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Autore: xlairef    08/05/2011    2 recensioni
Brema è sotto assedio (un’altra volta), gli Amadan incombono (di nuovo), la regina è sull’orlo di una crisi di nervi (ancora)…. Un momento! Cosa ci fanno un cavaliere con fin troppo onore, un ninja che ne ha fin troppo poco, una jinn super-partes (a quanto dice lei) e una principessa vestita da uomo sulla strada per Brema? Forse dopo secoli è giunto il momento di rompere questo assedio, se l’imminente solstizio non scombinerà le carte in tavola….
Seconda classificata The Last One Fantasy contest by Schwarzlight
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sia resa lode ai difensori dell’onore di Brema!”
Il boato di accoglienza lasciò i suddetti privi del senso dell’udito per qualche minuto.
Da ogni ponte di marmo e da ogni passerella d’avorio, da ogni torre istoriata e da ogni pinnacolo metallico, da ogni viale e da ogni canale, una moltitudine di donne riccamente vestite di panni oro e rosa si riversava verso gli eroi del giorno, lanciando fiori e confetti, scalpitando per avere il privilegio di portare i nuovi arrivati in trionfo.
“Da dove vengono tutte queste donne? Dove sono i soldati?” Sir Robert era smarrito.
“La città di Brema è popolata da una cittadinanza magica interamente femminile…” Enumerò Cristanna “Le XianNu e la loro regina gestiscono ogni struttura politica, economica e militare, senza alcun bisogno di una controparte maschile…”
Fala si voltò di scatto verso l’enciclopedica jinn, con occhi che brillavano.
“Niente regole di successione limitata? Niente esclusione di quote rosa dal governo? Nessun impedimento legale ad aprire attività commerciali? Nessuna deprivazione dei diritti di successione?”
“Che città deliziosa, non trovate?” Julian, attorniato da un imprecisato numero di graziose XianNu, sfoderava il sorriso delle grandi circostanze ( essenzialmente tre: la vincita di un’impudente somma di denaro alle bische clandestine, l’incontro con una o più donne di incredibile avvenenza e opulenza disposte ad obbedire ad ogni suo ordine, e la sconfitta di Sir Robert in combattimento).
“Da dove venite?” cinguettò una.
“Siete qui per sconfiggere gli Amadan?”
“Da quanto siete in viaggio?”
“Mi fate un autografo?”
“Qual è il vostro piatto preferito?”
“Avete già una moglie?” La Xian Nu si avvinghiò al braccio destro di Sir Robert, che arrossì violentemente.
“O più di una?” Un’altra si strinse teneramente al suo braccio sinistro.
Il vociferare fu interrotto dal suono metallico del gong: “Fate largo! La nostra regina vuole conoscere di persona gli eroi che hanno difeso il nome suo e nostro!” Una giunca sottile si accostò al viale, la donna al timone si inchinò verso i nuovi venuti: “La regina vi aspetta, vi prego, salite a bordo.”
 
La traversata rimase a lungo negli incubi dei neo salvatori di Brema.
“Onorevoli ospiti, vi invito a stringervi saldi al parapetto, per evitare incidenti…”
Con un suono ovattato la giunca, dopo essersi aperta la via tra gli innumerevoli rivi e canali che si intersecavano sotto le volte di marmo, si sollevò quasi in verticale.
“Cosa sta succedendo?” Tuonò Sir Robert, stritolando il legno intarsiato.
Cristanna svolazzando andò ad appollaiarsi sull’albero maestro.“Stiamo per salire ad un livello più alto”
Grazie ad un complesso meccanismo, l’imbarcazione venne lanciata in aria, sorvolò alcuni torrioni ed atterrò nelle acque di un canale che scorreva in un acquedotto a molte decine di metri dal suolo.
La manovra venne ripetuta una ventina di volte, finché la giunca non giunse nei pressi della torre più alta, circa quattrocento metri dal primo canale.
“Questa è la dimora della regina” spiegò la timoniera, navigando lentamente verso la fine dell’acquedotto: proprio sopra la cascata dell’acqua che scendeva ( e che sarebbe andata a riempire i canali sottostanti) nell’argento della torre si aprivano una porta e un ampio atrio.
“Mai più…Mai più…” Esalò Julian mentre scendeva a fatica dal legno, seguito dai compagni tremanti.
Fala ebbe qualche problema, poiché Jun aveva addentato il parapetto e non accennava a muoversi nemmeno per tornare con gli zoccoli al suolo.
Cristanna si librò leggera sopra la comitiva:“E’ stato fantastico, non vedo l’ora di fare il viaggio di ritorno!”
“Devo andare in bagno…” Borbottò Fala, e corse via, seguita dal suo cavallo.
“Eroici stranieri! Vi do il mio benvenuto a Brema!” Tra uno stuolo di damigelle argentee, XiWangMu fece la sua apparizione, avvolta in metri di velo iridescente.
“L’onore è nostro, maestà!” Sir Robert si inchinò profondamente, finalmente era di nuovo nel suo elemento: etichetta di corte.
Julian alzò il capo, e sobbalzò.“Ma è…”
“Shhh! Sta giù!” Il gomito di Cristanna gli si piantò violentemente tra le costole, costringendolo a piegarsi più di prima. “Non conosci l’etichetta?”
“Nella millenaria sfida tra noi e gli infami Amadan, mai nessuno aveva preso le nostre parti contro gli insulti sanguinosi a noi rivolti” Ruggì la sovrana. “Per questo avrete la nostra eterna riconoscenza”.
“E’ commossa, è passata al plurale majestatis….” sussurrò Cristanna.
“Ma è…è…” Mugolò Julian, ancora sconvolto.
“Shhh!” Intimò Sir Robert, ancora sprofondato in ossequioso omaggio. Fu solo quando levò la testa che la portata della visione lo colpì in pieno.
“Avvicinatevi” Sorrise XiWangMu, e le labbra tese scoprirono del tutto le zanne acuminate che le scendevano sul mento, mentre la coda a macchie nere vibrava  di soddisfazione alle sue spalle.
“Ma è…” Balbettò di nuovo il ninja.
“E’ una regina! Portatele rispetto!” Sir Robert si riprese immediatamente, e si precipitò al fianco della monarca di Brema senza ulteriori indugi.
“Si dice che la nonna materna fosse figlia del sacro Leopardo d’Oro…”
“Si dice e basta? Cosa mangia per colazione?”
Intanto la compagnia venne fatta spostare in un salone più adeguato, riccamente intarsiato di scene tradizionali del regno del Leopardo.
“E’ considerata una tra le più belle donne del suo regno... Certo, bisogna soprassedere a qualche piccolo dettaglio…”
“Quanto piccolo?”
La conversazione tra la regina e il cavaliere sembrava estremamente appagante per entrambe le parti.
Dopo i primi convenevoli, e la rivelazione del motivo reale del loro viaggio, Sir Robert si ritrovò però, per forza di cose, impaniato in un altro argomento di conversazione.
“…Gli Amadan, che il Leopardo li divori, da secoli e secoli tentano di espugnare la nostra città...Dalla loro hanno la forza delle armi: la nostra magia è in grado di neutralizzare la maggior parte degli attacchi, ma negli ultimi tempi è sempre più difficile…”
“E’ innegabilmente indegno di qualsiasi re la soverchieria nei confronti di una regina…Ma, se posso permettermi di chiedere a vostra maestà…”
“Prego, prego…”
Un corteo di dame si inchinò e passò accanto a Cristanna, lanciando languide occhiate a Julian da sopra i ventagli.
“Anche quelle sono…?”
“..Quali furono le ragioni di cotanta impudenza?”
Calò il silenzio.
Il sorriso benevolo di XiWangMu, congelatosi all’istante, si aprì a mostrare la dentatura immacolata: “ RAGIONI???? Con gli Amadan e il loro re non sono necessarie ragioni! Gli Amadan sono mostri sanguinari che ignorano il suono stesso della parola ragione! Finché la guerra non sarà vinta non si potrà parlare diragione!”
Tutte le dame d’onore si affrettarono a prosternarsi al suolo.
“Certo, vostra maestà!”
“Non c’è alcun dubbio, vostra grazia!”
“O forse intendete insinuare che le mie ragioni non siano inoppugnabili come voi stesso avete potuto verificare…?” Lo sguardo della regina dardeggiò su tutti i presenti.
“Ovviamente no, vostra eccellenza!”
“Loro non intendevano, vostra signoria!”
“Vossignoria vorrà scusare, sono stranieri…”
Sir Robert, afferrando il suo coraggio con entrambe le mani armate, si inchinò profondamente: “Se, nella mia ignoranza, ho in qualche modo offeso o recato turbamento alla vostra maestà, chiedo umilmente perdono. Sappiate solo che il mio sbaglio non nasce da malvagità nei vostri confronti, ma da…”
L’ira di XiWangMu parve placarsi. “Stranieri…Già, non potete sapere…E sia! Per questa volta la vita vi sarà risparmiata!”
Dopodiché si voltò e si incamminò a passo di marcia verso una lunga rampa di scale intricate.
“Seguitemi, ospiti stranieri!”
“Dovete scusarla, i continui assedi hanno logorato i suoi nervi…” Sussurrò una dama, stringendosi accanto a Julian.
“No, loro no…” Bisbigliò Cristanna, apparentemente a nessuno. Gli occhi del ninja si illuminarono rapaci e il suo braccio scivolò protettivo sulle spalle della XianNu.
Sir Robert era troppo impegnato per accorgersi delle sue disonorevoli intenzioni: le trattative per ottenere la mappa dei regni incantati stavano degenerando, dal suo punto di vista, in qualcosa di non troppo chiaro. Le scale non sembravano aver fine, e, data l’indole altalenante della pur reale sovrana, i negoziati si prospettavano lunghi e difficili.
Incurante di tutto, la principessa Fala, risolti i suoi guai con il bagno, si era accodata nuovamente agli altri, e aveva ripreso il suo borbottio abituale: “…Ma quando sarò regina, allora…”
Finalmente le scale terminarono: una botola introdusse gli ospiti in uno spazioso sottotetto, dove la luce proveniente dal lucernaio si rifletteva in innumerevoli alambicchi e fiale di cristallo, vetro, acciaio e altro ancora.
“Questo è il laboratorio del nostro Fang Shih…”
“Il nostro che?”
“Voi li chiamate maghi di corte.” Mormorò la gentile damina.
“…colui che ha elaborato una strategia per interrompere, dopo secoli, le odiose azioni degli Amadan…Xiao Li, fatti avanti…” Miagolò la regina.
Da sotto una pila di bacili d’argento provenne un rumore soffocato, e con un violento clangore una veste blu emerse alla presenza degli ospiti, si sistemò gli occhiali rotondi, e, resosi conto dell’importanza della visita, chinò affannosamente il capo più e più volte.
“Oh, ciao ziett…cioè, no, volevo dire, maestà, si, ecco...Salve a voi e ai vostri…ospiti?”
“Xiao Li, non formalizzarti, ed esulta: ho trovato ciò che ti mancava per completare il rituale!”
A queste parole il giovane Fang Shih inciampò nell’orlo della sua veste, finendo a capofitto in uno scaffale colmo di boccette e recipienti di finissimo cristallo, i quali si frantumarono sopra una tavolata di fiale piene di liquidi iridescenti, che si versarono a terra sopra le pagine aperte e ingiallite di alcuni tomi dall’aria antica.
“Dav-davvero zia?” balbettò Xiao Li, rialzandosi dalle macerie. “Allora sarà tutto pronto per l’alba di domani!”
“Il nostro trionfo sarà completo e totale, nipote!” Gongolò la zietta, sul procinto di fare le fusa.
Si girò verso i quattro ospiti, che fissavano la scena interrogativi (almeno: due di loro attenti e interrogativi, degli altri due uno era intento in un serrato corteggiamento, l’altra era impegnata ad enumerare i modi possibili di rivoluzione femminile) e iniziò a spiegare.
“Tra i compiti del Fang Shih vi è l’evocazione di entità che non appartengono del tutto al nostro mondo: è un’arte difficile, molti falliscono e muoiono ai primi livelli di evocazione. Qualche mese fa, nonostante tutto, il mio amato e dotato nipote” si girò verso Xiao Li, che fece cadere i vasi che aveva iniziato a raccogliere “ è riuscito ad accedere alla formula d’evocazione suprema, che permetterà di…”
Xiao Li prese la parola.“Si, che permette di evocare esseri dalle potenzialità immense e sconosciute, e di porli sotto il controllo dell’orante: per sconfiggere gli Amadan ho pensato a Janguli, dato che la forza del suo potere venefico è tramandata dai testi dei Sapienti…” E indicò con la testa i volumi fradici a terra.
XiWangMu, piccata per l’interruzione, riprese bruscamente il timone. “E quindi gli Amadan non avranno scampo, chiusi tra il nostro esercito e il veleno mortale di Janguli e dei suoi serpenti: e finalmente gli assedi avranno fine!”
“Janguli? Ma, vostra maestà…” intervenne Cristanna, dubbiosa “ siete sicuri di essere in grado di controllare un tale potere? Tutti i testi citano la scia di morti che l’entità lascia tra nemici e alleati, e più di un mago è morto mentre…”
“Mio nipote è perfettamente in grado di cavarsela!” Ringhiò XiWangMu. “I suoi precettori privati lo hanno esaminato e ammesso all’ordine degli Fang Shih con pieni voti! Ed è mio nipote! Impossibile che una semplice Janguli riesca a prevalere sulla sua forza, vero Xiao Li?”
“Ce-certo zia…” Xiao Li deglutì nervosamente.
“…e quindi il diritto di voto….” Fala si bloccò d’un tratto. “…Sento…sento che sta per succedere qualcosa…” Mormorò assente.
Fu Julian, a quel punto, ad esternare la domanda di tutti: “Mi perdoni, eccelsa, ma…In tutto questo noi che ruolo abbiamo?”
“Ma è naturale! Non posso cedervi la mappa senza aver nulla in cambio: per risvegliare Janguli è necessario versare, nell’alba del solstizio d’estate, il sangue delle vene di una donna guerriera, come l’entità. Il solstizio è domani perciò…” I suoi occhi si posarono su Fala, che infine comprese la situazione e alzò la testa con aria di sfida.
“Maestà! Il prezzo per questa mappa è troppo alto” Sir Robert si schierò tra Fala e la regina.
“Allora non mi date altra scelta, cavaliere: dovrò comperare a credito.” Ad un cenno, il corteo di dame si aprì a semicerchio nella stanza: nelle mani di ognuna comparve un corto pugnale.
Julian, fingendo di non accorgersi che la graziosa damina con cui stava amoreggiando stava estraendo dall’abito un’arma simile, all’ultimo momento parò l’affondo, e si portò spalla contro spalla con Sir Robert.
“E adesso?”
“Tu! Creatura dell’aria!” XiWangMu si rivolse a Cristanna: “Se intendi infrangere le regole, ed aiutare questi umani, interverrò personalmente.”
“E’ una minaccia?”
“ I tuoi poteri non possono competere con quelli di una regina degli Immortali: oseresti rischiare il tuo rango per i tuoi compagni?”
“Non ne ho intenzione. Prego, accomodatevi.” E Cristanna cedette il passo al drappello di XianNu.
“Non hai onore, jinn.” Gli occhi di Sir Robert erano due lame di ghiaccio.
“Dovresti esserci abituato, mi pare…”
“Sir Robert, non è il momento di discussioni filosofiche!” Julian fissò lo sguardo sulle XianNu che si avvicinavano, preparando i suoi shurinkan. “Estrai la tua spada e…”
“Un cavaliere non può colpire alcuna donna.”
Il ninja fermò il braccio a mezz’aria, allibito. “Non avrai intenzione di lasciarci morire tutti in nome del tuo dannato codice?”
“Cos’è la vita, senza onore?”
“Cos’è l’onore, senza vita?” (citazione n.d.a.)
“Spostatevi.” Fala avanzò davanti ai compagni, con passo sicuro. “Questa è la mia battaglia.”
Le XianNu attaccarono in perfetta sincronia. Con un movimento fluido Fala schivò la prima, saltò in aria ed estrasse la spada dal fodero sulla schiena. Non aspettò di essere a terra per mulinare colpi su colpi, obbligando le XianNu a difendersi strenuamente le loro vite.
“E queste sarebbero le vostre guardie?” Le derise la principessa, tra un affondo e l’altro. “A 5 anni sapevo fare di meglio!”
XiWangMu osservava contrariata il rapido declino delle sue guerriere.
“Nipote! Fai qualcosa!” Ululò vedendo la luogotenente (la dama di Julian) cadere con una ferita alla spalla.
Xiao Li, che guardava in disparte, corse verso il tavolo centrale.
“L’onore di un cavaliere….” Tentava di spiegare Sir Robert, schivando un attacco di una XianNu.
“Sai cosa devi farci con il tuo onore?” Rispose Julian, impegnato con il pugnale di una dama.
I due, indietreggiando, si accorsero nello stesso momento delle manovre di XiaoLi.
“Quello non è una donna!” Urlò Julian, mentre Sir Robert, evitando la sua avversaria, si lanciava verso il tavolo, proprio nell’istante in cui il Fang Shih afferrava una fiala di liquido blu.
“Troppo tardi.” Il mago aprì il tappo e una nuvola di fumo azzurro slavato invase il laboratorio: Sir Robert rovesciò Xiao Li a terra, ma subito dopo si sentì afferrare alla gola da una forza mostruosa che gli impediva di respirare.
I suoi compagni erano nella stessa situazione. “Maledetti…” Tossì Fala rivolta a XiWangMu  e ai suoi, immuni alla nebbia.
“Falla tacere.” Ordinò la regina al nipote, che si affrettò a far bere a Fala un altro filtro: la ragazza, impotente, calò nel sonno.
“Con voi ho un debito, cavaliere” XiWangMu si rivolse a Sir Robert, ansimante a terra, “Non posso uccidervi, per cui libererò voi e il vostro compagno, e permetterò alla jinn di uscire illesa da questa reggia.”
“Quale magnificenza” Commentò Cristanna.
Xiao Li creò una sfera di energia luminosa dal nulla: “Vi prego di scusarmi…Ma la posta in gioco è troppo alta.” Sussurrò ai due guerrieri mentre la sfera li avvolgeva e li sollevava in aria. Poi, ad alta voce: “ Il campo magnetico si esaurirà tra qualche ora, una volta compiuto il rituale d’invocazione. Dopodiché potrete andarvene per la vostra strada, onorati ospiti.”
La sfera si alzò verso il lucernaio e uscì all’aperto, seguita da Cristanna.
“Creatura dell’aria!” Chiamò imperiosamente XiWangMu.
Cristanna si voltò sollevando un sopracciglio.
“Anche se le leggi non dicono nulla in proposito, una creatura magica che si lega a degli umani per me è un insulto al decoro: non presentarti mai più nel mio regno.”
“Il decoro, l’onore…siete tutti uguali…” sospirò la jinn, gettandosi alle spalle le ciocche ribelli, e volando fuori dalla finestra.
“Ah, maestà...” Stavolta fu XiWangMu a girarsi. “Avete mai pensato di rivolgervi ad un barbiere, per quei baffi?”
E, chiamato a sé il Libeccio, si allontanò nel cielo. “Però, ne conosce di insulti, per essere una regina….” Ridacchiò tra sé, lanciandosi all’inseguimento della sfera.
 
 
 
 
  

  
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