-CHAPTER ONE-
"Ho sempre amato giocare con mio
fratello,sin da bambino,fino a quando i nostri genitori non hanno rovinato
tutto,con la loro stramaledetta influenza. Io e Regulus eravamo inseparabili..e
avrei fatto tutto per lui.."
-Dai
Silius,dai,dai dai!"
Un piccoletto dai capelli neri strillava nelle
orecchie del fratello maggiore ancora steso sul letto,le coperte tirate sopra
la testa,il volto schiacciato contro il cuscino.
-Dai,dai
dai,dai! Alzati! Dai,dai,dai!"
-Vattene-
mugugnò piano Sirius con la voce soffocata dalle coperte.
-SILIUS!"urlò
il piccolo saltando sul letto e prendendo a pugni il corpo del fratello,avvolto
nelle lenzuola.
-Che
c'è,Regulus?- esclamò esasperato Sirius sbucando da sotto le coperte,e
afferrando per il polsi il fratellino che continuò ad agitare inutilmente i
pugnetti.
-Ho fame- si
lagnò il fratello tirando su con il naso - E voglio giocale con te-
-Dopo,Reg.
Ho sonno- disse Sirius sprofondando di nuovo nei cuscini.
-Ho fame
adesso!- strillò il piccolo,prendendolo per un braccio e tirandolo,nel patetico
tentativo di farlo alzare. Non ci riuscì. Sirius alzò gli occhi al cielo.
Aveva
appena compiuto sei anni,esattamente qualche giorno prima e Regulus già lo
aveva ripreso a tormentare. Gli aveva promesso che lo avrebbe lasciato dormire per
una settimana intera,ma evidentemente, per
quella piccola peste di quasi cinque
anni, le abitudini erano dure a morire.
- Non hai
già mangiato?- domandò seccato
-Ho ancola
fame- si lamentò Reg,mettendo il broncio e incrociando le braccia -Ancola-
Sirius
scoppiò a ridere,divertito- Quando ti deciderai a dire la "r",Regulus?Hai
cinque anni-
- Non è
velo,ne ho quattlo. E poi pallo molto bene,lo dice il papà-
-
Si,certo,Regulus. Facciamo così,finchè non dici una parola con la r
decentemente,io non ti do da mangiare. Scegli tu-
-Cattivo
Silius! Ho fame- pianse il piccolo. Sirius,dal canto suo,lo guardò infastidito,rigettandosi sul cuscino.
-
Oh,avanti,non vorrai che Bella ti prenda ancora in giro,no?-lo stuzzicò,sorridendo malizioso.
-No!- urlò
Regulus - Va bene ,blutto cattivone..ci plovo- disse il volto contratto per la
concentrazione.-Pelò poi mi
dai i biscotti-aggiunse lanciando un'occhiata speranzosa al fratello,che annuì
distratto.
-Sil..Sili..Siliu..Siru..Sirius!-
esclamò il piccolo soddisfatto di sè stesso - Sirius - ripetè,felice.
Il fratello
lo guardò torvo- Piccola peste,vedi che sei capace? E tu lo sapevi e adesso mi
devo alzare dal letto per colpa tua..-
I suoi
lamenti vennero coperti dalle urla di gioia del piccolo bambino che lo obbligò
a scendere dal letto,tirandolo con forza per un braccio. Sirius
imprecando sottovoce tra sè,andò in cucina,con un soddisfattissimo
Regulus alle
calcagna. Sul tavolo di legno pregiato,vi era un piccolo pezzo di
pergamena,dove vi era scritto,con inchiostro verde:
Siamo al ministero,fate i bravi,mi
raccomando. Non toccate i biscotti e non disordinate la casa.
Ciao,mamma e papà.
Sirius
sbuffò,dopo che di districò tra quel labirinto di lettere,ancora troppo
sconosciute per lui. Orion insisteva perchè imparasse a leggere presto.
-Mamma dice
che non puoi mangiarli,i biscotti-osservò al fratellino,che lo guardò
supplicante,in una fedele imitazione del gattino rosso che Reg sfamava di
nascosto.
-Me l'hai
plomesso!-si lagnò- Non è giusto! Cattivo!-
Sirius alzò
le mani in segno di resa- Va bene,va bene,rompiscatole...te ne do uno..Uno
solo,però-
Regulus aprì
la bocca per protestare,ma il fratello lo interruppe - Uno solo e non
discutere,Reg. La tua non è fame-
-Si invece-
-No,affatto.
La tua è gola-
-Voglio i
biscotti- cominciò Regulus quando vide
che il fratello si appoggiava al ripiano della cucina a braccia conserte,senza
accennare a prendere la scatola dei biscotti nella credenza.
-Si dice
per..?-
-VOGLIO I
BISCOTTI!- urlò Regulus iniziando a piangere e a picchiare i piedi per
terra,strillando così forte che Sirius si coprì le orecchie con le mani
-Sta'zitto,VA
BENE!- urlò il fratello di rimando,afferrando la scatola ed estraendo un
biscotto al cioccolato-Contento ora?- chiese porgendoglielo
Regulus si
zittì di colpo e lo afferrò,addentandolo e sporcandosi tutta la bocca di
cioccolato.
-Non dirlo
alla mamma,d'accordo?-
-F-fi- disse
Regulus sputacchiando pezzi di biscotto dappertutto.
- Perchè non
l'hai chiesto a quell'idiota Kreacher?- chiese Sirius - A quest'ora starei
ancora dormendo...Oh,scusa-aggiunse quando la bocca del fratello si spalancò in
un "oh" di sorpresa per la parolaccia.
-Cosa vuol
dile idiotia?-
-Si dice
idiota,Regulus..E non vuol dire niente,non devi dirla.-
-Ma tu l'hai
detta! Cosa vuol dile?-
-Niente,non
dirla-
- Pecchè?-insistette
il piccolo guardando il fratello maggiore torturarsi le unghia della mano.
- Perchè si-
- E pecchè
si?-
- Oh,Reg,non
dirla e basta- Sirius sbuffò,esasperato -Intesi?-
-Va bene-
rispose il fratellino,per nulla convinto. Rimase per un attimo zitto, e Sirius
già pregustava una mattina tranquilla da passare a dormire in poltrona, quando
lo strillo acuto di Regulus infranse tutti i suoi piani.
-Flatellone,giochiamo
a nascondino?- lo supplicò tirandolo per il braccio. Sirius chiuse gli
occhi,lamentandosi debolmente,lasciandosi trascinare dal fratello in salotto. Non c'erano speranze per una pacifica mattina.
-Eddai,Silius!
Ti prego- Regulus lo guardò implorante,e Sirius,sconfitto,si lasciò cadere in
poltrona,iniziando a contare con voce atona e annoiata.
-Uno..due..tre..Reg,muoviti..quattro,cinque..sei..-
Il piccolo
si guardò intorno,cercando un buon nascondiglio,evitando di guardare fuori dal
salotto,dal quale si intravedevano le scale dove erano appese le teste degli
elfi domestici; non l'avrebbe mai ammesso,ma
aveva paura a passare li sotto da
solo. Guardò attento il salotto e quando vide le lunghe tende di stoffa verde
s' illuminò. Si precipitò dietro,trattenendo il fiato,in attesa.
-Arrivo,Reg
-urlò Sirius,benchè non ce ne fosse bisogno. Regulus,dal suo nascondiglio,lo
vide passeggiare con aria noncurante per il salotto,guardando distrattamente
sotto il tavolo e dietro l'armadio.
Reg sapeva che Sirius faceva finta di
cercarlo,e che solo più tardi si sarebbe davvero impegnato. D'un tratto,il
fratello maggiore si inginocchiò,procedendo a gattoni,come un cane segugio,e
come tale faceva finta
di immobilizzarsi con il braccio alzato,come facevano i
cani da tartufo. Regulus represse a fatica una risata,che Sirius sentì
perfettamente.
-Mmm,vediamo,piccolo
Reg,dove ti nascondi? Forse dietro la poltrona,ma no..non ci sei..Vediamo
dietro la tenda numero uno!- disse scostando la tenda vicino a quella di
Regulus.
Il piccolo seppe che lo avrebbe scoperto presto.Il cuore gli batteva
forte e Reg trattenne il fiato..
-Dietro la
tenda numero due!-
-BUUUU!-
urlò il piccolo quando Sirius lo scoprì. Schizzò fuori,diretto alla
poltrona,ridendo come un matto,con Sirius alle calcagna. L'erede dei Black
l'avrebbe superato facilmente,ma non poteva battere
suo fratello minore. Sirius
cadde,rovinando a terra,con un finto lamento con il quale nascose la risata che
gli era nata in gola,mentre Regulus raggiungeva la poltrona.
-Pel me! Ho
vinto,ho vinto!- il bambino era entusiasta e guardava il fratello steso sul
pavimento con un misto di ammirazione e affetto.
-Ancola,Sirius,ancola!-
urlò precipitandosi da lui -Chi ti ha insegnato questo gioco?-
-I
Babbani,Regulus - rispose quello,mettendosi a sedere -Ma non dirlo a mamma..non
approverebbe e ti metterebbe in castigo-
-E pelchè?-
-Non le
piacciono i Babbani- rispose semplicemente Sirius alzandosi,tirando su con se
anche il fratellino.
- Pelchè?-
-Tu fai
troppe domande..Non lo so perchè-
La porta
d'ingresso s'aprì,con un cigolio secco e dei passi risuonarono nell'ingresso.
-Siamo a
casa-la voce della madre risuonò nell'atrio.
-Mamma,
mamma, mamma!- urlò Regulus precipitandosi dalla donna coi capelli neri,che si
chinò per prenderlo in braccio. -Ho vinto!-
-Bravo,tesoro..Ma
perchè hai la bocca sporca?-
Sirius
s'irrigidì,maledicendo il fratello per non saper mangiare in modo decente,mentre
Regulus si nascondeva la bocca con le mani.
- Hai
mangiato i biscotti,vero? Sirius!-
Il ragazzino
si mosse con passo svogliato verso i genitori,evitando il loro sguardo di
rimprovero,e si fermò,le mani dietro la schiena,aspettando la predica.
-Hai dato i
biscotti a Regulus?-
-No..-
mentì,arrossendo. Per nulla al mondo avrebbe voluto sentire gli strilli della
madre assieme alle urla del padre. Facevano tante scenate per niente,col
pretesto che aveva disobbedito.
Ma Sirius amava disobbedire,e i suoi genitori
lo sapevano bene e non tardavano a ricordargli che lui era L'erede dei
Black,che avrebbe dovuto portare onore alla sua famiglia,e che la purezza del
suo sangue era la
cosa che doveva importargli di più.
- Sirius,non
mentire-
-D'accordo..si..-
Walburga
sospirò,rassegnata,lasciando incredibilmente perdere il discorso- Ma perchè non
devi mai ubbidire,eh? Dov'è Kreacher?-
-Non lo so,quell'idiotia
non lo tlovo..-disse Regulus sporgendosi dalle braccia della madre,guardando in
cucina,alla ricerca dell'elfo domestico.
-Che hai
detto?- la voce della madre ora,era irata. Regulus cominciò a scuotere la
testa,trattenendo le lacrime di paura,mentre Sirius alzava gli occhi al cielo.
-Chi te l'ha
insegnata?- urlò Orion,guardandolo torvo.
-Io..-
cominciò Regulus,ma Sirius intervenne. Non sopportava veder piangere suo
fratello,e il suo senso di protezione e l'affetto che nutriva per quello
scricciolo guastafeste,lo spingeva ad addossarsi anche colpe non sue.
-Io,mamma-rispose
piano Sirius - Mi è scappata,gli ho detto di non dirla..-
Walburga lo
guardò,esasperata e arrabbiata -Punizione,Sirius . Fila in camera tua.-
Il ragazzino
annuì,voltandosi e salendo le scale,senza sapere che le avrebbe salite molte
volte,con un'angoscia ed un odio sempre più grandi.