What a
turn-out.
“In
fondo, ho solo eliminato…”,
che si
chiude da sola.
“…l’uomo
più potente dell’universo”.
Silenzio.
Mi tolgo
le scarpe. Maledizione, si è rotto il tacco destro... erano
anche scarpe di
Gucci. Ma pazienza.
“Altre
domande?...”
Non si
muove nulla nell’appartamento… tutto è
fermo al proprio posto, tutto è senza
lati oscuri nella luce elettrica che non risparmia niente. Un ronzio di
elettrodomestici accesi mi accoglie in cucina, per il resto sembra
tutto muto.
Ma non è
così.
“Il
tuo punto debole è il rame?...”
Rame? Ripeto
mentalmente, le labbra
sillabano la parola.
Ma non
è possibile, la mia
stessa voce risponde
dentro di me.
“…
che fai, prendi in giro?...”
Senza
nemmeno pensarci su mi giro intorno. La mia testa sembra in una bolla
d’acqua.
“Sì,
lei lì dietro!”
Lei lì dietro.
Per un
istante, mi si materializza davanti agli occhi una seconda me che alza
un
braccio semi-paralizzato.
Lì
dietro …
Per un
secondo mi sembra di mancare, sbatto gli occhi
Dietro…
Mi
ritrovo
nella cucina.
Apro i
cassetti, “Credo spalanco
le ante
delle credenze, che a tutti piacerebbe
sapere solo piatti trasparenti, bicchieri in stile semplice,
che progetti solo pentole, hai per noi solo forchette e questa città”.
Lascio
tutte le credenze aperte e indietreggio fino a tornare al centro della
cucina,
urtando il tavolino.
Che progetti
hai per noi.
Mi
calmo:
No, non ci
sono di certo Brainbots in cucina.
“Innanzitutto:
ragazzi, che folla!”
Quel
pallone gonfiato blu sarà troppo occupato a festeggiare la
sua “vittoria” in
questo momento, per farmi sorvegliare.
“Immaginate
le cose più orribili,
spaventose, e cattive che possiate pensare…”
La mia
faccia muta in un sorrisetto nervoso. Di quali cose malvagie poteva
essere
capace?
Eppure…
“Niente
panico, Roxy, sto arrivando!”
Rivedo
queste scene come se nulla fosse accaduto. No, non posso crederci.
Non posso.
“…la
giustizia. E’ un’idea, un
principio!”
Non ci
credo. Punto.
“Ma
anche il più sincero dei
principi si consuma col tempo”.
Non ci
credo. Dopotutto, aveva ragione. Perché ho sempre finto di
non vedere?
“Tentatrice”.
La
gola è
chiusa, mi sembra di soffocare.
“Felice
Metro-Day, Metro City!”
Non lo
vedrò più… non è possibile.
“Il
tuo punto debole è il rame?...”
E
tutto
per colpa sua… non è possibile…
Odio i
miei singhiozzi, sembrano lo squittire di un topo, ma non riesco a
contenerli,
esco dalla
cucina, attraverso il salottino, apro tutte le ante,
…e
moltiplicatele per sei!” - non sai
nemmeno che cosa fare di
noi.
Trovo una
vecchia pagina di una rivista - le loro facce trionfanti ognuno per un
motivo
diverso,
“Per
ora continuate a divertirvi,
dai!”
Ti odio,
ti odio!
Appallottolo
la carta e la getto per terra, maledetta me!
Che progetti
hai per noi.
Me l’avevano detto, me l’avevano
detto sin dal liceo di non stare troppo azzeccata a quei due,
Cammino
rabbiosa, mi guardo allo specchio del bagno – come sono
patetica, le lacrime
hanno fatto due rivoli bianchi sulla faccia nera,
“…sei
caduto nella mia trappola”
Me l’avevano detto, “Megamind è un
criminale, non ti appassionare troppo ai suoi articoli”,
Vado
in
camera da letto, mi sfilo il vestito senza preoccuparmene,
Me
l’aveva detto anche Hal tante di
quelle volte, “non la prenderei così alla leggera,
Roxy… tu non lo prendi sul
serio quello schizzoide ma se io fossi Metroman che gli
farei…”.
Sono
in canottiera
e biancheria, sto borbottando da sola.
Mi getto
sul letto a pancia in su, e fisso il soffitto.
Un ultimo
singhiozzo senza lacrime.
Nel frattempo,
vorrei continuaste
con le solite, normalissime cose che fate voi gente normale”.
Ma
come
faccio? Me lo spieghi?
Hai
esultato per mezz’ora con il cadavere di Metroman a pochi
passi da te,
Tu e
quell’insulso pesciolino – lo facevo migliore!
“Ce
l’ha fatta, signore!”
Hai
esultato e mi hai lasciata lì, legata come un salame, bianca
e sconvolta, e non
ti sei curato minimamente di me!
No, non
voglio mettermi di nuovo a piangere!
“Parla
più lento – tentatrice!”
Credevo,
io credevo, io, io, credevo che fossi diverso,
“Tu
sei prevedibile!”
Io,
cre-crede-credevo che, che, che, e invece, aveva, ragione Hal,
ave-va-no tutti…
ra-…
“Tentatrice!”
A-alla,
f-fine, non, non, no-non t-ti co-nosco, cre-credevo che…
“Oh,
ragazze ragazze, siete carine
– posso andare a casa ora?”
E- e
in-ve-ce l’hai f-fat-to, co-come hai po-tu-to co-me?
La testa
nel cuscino, sento di soffocare!
Co-come,
sen-za Me-metro-man, co-come?
“E’
ora che scendiamo a fare il
nostro esordio in società! Minion, al nascondiglio malefico!
Raduniamo i
Brainbots! Codice: alla conquista di Metrocity!”
Credevo…
E-e- in-ve-ce s-sei… un… mo-stro!
Un Cattivo!
“Ehm,
signore, che ne facciamo di
lei?” Minion punta un dito verso di me. Tu mi lanci
un’occhiata con
sufficienza, poi te ne esci con: “dì ai Brainbots
di lasciarla da qualche
parte” e torni a sorridere. Al settimo cielo.
“Miss Ritchie, ci rincontriamo…”
“Niente panico, Roxy!”
“Ragazze, siete carine…”
“Lei trova QUESTO prevedibile?!”
È
tutto un
incubo, un incubo, iniziato come un giorno qualunque in cui mi rapisci,
e
finito come mai potrebbe finire!
“Miss
Ritchie, se non le spiace…”
Un
incubo!
“Ce
l’ho fatta! Metrocity è mia!”
Hai
ottenuto quello che volevi, bravo!
“FUOCO!”
La
luce
del Raggio della Morte ricompare sotto le mie palpebre chiuse - apro
gli occhi
di scatto.
Sono
sicuramente nello stato peggiore della mia vita. Ma non ci sono
Brainbots a
spiarmi.
Ti odio,
ti odio,
e la cosa
peggiore,
è
che sto
piangendo
per te.
note:
Spero che la ff vi sia piaciuta! come ho detto nella descrizione, la
traduzione in italiano di alcune battute ha un po' rovinato il senso
della storia, ma spero di aver comunque fatto un buon
lavoro...
Nella ff si accenna al liceo. Avevo già letto il primo
episodio dei fumetti di Megamind (sono 2 volumi che io sappia), in cui
Metroman afferma che per lui è facile rintracciare Roxanne
perchè usa sempre lo stesso profumo fin dal liceo; inoltre,
martedì ho dato un'occhiata veloce al secondo volume (che si
chiama qualcosa tipo "blu, bello, bullo" da "Blue, Bad, Brilliant" dei
videogiochi) in cui si racconta dei nostri tre eroi alle prese con la
vita al liceo. Roxanne afferma di aver apprezzato l'articolo letto da
Megamind - il quale ovviamente se la tira per essere riuscito ad ad
attirare le attenzioni della ragazza. Purtroppo, non ho comprato il
volumetto (pidocchiosa me, stava solo 3 euro!) e non so
com'è andata a finire, ma fatto sta che i due già
flirtavano ai tempi del liceo.
Infine, ammettiamolo: Roxanne non considerava minimamente Megamind come
un vero cattivo, almeno fino al'assassinio di Metroman. Lo considerava
semplicemente come l'attore di una grande sceneggiata di cui sia lei
sia Minion - testimoni le loro occhiate solidali - erano pienamente
consapevoli. E la scena "questi giochetti non funzionano con me - parla
più piano - tentatrice" la dice tutta!
A presto, e grazie per l'attenzione!