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Autore: Neko    22/09/2011    6 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sei: Il futuro è già cambiato.

 

Dopo la fine del racconto ci volle qualche minuto prima che qualcuno esprimesse una parola.

“Wow, non so cosa dire! Così tu sei morto per qualche minuto, è nato un nuovo frutto del diavolo gomu gomu, l’avete trovato e tua figlia ha pensato bene di mangiarselo?” chiese Usopp.

“In verità l’ho ha trovato Shanks…di nuovo! In questo modo lui è venuto a sapere della mia morte momentanea. Lo diede da tenere a noi e tra una spiegazione e l’altra, Umi ha origliato di cosa quello strano frutto fosse” spiegò RUFY.

“Aveva tre anni allora e sapendo che era affascinata dal potere del padre, le vietammo di avvicinarsi al frutto. Lo nascondemmo, ma quando mancava qualche giorno al suo quinto compleanno, in qualche modo è riuscita a trovare la cassa dentro la quale lo avevamo nascosto, lo ha aperto con facilità grazie ai miei insegnamenti e in segreto se n’è cibata. Non lo scoprimmo subito, ma solo quando nel tentativo di prendere un libro in cima alla libreria, l’intero mobile le cadde addosso, senza che lei si fosse minimamente fatta male!” disse NAMI ricordandosi lo spavento di quel giorno a causa della caduta del mobile su sua figlia, del sollievo provato vedendo che non si era fatta niente e infine della rabbia provata per aver disobbedito e aver mangiato il frutto.

“Ora sapete perché anche Umi ha il potere…” cominciò RUFY,  ma non potè terminare la frase che gli venne in mente qualcosa.

Si girò verso l’angolo destro della cucina come se si aspettasse che succede qualcosa.

Tutti i presenti seguirono il suo sguardo, il quale cominciava a preoccuparsi.

NAMI gli accarezzò il braccio e gli chiese cosa avesse.

“Ragazzi, non vi sembra strano che non stia accadendo niente?” chiese il capitano.

“No anzi, direi  per fortuna!” disse USOPP.

ZORO osservò il suo capitano e sposto nuovamente il suo sguardo verso il punto che RUFY fissava. “Oh cavolo!”

“Ora che hai tu?” disse SANJI esasperato.

“Sei il solito idiota. Cosa ricordi del nostro viaggio nel futuro?” chiese ZORO.

“Oh!” disse anche ROBIN capendo dove ZORO volesse arrivare.

“Siamo finiti sulla Sunny, abbiamo incontrato noi stessi, parlato e scoperto della morte di RUFY senza però riuscire a evitarla, fatto cena e…oh mannaggia!”

“Ok, abbiamo capito. Oh cavolo, oh mannaggia…insomma che diavolo succede?” chiese Usopp esasperato da tanti misteri.

“C’è che si sarebbe dovuto aprire una distorsione temporale che avrebbe dovuto condurvi nel vostro tempo!” disse SANJI guardando i suoi compagni pensieroso.

Chopper cominciò ad agitarsi “Vuol dire che siamo bloccati in questo tempo? Aiuto! Come facciamo?”

Rufy con il solito fare tranquillo disse “Troveremo un modo, ce la siamo sempre cavata, no?”

Robin appoggiò il suo compagno, inoltre pensava che dato che si trovavano in quel tempo, potevano anche approfittarne per conoscere meglio il nuovo mondo, senza però togliere la voglia di continuare a viaggiare e scoprire cosa quel mare avrebbe riserbato loro una volta tornati a casa.

“Non è un problema che voi rimaniate qui, solo che non sapendo cosa accadrà d’ora in avanti, potrebbe essere pericoloso per voi e per noi!” disse RUFY.

“Non vi saremo di impiccio se è questo che stai insinuando, sappiamo difenderci” disse Zoro un po’ contrariato.

“Non te la devi prendere Zoro, quello che RUFY vuole dire e che noi navighiamo in queste acque da ormai dieci anni e sappiamo che i nostri nemici sono molto insidiosi. Voi siete solo all’inizio del viaggio, dovete ancora crescere e potenziarvi e  credetemi, al livello in cui vi trovate ora, potreste rischiare grosso se incontrassimo qualcuno dei nostri nemici!” disse NAMI accarezzandosi il ventre preoccupata.

“Che tipo di nemici?” chiese Nami spaventata, vedendo l’agitazione dei presenti.

RUFY stava quasi per rispondere quando il verso di Tiko, allarmò l’intera ciurma.

BROOK si alzò di scatto e corse sul ponte.

Il sole ormai era già tramontato e il buio regnava sovrano sul mare. La nave era illuminata dalle poche lampade sparse qua e là, che garantiva la visione nel caso i membri della ciurma avessero dovuto muoversi lungo l’intera nave.

Gli altri membri della ciurma, NAMI compresa, uscirono dalla cucina e si guardarono intorno.

“BROOK, cosa succede?” chiese SANJI preoccupato, continuando a sentire il lamento della loro amica balena.

“Non lo so con precisione, ma temo che ci sia qualcuno in quelle acque, che si sta avvicinando!” disse lo scheletro preoccupato.

RUFY prese subito il comando “Spegnete tutte le luci e cambiamo rotta, se c’è davvero qualcuno, evitiamo di farci trovare finchè non riusciremo a capire di chi si tratta.

“Potrebbe trattarsi di Shanks?” chiese USOPP.

“Non avrebbe motivo di agire nell’ombra altrimenti!” disse ZORO avvicinandosi a una lanterna per spegnerla, ma una risata sinistra  fermò la sua azione.

Il misterioso individuo, giunto nelle vicinanze della Sunny, approfittava dell’oscurità, sua amica preziosa, per agire in incognito il più possibile.

Però tutti i presenti del futuro assottigliarono gli occhi, ben consenzienti di chi si trattasse.

RUFY spalancò gli occhi e stringendo i pugni e senza voltarsi disse “NAMI vai a metterti al sicuro. mentre tu ROBIN sai di cosa necessita NAMI, stelle vicino e cerca di non farla agitare. Tu Nami vai con loro per favore!”

Le ragazze annuirono.

Rufy, preferirei che anche tu andassi con loro!” disse con voce seria il capitano del futuro.

“Non ci penso nemmeno, se c’è da combattere io resto!” disse determinato il ragazzo del passato.

“Non per discutere un tuo ordine, ma se temi per Rufy, dovresti temere anche per noi. Dovresti saperlo che lui è il più forte tra noi!” disse Usopp.

“Non lo sto mandando via perché lo considerò debole, ma perché potrebbe avere una reazione che potrebbe metterci tutti in pericolo!” disse RUFY guardando il passato stesso, il quale era contrariato da quanto gli era stato ordinato.

“Comunque chiederei anche a voi del passato di allontanarvi. andate a difendere la camera dove si trova Umi e la stanza di NAMI nel caso le cose si mettessero male!”disse infine.

Tutti obbedirono, solo Rufy rimase sul ponte, insieme a Zoro che decise di aspettarlo, intuendo che le cose stessero per mettersi male.

 

Le ragazze si erano rifugiate nella stanza di NAMI e RUFY e la prima era stata fatta sdraiare sul letto, nonostante le proteste. Era agitata e aveva cominciato ad avere il fiato corto.

“NAMI devi calmarti. Non vorrai che accada qualcosa a tuo figlio. Fai respiri profondi!” disse l’archeologa del futuro preoccupata.

“Cosa succede? Sta male?” chiese Nami spaventata, non sapendo cosa fare per essere d’aiuto.

“Quando era al quinto mese,  NAMI ha rischiato seriamente di perdere il bambino. Da allora dobbiamo evitargli qualsiasi tipo di sforzo e preoccupazione, perché il bambino potrebbe correre dei pericoli e anche NAMI!”

Nami abbassò la testa “Quindi dal suo stato di agitazione, devo dedurre che fuori non se la stiano  cavando bene?”

ROBIN la osservò non sapendo cosa rispondere “Abbiamo qualche difficoltà con lui!”

“Lui chi?” chiese Nami deglutendo.

 

“Barbanera!” disse RUFY trovandosi davanti l’uomo dalla grossa mole e dall’aspetto sgradevole, che era salito sul ponte.

Rufy, vedendo il pirata, strinse i pugni e si sentì invadere da una rabbia.

Rufy, raggiungi le ragazze!” disse nuovamente RUFY guardandolo con la coda dell’occhio. Sapeva bene cosa stesse provando in quel momento il suo passato sé stesso. L’aveva provato anche lui e a volte ancora provava rancore verso quell’essere, ma si era ripromesso di non agire mai secondo le leggi della vendetta.

“No!”

Rufy!” lo rimproverò l’uomo.

“Come mi puoi chiedere una cosa del genere. È a causa di quel tipo se mio fratello è morto, non posso fargliela passare liscia!” disse il ragazzo partendo all’attacco, ma esso venne scagliato brutalmente a terra dal futuro sé stesso.

Zoro rimase sorpreso dalla potenza di RUFY. Doveva essere diventato estremamente potente se era stato in grado di mettere KO Rufy con un solo colpo, perché il suo capitano giaceva a terra svenuti, tra le crepe del legno causato dall’impatto.

“Che cosa ti è preso!” gridò Zoro  a quel comportamento che ai suoi occhi era assurdo.

“Sarà più al sicuro così! Barbanera non è un novellino!” rispose lo spadaccino del passato. “Portalo al sicuro!” ordinò infine.

 

“Vi vedo piuttosto nervosi miei cari amici. Devo dedurre che la mia visita non sia gradita!” disse Barbanera affiancato da otto dei suoi nakama essendo l’ultimo troppo grande per riuscire a salire sulla Sunny.

“Cosa vuoi? Non mi sembra il momento di lottare per accaparrarsi il titolo di re dei pirati!” disse RUFY con tono grave.

“Qualsiasi momento è quello buono. Ho hai paura!” chiese  l’uomo, sfidandolo.

RUFY stette in silenzio e cercò di riflettere su cosa fare.

“Ma se non vuoi combattere per me va bene, basta che rinunci al tuo sogno!” disse divertito Barbanera.

“Non pensarci nemmeno brutto ciccione. Non permetteremo mai che qualcuno domandi al nostro capitano di rinunciare al suo sogno! disse USOPP puntando la sua fionda verso il suo avversario Van Ooger, il cecchino  della ciurma di Barbanera, il quale se ne stava tranquillo tenendo il suo fucile sulla spalla.

“Non ti conviene sfidarmi!” disse Van Ooger “Non avresti speranza contro di me”.

“Vogliamo provare? Se non sbaglio quella cicatrice sulla guancia è merito del sottoscritto!” disse USOPP compiaciuto.

“è stata solo la fortuna del principiante. Ma non capiterà mai più che tu riesca anche solo a sfiorarmi col pensiero!”.

“Se questa è una sfida, accetto!” disse USOPP con un sorriso sicuro di sé.

Lafitte, il navigatore di Barbanera, aveva cominciato a ballare il tip-tap come era suo solito fare nei momenti più assurdi.

“Ti va di ballare? Perché non balli un po’ con me, amico!” disse SANJI sfidando il suo avversario, come anche ZORO che  sguainò le sue spade, puntandole verso Shiryu della Pioggia, l’abile spadaccino della ciurma nemica.

Uno ad uno i pirati nemici, si scagliarono verso il proprio avversario cominciando ad affrontarsi.

 

I Muguwara del passato, sotto ordine di RUFY si erano recati davanti all’ingresso della stanza di NAMI per proteggerla, nel caso qualche nemico avesse sconfitto il proprio avversario e si fosse diretto verso di lei.

Barbanera era a conoscenza della gravidanza di NAMI e avrebbe anche potuto arrivare a catturarla per minacciare RUFY, conoscendo la sua perfide indole.

Barbanera all’inizio aveva un grande rispetto per il suo avversario Mugiwara, ma non arrivando mai a un vincitore, aveva cominciato a stufarsi di essere leale e aveva cominciato a giocare sporco pur di riuscire a guadagnarsi il titolo di re dei pirati.

Zoro mentre era di veglia alla porta, sentendo di tanto in tanto le lamentele di NAMI, la quale aveva cominciato a provare forti dolori, sentì degli strani passi  in lontananza.

Spalancò gli occhi. Da quella parte vi era la stanza che Usopp si era offerto di andare a controllare, all’interno della quale vi era Umi.

Lo spadaccino lasciò l’incarico di proteggere le ragazze a Sanji e Robin, gli unici rimasti, dato che Chopper era dovuto entrare nella stanza per assistere  NAMI.

Rufy era con loro, ma steso a terra, ancora tramortito dalla botta presa.

 

All’interno della stanza.

“Ora inspira e espira, inspira e espira!” disse ROBIN cercando di aiutare a respirare per calmare il dolore.

C-cosa s-sta succedendo là f-fuori?” chiese NAMI spaventata.

L’ultima volta che Barbanera e RUFY era finita in parità, ma sia l’uno che l’altro erano usciti alquanto malconci dalla scontro e la donna era in pensiero per l’intera ciurma. Essa cercò di regolare il respiro come ROBIN le diceva di fare, ma sembrava che non riuscisse a seguire l’amica, al contrario della navigatrice del passato, la quale aveva preso a respirare come se stesse partorendo, a vedere le due respirare in quel modo, tanto da rischiare un’iperventilazione.

“Oh no, si sono rotte le acque!” disse Chopper agitato. Non aveva mai fatto nascere un bambino. Aveva assistito a un parto quando stava con la dottoressa Koreha, ma non sapeva bene come procedere e quella sua tensione venne percepita da ROBIN.

“Calmati dottore. So che questa è la tua prima volta, ma se ti serve una mano posso aiutarti!” si offrì volontaria ROBIN, anche Nami si offrì di dare una mano, nonostante avesse una fifa blu.

“D’accordo. ROBIN cerca di far calmare NAMI e aiutala a tenere il ritmo del respiro, tu Nami, portami un po’ di acqua calda e un panno dove avvolgere il bambino. E tu NAMI cerca di resistere, non è ancora arrivato il momento di spingere!” disse Chopper emozionato e agitato allo stesso tempo.

 

Nel frattempo Zoro era giunto davanti alla cabina di Umi. Usopp si stava lentamente sollevando da terra, dopo una forte ginocchiata allo stomaco, che per qualche secondo lo aveva stordito.

Usopp, cosa è successo?” chiese preoccupato lo spadaccino.

“Una donna, orribile, col naso lungo, mi ha attaccato alle spalle e mi ha colpito. Questa oscurità non ci aiuta!” disse Usopp massaggiandosi la pancia. Aveva un forte senso di nausea, che passò all’istante quando il suo compagno lo informò della sparizione di Umi.

 

Papààààà” urlò la bambina, una volta portata sul ponte e dopo aver morso la mano della donna che l’aveva rapita, che la teneva imbavagliata.

RUFY che fino a quel momento non aveva voluto ingaggiare una lotta contro Barbanera, facendosi pestare pesantemente, si arrabbiò sul serio a vedere la figlia prigioniera.

Fino a quel momento non aveva voluto combattere, perché conoscendo i poteri del suo avversario, sapeva bene che se ne avesse fatto uso, anche in minima parte, la nave sarebbe calata a picco e con lei tutti i suoi amici. 

Gli altri membri della ciurma riuscivano, chi meglio chi peggio, a tenere testa ai propri avversari, ma all’urlo della bambina,si fermarono, avendo paura di fare un passo falso e di condannare la figlia di RUFY.

Le cose stavano precipitando. NAMI aveva cominciato il travaglio, Umi era stata presa in ostaggio e RUFY si sentiva impedito dal fare qualsiasi mossa.

Ma non potè ignorare la richiesta di sua figlia “Papà, aiutami!” disse Umi stendendo un braccino verso di lui.

 

 

  
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