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Autore: Shining92    04/08/2011    2 recensioni
I nostri cari allenatori non sono più allenatori,ma dei semplici ragazzi alle prese con i problemi della vita e adolescenziali,può sembrare una minestra riscaldata ma avevo bisogno di scriverla e se mi impegno potrà piacere anche a voi...leggete se vi va e recensite, Baci Shin! ^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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°Surprise°
 
 
La domenica dopo il ballo fu una scusa per riposarsi per tutti.
Ognuno di loro si dedicò alle attività più tranquille e rilassanti possibili.
Misty trascorse l’intero giorno fra la vasca da bagno e il suo morbido letto.
-Sei da ore lì dentro vuoi uscire prima che ti spuntino le branchie?- Le aveva chiesto Lily affacciandosi in bagno.
-Lasciate che diventi blu in santa pace! – Fece lei rilassata e depressa.
Vera si dedicò al cucito.
Aveva creato in sole due ore 3 vestiti da bambola,ricamati e rifiniti. Quando Vera si metteva a cucire significava nervosismo in corso quindi era meglio non stuzzicarla.
- Vuoi smetterla di cucire diventerai gobba a stare china su quell’affare! -
Una sola alzata di occhi di Vera zittì sua madre all’istante.
Lucinda era uscita.
Una passeggiata nel parco era meglio che stare a casa da sola.
I suoi genitori se la stavano spassando ad un finesettimana da amici,quindi non le andava proprio di crogiolarsi davanti alla televisione.
La brunetta dai lunghi capelli camminava silenziosa e teneva le mani nelle tasche del suo cappottino blu.
Vide arrivare in lontananza qualcuno.
Incredibile,Drew? E per di più da solo.
Lui si fermò per salutarla.
-Guarda chi c’è – Fece sorpreso di aver incontrato Lucinda.
Lei abbozzò un sorriso. Quel ragazzo non le stava particolarmente simpatico e si sentiva in imbarazzo quando lo incontrava.
-Ciao Drew,come mai solo? – Chiese lei imbarazzata.
- Facevo un giro,di domenica di solito le strade sono più solitarie e io mi ci trovo benissimo…ma tu? Come mai sola? – Rispose lui facendole la stessa domanda.
- Più o meno lo stesso,ma stavo tornando a casa… - Disse muovendo qualche passa in avanti.
- Su,ti accompagno – Disse lui voltandosi nella stessa direzione e facendole un cenno con il capo.
-Ma no davvero non ce n’è bisogno…io…-
-Insisto! – Lucinda annuì stranita dalla gentilezza di Drew.
Non parlavano quasi mai o almeno era abbastanza raro.
Inoltre lui era di solito acido e scorbutico quindi abbastanza difficile da avvicinare,figuriamoci andarci d’accordo.
Lucinda non poteva fare a meno di domandarsi come la sua amica potesse essersi tanto affezionata a lui.
- Ehm,allora…Drew,come va? – Esordì tanto per rompere il ghiaccio.
- Bene…- Annuì.
- Bhè,intendo, con la scuola,gli amici,famiglia…non per sapere i fatti tuoi eh! E’ solo per chiacchierare!-
Disse lei agitando le mani nervosamente.
- Ho detto che va tutto bene,poi se vuoi sapere qualcosa in particolare chiedilo e basta!Non girarci attorno che mi dà sui nervi! – Rispose gelido.
Ecco cosa Lucinda non sopportava di Drew,non aveva tatto,era scostante,così presuntuoso e diretto!
 -Ma…no ,ecco,hai frainteso! Non era un interrogatorio! – Si sentì piccola e indifesa sotto gli occhi così freddi di Drew.
Ma fu proprio il suo modo di fare a farle capire quanto fosse ingiusto il suo comportamento.
Tramutò il suo atteggiamento da calmo e remissivo in forte e aggressivo.
-Anzi,sai che ti dico? Tu sei strano! Ma strano sul serio! – Ormai si era arrabbiata,non aveva intenzione di far danni ma le parole arrivavano senza poterle fermare.
- Io so che tipo sei o almeno credo di averlo capito, Mister “Le-ragazze-mi-cadono-ai-piedi” ma questo non ti giustifica! Né ti dà il diritto di poter trattare le ragazze come fossero pezze da piedi o umiliarle!!!– Gli puntò il dito contro la faccia.
- Io sono amica di Vera e non voglio vederla soffrire per colpa tua! Quindi se non ti dispiace levati di mezzo e non darle più fastidio! – Drew restò senza parole.
Quella ragazza piccola e tutto pepe lo aveva zittito.
-Ora se non ti dispiace me ne torno a casa tanto sono quasi arrivata! Grazie della gentilezza… - Si voltò per andarsene ma dopo qualche passo si voltò verso di lui.
- ANZI NON SEI STATO NEMMENO IN GRADO DI SEMBRARE GENTILE!!! – Gli gridò quasi in faccia dopodichè girò sui tacchi e se ne andò via infuriata.
- Ma che diavolo!!!Possibile che siano tutte infuriate in questi giorni? Cos’hanno una sindrome premestruale contemporanea??? – Drew era allibito,era la seconda volta in meno di due giorni che una ragazza gli faceva una sfuriata,doveva essere un periodaccio.
Se ne tornò a casa pensieroso.
Doveva lasciare in pace Vera? Ma in fin dei conti cosa le aveva fatto?
Ripensò ai rari momenti in cui si erano visti.
Sei mesi prima le aveva chiesto di uscire. Sapeva quanto lei ci tenesse e a lui non dispiaceva un appuntamento. Fu una serata divertente,la portò in un locale carino,luci soffuse,musica in sottofondo,insomma,era tutto perfetto,dopo avrebbero fatto una passeggiata sul molo come da manuale dopodichè l’avrebbe riaccompagnata a casa.
Almeno era quello che aveva detto a lei.
Ma Drew aveva altri programmi per la serata. Sperava che dopo un po’ lei si stancasse di starsene lì a parlare e che gli chiedesse di passare ai festeggiamenti di fine serata.
E per festeggiamenti…bhè,Drew era abituato ad un genere di ragazze completamente diverso.
Era il tipo che si divertiva e basta. Era consapevole di essere un bel ragazzo,alto,bel fisico,occhi verde smeraldo e capelli da gran figo,se la spassava con le ragazze più spinte che,come lui,non volevano altro che una serata movimentata.
Ma Vera non era una di quelle. Lo sapeva,la conosceva da un po’.
Lei era diversa,era divertente,carina,intelligente,non una gallina che non voleva altro che saltargli addosso.
Ma il suo sbaglio fu quello di provarci comunque.
Mentre si erano fermati a guardare il mare,Drew provò a baciarla e in tutta risposta ricevette un sonoro schiaffo.
- Ma che fai? – Le aveva chiesto sorpreso massaggiandosi la guancia.
-Ma sei impazzito cosa volevi farmi? E’ il nostro primo appuntamento!! – Lei sembrava turbata da quel gesto.
Drew le chiese scusa e la riaccompagnò a casa.
Non ci furono più incontri da allora.
Quando Vera lo vedeva diventava paonazza e si nascondeva dietro chiunque capitasse a tiro.
Una volta rischiò perfino di litigare con Ash per lei.
Era un giorno di dicembre quando si stufò di quell’atteggiamento e si decise a parlarle.
Lei era nel corridoio vuoto,in ritardo come al solito,approfittò di quel momento e decise di prenderla di sorpresa.
-Vera?!? Dobbiamo parlare! – La bloccò con entrambe le braccia all’armadietto mentre lei arrossiva violentemente.
-No,Drew…lascia stare… - Provò a scappare senza riuscirci.
Proprio a quel punto Ash era fece capolino dalle scale.
- DREW! CHE LE STAI FACENDO?!? – Si avvicinò di fretta mentre lui cercava di spiegare.
-Nulla,Ash stavo solo…- Il corvino lo guardò male e lui se ne andò evitando la lite.
Non lo biasimava,il comportamento di Vera era assurdo,come se avesse paura di lui,come se fosse un maniaco in agguato e spesso si era nascosta dietro i suoi amici,Ash compreso,quando passava lui.
Concluse che Vera era solo una ragazza molto timida e quel modo di fare l’aveva spaventata ma nei mesi successivi non poteva fingere che lui non esistesse e negare a se stessa i suoi sentimenti.
Lui non era sicuro di volere una storia seria e con quella ragazza così timida bisognava andarci davvero con i piedi di piombo.
Si ritrovò a casa senza rendersene conto.
Pensò di farsi una doccia,gli ci voleva proprio.
Intanto Brock aveva trovato una sistemazione provvisoria per Joy.
Le aveva ceduto la propria stanza e sarebbe andato a dormire con uno dei suoi fratellini.
La domenica mattina aveva bussato alla porta e l’aveva trovata addormentata sul suo letto con indosso solo una sua maglietta che le stava 2 volte più grande.
Era bella…
- Joy? – La chiamò dolcemente.
Lei si svegliò quasi immediatamente.
- Buon giorno Brock! – Si gettò su di lui abbracciandolo.
Il moro restò immobile.
-Senti,sono venuto a chiederti cosa vuoi per colazione…- Lei lo guardò perplessa.
-Decidi tu moretto…mi piace tutto quello che cucini per me! – Poi si alzò.
-Posso…fare una doccia? – Chiese attorcigliandosi i capelli.
-Certo! Nel frattempo vado a prepararti le frittelle! – Aprì un cassetto e tirò fuori degli asciugamano puliti. Li lasciò a lei e andò di sotto.
- Oh,Brock,sei così gentile…- Sospirò preoccupata.
Entrò nel bagno e chiuse la porta.
Si rilassò sotto la doccia,l’acqua che le scorreva calda sulla pelle era inebriante come il profumo del bagnoschiuma di Brock.
Ripensò a quando si trovava a Londra,come aveva potuto essere così sciocca?
I sensi di colpa la assalirono e l’angoscia le stringeva la gola.
Passarono parecchi minuti prima di rendersi conto che era il momento di uscire.
Richiuse il rubinetto e si infilò l’accappatoio.
Se l’avvolse intorno al corpo e scese di sotto.
Brock stava mettendo le frittelle nel piatto.
-La colazione è pronta…spero ti piaccia! – Poggiò il piatto al posto in cui avrebbe dovuto sedersi.
-Ti dispiace se mi sono messa questo? – Lui la guardò imbarazzato e scosse la testa.
-Figurati..-
Joy si sedette.
Guardò le frittelle,dovevano essere buonissime,Brock era un mago in cucina,eppure le nausee mattutine non le permettevano di gustare la colazione per bene,si portò alla bocca il primo boccone,come immaginava erano perfette.
Si sedette anche lui.
- Che c’è? Se non ne hai voglia non mangiarle…non mi offendo! – Disse lui abbozzando un sorriso…
- No,no no sono buonissime io…ho solo,la solita nausea…ecco. – Il suo segreto sarebbe venuto a galla,lui avrebbe scoperto tutto e forse non le avrebbe più permesso di restare a casa sua,ma aveva il diritto di sapere,non poteva ingannarlo così,lei non era una persona cattiva,doveva essere sincera fino in fondo.
Brock sembrò stranito,nausea?
-Che vuol dire? –
-Bhè…- Era difficile ma doveva essere diretta,girarci attorno sarebbe stato peggio e decise di non addolcirgli la pillola.
-Brock…io….- Bussarono alla porta.
I fratellini di Brock erano a casa.
-Siete già qui?...Ah Joy,stavi dicendo? –
- Niente…niente,ottime frittelle! – Sorrise falsa lei.
Il discorso non poteva che essere rimandato…
Ash si svegliò con la luce del giorno che illuminava la sua camera.
Era ora di alzarsi.
Quando arrivò in cucina sua madre era uscita e gli aveva lasciato solamente un biglietto.
“E’ tutto in forno,tornerò presto…Mamma”
Ma non aveva affatto fame.
Voleva solo starsene abbandonato sul divano del salotto a guardare la televisione.
Aveva ripensato tutta la notte alle parole di Misty.
Era stato doloroso vederla in quel modo,ma lui si sentiva veramente impotente in quella situazione.
Qualcuno bussò alla porta.
Il corvino si alzò e aprì la porta.
- Buongiorno!!! – Fu investito da un odore di cornetti appena sfornati e da cioccolato caldo.
- James? – Lo guardò esterrefatto mentre il ragazzo con una rosa fra i denti si sistemava sul divano e si toglieva le scarpe.Questa volta sembrava vestito da capitan Findus,con un lungo cappotto a doppio petto e uno strano cappello.
- Cos’è questo odore? Tua madre ha cucinato cipolle per caso? – Ash stava ancora in piedi e con la porta aperta e il pomello girato tra le mani.
Il ragazzo dai capelli lunghi e dallo strano colore violaceo lo guardò.
- Avanti che fai lì in piedi? Vieni no? – Disse indicando i cornetti.
Ash lasciò andare la porta che si richiuse sbattendo e andò a sedersi.
James intanto poggiò la rosa nel bicchiere di vodka che Delia aveva lasciato sul tavolino insieme ad una tazzina di caffé.
- Ok James….ehm,i cornetti e…la cioccolata ma che pensiero gentile,e ...perfino la rosa,ma guarda…cioè,è veramente,tutto perfetto ma…come mai? – Il ragazzo lo guardò sputando la cicca nella tazzina,con gli occhi spalancati.
- Bhè,la compagnia è un buon rimedio contro la solitudine!!! -  Disse con un sorriso enorme.
Tutti e due non avevano mai avuto un grande legame,ma neanche si odiavano. Ash sapeva che James era un bravo ragazzo,aveva i suoi problemi come tutti,ma un carattere fragile.
Al corvino sembrò un po’ turbato.
-James,è successo qualcosa? –
-Nulla! – Disse prima che Ash finisse la domanda, mentre si accendeva una sigaretta con le mani tremanti,il sorriso era sparito dal suo volto.
- Bhè,sai credo che tu abbia ragione! – Disse prendendo un cornetto e dandogli un morso,sorridendo a James che sembrava agitato.
Qualcosa era successo,ma non lo avrebbe detto.
Finirono tutto in poco tempo.
Si stravaccarono sul divano a peso morto e flaccidi.
- James? Se una donna fosse talmente innamorata di te da distruggersi ogni giorno che passa tu che faresti? – Il ragazzo fece uscire una nuvola di fumo dalle labbra prima di rispondere.
-…Mi chiederei se provo gli stessi sentimenti per lei – Rispose tranquillamente.
Ash lo guardò perplesso.
- Andiamo Ash! Davvero credi che io non sappia di cosa parli? Lo sa tutta la scuola quello che prova per te e la rossa! –
- Cosa? Chi lo sa? Perché? –
-Perché è così da sempre…- Disse lui calmando l’agitazione del corvino.
Ash diventò scuro in volto. James lo guardò per un attimo.
- Ma cosa provi per lei tu? – Disse indicandolo e cogliendolo di sorpresa.
- Io…mi dispiace che stia così male –
- Non ti ho chiesto questo! – Incalzò James.
- Ma cosa vuoi che dica? –
-Quello che è...solo questo! Tu la ami? – Disse gesticolando con il bicchiere di vodka nella mano,bevve un sorso nonostante la rosa nel bicchiere.
- Io…non ne sono sicuro,e per questo non voglio ferirla – Disse abbassando la testa.
- Che ragazzo sensibile,dovrei farti conoscere Jessie uno di questi giorni! Comunque,non devi avere paura di esternare i tuoi sentimenti,non è difficile capire se la ami! Quando guardi qualcuno che ami,è come se tutto intorno a te scorresse così velocemente da non riuscire più a renderti conto di nulla…è come scattare una fotografia ad un’autostrada impazzita,ci saranno solo scie luminose...riesci a vedere con nitidezza solamente il suo volto,e ti sembrerà di muoverti a rallentatore,e poi il cuore…oh quello… bhè,ti sembrerà che voglia saltarti fuori dal petto,e ti sentirai caldo…come se stessi bruciando! -
Ash lo guardò allibito,pensò che solo chi conoscesse profondamente l’amore e l’avesse provato poteva parlarne in quel modo.
C’era un tale trasporto mentre gli spiegava quell’attimo che quasi gli sembrò di averlo vissuto.
- James…tu devi essere veramente innamorato…-
James gli sorrise.
-Forse troppo,ma vedi mi sembra che la mia vita abbia cominciato ad avere un senso solo da quando l’ho incontrata,ormai tutto ciò che faccio è in sua funzione! Ho proiettato verso di lei ogni singola fibra della mia essenza…- Ash lo guardò e gli sorrise.
-Lei è fortunata! – James aveva gli occhi luccicanti.
Delia rientrò a casa e trovò i due ragazzi seduti.
-Oh,ho interrotto qualcosa? – Fece sorpresa.
-No si figuri,stavo giusto andando via,bhè,ciao Ash,stammi bene!– Gli diede una pacca sulla spalla e uscì di casa salutando anche sua madre.
Ad Ash era servita quella chiacchierata,non aveva mai conosciuto nessuno di così…intenso.
 
Erano le sette del mattino quando la sveglia suonò imperterrita mentre qualcuno non si decideva ad alzarsi.
- Oh no,devo già alzarmi! –
-Qui c’è qualcuno che non ha voglia di scuola oggi? – Daisy si affacciò al letto di Misty.
- Avanti sveglia! Vengo a prenderti io oggi! – Fece lei tutta contenta.
-Ah si? E come mai? – Misty era mezza addormentata.
-Perché mi va! Non posso forse? – Disse Daisy mentre le porgeva una tazza di latte caldo.
-Ok,come vuoi…- Disse sorseggiandolo.
-E ora sbrigati! E’ probabile che io riesca perfino ad accompagnarti! – Gli lanciò i vestiti addosso.
-Wow…- Rispose annoiata.
Intanto a casa di Brock la mattina era veramente un caos generale.
-Insomma basta! Mi sembra di essere in un asilo ma volete calmarvi un po’??? – Brock era sull’orlo di una crisi,
Quando si alzò Joy aveva già preparato la colazione per i bambini.
-Oh…ci hai già pensato tu? – Fu sorpreso di vederla ai fornelli.
- Si,ti meriti un po’ di riposo…-
Brock e i suoi fratelli mangiarono la colazione con gusto.
-Andate su che è già arrivato lo scuolabus! – Li incitò la ragazza mentre tutti si affrettavano ad uscire.
-Mi sa che dovrò andare anche io!- Fece Brock alzandosi.
-Brock aspetta! – Joy lo fermò.
-Che succede?- Lei gli si avvicinò con lo sguardo preoccupato e serio.
-Io,devo confessarti una cosa.-
Era il momento di dirglielo.
-Brock,io...ecco,non so come dirtelo ma…-
Lo abbracciò sospirando e chiudendo gli occhi.
- Aspetto un bambino…-
Brock si pietrificò all’istante.
Joy,era incinta…di chi? Chi l’aveva toccata,chi aveva potuto possederla? Come aveva potuto lei fargli questo? Il pensiero che un altro uomo avesse potuto sfiorarla lo fece impazzire.
-Che cosa stai dicendo??- Fece lui spingendola via.
-Non arrabbiarti ti prego! –
-Non dovrei arrabbiarmi?!?...Joy tu,sei innanzitutto un irresponsabile! E…mi hai spezzato il cuore! – fece per andarsene.
-Brock ti prego fermati! – Piagnucolò cercando di trattenerlo.
-No! Lasciami,voglio stare da solo per un po’,ne ho bisogno! – La spinse via e uscì dopo aver concluso.
Furono le sue ultime parole e lasciarono Joy disperata,sul pavimento della cucina,freddo e gelido…
 
  
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