Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: elyxyz    15/02/2006    1 recensioni
La vita, si sa, scorre su un binario lineare. Si nasce. Si muore. Ma se certi eventi fossero destinati a ripetersi –per sadico scherzo del destino- in un circolo eterno? Tra passato e presente.. siamo DAVVERO padroni del nostro futuro?
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eternal circle 2

Eternal circle 2

By elyxyz

 

 

Corpus Docens.

 

Al suo risveglio, il mattino seguente, A.J. trovò una piccola, piacevole sorpresa ad attenderlo.

Per la colazione mancava ancora una buona mezz’ora, quando si destò tutto elettrizzato per il suo primo giorno di lezione.

Scese lentamente dal letto, scostando le pesanti cortine rosso cupo, e si diresse verso il suo baule, rabbrividendo a contatto col freddo pavimento di pietra.

Con suo enorme stupore, le vesti -che aveva meticolosamente riposto la sera prima dentro la grande cassa- erano in quel momento adagiate sopra il coperchio, in attesa di essere utilizzate.

Il moretto scosse la testa, come a snebbiarsi la mente.

Ci avrebbe giurato, -sulla testa inutilizzabile di quell’idiota di Tiger- che aveva messo via tutto, (le scoppole di nonna Molly non perdonano!) prima di sprofondare nel sonno dei giusti..

E allora.. perché erano lì?

Afferrò la propria tonaca, con l’intento di verificare che fosse effettivamente sua; con un sottile fruscio, la cravatta scivolò a terra.

 

“Ehi, Ron! Guarda!!” gridò, animandosi tutto. Un lieve russare fu la placida risposta.

Si chinò a raccoglierla in fretta, per poi spalancare di malagrazia le tende del suo migliore amico, e saltare –senza complimenti- sul suo stomaco.

 

Con un “Ouch!” strozzato, il giovane Weasley emerse al presente. Massaggiandosi con gesti vistosi la pancia, nella speranza vana di farlo sentire almeno un po’ in colpa, e uno sguardo torvo comicamente buffo a causa degli occhietti assonnati, chiese al suo mattiniero disturbatore cosa ci fosse di tanto interessante da surclassare i suoi meritatissimi ultimi 5 minuti di riposo.

 

“Guarda qua!!” ripeté Alby, ficcandogli sotto al naso la sua cravatta a strisce gialle e rosse.

 

“Urca!!” -esclamò, il sonno passato d’incanto- “Fa vedere! Fa vedere!!”

E gli rubò di mano la striscia di stoffa, scrutandola affascinato, come se fosse un esperto intenditore.

 

“Fico, eh?!” ne convenne A.J., annuendo deciso.

 

“Ehi!! Che succede?!” si sentì chiedere, nella penombra della stanza ancora semiaddormentata.

 

Il trambusto aveva risvegliato anche i loro compagni: William Dover, Adrian Macwall e Sidney Spencer fecero capolino dai loro tendaggi, con un’aria arruffata ma curiosa.

 

Date un’occhiata alle divise, ragazzi!” li incitò il moretto che, sceso dallo stomaco e dal letto di Ron, andava a raccattare i propri occhiali.

 

I tre balzarono giù prontamente dai caldi giacigli, diretti ognuno verso la propria cassapanca.

 

Un coretto di: “WOW!!” gli diede ragione.

In bella mostra sopra i coperchi di ognuno, sulle toghe, i mantelli, i maglioni, le camicie svettava, magicamente cucito, lo stemma di Gryffindor; mentre le sciarpe, i guanti e i berretti avevano assunto la calda tinta giallo-rossa.

 

Will accarezzò le proprie cose con devozione, quasi commosso. “Ci hanno preso davvero..sussurrò, più a se stesso che agli altri.

 

Ma i compagni annuirono, ognuno a suo modo felice.

 

A.J. si era chiesto, fin da quando era stato trascinato con Byron da un’orgogliosissima Ginevra Weasley e da nonna Molly da madama McClan, -quella vecchia strega tarchiata e sorridente, vestita color lillà-, per acquistare l’abbigliamento necessario, come sarebbe successo.

C’era scritto di comprare tutto in nero, e così era stato fatto.

 

Ma la sera precedente, seduto a tavola dopo lo smistamento, aveva notato come ogni Casa avesse i propri colori di rappresentanza, i propri stemmi.

Quegli odiosi di Slytherin, per esempio, vestivano in verde e grigio, e il loro blasone era un antipaticissimo serpentello aizzato sulle proprie spire, e le fauci spalancate con fare intimidatorio.

Il loro leone rampante, si era detto, faceva un’impressione notevolmente migliore.

 

E così si era coricato con questa domanda bizzarra nella testa.. e la risposta gli era giunta magicamente, la mattina seguente.

 

Era verosimile che gli elfi domestici fossero stati incaricati di passare di camera in camera, tra i ragazzi del primo anno, e di trasformare i loro vestiti a seconda dell’assegnazione.

Sua madre non avrebbe approvato il loro sfruttamento notturno, ma era per una buona causa, si convinse, infilandosi la tunica sopra la camicia stirata di fresco.

 

 

***

 

La Sala Grande era sempre la stessa, eppure appariva –in qualche modo- diversa dalla sera precedente; A.J. se ne accorse, reprimendo uno sbadiglio.

Byron camminava al suo fianco, naso all’aria, ammirando affascinato il soffitto sopra le loro teste: le stelle erano scomparse, e il blu della notte era stato sostituito da una volta senza nubi azzurrissima, un azzurro così intenso da sembrare finto.

Fu per questo che non s’accorse del ragazzino biondo che procedeva in senso contrario al suo, e gli finì addosso, spedendo a terra entrambi.

Pochi attimi di smarrimento, giusto il tempo di raccapezzarsi, e poi le giuste scuse:

“Tu! Indegno babbanofilo Weasley, guarda dove metti la tua scomoda testa rossa!!” inveì il giovane Slytherin, spazzolandosi altezzoso la tunica.

 

Malfoy!! Ma che piacere ritrovarti in mezzo ai piedi..lo provocò l’altro, arrossendo d’imbarazzo e d’indignazione, sollevandosi dal duro pavimento.

 

“Come osi.. tu!..” il sibilo in risposta, ma venne interrotto dall’indiscutibile voce della Preside, che attirava l’attenzione dei presenti.

 

I tre ragazzi strisciarono ai rispettivi tavoli, rimandando il diverbio a tempi migliori, giusto quando Minerva McGranitt attaccò il suo discorso: “Buongiorno a tutti voi, miei cari studenti. Mi auguro abbiate trascorso bene la vostra prima notte al Castello.. a tale proposito, è bene chiarire che le razzie nelle cucine e gli spuntini di mezzanotte saranno severamente puniti da Mastro Gazza.” -E l’odioso ometto, dal fondo della sala, si strofinò sfacciatamente le mani, a pregustare il delizioso momento.- “Detto questo, alcuni di voi avranno notato che ieri sera non vi è stato presentato il Corpo Docente di questo anno scolastico, non certo per nostra negligenza, miei cari, ma per attendere l’arrivo ad Hogwarts dell’ultimo insegnante di cui eravamo in attesa!”

 

Ad esclusione dei neofiti per ovvie ragioni, qualunque studente con un po’ di buonsenso, ed un grammo di sale in zucca, avrebbe dovuto avere sentore di puzza di bruciato. Quel sorriso troppo materno, quelmiei cari’ ripetuto ben due volte in troppo poco tempo, e quell’aria troppo mezza trasognata a stento trattenuta, -sembrava infatti che non stesse quasi più nella pelle- erano prove inequivocabili, che andavano al di là di ogni ragionevole dubbio: qualcosa non andava. Chiunque l’avesse conosciuta tempo addietro, avrebbe faticato non poco a riconoscere nell’austera, posata, inflessibile Minerva McGranitt la persona in fibrillazione che avevano davanti.

Questo solo fatto aveva dell’incredibile, e meritava la più completa, devota attenzione.

 

“Ho il piacere di annunciarvi..” -pausa ad effetto- “che la Cattedra di Difesa contro le Arti Oscure sarà affidata al professor Laerte Kaesar London!”

Un alto brusio si sollevò dalla folla. Un misto di curiosità, di eccitazione e di stupore. Una sola domanda rimbalzava sul legno, di tavolata in tavolata: “Quel London??

 

“Chi cavolo è?” sussurrò Alby all’orecchio di Byron, cercando di indovinare chi fosse l’uomo in questione tra i docenti seduti sul palco degli insegnanti.

 

“E che ne so??” replicò l’altro, con tono stizzito.

 

A.J. distolse lo sguardo dai cattedratici, per riporlo sull’amico: “Ron!! Tu sai sempre tutto!! Sei più informato di tua madre, che è una pettegola per eccellenza!!

 

Il rosso strabuzzò gli occhi, sconvolto: “Non ti permettere di insultare mia madre, sai??!!

 

Albus s’accorse troppo tardi della gaffe, e cercò di salvare il salvabile: “Ma che insultare e insultare! Era un complimento, che ti credi??” chiarificò, cercando di essere il più sincero e convincente possibile.

 

Lo sguardo perplesso Byron lo trafisse, un istante appena: “Ah!, beh, allora…” un’alzata di spalle, e tutto come prima.

‘I Weasley hanno tante, buone qualità’- rifletté tra sé e sé Albus- “Ma non brillano certo per sagacia..’

 

“Si alzi, signor London..” –l’invitò la Preside, sfoderando il sorriso più seducente del suo scarso repertorio- “Venga a farsi conoscere dagli studenti!”

Da uno degli ultimi posti della tavolata, al fianco di Draco Malfoy, un uomo si erse sovrastando i colleghi.

Le ragazze più vicine lo radiografarono all’istante, facendo partire nelle retrovie un tam-tam massonico, da far impallidire i Servizi Segreti di Sua Maestà Babbana.

 

Tempo pochi istanti, e Marcy Claire Colben passò la sua staffetta ad Emily Spencer, sedute una alla destra e l’altra alla sinistra di due increduli Potter e Weasley: “Occhi celesti, come due zaffiri, profondi e tenebrosi, capelli castano scuro scuro, quasi neri, curati e lucenti, piccolo neo sotto l’occhio destro, -ohhh!-, 190 cm x 82 kg di muscoli al posto giusto, SINGLE, attendibilità dell’informazione: 100%. Un vero stallone purosangue, con pedigree. E la Spencer s’allungò verso un’altra Grifondoro del 4° anno, (saltando a piè pari i maschi inutili che la intralciavano), che a sua volta ripeté il tutto con rigore clinico ad una del 7°, e così via.

L’evento aveva del miracoloso, uno dei rari momenti in cui si riscopriva la solidarietà -tanto auspicata, quanto osteggiata- tra le Case; era in momenti come quello, che si soprassedeva alla rivalità astiosa, radicata nelle nebbie del tempo, in favore del bene comune, almeno nell’interesse della popolazione femminile di Hogwarts.

Tutto ciò apparve quantomeno commovente.

 

L’unica esponente del gentil sesso immune all’'Effetto London', Jordan Fox, chiuse con uno scatto secco il suo volume di ‘Storia di Hogwarts, versione aggiornata’ e si rivolse con cipiglio scandalizzato verso A.J. e Ron, che se ne stavano imbambolati come due baccalà, con gli occhi che facevano la spola a destra e sinistra, nel vano tentativo di seguire l’onda informativa che continuava il suo corso inarrestabile.

“Anche nel 1992, hanno affidato la Cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure ad un sedicente idiota di nome Gilderoy Allock, tutto avvenenza e niente cervello, e l’hanno poi internato nel Reparto Psichiatrico del San Mungo.. speriamo che almeno questo si salvi!”

 

I due annuirono meccanicamente, mentre i quattro neuroni, donati da Merlino alla restante controparte virile della Sala Grande, giungevano simultaneamente al medesimo risultato. Possibilità di cuccare entro giugno: pari allo zero assoluto, con approssimazione per eccesso verso i numeri relativi.

 

“Una Gri-grifondoro e una-una Se-serpeverde stanno confabulando!!” gridò allo scandalo Nadir West, Prefetto esterrefatto dei Leoni.

‘L’Apocalisse è vicina.’ Il pensiero successivo dei superstiti neuroni maschili ancora funzionanti, dopo la precedente Selezione Naturale.

 

Quando l’ultimo passaparola giunse agli estremi confini del mondo di Hogwarts, uno scrosciante applauso rese meritata giustizia all’esaltazione della Preside; e che il contributo testosteronico fosse pressoché inesistente, era -di per sé- ininfluente ai fini della Causa.

 

La Direttrice riprese parola schiarendosi la voce: “Desidera dire qualcosa ai suoi nuovi allievi?”

 

E London attese il silenzio, che si fece d’un tratto carico d’attesa.

“Ringrazio ciascuno di voi per il caloroso benvenuto. –e qui, una serie di gridolini estasiati lo fece sorridere imbarazzato- “Mi sento onorato per l’incarico assegnatomi, e la fiducia accordatami dalla vostra lungimirante Direttrice” –e Minerva arrossì come una scolaretta, forse per la 4^ volta in tutta la sua luuunga vita- “e mi auguro che possa essere un anno proficuo per tutti.

 

“Ma hai sentito come dice bene ‘proficuo’?” miagolò Citronella Latenia, Serpeverde del 3° anno, notoriamente chiamata ‘Verme Solitario’, per il suo caratteraccio acido e misantropo persino coi suoi simili del sotterraneo.

 

“Oh, sììì…” –fu il coretto di repliche assentite- “Ha un timbro di voce così profondo, così sensuale.. mi fa accapponare la pelle..”

 

E a me, le palle…” sibilò il giovane Zabini, involontario ascoltatore del seminario. I maschi attorno a lui annuirono, fraternamente, e i più ardimentosi arrischiarono a una toccatina anti-sfiga nei paesi bassi.

 

Quasi a malincuore, la McGranitt chiese al neocollega di riaccomodarsi, mentre espletava le restanti comunicazioni di quella che i posteri avrebbero catalogato come la colazione più lunga nella storia di Hogwarts.

 

“Presenterò i rimanenti professori brevemente, poiché molti di loro sono già noti ai più.

Alla mia destra, la Vicepreside e Direttrice responsabile di Tassorosso, Madama Pomona Sprite, che insegnerà Erbologia; a seguire, il professor Rüf, con Storia della Magia; Miss Cooman è la nostra esperta in Divinazione. Alla destra del signor London, il professor Malfoy che è docente di Pozioni, e referente per la Casa di Serpeverde..

 

Ron diede una gomitata ad A.J., per richiamare la sua attenzione: “Sembra che Malfoy sia felice quanto noi, dell’arrivo di questo London, anche se non so ancora chi è..”

 

“Beh, per forza!” s’intromise Jordan, sfogliando ancora, distrattamente,Storia di Hogwarts, versione aggiornata’ -“Draco Malfoy chiede ogni anno che la Cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure venga assegnata a lui, e immancabilmente la McGranitt gliela rifiuta!”

 

“Cavolo!!” –esclamò il rosso, sconvolto- “Non mi dire che c’è scritto anche questo, lì dentro..”

La piccola Grifondoro sorrise indulgente, un po’ come si fa con i bimbi un po’ tonti: “Certo che no, sciocchino! Ma lo sanno tutti… non è mica un segreto..

 

Ma tu come fai sapere tutte ‘ste cose, visto che sei nata Babbana?” domandò, semplicemente stupito.

 

“Ho i miei informatori, io.” replicò sibillina la mora, riabbassando il naso sul pesante tomo.

 

“Forse è il caso di tenercela buona, questa. Che ne dici, A.J.??” suggerì, con fare cospiratore, indicando la ragazza al compagno.

 

Shhh!!, zitto, Ron! Sta elencando la parte di sinistra..

Byron si era perso metà degli insegnanti dell’ala destra della tavolata, ma aveva poca importanza. Poteva sempre chiedere alla volpina davanti a lui di aggiornarlo, casomai.

 

Asperia Noctis” –proseguì solerte la McGranitt- insegna Trasfigurazione ed è Direttrice di Grifondoro.

 

“E in pratica è il suo successore, visto che ricalca pari pari la sua carriera.. tra un paio d’anni, quando schiatterà la Sprite, diverrà Vicepreside, mi ci gioco il boccino.” Profetizzò il giovane Baston, e di palle lui se ne intendeva.

 

“Sembra una bestia..gemette Ron, fissando sconsolato la novella Rottermayer.

 

“Sì, un’autentica strega!” fu d’accordo qualcun altro, masticato a mezza voce.

 

Herr Müller Edelweiss fa parte dei docenti che hanno aderito al Programma Didattico di Scambio promosso dal Ministero, pur essendo titolare di Cattedra a Durmstrang, è in forza nella nostra Scuola, per gli studenti del 7° anno, a cui darà lezioni di Materializzazione, con Esame Finale Certificato.

 

“Mai che un colpo di culo capiti a noi, eh?!” polemizzò Albus, ma nessuno gli diede corda.

 

“Anche Mademoiselle Francisca Franca Emirjon ha deciso di aderire all’iniziativa, per dilettarci con le sue conoscenze di Aritmanzia, al posto della nostra beneamata professoressa Necker che si è recata a Beauxbatons.”

 

“Bonjour, mes élèves! Je suis très contente, d’être ici..” si sentì in dovere di dichiarare la minuta francese.

 

“Ma almeno sa parlare la nostra lingua??” fu il quesito allarmato di William Dover, che fece calare il coraggio ai Leoni.

 

“La domanda corretta è: ma noi studiamo Aritmanzia, al primo anno?” puntualizzò invece Elise Mary Hamilton, riaggiustandosi la montatura degli occhiali sul nasino, con gesto metodico.

 

Kasimir Eugenij è con noi già da un paio d’anni e, anche se sente nostalgia della sua amata Russia,  vi istruirà nella nobile arte dell’interpretazione delle Antiche Rune.

Invece la professoressa Sinistra ha posto meritatamente fine alla sua carriera didattica; ora che è andata in pensione, sarà sostituita da Miss Biancanera Stern, per Astronomia.

 

“Con un nome del genere, che potevi aspettarti che facesse, nella vita??” si sentì polemizzare, nella tavolata dei Grifoni.

 

Perché?” l’innocente quesito delle retrovie. Un Byron Weasley a caso.

 

'Stern' vuol dire dire 'stella', in tedesco.” risposero all’unisono la Fox e la Hamilton.

 

“E’ già tanto se ritrova la strada per la Torre di Astronomia..” –profetizzò, maligno, Sidney Spencer- “Anche se ho sentito voci su quella vecchia strega di Sinistra.. neanche lei c’andava giù leggera, con gli astri e le sventure..”

 

“Un nome, un perché.” Deliberò il gruppo, considerando la perifrasi valida per entrambe le donne.

 

“Il signor Vitious insegna Incantesimi, come da parecchi anni..

Un ometto molto molto basso si arrampicò sulla sedia, per farsi intravedere dalle nuove leve.

 

..Madama Bump insegna Volo, coordina ed arbitra le partite di Quidditch, ma di questo avremo modo di parlare in seguito.”

 

Un basso ronzio si elevò nella Sala Grande alla parola ‘Quidditch’, ma venne messo a tacere con un gesto spazientito della mano della Preside.

 

“Ed infine, è doveroso presentare l’ultimo acquisto della nostra Grande Famiglia, che pur non essendo, di fatto, un’insegnante, vi sarà certamente d’aiuto nell’ampliamento della vostre conoscenze, e del vostro studio.

Madama Pince, la nostra efficientissima bibliotecaria, richiede da tempo l’affiancamento di un assistente, nell’incombenza del suo lavoro e, data l’età avanzata e la mole considerevole dell’incarico, da quest’anno avremo con noi anche Miss Melanie Foster.. Vieni, mia cara, entra..!”

 

‘Merlino esiste!!’ fu il pensiero simultaneo che colse i maschi in Sala, seguito in ordine da:

‘Allora c’è giustizia a questo mondo’

‘E non è neanche un’insegnante..

 

Alcuni di loro si dilettarono a formulare arditi propositi costruttivi:

‘Amplierò i nuovi confini del termine ‘conoscenza’, includendo il senso biblico del termine.’

 

Altri, vittime stordite dell’impatto, (perché si sa: lo spirito è pronto, ma la carne è debole) approdarono al sicuro lido del ‘Lo giuro: sarà mia!’.

 

Le femmine li compatirono con supponente superiorità, scansando il piatto e le posate dalle bave in eccesso dei compagni in contemplazione della splendida creatura.

 

Dev’essere imparentata con una Veela, non c’è altra spiegazione!!” si sentì dire da diversi punti della stanza, ma la cosa sembrava –stranamente- non toccare i nostri due poveri, sfortunati primini.

 

“Che cavolo ci fa Mel, QUI??!!” sbottò Byron, afferrando malamente un tovagliolo già spiegazzato di suo.

 

“E che ne so?? Te l’ho già detto prima, che.. no, aspetta!.. Ma certo!!” s’interruppe, come se tutto fosse ovvio.

 

Illuminami tu, ti prego.”  Ironizzò il rosso, a cui la colazione -che non aveva ancora mangiato- già era andata di traverso.

 

“Mi sembra chiaro, no?! Cosa vuoi che ci faccia -ad Hogwarts- l’Auror che ti ha cambiato i pannolini da quando sei nato?”

 

“Veramente li ha cambiati anche a te!” ci tenne a precisare il piccolo Weasley, rinvangando un passato imbarazzante.

 

“Ma io non mi sono MAI sognato di farle pipì addosso..malignò Albus, ghignando sadico.

 

Byron si nascose il viso aragosta tra le mani, stimando in via approssimativa la distanza tra sé e il centro del magma terrestre.

“Avevo meno di due anni, cosa vuoi che ne sapessi?!…” si difese, poco convincentemente, a dire il vero.

 

“Ad ogni modo, cosa vuoi che ci faccia la miglior Auror del suo corso, a spolverare i libri di quel sottoscala? Io credo sia qui per noi, per tenerci d’occhio.. certo che quei barbagianni dell’Ordine potevano anche dircelo, no?!” ringhiò, oltraggiato.

 

Shhhh!!! Ma ti sembra il caso di nominarli qui?? Mica siamo da soli!!” fu il secco rimprovero.

 

“Tanto, non ci ascolta nessuno..

 

“Che ordine??” s’intromise la Fox, sollevando il naso dal libro di storia, improvvisamente incuriosita.

 

“Te, farti gli alambicchi tuoi, mai, eh??” -la rimbeccò Ron- “Cos’è, la prima nozione che non c’è lì dentro??” -e indicò il grosso testo- “Tornatene a leggere, va’!!”

 

“Che ordine??” ripeté la mora, senza scomporsi, come se Byron non avesse appena finito la sua tirata.

 

“Un Ordine segretissimo per rimettere al rogo le streghe ficcanaso..spiegò Albus, con fare da cospiratore.

 

“Idioti!” tagliò corto lei, ignorandoli nuovamente.

 

“Se vuoi, te lo spiego io, che cos’è l’Ordine della Fenice..si propose Elise Hamilton, sfiorando con l’indice destro l’astina degli occhiali, in un gesto abitudinario, e spuntando magicamente nella conversazione.

 

“Ma siamo capitati in un Sabba di streghe impiccione con la mania del Sapere??!!” esplose Ron, arroventandosi tutto.

 

“Senti, non occorre che ti sca-tentò, conciliante, la rampolla degli Hamilton.

 

“Dove tieni ilManuale del Giovane Auror’? Dentro il reggiseno?!” sbottò il rosso inacidito, annuendo in direzione del cardigan nero che s’intravedeva dalla toga, in cui la ragazza era infagottata.

 

Elise spalancò gli occhi, abbassandoli verso il proprio petto, -quasi si aspettasse di vedere spuntare una pagina di tomo e iniziò a boccheggiare, senza tuttavia proferire alcun suono-, poi li rialzò verso lo sfortunato Byron.

“Tu. Sei. Morto.” Scandì con lentezza, mentre un rosso purpureo le colorava le gote.

 

Il giovane Weasley non ebbe nemmeno tempo di replicare, che già lei s’era alzata contegnosamente, per prendere posto altrove, nella tavola dei Grifoni.

 

“Complimenti!” –ironizzò A.J.- “Potresti scrivere un best-seller: ‘Come farsi terra bruciata attorno, il primo giorno di scuola, in sole 3 mosse’!!”

 

“Ma che ho fatto??!!” chiese il rossino, stralunato.    

 

La Fox scosse la testa, sospirando platealmente, come se davanti avesse un caso disperato.

A.J., a malincuore, dovette darle ragione.

“Hai appena detto ad Elise Hamilton che è piatta come una tavola da stiro..”

 

“Chi? Cosa? QUANDO?? Io non ho MAI parlato di stirare!!” esclamò il piccolo Ron, che si raccapezzava sempre meno.

 

Jordan ed Albus si scambiarono un’occhiata saputa, stimando quanto grave fosse il caso disperato che avevano di fronte.

 

Ronnie, amico, ascolta: le ragazzE sono molto sensibili su certi argomenti..”

 

“E quando mai non lo sono??” polemizzò l’altro.

 

Ok, te lo concedo: su molti argomenti… il punto è che tu hai insinuato che lei avesse posto dentro al suo maglione..”

 

“Beh, potevo dire anche ‘sotto la gonna’! che differenza fa?”

 

“Ne fa, ne fa!!” s’intromise Jordy, stanca di sentir tergiversare su un argomento di cui si sentiva chiamata direttamente in causa.

 

“Per fartela breve, Weasel: le hai detto che non ha per niente seno; o che, se ce l’ha, è talmente piccolo da poter ospitare anche una copia del ‘Manuale del Giovane Auror’, che è notoriamente molto voluminoso..”

 

Byron seguì il lineare ragionamento femminile, a suo avviso completamente senza fondamento.

 

“Sei fortunato, mio sconsiderato piccolo Grifone..” –lo redarguì la mora, raccogliendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio- “che Elise sia una persona comprensiva.. un paio di secoli fa, ti saresti ritrovato magicamente castrato, per un’affermazione così all’erede degli Hamilton; a detta di tutti, sono molto potenti.. e vendicativi.”

Jordan fece una pausa ad effetto, gustandosi il viso di Ron che sbiancava via via che l’informazione raggiungeva il suo cervello.

 

La-la ca-castrazione ma-magica…” iniziò a balbettare, mentre l’encefalo andava in black-out.

 

“…per riparare l’onta di una fanciulla disonorata, sì; ma è stata abolita dalla Convenzione di Glasgow, stati tranquillo, Ron..”

 

Ma-ma le-lei ha detto:Tu. Sei. Morto.’!!”

 

“Ma non lo pensava sul serio..” –tentò conciliante Jordy-Basterà chiederle scusa e ti perdonerà. Forse.”

 

La Tanaaaa… Voglio tornare alla Tanaaaa.. A.J., per favore, riportami a caaasaaaa…” -fu lo straziante, patetico lamento del rosso. -“Peggio di così…” piagnucolò, chinando la testa sul legno levigato della tavola.

 

Fu in quell’esatto, infausto momento, che la McGranitt fece comparire la colazione per tutti.

 

 

…continua.

 

 

Note dell’autrice:

- Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Harry Potter sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

- Nello scrivere questa fic, sto cercando di rimanere il più fedele possibile alle indicazioni date dalla Rowling, (chi mi conosce sa quanto io sia pignola ^^’’) senza tuttavia riscrivere altri 7 libri… basta lei a fare questo!
Mi sembrava doveroso
dirlo, per chiarire che non è mancanza d’inventiva, la mia, quando alcuni eventi futuri ricalcheranno fatti già vissuti.. è un circolo eterno, no? ^_____^

- Si ringrazia:
La Hennè Production per le correzioni e la pazienza.
Silene & Moko, per i consigli e le telefonate ispiranti. ^__=

 

Inauguriamo ‘L’angolo della Pignola’:

E’ un cantuccio d’appendice, in cui la sottoscritta renderà di pubblico dominio alcuni chiarimenti, curiosità o, semplicemente, darà interpretazione personale agli eventi.

Per questo capitolo, ad esempio, mi sono già state chieste tre delucidazioni:

1. Il titolo è di origine latina (come noto ai più) e la sua traduzione più ovvia è ‘corpo docente’, intesa –palesemente- come l’organico dei professori; ma ‘corpus docens’ si può trasporre anche in ‘il corpo che insegna; che si mostra’ ed è lampante il richiamo al fisico del prof. London, a quello di Melanie ed al balconcino (^___^’’) di Elise Hamilton.

2. A chiunque nutra il dubbio che un undicenne –difficilmente- possa avere cotanta malizia verso le grazie di una giovane fanciulla, è bene chiarire che parlo con cognizione di causa; e, se è vero che, (come direbbe mia nonna) “I ragazzi d’oggi sono più svegli dei miei tempi!” (Tranne Byron Weasley, notoriamente Caso Disperato ¬_¬), questi –a maggior ragione- non sono i ragazzi di oggi, ma quelli di domani. I nostri figli, per capirci.. ^__^’’
…e se tanto mi dà tanto..

3. Quando parlo di 'Castrazione magica', intendo due concetti diversi: uno, più ovvio, che è l’asportazione degli organi di riproduzione del malcapitato, attraverso un incantesimo; ma anche (evento altrettanto funesto), la privazione dei poteri magici stessi.. lo chiarisco perché potrebbe ritornare utile in futuro.

- Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche. Chiunque desideri, può contattarmi al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it  o lasciare un post nell’apposito spazio.

Grazie (_ _)

elyxyz

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: elyxyz