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Autore: xMoonyx    23/06/2011    3 recensioni
Conoscete il film Ritorno al Futuro? Bene: ora, per un momento, immaginate che il protagonista sia Harry Potter. Cosa ne è venuta fuori? Una pazzia, eh? Le pazzie hanno sempre un retrogusto adorabile...
Dal capitolo 1:
« Sicuramente ti starai chiedendo il motivo di tale visita... ebbene, Harry, ti volevo presentare un mio oggetto... o meglio, una mia invenzione...»
Sotto lo sguardo attento e sorpreso del ragazzo, Silente si voltò e afferrò da uno scaffale una lunga scopa.
« Questa...» disse mostrandola all’avido ragazzo « E’ la mia nuova invenzione, come penso... spero... tu abbia immaginato...»
« Una... scopa, signore?» osservò Harry, sicuro che quella scopa fosse normalissima.
« Non una semplice scopa, Harry...» un sorriso fiero comparve nel viso del preside che gli fece l’occhiolino « Le apparenze possono ingannare a volte...»
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Back to the Future 8
E dopo quasi un anno torno qui con un nuovo capitolo! XD Scusate ma è a quando viene l'ispirazione! Ovviamente ricevere recenzioni non puo' che farmi venir voglia di continuare a scrivere questa storiella! :) Ringrazio chi legge e chi commenta e se i personaggi vi sembrano un po' OOC ditemelo eh! ^^ Anche perché se c'è una cosa che odio sono i personaggi OOC... bene bene aspetto la vostra sentenza! °w°
@Niki_Black: Grande Giove, è vero è stata un'idea... però le userò di più verso la fine, per qualche scena clou! :) Anche perché alcune le avevo appuntate quando ho visto il film e dovrei rivederlo! (cosa che farò comunque durante ques'estate XD) che te ne pare dei Malandrini? °° Fammi sapere presto :3
@Keira Lestrange: mmm diciamo che lo scoprirai in questo capitolo! XD Hai ragione, James del resto è stato tradito da Peter, perché si fidava di lui. Povero Jame :( Comunque detto sinceramente la scena della litigata non l'avevo prevista, è spuntata così! Piuttosto oggi troverai altri due Malandrini a litigare XD
@Your guardian Angel: nooo non mi ricordare quella scena! Quanto odio quel traditore! In fondo ha ucciso tutti i malandrini, perché Sir e Rem non sarebbero morti se Peter non avesse fatto risorgere Voldy! -.-""
@JuliaSnape: Grazieeee °° Spero vivamente che tu non abbia istallato sotto casa mia un complesso di bombe perché è passato parecchio tempo e ho aggiornato solo ora! Intanto mi auguro che ti piaccia molto anche questo capitolo, perché mi ha divertito molto scriverlo! Alla prossima! ^^

Che posso dire di altro? Buona lettura, non mi resta che aspettare il vostro verdetto! :3

 8
Un nuovo rivale

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I
l ragazzo che è sopravvissuto accelerò la corsa, in direzione della sedia libera.
O meglio, libera ancora per poco. Spinse poco garbatamente quello che doveva essere il futuro padre di Neville, per impossessarsi della comoda seggia e voltarsi verso suo padre, appena sedutosi.
Gli rimbombavano ancora in testa le parole di Silente, dopo la loro precedente conversazione.

« Dove si baciarono per la prima volta i tuoi genitori?» gli aveva chiesto Silente passeggiando con le mani dietro la schiena, lo sguardo perso a guardarsi intorno per i corridoi dell’istituto.
Harry aveva arricciato il naso: a dire il vero, non glielo avevano mai raccontato.
Per lo meno, non i suoi genitori.
« Che so? Un bar, un ristorante, una festa a scuola...tipo quella che faremo la prossima settimana...»
« Cosa?» aveva chiesto con foga Harry « Una festa? La prossima settimana? Quale?»
Silente non aveva risposto subito, ma si era limitato a farsi da parte per mostrare un poster appeso al muro, che ottenne la reazione di far illuminare gli occhi di Harry.
« Il ballo “Incanto sotto il lago”! Ma certo, è lì che si baciarono per la prima volta!*»
« Ah, bene, te lo sei ricordato!»
« E’ stato Sirius a dirmelo, qualche tempo fa...» aveva risposto semplicemente il più piccolo, per poi abbassare lo sguardo, improvvisamente sconsolato. Ricordare che non avrebbe più potuto parlargli faceva male.
« Bene allora: devi incollarti a tuo padre e far in modo che inviti tua madre al ballo!*»
« Ma come faccio, non vuole saperne! »
« Vuoi scomparire? »
« Certo che no! »
« Allora fallo, abbiamo una sola settimana di tempo! »


« James, scusa per pri-...»
« No, scusami tu.» fu il commento, asciutto, seguito da un risucchio: suo padre aveva lentamente ripreso a sorseggiare il proprio succo di frutta, senza guardarlo.
Bene...e ora?
« Emh... »
« Non dire niente. E’ già difficile chiedere scusa, non farmelo ripetere di nuovo.» lo bloccò James, con un’occhiata infastidita.
« Ah beh, non dirlo a me!» aggiunse una terza voce.
Trasalendo, James ed Harry si voltarono, incontrando un sorridente Sirius affiancato da un Remus dallo sguardo ben poco amichevole, o almeno, in direzione di Black.
Infatti, dopo pochi secondi, Sirius ricevette una sua gomitata sul fianco, e prendendo un lungo respiro, disse di getto e senza interruzioni:
« In realtà siamo venuti qua per chiederti scusa per il suo» altra gomitata « nostro comportamento di prima, non volevamo offenderti e ci tenevamo a toglie-.»
« Aggiungere, idiota!» gli soffiò Remus, esasperato
« Sì, ad aggiungere che siamo molto dispiaciuti per l’accaduto. Chiediamo vena...»
Altra gomitata.
« Venia! Venia, scusa...» borbottò il moro, con una smorfia di dolore.
Harry si limitò a battere le palpebre, perplesso, e James ad alzare un sopracciglio, scettico.
Dopo qualche attimo Sirius esplose in un lamento quasi canino « Non guardarmi così Jame, è stata una sua idea!» ed indicò con un dito il licantropo, che iniziò a fremere di rabbia.
« Razza di idiota! E’ stata una nostra idea, anche tu hai collaborato!»
« Ma allora perché dovevo dirla io, la frase, e non tu?»
« Perché tu sei uno stupido orgoglioso! Dovevo insegnarti a chiedere scusa sì o no?»
« Sinceramente non occorrev- AIh, d’accordo, d’accordo, chiedo vena!»
« E’ VENIA, IDIOTA!»
« Venia, vena, pena, quello che vuoi ma –Aih- non prendermi a colpi di li-aiha!» si lamentò Sirius con una mano sulla testa là dove Remus aveva iniziato a prenderlo a librate.
« Capisco che si avvicina il periodo, Lunastorta, e che quindi sei più isterico, ma smettila di...»
Harry e James si guardarono sconvolti, per poi tornare a guardare gli amici.
« Emh...ragazzi, d’acco-» stava dicendo James, prima di essere interrotto da un confuso Peter, apparso lì come improvvisamente.
« Quale periodo?» chiese ingenuamente, con la conseguenza che tutti si zittirono e perfino lo stesso Remus rimase col libro a mezz’aria, improvvisamente pallido, rivolgendo uno sguardo spaventato in direzione di Harry.
Anche lui e James impallidirono, mentre Peter continuava a far vagare lo sguardo dall’uno all’altro, in cerca di una risposta.
« Il periodo...» cantilenò James, nervoso, cercando aiuto con lo sguardo.
« Ah, Peter, chiedi la stessa cosa ogni volta!» rispose invece Sirius, con un mezzo sorriso malandrino e uno sguardo diabolico che fece preoccupare non poco il povero licantropo ed Harry stesso.
« Ma sì, quel periodo quando, ogni vent’otto giorni...il nostro Rem-Rem è... indisposto!»
Ecco, appunto. Pensò Harry deglutendo dalla paura che gli incusse lo sguardo del licantropo, improvvisamente di fuoco.
« Io..sarei...cosa?» chiese con un fare omicida e preoccupato che fece sbiancare Sirius come un lenzuolo.
« Oh no...» mormorò infatti il cane nero indietreggiando, seguito da un furente e ringhiante Remus, che stringeva tra le dita pallide e sottili il libro « Prova a ripeterlo, razza di idiota!»
« Emh, calmino, eh eh! Si salvi chi può!»
Remus prese a inseguirlo brandendo il libro come arma, sotto lo sguardo sconvolto di Harry.
Remus Lupin, quel Remus Lupin, stava inseguendo Sirius per colpirlo con un libro??? Il mondo si era capovolto.
« Non farci caso, Harry, Remus è...lunatico, ecco. Solitamente è la persona più calma e posata dell’Universo, ma accade che ogni mese, ad un certo punto...diventa nervoso, e irascibile e...è decisamente meglio non provocarlo. Sirius è così idiota che ancora non l’ha capito...» spiegò James pensieroso.
Harry continuò a guardare Sirius che correva per scansare il colpo di libro dell’altro, tuttavia il suo sorriso attirò la sua attenzione.
« Forse semplicemente si diverte a stuzzicarlo...»
« Tu dici?» fece James, vedendo che finalmente i due, dopo che Remus ebbe colpito di striscio Sirius, si voltavano per tornare da loro « Se fosse così Sirius è proprio masochista!»
Quando si furono di nuovo tutti seduti, Sirius iniziò a riempirsi il piatto di fette biscottate, sotto lo sguardo irritato di Remus.
« Ma hai mente di mangiarle tutte, quelle?»
« No, sto esercitando la telecinesi, Rem.»
James alzò gli occhi al cielo per poi riprendere a mangiare l’arrosto di rognone che si era messo nel piatto.
« James...credo che dovresti andare da Lily Evans e dirle qualcosa...» fece Harry, fingendosi disinteressato nel versarsi il succo di zucca.
« Eh?» fece James con la bocca ancora piena e lo sguardo sorpreso « E cosa le dovrei dire?»
Harry alzò le spalle, imbarazzato « Beh, insomma, quelle cose che si dicono alle ragazze...»
Lo vide scuotere la testa e gli chiese il motivo.
« Non funziona con lei, Harry.» rispose dopo qualche attimo, quando ebbe inghiottito « Non sono in grado di farlo.»
« Non ‘ei ‘n crato?» scattò Sirius, con la bocca piena.
« Non si parla mentre si mangia, idiota» fu il commento di Remus, al quale Sirius rispose deglutendo per poi riportare lo sguardo su James « Mi pareva che fossi ben abituato a trattare con le ragazze. In quanto a complimenti, intendo, o tutte le frasi sdolcinate da far venire la carie che utilizzavi per portartele a le-per farci amicizia.» si corresse, dopo l’ennesima gomitata del biondino.
James sbuffò e affondò con rabbia la forchetta nel rognone, iniziando a giocarci « Te l’ho già detto, non è la stessa cosa. Lei...lei non è come le altre» fece poi, con un sorriso mesto ed insieme innamorato « Non cascherebbe a queste sdolcinatezze, è una ragazza forte, ha come un fuoco dentro, e io...io...non so come comportarmi con lei.»
« Beh, facile, prova a fare quello che non si aspetta...» osservò saggiamente Remus, sorseggiando dell’acqua. Non fece caso alla battuta di Sirius “Chi beve solo acqua nasconde un segreto” alla quale Remus rispose “Intendi come quello di ucciderti?”
« Quindi se lei è il fuoco, tu sarai...» riprese Remus, lanciando uno sguardo ammiccante in direzione di James, come aspettandosi che continuasse.
« Io sarò?» domandò invece quello, confuso.
« Forza, Jimmy, è semplice!» rispose al suo posto Sirius « Se lei è il fuoco tu sei l’estintore, no?»
Calò di nuovo il silenzio.
« Ma dico io, tu premediti di dire certe idiozie o sei proprio idiota?» scattò Remus, ricominciando ad insultarlo a raffica.
Harry distolse lo sguardo dai due litiganti per portarlo su James « D’accordo, puoi sempre provare con frasi tipo... “I tuoi capelli sono più rossi del fuoco stesso che brucia il mio cuore”, oppure, dille che il destino vi ha uniti, o che tutto è inevitabil- hey ma che stai facendo?» chiese poi, vedendo l’altro iniziare a scrivere qualcosa su un pezzo di pergamena strappato dal libro che Remus aveva sul tavolo.
Fortunatamente il licantropo era troppo concentrato a battibeccare con Sirius per accorgersi del misfatto.
« Prendo appunti!*» fu l’ovvia risposta di James, che riprese il suo lavoro con perizia.
Harry sospirò, esausto « Insomma non intendevo alla lettera! Comunque ti conviene sbrigarti, perché Lily ha quasi finito di bere il suo succo di zucca!»
Improvvisamente attento James si rizzò sulla schiena, si mise in piedi e si diresse sicuro lì dove Lily, comodamente seduta con le gambe incrociate, beveva da una cannuccia la propria bibita, ridendo e scherzando con le amiche.
James avanzò ancora fin quando Lily non si accorse della sua presenza e trasformò il sorriso in una smorfia. Perfino le sue amiche si zittirono e tutte si voltarono verso James che adesso, nervosamente, si stava scompigliando i capelli.
« Che vuoi, Potter?» domandò Lily con una punta di fastidio e rassegnazione.
A quel punto il padre di Harry fece un grande respiro e assunse un sorrisone a trentadue denti.
« Oh dolce Lily Evans, noi due siamo legati, io sono il tuo delfino! »
La rossa spalancò gli occhi e gli rivolse uno sguardo sconvolto « Cosa?! »
Poco più avanti Sirius scoppiò a ridere, soffocato subito dalle gomitate di Remus che gli intimava il silenzio, Peter chiese perché ridessero e Harry si batté una mano sulla fronte.
« Cioè...io sono il tuo destino! » si corresse James agitando freneticamente le mani di fronte a sé.
Le amiche di Lily iniziarono a ridacchiare e la ragazza tramontò gli occhi al cielo.
« Per tua sfortuna non sono un’amante dei delfini.» ribatté con un sorriso divertito e James seppe di aver combinato un casino.
Anche perché alcuni al tavolo di Serpeverde scoppiarono a ridere indicandolo e mimando i gesti di un delfino.
Sospirò.
« Va bene, va bene, dimentica quello che ho detto.» rivolse un sorriso imbarazzato alle amiche di Lily che smisero di ridere e poi si diresse afflitto al suo posto, vicino ai suoi amici.
Sirius smise di ridere all’istante, più per l’aver visto l’espressione depressa di James che per le gomitate di Remus, e Harry assunse una posa compassionevole.
James si sedette con uno sbuffo e guardò sconsolato il proprio piatto e Remus si schiarì la gola guardando gli altri.
« Jame...» fece dolcemente.
« E’ stato un completo disastro!» si lamentò James e Sirius si sporse nel tavolo cercando di confortarlo.
« No, dai, non è vero! Non sei stato poi così male...»
James gli lanciò un’occhiataccia.
« Beh... ecco... cioè... non proprio da schifo...»
Occhiataccia correlata a sopracciglio sollevato.
«Va bene, è stato davvero un disastro!»
Questa volta fu Remus a lanciargli uno sguardo di fuoco e Sirius si schiarì di nuovo la gola.
« E’ stato un disastro PERO’ ci si può lavorare su!» concluse con un sorriso soddisfatto.
Remus annuì compiaciuto e James sbuffò sonoramente.
« No, non vuole proprio saperne!»
« Jame, davvero, secondo me non è stato inutile!»
« Tu lo dici solo per consolarmi, Rem...»
« No, davvero, Lily ti sta guardando, tanto per dirne una!»
James saltò su come punto da uno spillo e fissò Remus con gli occhi che brillavano.
« Davvero?!»
Peter nel frattempo guardava stupidamente in direzione della rossa, corrugando la fronte e grattandosi la testa.
« Ma veramente, Rem, non mi sembra che Li-... aiha!»
Remus ritrasse il piede e gli scoccò un’occhiata che poteva significare solo “chiudi quella bocca”.
Inutile dire che Sirius scoppiò silenziosamente a ridere additando Peter e bisbigliando “Hai visto che c’è qualcuno che dice stronzate più di me?” al quale Remus rispose che almeno Peter diceva verità, scomode certo, ma verità, e Sirius si rabbuiò.
Harry, che non aveva parlato fino a quel momento, lanciò uno sguardo a suo padre e si sentì in colpa.
In un certo senso era stato lui a consigliargli quelle frasi.
« Emh...»
« Non dirlo!» lo rimbeccò però subito James, lasciandolo a corto di fiato.
« Cioè... non scusarti, è stato un mio errore, le frasi che mi hai consigliato erano proprio...» e fece il gesto dell’ok.
Harry sospirò di nuovo.
« D’accordo, non volevo scusarmi, però... offro il mio aiuto, per quanto possa servire. Magari ma- emh, Lily... non è un tipo da frasi sdolcinate, no?»
James scosse la testa, attentissimo.
Harry si sentì a disagio: era come se James pendesse dalle sue labbra, si fidava di lui e... quasi dipendeva da lui e da quello che stava per dire.
Finalmente capì cosa doveva provare Hermione quando lui e Ron le chiedevano sempre aiuto, o Remus quando aveva a che fare con gli altri Malandrini.
« James, tu la conosci meglio di me... che tipo è Lily?»
James aprì la bocca, con gli occhi a cuoricino, poi però la richiuse, con le sopracciglia corrugate.
« Beh è... un tipo difficile, ecco.»
« Mmm... qualcos’altro? Insomma, andiamo ad esclusione.»
« Ottimo, Harry!» si complimentò Remus, per poi riprendere a spiegare silenziosamente a Peter l’accaduto.
Sirius nel frattempo giocherellava con i filamenti della tovaglia, un po’ guardando Remus e Peter, un po’ guardando James e Harry, come sentendosi escluso.
O indeciso su chi ascoltare.
« Emh... abbiamo capito che non le piacciono le frasi sdolcinate.» continuò Harry cercando conferma nello sguardo di James.
« No, infatti.»
« Quindi di conseguenza non è neanche ragazza da fiori e cioccolatini.»
« No, decisamente.»
« Però ha anche un ottimo senso dell’umorismo... intendo il “non sono amante dei delfini”» si affrettò ad aggiungere quando vide James battere stupidamente le palpebre.
Suo padre si passò di nuovo la mano sui capelli, scompigliandoli ancora di più.
« E secondo te dovrei batterla in battute?»
« Non so, è un’idea!» si giustificò Harry, imbarazzato.
James parve rifletterci.
« Beh non che io sia fornito di tutto questo senso dell’umorismo...»
« Per definire Piton Mocciosus e per organizzare tutti quegli scherzi devi averlo senz’altro.» ribatté Harry sicuro.
Già dalle discussioni della McGrannit o di Piton riguardo alle numerose punizioni di suo padre Harry non aveva fatto che pensare ad un tipo brillante dalla battuta pronta.
« Sì ma con lei è diverso, io mi blocco e poi... è Sirius quello con più senso dell’umorismo!»
Sirius sorrise compiaciuto e Remus interruppe la sua discussione con Peter per alzare lo sguardo e rispondere semplicemente.
« Quello di Sirius non è senso dell’umorismo ma deficienza mentale.»
Black scoppiò a ridere. « Tutta invidia, spelacchiotto!»
«Taci palla di pelo!» lo rimbeccò Remus a bassa voce.
E ripresero a battibeccare, così Harry decise saggiamente di tornare a guardare suo padre.
« Dai, sicuramente riuscirai a fare colpo su Lily...»
« Magari nella prossima vita.»
« No, James, tu devi riuscire a ...»  Harry impallidì e si zittì: non una parola di più, si intimò.
E si rese conto della paura che lo attanagliava.
Se entro pochi giorni, durante il ballo, James e Lily non si fossero baciati... lui non sarebbe mai nato.
Non voleva che succedesse, non voleva che per colpa sua James non dovesse essere felice.
Certo avrebbe volentieri dato tutti i suoi galeoni per passare più tempo con suo padre, sua madre, ed il suo padrino, che sapeva non avrebbe più rivisto una volta tornato indietro.
Se fosse tornato indietro...
« Pensa, cos’è che piace a Lily?»
« Mmmm...» James si grattò la testa, perplesso.
« Probabilmente non io.» rispose alla fine.
Sirius scoppiò di nuovo a ridere, rovesciandosi il succo di zucca addosso.
Harry lo trovò di cattivo gusto ma quell’immagine gli risvegliò qualcosa nella mente...
Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?
« Hey, ho avuto un’idea!»
« Ah sì?! Cosa, cosa, Harry?»
Ecco, di nuovo quello sguardo pieno di aspettativa.
Questa volta però Harry era quasi sicuro di avere azzeccato i gusti della ragazza e si gonfiò il petto preparandosi a confidarlo a suo padre.
« Offrile da bere!»
A James cascò la faccia a terra. « Stai scherzando?! Se si rifiuta di parlare con me figurati se vorrà bere qualcosa in mia compagnia!»
« Beh magari non devi proprio chiederglielo!» fece Harry con un sorriso astuto. « Magari vai là, al tavolo, aspetti che sia sola, ti siedi di fronte a lei con due bicchieri di succo di zucca, uno glielo metti sotto il naso, poi le rivolgi un sorriso malandrino ed è fatta!»
James lo guardò adesso come se fosse un dio sceso dall’Olimpo per aiutarlo.
« Ricordati, se ti ci metti con impegno, raggiungi qualsiasi risultato!» concluse Harry con un sorriso sincero, al quale James rispose con calore.
« Ti amo, Harry.»
« Ma spiacente, sono già impegnato. Invece credo che qualche rossa di nostra conoscenza non aspetta altro che tu rivolga questa stessa frase a lei.»
James scosse la testa ridendo.
« Dovrei avvicinarmi a Lily, in modo sensuale e dirle... “Amo Harry?”.»
Il bambino sopravvissuto desiderò avere accanto un muro, per sbatterci contro la testa.
« No, non è questo che intendevo...»
Sirius scoppiò a ridere di nuovo, in maniera canina e Remus, che aveva appena terminato la sua discussione con Peter, gli lanciò un’altra delle sue occhiatacce.
Harry sospirò esausto: la situazione era più complicata di quanto credesse.
E come se ciò non bastasse, nessuno si accorse di due occhi scuri sopra un naso adunco che li scrutavano da lontano.


TO BE CONTINUED


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"Sfida ad Hogsmeade"

Piton si stava avvicinando pericolosamente ed Harry non poteva permettersi che facesse un passo di più.
Sapeva che si sarebbe pentito in seguito, specialmente quando in classe avrebbe incontrato quegli occhi neri.
Ma probabilmente non sarebbe mai più tornato in classe e per di più Piton aveva ucciso Silente! Così, con uno sforzo di volontà ed un impeto di coraggio allungò il piede e fece lo sgambetto al malcapitato Serpeverde.
Aiha... e adesso? Pensò il bambino-che-è-sopravvissuto sapendo che sarebbe "sopravvissuto" ancora per poco.


   
 
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