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Autore: Sparrowhawk    01/06/2011    2 recensioni
Una raccolta di fic musicali sulla mia coppia preferita in Avatar, la Leggenda di Aang, ovvero la Toko. In queste storie troverete Zuko e Toph alle prese con dieci diversi situazioni in cui, i due, si ritroveranno a riscoprirsi più amici o innamorati di quello che potrebbero essere nella realtà dei fatti.
Un modo come un altro per dare sfogo alla mia fissazione per loro due insomma!
Il tutto prende spunto da una sorta di gioco o, se volete di esperimento. Con l'aiuto del mio fidato mp3 in modalità shuffle mi sono data alla scrittura senza fermarmi a pensare neanche un secondo e lasciando che le parole fluissero mentre la canzone di turno andava.
Spero possa piacere.
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Toph, Zuko
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo Generale: Ten songs for You
Titolo: Get out Alive
Fandom: Avatar - La leggenda di Aang
Personaggi: Zuko; Toph
Rating: Verde
Genere: Song-fic
Note: La canzone è dei Three Days Grace


«Don't put your life in someone's hands
They're bound to steal it away
Don't hide your mistakes
'Cause they'll find you, burn you»

Bruciava.

Quello stramaledettissimo veleno bruciava mentre le percorreva ogni vena del corpo, diluendosi per bene con il suo sangue ed impedendole ogni singolo movimento.

Se avesse dovuto pensare alla sua morte mai e poi mai avrebbe creduto di vedere la fine dei suoi giorni per via di un errore così assurdo. Così insignificante.

Lui aveva messo un piede in fallo dopo che se ne stava andando, assai innervosito, per via di un'altra delle sue pessime battute, e siccome invece lei aveva visto il pericolo grazie alle sue capacità lo aveva spinto via in tempo prendendosi quella freccia al posto suo.

La punta la aveva colpita da un polpaccio, non sarebbe stato nulla di grave se non fosse che quella stupidissima cosa era avvelenata.

Toph, la fortissima ed impavida Toph, quella che sognava di vivere nuove avventure ogni giorno e che credeva fermamente che la vera gloria, per un guerriero, fosse il morire sul campo di battaglia, sarebbe invece volata in cielo per via di una sciocchezza simile.

Che smacco per la sua dignità.

«Questa...è la mia ultima ora.» disse, ghignando «Direi che non c'è molto da fare. Il veleno si propaga troppo velocemente...»

Sentiva le braccia di Zuko a stringerla forte al suo petto, stretta, quasi temesse di poterla in qualche modo perdere da qualche parte.

Beh, in un certo senso la stava perdendo.

«Ehi ehi, che è tutta quest'ansia che sento?» chiese, cercando di sembrare ancora una volta spiritosa, ancora una volta più forte «Non bisogna avere paura di morire. È una cosa normale. Anche tu morirai sai?»

Poi, quando Zuko posò la propria fronte sulla sua e sentì le guance farsi calde, cercò di trattenere il suo cuore dallo scoppiare. Ci mancava anche l'infarto.

«La sai una cosa? Spero che tu mi raggiunga...il più tardi possibile. Per quanto ti possa volere bene, non voglio certo che tu muoia.»

Chiuse gli occhi, prendendo un profondo resprio.

«Rimarrò giovane per sempre. Che bello. Così quando ci rivedremo e sarai un vecchio decrepito potrò finalmente farmi di nuovo quattro risate alla faccia tua.»

 

*** *** *** *** ***

 

«This is my last time she said
As she faded away
It's hard to imagine
But one day you'll end up like me»

Bruciava.

La consapevolezza di essere la causa di tutto quello che stava accadendo bruciava così tanto da fargli male, quasi più di quanto non lo avrebbe potuto fare il fuoco stesso od il calore del Sole.

Zuko, Dominatore del Fuoco assai abile, non aveva conosciuto un tale bruciore sino ad allora. Era come se tutto dentro di lui, ogni singola cosa, stesse andando in fiamme causandogli un dolore immenso ed attanagliante che partiva dal cuore per andare più in profondità, sino nella sua anima.

Sentì le parole di Toph quasi come in un sogno, senza capirle appieno eppure ritrovandosi comunque a storcere il naso.

Persino ora che stava per morire era tranquilla, gli sembrava quasi che non stesse capendo ciò che le succedeva in prima persona o che, peggio, non ci stesse dando il giusto peso. E, cosa ben più importante, non sembrava incolparlo di niente nonostante fosse stato lui lo sciocco ad azionare quella trappola.

Se solo non avessero litigato. Se solo avesse affrontato la ragazza invece che voltarle le spalle e cominciare a camminare, ad occhi socchiusi, senza prestare attenzione a dove metteva quei suoi dannati piedi. Adesso tutto sarebbe stato a posto e probabilmente avrebbero continuato la loro discussione altrove, al campo, con tutti gli altri a ridere dei loro inutili battibecchi.

Toph cercava di fargli forza, di tirargli su il morale, ma Zuko non poteva essere sereno.

Abbassò il capo ed appoggiò la fronte su quella di lei, stringendola più forte di prima. Quella era decisamente la prima volta che la vedeva così fragile. Proprio lei, proprio una come Toph...fragile.

«Non ho nessuna intenzione di farmi prendere in giro da te anche nell'aldilà Toph.» proruppe infine Zuko, alzandosi in piedi con lei fra le braccia.

Cominciò a correreper qualche tratto di bosco prima di spiccare letteralmente il volo, dominando il fuoco con la mano libera ed usandola come propulsore.

 

*** *** *** *** ***

 

«If you want to get out alive
Hold on run for your life»

Toph sbadigliò sonoramente, dando finalmente segni di vita dopo giorni passati solamente a dormire.

Non aveva idea di quanto tempo era passato, ma dopo che Zuko la aveva riportata al campo e dopo che Katara si era data un gran da fare per rimetterla in sesto e recuperarla dal regno dei morti, si era di certo goduta una sonnecchiata bella lunga.

Si guardò in giro, spaesata, senza la possibilità di percepire le cose con i suoi piedi visto che era sollevata da terra e si trovava adagiata su un letto.

Sospirò, un poco delusa. Non le piaceva non riuscire a vedere.

Però, anche così, poteva dire di non essere sola: sentiva il respiro pesante dei suoi amici tutti attorno a lei. Forse si erano addormentati mentre le facevano la guardia.

«Sei sveglia.»

Zuko si mise seduto sul bordo del suo letto e, guardandola con grande apprensione, si tormentò le mani con insistenza. Ancora non si era perdonato per ciò che era successo, ma almeno ora Toph era sveglia. Stava bene.

Era viva.

«Quanto ho dormito?»

«Cinque giorni.»

«Accidenti!» esclamò la ragazza, mettendosi seduta «Ma è un sacco di tempo!»

Eh, anche Zuko lo sapeva. Solo Dio poteva dire quanto in ansia era stato.

«Ascolta Toph, io ti devo proprio chiedere scu-»

«Oddio, Zuko, non cominciare!» lo bloccò l'altra «Ok, mi sono fatta male perchè sei un povero mentecatto che non sa usare il dono della vista quando c'è chi è cieco e sa vedere meglio di te, ma ti sembro forse arrabbiata? Eh? Eh? No, sono a posto.»

Zuko scosse il capo. «Sarai anche a posto, ma io mi sento in colpa!»

«Ma se mi hai pure salvato la vita!»

«Senti, voglio solo farti le mie scuse!»

«Ti dico che non servono, ok?!»

I due si misero il broncio e, facendo calare un freddo silenzio, si misero entrambi con le braccia conserte dinanzi al petto, fissando il loro sguardo ovunque meno che negli occhi dell'altro.

Ecco, ecco perchè non potevano stare assieme neanche mezzo secondo. Finiva sempre così! Erano così simili che era praticamente impossibile per loro stare senza litigare per quanto, dovevano ammetterlo, provavano una certa simpatia l'uno per l'altra. Erano amici infondo.

Toph, nel giro di poco, tolse il muso e si mise a ridere costringendo così Zuko a voltarsi nuovamente verso di lei.

«Cosa c'è di divertente?»

«Sei proprio vanitoso.» rispose la ragazza, ridendo come una sciocca «Non potevi reggere l'idea che tu, da morto, saresti stato per sempre più brutto di me vero?»

Lui non disse niente, limitandosi a guardarla. Stava ridendo ancora una volta come se nulla fosse successo, come se gli attimi passati non fossero altro che brutti ricordi che lei non voleva fare altro che ignorare. Per tanto tempo aveva pensato che fosse un suo punto di forza, ma ora si ritrovava a pensare che forse Toph passava oltre alle brutte cose perchè altrimenti non avrebbe trovato il modo di affrontarle.

Non da sola.

...ma tanto, da quel giorno in poi, la avrebbe aiutata lui. Toph non sarebbe mai più stata sola.

«Pensala come vuoi, Toph.» esordì, sorridendo.

«If I stay it won't be long
Till I'm burning on the inside
If I go I can only hope
That I make it to the other side
If you want to get out alive
Hold on for...
If you want to get out alive
Hold on for»
  
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