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Autore: BurningIce    28/07/2011    9 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
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Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


Come odiare risate, sorrisi, felicità ed affini per il resto della tua vita



 
15 Dicembre 2021



Si avvicina il Natale, tutti siamo più buoni, c’è aria di festa intorno a me, improvvisamente sono più ottimista.

Tutte sciocchezze.

Perché il periodo che sto trascorrendo non ha niente a che fare con bontà, ottimismo, festa e lucine che ti riscaldano il cuore: nemmeno una settimana fa Liam Zabini ha chiesto a Melissa di andare alla festa di Natale con lui.
E adesso la signorina Mulciber va in giro vantandosi del suo nuovo cliente … Volevo dire cavaliere, scusate.
E, secondo me, ha bisogno di un’altra bella punizione. Evidentemente non le è bastata quella del mese scorso: lo dicevo io, l’ho sempre detto che i foruncoli erano una vendetta fin troppo insignificante! Ovviamente la McGrannitt non la pensava allo stesso modo ed ha deciso di prolungare la mia di punizione, fino a gennaio.
In ogni caso, se quell’oca continua a blaterare in questo modo giuro che la strozzo, così, a sangue freddo.
<< … e poi mi ha guardata, sapete, con quegli occhi così blu … e mi ha detto: vuoi venire al ballo con me? Ed io … >> Melissa, seduta sul letto, si è lanciata per l’ennesima volta nel racconto del discorso tra lei e Liam, con tanto di particolari sempre più romanzati.

Come se mi interessasse.

Ma quando sento la parola "blu" smetto di ascoltare e mi abbandono ad un viaggio mentale molto, troppo indecente per una persona normale.

Liam correva verso di me in un prato fiorito, gli occhi blu colmi di felicità. Io gli andavo incontro, sorridendo e tendendo le braccia nella sua direzione. E il cielo era azzurro, il sole splendeva, i Boccini svolazzavano intorno a noi …

Ok, questo è esagerato anche per me, ma è dannatamente fantastico.

Mi baciava e mi sussurrava, suadente:
<< Vuoi venire al Ballo con me? >>
Ricambiavo il suo sguardo e lo baciavo a mia volta, facendogli intendere la risposta.

Si allontanava da me e pronunciava il mio nome, prima piano, poi sempre più forte:
<< Rose … >> Sorridevo, accarezzandogli i capelli scuri.
<< Rose … >> Mi avvicinavo di nuovo a lui …

<< Rose! >> Ah, era Lia. Mi riscuoto dal mio sogno ad occhi aperti e la guardo infastidita.
<< Che c’è? >> Mugugno.
<< C’è che stavi baciando la porta del bagno! >>
Oh. Ma anche la porta ha un certo fascino, anche se non paragonabile a quello di Liam.
Ophelia chiude le tende del suo baldacchino, evidentemente stanca di badare a delle psicopatiche. Un’altra persona, invece, sembra sinceramente curiosa di ascoltare le parole della Mulciber: è la sua ombra, la sua schiavetta, una sorta di Elfo Domestico. Si chiama Nellie O’Tusoe ed è, se possibile, più stupida di Melissa. Bassa, capelli corti e rossicci, per niente bella, ma fin troppo montata.
Potrei dormire ancora – è Domenica – ma non mi va, quindi decido di cercare Scorpius. Magari saprà consigliarmi un cavaliere per il ballo (sono senza speranze, se non si fosse capito) oppure sarà proprio lui il mio accompagnatore. In tempi di crisi ci si accontenta del migliore amico.

Ci si accontenta? Andare al Ballo con Scorpius Malfoy non è esattamente accontentarsi.

Lo trovo in Sala Comune; sta discutendo con alcuni suoi amici. Due non li conosco – e non mi interessa conoscerli – ma il terzo è Liam. E potete immaginare come la mia fantasia si scateni, al suo cospetto. Sì, proprio ogni genere di fantasia.
Potrei farlo ingelosire, magari.
Mi concentro e cerco di camminare in modo sexy – e senza cadere, visto che lo faccio spesso. Schivo all’ultimo secondo un tavolino e raggiungo il divano su cui è disteso il mio obiettivo.
<< Scorpius >> Lo chiamo, passandomi una mano tra i capelli; l’ho visto fare a James. Pessima idea, sono pieni di nodi.
<< Ehi, Rosie >> Risponde al saluto – ancora quell’odioso soprannome.
Mi siedo in braccio a lui, imponendomi di non arrossire, e gli sussurro:
<< Devo parlarti >>
Perché sono così impacciata, ultimamente? Insomma, non è la prima volta che stiamo in quella posizione, eppure la sua mano sul mio fianco sembra bollente. E quando si muove, impercettibilmente, sento dei brividi alquanto strani lungo la schiena; il mio cuore sta battendo, folle, fin troppo veloce.
Non so il perché di questi strani sintomi – magari soffro di tachicardia – o semplicemente non voglio indagare, non mi andrebbe.
Ho un piano da portare a termine, dannazione!
<< Stai bene? >> Mi chiede Scorpius, un po’ preoccupato; la tonalità del mio viso è molto vicina al rosso dello stendardo dei Grifondoro, ahimè.
<< Mai stata meglio >> Lo rassicuro con un ampio sorriso da paralisi facciale. Deglutisco, la sua mano scende sempre più giù.
Sono in astinenza, ecco tutto – più o meno da sedici anni.
<< Dimmi >>  È la sua risposta; ma non posso parlare davanti a tutta questa gente! E se mi dicesse di no?

Morirebbe all’istante.

Eppure, vedendo Liam che mi fissa e scambia due parole con uno degli sconosciuti, decido di invitarlo proprio lì, con i suoi amici sghignazzanti e mezzi fatti, oserei dire. Uno di loro sta fumando qualcosa che somiglia straordinariamente ad una canna e abbraccia la sua poltrona.
Ma non è il momento di soffermarsi sugli abbracciatori di poltrone, la mia missione è più importante.
Accavallo le gambe, poso una mano sulla spalla del mio amico e la frase che mi frulla nel cervello da un po’ mi scappa irrimediabilmente:
<< Vieni al Ballo con me? >>
L’ ho detto davvero. Cazzo, l’ho detto davvero.
L’attesa della sua reazione sembra durare ore, forse giorni o millenni. Sono un po’ troppo drastica, a volte, lo ammetto.
Scorpius fa una faccia strana, alza un sopracciglio, poi scoppia a ridere. Gli altri ci guardano stralunati, fino a quando il più vicino a noi comincia a sogghignare. E con lui tutti i suoi amici, in uno snervante effetto domino che coinvolge anche Liam. Oh Salazar, è così provocante il suo sorriso … gli salterei addosso, se non fossi in una situazione fin troppo imbarazzante. Non mi resta altro da fare: rido anch’io, scambiando sguardi d’intesa con Zabini. Mi spiego meglio: Liam mi ignora, io lo mangio con gli occhi.
<< Rose >> Biascica Scorpius, tra le risate. << C’ ero quasi cascato, sai? >>
Mi batte una mano sulla coscia, come si fa con un vecchio amico – non con un’amica – e dimentica di toglierla … non che mi dispiaccia, sia chiaro. Ne sono sicura, ignora totalmente il fatto che io sia una ragazza. Questa è l’ennesima dimostrazione.
Sono arrabbiata. No, arrabbiata è poco. Sono furiosa. Eppure sto al gioco e faccio un ultimo sorriso furbo. Beh, non proprio furbo, ma questo non ha importanza.
<< Così non vale, l’hai capito subito! >> Fingo di lamentarmi, alzandomi e dirigendomi verso le scale. Se c’è una cosa che so fare bene è fingere. Fingere, fingere e fingere. Mi chiedo se sia un pregio o un difetto.
<< Sei prevedibile, Rosie >> Constata Scorpius, ancora con un mezzo sorriso; a questo punto libero un po’ della mia rabbia repressa:
<< Non chiamarmi con quel ridicolo soprannome, Malfoy! >>
Salgo in fretta le scale e faccio in tempo a sentirlo ridere un’ultima volta. Cos’avrò mai di così divertente?
Mi fiondo nella mia camera e colpisco con furia il muro, sferrando calci degni di un esperto di arti marziali. Sono allenata, mi arrabbio spesso. Le mie compagne di stanza non dicono niente, ci sono abituate; Melissa si limita a guardarmi con disappunto, mettendo su un’espressione che Nellie si affretta ad imitare. Ma non mi va di discutere con loro, sarebbe come insegnare le equazioni di secondo grado ad un neonato.
Non vorrei dirlo, nemmeno pensarlo, ma le risate di Scorpius mi hanno ferita: anche io ho un’autostima, in fondo!

Non proprio così in fondo.

<< Con chi va al Ballo Scorpius? >> Chiedo continuando nella mia opera di distruzione. Lia riemerge dal suo letto ed esclama tutta contenta:
<< Con me! >>
Con lei, certo. Non le rispondo, rischierei di aggredirla.
Scorpius e Ophelia vanno al Ballo insieme, c’era da aspettarselo; chissà cosa ne pensa Dominique. Magari anche lei sta distruggendo i Dormitori della torre di Grifondoro.
Se così fosse, sarebbe assurdo. Probabilmente si sta truccando accuratamente per far comprendere al suo amato il madornale errore che ha commesso.
Un pensiero maligno affiora alla mia mente quasi senza che me ne accorga: forse Scorpius ha ragione a pensare che io non sia una vera e propria ragazza.
Insomma, l’adolescente media andrebbe a piangere stringendo il cuscino, dopo un’umiliazione di questo calibro.
L’adolescente media ha un cavaliere per il Ballo della scuola, ama truccarsi ed acconciarsi i capelli, ama fare shopping, ama i pettegolezzi.
Ma io, io no.
Infatti ho deciso, andrò alla festa di Natale in jeans.
 

24 Dicembre 2021, Sala Grande

 
Sono seduta ad uno degli innumerevoli tavolini sparsi per la Sala, senza alcuna compagnia. Di solito alle feste mi diverto, ballo, bevo: faccio quel che voglio, in poche parole. Ma questo è un evento formale, come ha più volte sottolineato la McGrannitt, dove non puoi ubriacarti né metterti a ballare da sola al centro della pista, già piena di vomitevoli innamorati.
Scorpius e Ophelia sono perfetti, insieme. Lui è davvero bello, perfino più del solito: non pensate male, sono solo orgogliosa del mio migliore amico. Provo però un pizzico di gelosia: ci stiamo allontanando. Niente di evidente, nessuna rottura, stiamo semplicemente prendendo strade diverse; ed è triste, anche se sapevo che sarebbe accaduto.
Osservo le coppie che volteggiano ridendo, baciandosi o – nel caso dei più sfigati – pestandosi i piedi.
A proposito di sfigati, perfino Crecy Canon – Corvonero, ma per niente sveglia nelle relazioni con gli altri – ha trovato un accompagnatore, un tale che non ho mai visto ad Hogwarts, brufoloso come la rispettiva dama; sono proprio ridicoli mentre cercano di metter su un walzer decente.
Scuoto la testa, sono caduta davvero in basso; mi annoio, non c’è niente da fare qui. E le ragazze mi osservano solo perché ho addosso un paio di jeans ed una felpa, ridicole. Ridicole e fastidiose.
Forse potrei picchiare quel gruppetto di Tassorosso snob, mi guardano e criticano il mio abbigliamento da circa mezz’ora. Con mio estremo disappunto, scopro che le quattro ragazze in questione sono le accompagnatrici di James, Louis, Fred e Albus. Fanno tutto insieme, loro … beh, spero che non facciano proprio tutto.
Vengono verso di me, mentre le loro amichette non sembrano tanto contente di dover intrattenersi con Rose Weasley, Serpeverde ribelle e bla bla bla.
Girano un mucchio di cazzate sul mio conto.
I miei cugini si siedono al tavolo, ma le ragazze restano in piedi.
Cos’è, hanno paura?
<< Non balli? >> Chiede James. Non è solito usare il saluto, predilige l’effetto sorpresa: puoi star certa che se ti incontra per strada si fermerà e ti chiederà qualsiasi cosa, ma non dirà mai un semplice “ciao”. Ognuno ha le sue manie, d’altra parte.
<< No >> Rispondo, funerea. << Non mi va >>
<< Dai, balla con il tuo cugino preferito! >> Continua, prendendomi la mano. È molto insistente, James. Probabilmente adesso non sono solo le Tassorosso a lanciarmi occhiate ostili, più o meno tutte le ragazze nei paraggi vorrebbero uccidermi. Come se mi interessasse l’incesto!
James è un bel ragazzo, senza dubbio, ma è mio cugino. Improvvisamente provo una strana, crudele voglia di rendere più concreti i timori delle stupide oche e mi alzo dal tavolo, seguendo James in mezzo alle altre coppie. La biondina dal naso all’insù che lo accompagnava, una certa Alicia Smith, chiama invano il suo nome. Rido della sua faccia delusa prima di allontanarmi tra la folla.
Al diavolo la depressione, non fa per me.
Comincia una canzone più movimentata delle precedenti e sul nostro volto si apre lo stesso identico sorriso: è il segnale, stiamo per fare casino.

Allontanatevi, gente, è per la vostra incolumità.

Ci scateniamo, creandoci un ampio spazio vuoto intorno a noi. Tutte le persone sane di mente sanno che se Rose Weasley e James Potter si trovano insieme nello stesso luogo succederà sicuramente qualcosa di pericoloso; e il nostro “ballo” è pericoloso. Almeno per chi ci sta attorno.
Liam e Melissa passano proprio davanti a noi e quest’ultima sussurra qualcosa al suo orecchio. Entrambi assumono un’aria sconcertata guardando me e James – sembriamo appena usciti da un manicomio.
Almeno non sembro uscita da un bordello, io. Almeno non indosso un abito striminzito come quello della Decerebrata-in-calore (ormai è un soprannome fisso): un corpetto che non nasconde niente ed una gonna che non può essere definita nemmeno mini.
Smetto di ballare, sentendomi improvvisamente un’idiota, non meno ridicola di Crecy Canon; James se ne accorge e si ferma anche lui, confuso. La gente che si è raccolta a cerchio attorno a noi ci sta ancora fissando, chissà cosa si aspettano: forse uno spettacolo di fuochi d’artificio, direttamente dai Tiri Vispi Weasley. Mi giro come a rallentatore e vedo Liam, è ancora nelle vicinanze.
Ed ecco che mi sovviene un’idea, splendente, meravigliosa, geniale. Inclino la testa e guardo James avvicinandomi di qualche passo a lui.
<< Invita Melissa a ballare >> Gli dico senza preamboli. So che accetterà: per quanto mi dispiaccia dirlo, la Mulciber è oggettivamente bella. E poi James è pazzo, direbbe di sì a tutto.
<< Agli ordini, capo! >> Esclama, non vuole sapere neanche il perché della mia richiesta.
Amo mio cugino – tranquille, ragazze, non in quel senso.
Lo prendo per mano e lo trascino verso il punto in cui la coppia peggio assortita di Hogwarts si sta strusciando senza ritegno.

Potrei vomitare, magari sull’abitino della Mulciber …

James li divide come se niente fosse e si rivolge a Melissa, ignorando del tutto Liam, che sembra voler pugnalare mio cugino alle spalle.
<< Vuoi ballare? >> Le dice, passandosi una mano tra i capelli castani; lo sa, nessuno può resistere a questo gesto, anche se è un po’ un cliché. 
Da brava troia, Melissa ridacchia e accetta, dimenticandosi del suo cavaliere; mi chiedo come faccia, è con Liam Zabini!
James la trascina via ed urla ad un basito Liam:
<< Scusami, amico! >>
Per la prima volta sono contenta di essere ad un Ballo; in qualsiasi altra situazione i due contendenti si sarebbero presi a pugni.
Assumo la mia celebre aria innocente, disinteressata, priva di secondi fini e dichiaro:
<< Beh, siamo rimasti solo noi due! >>
Il mio è stato davvero un piano brillante, questa volta: merito degli applausi, signori.
Liam alza le spalle e mi posa le mani sulla vita, abbastanza indifferente. In questo momento mi pento di non essermi vestita meglio: avevo immaginato questa scena diversamente, con tanto di abito da sogno e bouquet in mano.
Sto andando a fuoco, lo sento; gli poso le mani sulle spalle e mi avvicino a lui, il finalmente-mio Liam.
Vorrei baciarlo, ma sarei un tantino sfacciata in quel caso. Perciò mi limito a cercare di far conversazione:
<< Allora, come va? >> Non sono molto esperta nel “far conversazione”, lo avrete capito.
<< Bene >> Dice atono, con un’altra alzata di spalle. Il suo smoking blu notte è impeccabile, lo rende ancora più affascinante. E risalta i suoi magnifici occhi: è splendido, davvero.
Ma mi sta ignorando, nonostante stiamo ballando insieme; ogni tanto lo vedo cercare qualcuno – Melissa, scommetto – con lo sguardo.
Non gli piaccio, ne sono sicura. L’ho sempre saputo, in fondo, ma questa è la prova reale che infrange tutti i miei viaggi mentali super-sdolcinati.
Penso che devo godermi questo momento, senza pensare a nulla. Ma non faccio in tempo a guardarlo di nuovo negli occhi, perché il cosiddetto momento è già svanito. Liam mi lascia lì, in mezzo alla Sala Grande, completamente sola, e sparisce tra la folla. Non si scusa nemmeno, non mi saluta: ma me la pagherà, lo giuro sul mio manico di scopa.
È come se tutta la mia ammirazione verso di lui si fosse dissolta: mi ha delusa, si è dimostrato uno stronzo a tutti gli effetti. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi – io non piango, mai – e vado via da quella maledetta festa.
Uscendo dalla Sala Grande incontro Dominique, che non è restata a piangersi addosso per la sconfitta: non ha Scorpius, ma il Capitano della squadra di Quidditch Corvonero è pur sempre un’ottima consolazione. E lei è magnifica, nel suo lungo e vaporoso abito indaco.
Quante coppie felici! Odio le persone troppo felici, specialmente quando io non lo sono.
Torno nei sotterranei, completamente deserti: sono tutti a quello stupido Ballo. Le uniche voci che si sentono sono quelle delle armature che canticchiano canzoncine natalizie; ne supero una che si sta cimentando in una personalissima versione di “Jingle Bells”, non prima di averle dato un calcio. Ora ulula di dolore – ma le armature possono provare dolore?
Urlo la parola d’ordine ed entro nella mia Sala Comune, anch’essa vuota; è un po’ spettrale, devo ammetterlo. Salgo le scale con lentezza esasperante – sono stranamente priva di energia – ed apro la porta della mia stanza.
Mi sbagliavo, il dormitorio non è vuoto: su un letto, il mio letto, ci sono Ophelia e Scorpius. L’abito di Lia giace sul pavimento, mentre Scorpius ha addosso solo i pantaloni – e sta per perdere anche quelli. Si stanno baciando quasi con furia, sono praticamente incollati.
Non si accorgono di me, sono troppo impegnati a liberarsi della cintura di Scorpius.
Non so cosa provochi in me questa scena, immagino rabbia. Una rabbia che mi sta divorando, lotta per uscire. E voglio che questo accada ora, proprio ora.
È la mia ultima occasione per perdere il controllo, stasera, non la sprecherò.
<< CHE STATE FACENDO, QUI? È IL MIO LETTO, FUORI! >> Urlo a pieni polmoni, digrignando i denti.
Il mio cuore sembra scoppiare, ansimo, sto esplodendo. Li odio, odio tutto.
La loro reazione è prevedibile: arrossiscono. Si coprono in fretta con il lenzuolo e mi guardano sbalorditi, affrettandosi a rimettere le mani al loro posto.
Poveri piccoli, non se l’aspettavano; volevano la loro notte di fuoco, eh?
Glielo do io il fuoco.
<< M-ma i vestiti … >> Riesce a balbettare Scorpius, ancora scosso e con le guance arrossate. Sarò ripetitiva, ma penso proprio che è bello anche così. Ed è un pensiero stupido, in questa situazione.
<< Fuori. >> Ribadisco, sbattendomi la porta alle spalle. Ophelia tenta di raccogliere il suo abito ma una mia occhiata la fa demordere rapidamente, così segue Scorpius fuori dalla camera. Sicuramente si sposteranno nel dormitorio maschile e lì potranno continuare la loro sveltina indisturbati, senza migliori amiche che irrompono nel momento clou.
<< E Buon Natale! >> Gli grido dietro, con la voce intrisa di ironia. Chiudo la porta a chiave, questa sera nessuno tornerà nella miastanza: ho bisogno di rimanere sola.
Mi siedo sul letto di Nellie, non voglio toccare le coperte che fino a pochi secondi fa ospitavano quei due stronzi; non capisco nemmeno io il perché della mia reazione. Non capisco molte cose, ultimamente.
Prendo in mano la camicia di Scorpius e la indosso, voglio sgualcirla il più possibile e magari macchiarla di cioccolato: la prossima volta ci penserà due volte prima di fare sesso sul mio letto.
Forse speravo che Scorpius venisse a consolarmi, anche solo per un minuto, e sono stata un’illusa. Come rinunciare ad una sana scopata per un maschiaccio come Rose Weasley? Non potrei dargli niente di tutto quello che Ophelia gli offre: Lia ha avuto ben cinque fidanzati, io … io non ho mai baciato un ragazzo, è questa la verità. Sono sempre stata troppo interessata al Quidditch, per occuparmi dei sentimenti, in quell’ambito sono una schiappa proprio come mio padre. Gli assomiglio più di quanto la gente possa immaginare.  
Osservo il grande orologio rotondo sulla parete: è mezzanotte.
<< Buon Natale, Rose >> Sussurro a me stessa. Sto impazzendo – o almeno sto diventando più matta di prima.

*

Rieccomi con un nuovo capitolo. Succedono tante cose, vero? Povera Rose, sta cominciando ad avere dei dubbi sulla sua personalità e niente la disorienta più di questo: non le è mai accaduto.
Comunque grazie, grazie davvero di cuore a chi ha recensito (continuate a farmi sapere cosa ne pensate, se vi va), a chi ha messo la storia tra le preferite, tra le seguite o tra le ricordate.
Un ringraziamento particolare va però a Gansta_B, che mi ha dato alcuni consigli importantissimi per questo capitolo.
Un bacio, alla prossima, se vorrete!
  
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