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Autore: Luffies    17/05/2011    5 recensioni
Strinse il lenzuolo sotto di sé mentre le lacrime scendevano senza sosta. Non cercava di trattenere i singhiozzi. Voleva solo morire. Come Ace.
Si morse il labbro con violenza e sentì il pungente sapore del sangue stuzzicargli la lingua.
Valeva la pena continuare ad amare, se poi doveva subire un dolore così insopportabile?
Forse No. Si rispose mentre le lacrime gli offuscavano la vista.
AcexRufyxZoro
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehi gente! Scusate in anticipo per l’ obrobrio di capitolo che sto per pubblicare ma ho studiato fino all’ esaurimento e non ho pututo dedicarci molto tempo.. ScusateXP
Grazie a tutti coloro che mi seguono, mi recensiscono e che, in un modo o nel’altro, mi fanno sentire apprezzata^^

Crudele ironia della sorte.

Zoro correva ma non vedeva realmente dove stesse andando. Un po’ per il buio, un po’ per l’ amarezza di esserci cascato un’altra volta. Si era nuovamente lasciato andare, facendo prevalere l’ istinto e ora si ritrovava in quella situazione.
- Voglio che tu sia felice.. E sono certo che Ace saprà prendersi cura di te, meglio di come avrei fatto io.- Aveva detto quella mattina sulla Sunny. Solo parole inutile e ipocrite, ecco cosa erano.
Gli occhi di Zoro vennero schiariti dalla pallida luce dei minerali intorno a lui. Era giunto nella piccola ed ennesima caverna di quel labirinto senza fine, probabilmente doveva essersi perso, ma non gli importava affatto.
Appoggiò la schiena alla fredda e umida parete di roccia, sentendo le gambe improvvisamente molli. Lasciò la testa libera di ciondolare, troppo pesante di pensieri che avrebbe preferito non avere.
D’ altronde Ace da una parte aveva ragione. Che centrava lui con loro due? Che diritto aveva di immischiarsi in una così bella coppia e rovinare tutto?
Aveva sentito, poco prima di allontanarsi troppo, le urla della loro litigata. Gli si stringeva il cuore al solo pensiero di come avrebbe potuto sentirsi il suo Capitano in quel momento. Colpa sua, di nuovo. Ma non poteva fare a meno di lui. Non ci riusciva, dannazione. Più cercava di allontanarsi, più dopo sentiva di volerlo.
Voleva il suo sorriso, le sue labbra, il suo calore.
Voleva vederlo alzarsi la mattina accanto a lui, dopo una notte d’ amore.
Voleva dargli il bacio del buongiorno e quello della buonanotte sapendo che non sarebbero stati gli ultimi.
E invece niente di tutto ciò gli era concesso. Lui che lo proteggeva da anni da tutto e da tutti, standogli affianco in ogni momento, veniva sostituito da Ace che in tutti quegli anni non aveva fatto che star lontano da Rufy. Crudele ironia della sorte.

***

Il giovane Marine si distese in un rigido e teso saluto militare rivolto al suo superiore.
- Siamo pronti, signore.- Formulò con il tono più formale possibile.
Il possente uomo vestito di quel bianco pulito ed elegante non lo degnò nemmeno di uno sguardo.
- Inizio del conto alla rovescia.-
Il timer si accese all’ istante sotto lo sguardo impaziente dell’ uomo.

***

Il cuore di Rufy batteva con tanto ardore da fargli credere che stesse per schizzargli dal petto da un momento all’ altro. Nelle sue orecchie ancora il ronzio sordo e amaro della litigata di poco prima. La gola gli bruciava mentre percorreva a grandi passi il tunnel umido di quell’ acqua marina, che lo spossava ad ogni accidentale contatto. Ma non se ne curò, non si curò di niente. Solo del fatto che Zoro stesse chissà dove in quella caverna con il cuore a pezzi. Proprio come Ace.
Chi per un motivo e chi per l’ altro, ognuno in quel posto aveva un motivo per star male e lui ne era la principale causa.
Rufy deglutì piano, pensando alle persone che amava di più al mondo e al dolore che gli stava infliggendo e per un attimo si diede del mostro.
I suoi pensieri d’ un tratto vennero interrotti dalla tenue luce che si espandeva a macchia d’ olio davanti al lui. Poco più avanti, una figura che conosceva fin troppo bene, quasi a memoria.
- Zoro.-
Lo spadaccino, probabilmente accortosi della sua presenza metri prima del suo arrivo, non si mosse. Limitando il proprio sguardo ad un punto indistinto sotto di sé. Sospirò.
- Non devi preoccuparti per me. Sto bene.- Disse lapidario.
Rufy lo squadrò per un istante, soffermandosi sui lineamenti tesi e scuri contrastanti con la zazzera di capelli verdi sul capo.
- Io da qui non mi muovo.- Rispose con un alzata di spalle.
Zoro allora voltò il viso facendo incontrare i loro occhi, quelli di Rufy erano colorati da una scintilla di determinazione emersa da un mare di sconforto e tristezza. Doveva essere ancora provato per la furibonda discussione con il fratello.
- Fa come ti pare.-
Cappello di paglia sorrise appena, muovendo una manciata di passi verso il compagno e sistemandosi a pochi metri da lui.
Accolsero entrambi il silenzio che venne con sollievo, fino a che non si spezzò.
- Mi dispiace per aver messo le mani addosso a tuo fratello.- Disse Zoro ad un tratto. - È stato un gesto stupido e insensato.-
- Altrochè se lo è stato.-Rispose Rufy sbuffando. Una delle cose che più apprezzava di Zoro era la sua umiltà. Come tutti gli spadaccini possedeva un orgoglio senza eguali ma sapeva anche riconoscere i propri errori. - Sono comunque contento che te ne sia reso conto.. Spero che non riaccada più..-
Zoro accarezzò distrattamente un’ elsa delle sue tre spade.
- Stanne pure certo.-
Calò nuovamente il silenzio, ma stavolta non fu piacevole come quello di poco prima, perché nessuno dei due sapeva come affrontare il vero argomento che li aveva portati ad incontrarsi lì sotto. Ovvero, la motivazione della lotta avvenuta solo un centinaio di metri più indietro.

***

Il tempo sembrava non essere mai passato con una lentezza così esasperante.
Il Comandante guardava il timer lampeggiare ad ogni secondo passato, contando mentalmente insieme ad esso.
Non andava fiero di quella impazienza così poco professionale, ma la sete di giustizia dentro di sé pretendeva di essere saziata.
- Ora, signore?-
L’ uomo fece cenno di tacere, stizzito.
- No. Aspettate.-
Mancava poco ormai, solo questione di secondi.

***


Si guardarono e a Zoro venne voglia di spiegargli il perché di quella assurda gelosia, ma soprattutto degli effetti devastanti che aveva su di lui, Rufy però parlò prima.
- Ti ha dato davvero un bel pugno.- Fece cercando di indirizzare il discorso su una piega più leggera.
Lo spadaccino rimase interdetto per un attimo, contento di quell’ ultima frase che lo aveva fermato dal compiere un’ azione della quale si sarebbe sicuramente pentito.
- Già..- Mormorò.
Rufy sospirò appoggiando la mano sul muro umido per raffreddarla, dopodichè si avviò verso il compagno fermandosi ad un soffio da lui e premendogliela con una leggera pressione sulla mascella dolorante.
- Ecco.- Fece sorridendo.
Zoro trasalì imbarazzato a quel piacevole contatto restandone spaesato.
- Che.. Stai facendo?-
- Se non bagni la lesione ti verrà un livido enorme!- Rispose semplicemente il Capitano. Incurante delle possibili conseguenze. Come quella che stava per accadere.
Nell’ incontrare gli occhi di Zoro, il sorriso gli morì sulle labbra rosse. Quelle iridi verdi che gli facevano perdere coscienza di sé, si avvicinavano sempre di più e lui, piccolo essere tentato da quella piacevole vicinanza, non riusciva a allontanarsi.
- Questo..- Mormorò in un soffio di voce riferendosi ancora alla propria mano poggiata sul viso di Zoro.- Dovrebbe darti.. Sollievo..-
Lo spadaccino non sembrò ascoltarlo, troppo preso dal momento per rendersi conto di ciò che stava facendo, sfiorò con le dita la nuca del suo capitano, giocando con i capelli neri e avvicinandolo pericolosamente.
Nella mente di Rufy tutto era scomparso come risucchiato via. Persino la litigata con Ace. C’ erano solo lui e il suo vice, vicini.. Forse anche troppo.
Le labbra si sporsero per andare ed incontrarsi ma non si toccarono mai.
Accadde in un istante, veloce e micidiale.
Nella caverna echeggiò un devastante frastuono simile allo scoppio di una bomba.
Rufy alzò la testa verso l’ alto in tempo per riuscire a scorgere le pesanti stalattiti cadere sopra le loro teste.
L’ ultima cosa che vide furono gli occhi di Zoro spalancarsi per l’ incredulità. Nemmeno il tempo di cacciare un urlo o di esprimere un ultimo pensiero che già tutto, intorno a lui, era diventato buio.

***

Il boato dell’ esplosione fece tremare il suolo. I marine strinsero le armi, guardandosi intorno nervosi.
Il comandante invece sorrise, perfido.
- Ora.-

E per ora bastaXD scusate per la fine un po’ brusca.. Ma ci voleva XD Lascia un commentino e sarò la ragazza più felice di questo mondo! Un bacio**
Seguito: Sabato 21 Maggio 2011






  
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