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Autore: Chanel483    29/04/2011    6 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-Ad agire d'impulso...

Quella stessa sera erano in Sala Grande, a cenare.

Agnes stava ancora facendo la paternale a Rose per la sua poca diligenza, mentre James spiegava animatamente ad Albus, Hugo ed un altro paio di ragazzi, come erano andate le selezioni per la squadra; Lily, invece, seduta di fianco al fratello, sbuffava sonoramente: Lei era la prima Potter sulla faccia della terra a non sopportare il Quidditch.

In quel momento il portone della Sala Grande si aprì e fece il suo trionfale ingresso Scorpius Malfoy, con tanto di Queen Rosier, attaccata ad un braccio, e due dei “suoi” serpeverde alle spalle. Entrò nella stanza a testa alta, camminando lentamente, facendo ciondolare un po' le spalle e guardandosi tutt'intorno con aria superiore.

Rose non resistette alla tentazione:<< Come va il naso, Malfoy!? >>, urlò dalla parte opposta della sala:<< Vedo che la Chips te lo ha sistemato. A dire il vero io ti preferivo prima, ti dava un look così selvaggio! Se vuoi te lo spacco di nuovo! >>, aggiunse ghignando ed alzandosi in piedi per fronteggiarlo.

Anche il biondo fece una mezza risata e si rivolse alla ragazza con aria sprezzante:<< E così facciamo ironia, Weasley. Fossi in te non mi permetterei di parlare così ad uno come me. Anzi, fossi in te andrei a lavarmi la bocca >>.

Rose incrociò le braccia al petto, alzando un sopracciglio:<< E tu cosa saresti, Malfoy? >>, chiese, per nulla intimorita dalle parole del serpeverde:<< Uno sporco mangiamorte come il tuo caro paparino? >>, lo provocò ad alta voce, in modo che tutti gli studenti in Sala Grande si voltarono verso il biondo per vedere la reazione di questi.

Automaticamente la mano di Scorpius strinse la bacchetta sotto la veste, spintonando lontano la Rosier, che lo fissò sgranando gli occhi:<< Osa ripeterlo, rossa e giuro che finisci al SanMungo >>.

<< Ripere cosa? >>, chiese la ragazza, in un sibilo di sfida, mentre James allungava un braccio per farmarla e tutta la Sala Grande spostava velocemente lo sguardo da un all'altra come in una partita di tennis:<< Mangiarmorte? >>.

Accecato dalla collera e senza pensarci troppo, Malfoy estrasse la bacchetta e la puntò contro la Weasley:<< Sectumsempra! >>, urlò rosso di rabbia.

Rose – che a dire il vero non si aspettava che il serpeverde potesse arrivare a tanto – si buttò a terra appena in tempo:<< Ma sei scemo!? >>, sbottò rimettendosi in piedi, togliendosi una ciocca di capelli di bocca:<< Una maledizione del genere poteva uccidermi! >>.

<< Ti avevo detto di non provocarmi, Weasley. Stupeficium! >>.

<< Protego >>, rispose velocemente Rose, estraendo rapidamente la bacchetta:<< Expelliarmus! >>.

La bacchetta del biondo volò per metà della Sala Grande, per atterrare vicino ai tavoli degli insegnanti.

Il portone di ingresso si aprì nuovamente ed entrò una McGranit, un po' trafelata per la corsa, che puntò gli occhi prima sulla grifondoro che impugnava la bacchetta, poi sul serpeverde che fissava la sua, abbandonata a terra:<< Che succede qui dentro!? >>, chiese la vecchia preside, con il fiato corto:<< Weasley, Malfoy, nel mio ufficio! >>.

I due si lanciarono l'ennesima occhiataccia e seguirono la professoressa, senza incrociare gli sguardi, con il naso per aria, mentre Agnes bisbigliava:<< Sei un'incoscente, Rose! >>.

 

<< … ed infine devo rivelarmi molto, molto delusa da voi due. Dare spettacolo con una battaglia magica nel mezzo della Sala Grande, è da irresponsabile! Avreste potuto farvi male, o peggio! Avreste potuto ferire qualcuno! >>, la paternale della McGranit andava avanti da oltre quindici minuti ed ormai, sia la grifondoro che il serpeverde, se ne stavano sprofondati nelle rispettive poltrone, a fissare l'arredamento intorno, senza prestare la minima attenzione alla parole della preside:<< Mi vedo costretta ad infliggervi una punizione e... >>.

A quella parola, Rose si riscosse:<< Una punizione!? >>, chiese scioccata.

La donna annuì con vigore:<< Ovviamente, signorina Weasley! Ed in più, scriverò ai vostri genitori, per informarli del comportamento increscioso, tenuto da voi due oggi a cena >>.

La rossa si passò una mano tra i capelli:<< Mamma mi ucciderà... >>, borbottò tra se, sprofondando ancora di più nella poltrona.

La preside annuì con vigore:<< Se fossi sua madre, signorina Weasley, sarei molto delusa del suo comportamento. Non mi sarei mai aspettata una così profonda noncuranza delle regole, considerando il rispetto per queste ultime, da parte di sua madre. Ed anche lei, signor Malfoy... >>, il discorso della vecchia andò avanti per altri cinque o sei minuti, poi congedò i ragazzi, ripetendo – per l'ennesima volta – di sentirsi “estremamente delusa” ed avvisandoli che li avrebbe attesi la sera successiva, per le nove, nel suo ufficio.

<< Sei un genio, Weasley >>, sbottò Malfoy, nonappena la porta dell'ufficio della preside si fu chiusa alle sue spalle.

<< Ma che dici!? >>, chiese l'altra:<< Sei stato tu a lanciarmi un Sectumsempra! >>, gli ricordò con un filo di acidità nella voce.

<< Se tu la smettessi di provocarmi, rossa >>, rincarò la dose l'altro.

Rose tirò un calcio verso il muro, con forse un po' troppa potenza:<< Com'è possibile che tu debba essere sempre così... odioso e pieno di te!? >>, chiese allargando le braccia, mettendosi quasi ad urlare.

Malfoy inarcò un sopracciglio:<< E questo cosa centra, Waesley!? >>.

<< Centra perchè è tutta colpa tua! La mia vita sarebbe perfetta, se non ci fossi tu a spuntar fuori per rovinare sempre tutto! >>, urlò con quanto fiato aveva in gola.

Lo sguardo del biondo si incupì, e le iridi grige divennero fredde e spente:<< Stai al tuo posto, Weasley e vedrai che non ti disturberò più con la mia presenza! >>.

<< Non è questo il punto Malfoy! >>, disse la rossa bloccando il ragazzo – che si era voltato per andarsene – afferrandogli un polso:<< Cos'hai contro di me? >>, gli chiese con una voce del tutto diversa rispetto a quella usato poco prima.

Il biondo non si voltò, ma parlò continuando a darle le spalle:<< Io ho tutto contro di te >>, rispose strattonando il braccio per liberarlo dalla sua presa:<< Sei una Weasley. E questo non lo potrà mai cambiare nessuno, tantomeno in mio comportamento >>. E sempre senza guardarla, scese le scale, diretto ai sottorranei.

 

Malfoy era strano. Pazzo, avrebbe osato dire Rose.

In ogni caso, non era normale.

Quella notte, la giovane di casa Weasley non riusciva a prendere sonno, ed il russare sommesso che provaniva dal letto di Isabel non l'aiutava affatto.

Prese un maglione, ed infilandolo sopra la canottiera leggera, scese nella Sala Comune deserta. L'orologio posto sopra il camino quasi del tutto spento, segnava le tre e un quarto di mattina. E Rose ancora non aveva chiuso occhio.

Si avvicinò ad una delle fineste, e l'aprì; lasciandosi investire dal freddo vento notturno, che le fece salire un brivido per la schiena.

Da li riusciva a vedere buona parte del giardino e del castello di Hogwarts. Le luci della capanna di Hagrid erano spente.

A proposito, avrebbe dovuto passare a fargli visita...

Anche per il resto del castello sembrava non esserci anima viva, se non per un paio di flebili luci che illuminavano qualche finestra; probabilmente qualche professore o qualcun'altro che come lei non riusciva a prendere sonno.

Alzò lo sguardo verso il cielo che, al contrario che dalla finestra di casa sua, li sembrava non avere fine e le stelle – senza l'alterazione delle luci artificiali della città – brillavano come non mai.

Si scoprì a chiedersi se anche dal dormitorio di Serpeverde, nei sotterranei, il cielo fosse così vasto.

Ma cosa ti importa di come si vede il cielo da Serpeverde!? Tu sei una grifondoro, non hai nulla a che fare con quelli.

Scosse con foga la testa, ed andò a sedersi su uno dei divanetti in pelle rossa e lisa. Il fuoco nel camino era quasi spento, l'unica luce proveniva dalla cenere rossa, che sembrava lottare per non spegnersi del tutto.

Mentre stava li, a rimirare le ceneri di un fuoco ormai spento, sentì il ritratto scattare, istintivamente si irrigidì, estreando la bacchetta di noce, e puntandola verso l'entrata del dormitorio:<< Lumus >>, bisbigliò appena.

Nella flebile luce vide un'esserino alto poco più di cinquanta centimetri, le orecchie da pipistrello e le blaccia assute, strette ad una specie di federa calata sulle spalle. L'elfo squittì, facendo un passo indietro:<< Wollo chiede scusa, signora >>, disse con un inchino tanto profondo da sfiorare il tappeto rosso con il naso.

Rose fece un passo in avanti, mentre la creatura la guardava circospetta:<< Sei un elfo domestico, vero? >>, chiese con un filo di voce.

Wollo ripetè l'inchino:<< Un elfo domestico ai servizi di Hogwarts e di tutti i suoi abitanti, signorina Weasley >>, disse con voce gracchiante.

La rossa spalancò gli occhi:<< Signorina Weasley? Come fai a conoscere il mio nome? >>, domandò.

L'elfo si inginocchiò ai suoi piedi:<< Wollo non voleva essere scortese, signorina. Wollo voleva solo pulire la stanza, signorina. Wollo non la chiamerà più per nome, se questo la offende, signorina >>, si effrettò a spiegare, con voce tremula.

Rose si chinò vicino a lui:<< Non è un problema, Wollo >>, lo rassicurò con voce dolce:<< Solo mi chiedevo come fai a sapere il mio cognome, tutto qui >>.

L'esserino alzò lo sguardo, due enormi occhi blu brillarono nella semioscurità della stanza:<< Wollo conosce sua madre, signorina Weasley >>, disse con una nota di orgoglio nella voce:<< La signora Weasley ha salvato Wollo dalla casa dei suoi vecchi padroni. Loro erano... erano... >>, Rose vide l'elfo tremare sotto le pressione di quelle parole. Lo vide sforzarsi all'inverosimile, per non rimanere imprigionato dalle vecchie abitudini di sottomissione:<< Loro non... non erano gentili con Wollo >>, disse infine abbassando le orecchie da pipistrello.

La ragazza gli rivolse un sorriso:<< Lo so, mia madre ha passato praticamente tutta la sua vita a combattere per i diritti degli elfi domestici. Sono sicura che sarà felice di sapere che voi vi ricordate di lei >>, disse rimettendosi in piedi.

Wollo sembrò riscuotersi di colpo da quel momento di confidenze:<< Vuole qualcosa, signorina Weasley? Se vuole Wollo le può portare un tazza di the o... >>.

<< Potresti portarmi dal latte caldo? >>, chiese Rose interrompendolo.

L'elfo iniziò ad annuire freneticamente:<< Certo signorina. Wollo corre, anzi, vola, signorina Weasley >>, esclamò correndo all'indietro fuori dalla Sala Comune.

Rose tornò a sedersi, annotando mentalmente di dover scrivere una lettere alla madre il giorno seguente. E proprio con quel pensiero per la testa, prima che Wollo tornasse con il suo latte, sprofondò nel mondo dei sogni.

Ok, vi prego, vi scongiuro in ginocchio, non mi linciate. So che non è possibile aggiornare una storia un giorno si ed uno no, ma (togliendo che mi sto annoiando in modo assurdo) voglio assolutamente arrivare in fretta ad punto molto importante della storia.
La punizione della McGranit sarà fondamentale per i prossimi capitoli.
Vi voglio anche anticipare che il prossimo capitolo sarà per lo più incentrato su Hermione e vedremo sia cosa pensa della figlia, che qualcosa di ciò che è successo in questi anni.
Cercherò di farvi respirare un po' senza aggiornare subito al contrario di come sto facendo ora.
Grazie mille a tutti coloro che mi seguono e mi sostengono.
Un enorme bacio a tutti, Franci

  
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