascolto dei miei deliri creativi.
Cominciamo con la presentazione.


DISCLAIMER


I personaggi appartengono a Joss Whedon e a coloro che possiedono i diritti, li uso senza scopo di lucro, per puro cazzeggio.

Summary: Storia AU, ambientata nell’Inghilterra dei nostri giorni. Buffy Summers è candidata a sindaco di Londra e trova sostegno in un gruppo di fidati collaboratori. Ben presto la donna dovrà fare i conti col passato e con William, compagno del suo defunto mentore Giles.

Pairing: Eccola la novità: Buffy/Lindsey + Spike/Angel e Spike/Giles accennato. Spero non vi scandalizzerete, ecco! XD Cercherò di essere credibile ed IC.

Rating: NC17, suppongo.








Prologo.







Il vento del Nord si abbatteva sulle finestre del vecchio studio londinese, facendole tintinnare senza sosta. Pioveva incessantemente dal giorno prima.
Buffy fissava la parete scura dinnanzi a lei, immobile.
Seduta su un’enorme poltrona, che quasi la inglobava minuta com’era, la donna stringeva un fazzolettino di carta umido, stropicciato, che provvedeva a spezzettare meccanicamente, ad intervalli regolari. L’ambiente circostante era gelido in assenza di un impianto di riscaldamento funzionante, ma lei non sentiva freddo.
Tremava di stanchezza, soltanto.
“Sarebbe meglio che prendessi una giacca e ti riposassi un po’.” Mormorò l’uomo in piedi al suo fianco.
Buffy alzò lo sguardo.
Liam la fissava con apprensione, il bel volto pallido contratto e severo.
“Concludiamo prima.”
“Come vuoi.”
Lui si voltò appena e fece un cenno muto a Xander e Willow, vicini alla porta d’ingresso.
Buffy non riusciva a vederli, il notaio parlava.
“ … Posso continuare con la lettura, signorina Summers?”
“Sì.”
“ … E dunque io, Rupert Edmund Giles, nel pieno possesso delle mie facoltà, lascio tutte le mie proprietà, fatte salve quelle citate nella nota sopra, a … William Shelby.”
Il silenzio generale fu rotto da un singhiozzo violento.
Accanto a Buffy sedeva William, piegato da una sofferenza che non riusciva a censurare. Alla pronuncia del suo nome, il ragazzo aveva ripreso a piangere forte, come in obitorio, ed aveva coperto il volto umido con le mani tremanti.
Buffy spalancò gli occhi arrossati e gonfi senza emettere un fiato. Un lieve fastidio la prese allo stomaco, facendola sussultare.
“Stai bene?” domandò Liam, poggiandole una mano sulla spalla.
“Bene.”
William piangeva senza ritegno.
“Temo di aver concluso.” Interruppe il notaio, pragmatico. “Se avete qualche richiesta da avanzare …”
“Nessuna richiesta.” Replicò Liam.
Gentile, condusse il notaio in salotto. Lo congedò con una lauta parcella.
William non smetteva di piangere.
Xander lo scrutava con malcelato disprezzo, mentre aiutava l’amica a rialzarsi.
“Sto bene.” Mormorò Buffy, sottraendosi alla sua presa sudata e calda. “Sto bene.” Ripeté all’indirizzo di Willow, che la fissava triste.
Liam era tornato.
“Andiamo via adesso.”











Ventuno Giugno






 

 

 







La luce del neon la colpiva in pieno, accecandola.
Infastidita e stanca, Buffy piegò il volto in direzione della spalla.
“Signorina Summers, la prego!” esclamò la giovane parrucchiera alle prese con l’acconciatura dei suoi capelli. “Non riesco a lavorare se lei si muove in continuazione!”
Borbottando un’imprecazione incomprensibile, Buffy riprese a fissare lo specchio dinnanzi a lei e si tese appena, in modo di rimanere immobile nella posizione richiesta.
Da mezz’ora, ormai, stava ferma a farsi pettinare. Ad ogni spazzolata sentiva crescere l’insofferenza e fremeva dal desiderio di parlare coi suoi collaboratori fidati.
“Dovresti lasciarli sciolti!” esordì Willow, piena di documenti e fogli di segreteria da poggiare sulla scrivania.
Buffy si voltò a guardarla e venne rimproverata ancora una volta.
“Dovrebbe lasciarli sciolti.” Spiegò ancora la consulente, rivolta alla parrucchiera. “Mossi, come li ha fatti l’ultima volta. A quanto pare suggeriscono una sorta di fierezza, di bellezza femminile orgogliosamente mostrata al mondo.”
“Avevamo detto di puntare all’austerità!” intervenne Xander, facendo il suo ingresso.
La candidata s’imbronciò ed incrociò le braccia al petto.
“Cosa dovremmo fare, allora?”
“Sciolti!” insistette Willow, vincitrice. “La lega ambientalista per la salvaguardia del suolo cittadino è fiera della nuova candidata riformista.”
“Di quale lega ambientalista stiamo parlando? Quella ufficiale o quella –“
“L’altra. Ma va bene lo stesso, no? Si tratta pur sempre di voti,
il ventuno giugno si avvicina.”
“Voti, voti, voti …”
“Un sondaggio ha appena stabilito che gran parte del successo della tua campagna dipenderà dal consenso dei verdi. Dobbiamo conquistarli necessariamente ed abbiamo la strada in discesa, considerati i nostri avversari inquinatori.”
“Non sono ancora state accertate le responsabilità dell’inquinamento del complesso di depurazione in zona industriale.” Puntualizzò Fred, affiancandosi alla collega. “E la questione è scottante anche per noi, visto che i finanziamenti a quel progetto provenivano proprio da uno dei nostri sostenitori ufficiali.”
“Che si è affidato al sindaco Wilkins per fare appaltare la zona! Certamente noi non c’entriamo con le scelte dell’amministrazione uscente.”
“Non lo dire, Wills! L’amministrazione di Wilkins non è ancora uscente!”
“Smettetela!” esclamò Buffy, inascoltata e coi capelli gonfi. “Verdi, ho capito. Comprerò una piantina da mettere in studio per farli tutti contenti.”
“Non scherzare, dai!”
Buffy serrò gli occhi e scattò in piedi, finalmente libera dalla morsa crudele dell’acconciatrice.
“Mossi e sciolti.” Precisò, indicando la sua immagine allo specchio. “Fierezza femminile!”
“Ottimo. Adesso l’esperta consiglia di cambiare maglia.”
“Wills, paghiamo veramente un’esperta per dirmi di cambiare maglia! Aspettiamo il suo arrivo, che dici? Intanto cosa mi dite del Thames Eye? Ancora articoli su di noi?”
“Decisamente.” Sospirò Fred, mostrando i titoli di testa del quotidiano. “I conservatori non cederanno di un passo finché la campagna non sarà conclusa.”
“Non cederemo neanche noi, ma prepareremo qualche querela nel frattempo. Liam … qualcuno l’ha visto?”
“Sono qui.” Rispose l’interpellato, emergendo dal corridoio ombroso.
Tutti si volsero a guardarlo, consuetamente stupiti dalla sua capacità d’entrata in scena.
Vestito in nero come sempre, alto e bello, Liam pareva un eroe romantico ottocentesco, malinconico e solitario. Indecifrabile.
“Ho appena parlato con la dirigenza centrale del partito,” disse, calmo. “Saranno pronti a ricevere Buffy in mattinata e cercheranno di comporre lo scontro con Travers. Serve una linea unitaria di appoggio al candidato londinese.”
“Servirebbe eliminare Travers dalla circolazione.” Sorrise Buffy, impegnata nella comparazione di due giacche da indossare.
“Spero che non userai questo tono domani.”
“Oh, parlerò il politichese più sopraffino.” Assicurò lei, scambiando con l’amico uno sguardo di intesa silenzioso.
“Ti stanno bene i capelli sciolti.” Notò lui.
“Ecco, vedete?” fece Willow.
“Forse … dovresti vedere una cosa prima dell’intervista.” Accennò Liam, incerto. “Io non credo che –“
“Di cosa si tratta?”
“È una donazione!” osservò Fred, curiosa e veloce.
Buffy lesse la ricevuta. Tacque.
“Perché … perché l’ha fatto?” chiese poi, a bassa voce. “Io non capisco!”
“Non ha fatto nulla di male.” Provò a mediare Liam. “È nobile da parte sua elargire un contributo in favore della tua compagna elettorale. È un cittadino anche lui. Buffy, dovresti incontrarlo. Dovresti tentare di ristabilire un rapporto civile.”
La candidata alzò le braccia, sconvolta.
“Un rapporto civile!” ripeté. “Ma hai ragione su una cosa: dovrò parlare con lui. Dovrà sentirmi, William Shelby. Adesso.”
Rapida, Buffy si diresse all’uscita.
Xander spalancò gli occhi, incredulo.
“E l’intervista?!”

 

 

 
  
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