Capitolo sei: Il futuro è già cambiato.
Dopo la fine del racconto ci volle qualche minuto prima che qualcuno
esprimesse una parola.
“Wow, non so cosa dire! Così tu sei morto per qualche minuto, è nato un
nuovo frutto del diavolo gomu gomu,
l’avete trovato e tua figlia ha pensato bene di mangiarselo?” chiese Usopp.
“In verità l’ho ha trovato Shanks…di nuovo! In
questo modo lui è venuto a sapere della mia morte momentanea. Lo diede da
tenere a noi e tra una spiegazione e l’altra, Umi ha
origliato di cosa quello strano frutto fosse” spiegò RUFY.
“Aveva tre anni allora e sapendo che era affascinata dal potere del padre, le
vietammo di avvicinarsi al frutto. Lo nascondemmo, ma quando mancava qualche
giorno al suo quinto compleanno, in qualche modo è riuscita a trovare la cassa
dentro la quale lo avevamo nascosto, lo ha aperto con facilità grazie ai miei
insegnamenti e in segreto se n’è cibata. Non lo scoprimmo subito, ma solo
quando nel tentativo di prendere un libro in cima alla libreria, l’intero
mobile le cadde addosso, senza che lei si fosse minimamente fatta male!” disse
NAMI ricordandosi lo spavento di quel giorno a causa della caduta del mobile su
sua figlia, del sollievo provato vedendo che non si era fatta niente e infine
della rabbia provata per aver disobbedito e aver mangiato il frutto.
“Ora sapete perché anche Umi ha il potere…” cominciò RUFY,
ma non potè terminare la frase che gli venne
in mente qualcosa.
Si girò verso l’angolo destro della cucina come se si aspettasse che
succede qualcosa.
Tutti i presenti seguirono il suo sguardo, il quale cominciava a
preoccuparsi.
NAMI gli accarezzò il braccio e gli chiese cosa avesse.
“Ragazzi, non vi sembra strano che non stia accadendo niente?” chiese il
capitano.
“No anzi, direi per fortuna!” disse
USOPP.
ZORO osservò il suo capitano e sposto nuovamente il suo sguardo verso il
punto che RUFY fissava. “Oh cavolo!”
“Ora che hai tu?” disse SANJI esasperato.
“Sei il solito idiota. Cosa ricordi del nostro viaggio nel futuro?” chiese
ZORO.
“Oh!” disse anche ROBIN capendo dove ZORO volesse arrivare.
“Siamo finiti sulla Sunny, abbiamo incontrato noi
stessi, parlato e scoperto della morte di RUFY senza però riuscire a evitarla,
fatto cena e…oh mannaggia!”
“Ok, abbiamo capito. Oh cavolo, oh mannaggia…insomma
che diavolo succede?” chiese Usopp esasperato da
tanti misteri.
“C’è che si sarebbe dovuto aprire una distorsione temporale che avrebbe
dovuto condurvi nel vostro tempo!” disse SANJI guardando i suoi compagni
pensieroso.
Chopper cominciò ad agitarsi “Vuol dire che siamo bloccati in questo tempo?
Aiuto! Come facciamo?”
Rufy con il solito fare tranquillo disse
“Troveremo un modo, ce la siamo sempre cavata, no?”
Robin appoggiò il suo compagno, inoltre pensava che dato che si trovavano
in quel tempo, potevano anche approfittarne per conoscere meglio il nuovo
mondo, senza però togliere la voglia di continuare a viaggiare e scoprire cosa
quel mare avrebbe riserbato loro una volta tornati a casa.
“Non è un problema che voi rimaniate qui, solo che non sapendo cosa accadrà
d’ora in avanti, potrebbe essere pericoloso per voi e per noi!” disse RUFY.
“Non vi saremo di impiccio se è questo che stai insinuando, sappiamo
difenderci” disse Zoro un po’ contrariato.
“Non te la devi prendere Zoro, quello che RUFY
vuole dire e che noi navighiamo in queste acque da ormai dieci anni e sappiamo
che i nostri nemici sono molto insidiosi. Voi siete solo all’inizio del
viaggio, dovete ancora crescere e potenziarvi e
credetemi, al livello in cui vi trovate ora, potreste rischiare grosso
se incontrassimo qualcuno dei nostri nemici!” disse NAMI accarezzandosi il
ventre preoccupata.
“Che tipo di nemici?” chiese Nami spaventata,
vedendo l’agitazione dei presenti.
RUFY stava quasi per rispondere quando il verso di Tiko,
allarmò l’intera ciurma.
BROOK si alzò di scatto e corse sul ponte.
Il sole ormai era già tramontato e il buio regnava sovrano sul mare. La
nave era illuminata dalle poche lampade sparse qua e là, che garantiva la
visione nel caso i membri della ciurma avessero dovuto muoversi lungo l’intera
nave.
Gli altri membri della ciurma, NAMI compresa, uscirono dalla cucina e si
guardarono intorno.
“BROOK, cosa succede?” chiese SANJI preoccupato, continuando a sentire il
lamento della loro amica balena.
“Non lo so con precisione, ma temo che ci sia qualcuno in quelle acque, che
si sta avvicinando!” disse lo scheletro preoccupato.
RUFY prese subito il comando “Spegnete tutte le luci e cambiamo rotta, se
c’è davvero qualcuno, evitiamo di farci trovare finchè
non riusciremo a capire di chi si tratta.
“Potrebbe trattarsi di Shanks?” chiese USOPP.
“Non avrebbe motivo di agire nell’ombra altrimenti!” disse ZORO avvicinandosi
a una lanterna per spegnerla, ma una risata sinistra fermò la sua azione.
Il misterioso individuo, giunto nelle vicinanze della Sunny,
approfittava dell’oscurità, sua amica preziosa, per agire in incognito il più
possibile.
Però tutti i presenti del futuro assottigliarono gli occhi, ben
consenzienti di chi si trattasse.
RUFY spalancò gli occhi e stringendo i pugni e senza voltarsi disse “NAMI
vai a metterti al sicuro. mentre tu ROBIN sai di cosa necessita NAMI, stelle
vicino e cerca di non farla agitare. Tu Nami vai con
loro per favore!”
Le ragazze annuirono.
“Rufy, preferirei che anche tu andassi con loro!”
disse con voce seria il capitano del futuro.
“Non ci penso nemmeno, se c’è da combattere io resto!” disse determinato il
ragazzo del passato.
“Non per discutere un tuo ordine, ma se temi per Rufy,
dovresti temere anche per noi. Dovresti saperlo che lui è il più forte tra
noi!” disse Usopp.
“Non lo sto mandando via perché lo considerò debole, ma perché potrebbe
avere una reazione che potrebbe metterci tutti in pericolo!” disse RUFY
guardando il passato sè stesso, il quale era
contrariato da quanto gli era stato ordinato.
“Comunque chiederei anche a voi del passato di allontanarvi. andate a
difendere la camera dove si trova Umi e la stanza di
NAMI nel caso le cose si mettessero male!”disse infine.
Tutti obbedirono, solo Rufy rimase sul ponte,
insieme a Zoro che decise di aspettarlo, intuendo che
le cose stessero per mettersi male.
Le ragazze si erano rifugiate nella stanza di NAMI e RUFY e la prima era
stata fatta sdraiare sul letto, nonostante le proteste. Era agitata e aveva
cominciato ad avere il fiato corto.
“NAMI devi calmarti. Non vorrai che accada qualcosa a tuo figlio. Fai
respiri profondi!” disse l’archeologa del futuro preoccupata.
“Cosa succede? Sta male?” chiese Nami spaventata,
non sapendo cosa fare per essere d’aiuto.
“Quando era al quinto mese, NAMI ha
rischiato seriamente di perdere il bambino. Da allora dobbiamo evitargli
qualsiasi tipo di sforzo e preoccupazione, perché il bambino potrebbe correre
dei pericoli e anche NAMI!”
Nami abbassò la testa “Quindi dal suo stato di
agitazione, devo dedurre che fuori non se la stiano cavando bene?”
ROBIN la osservò non sapendo cosa rispondere “Abbiamo qualche difficoltà
con lui!”
“Lui chi?” chiese Nami deglutendo.
“Barbanera!” disse RUFY trovandosi davanti l’uomo dalla grossa mole e
dall’aspetto sgradevole, che era salito sul ponte.
Rufy, vedendo il pirata, strinse i pugni e si
sentì invadere da una rabbia.
“Rufy, raggiungi le ragazze!” disse nuovamente
RUFY guardandolo con la coda dell’occhio. Sapeva bene cosa stesse provando in
quel momento il suo passato sé stesso. L’aveva provato anche lui e a volte
ancora provava rancore verso quell’essere, ma si era ripromesso di non agire mai
secondo le leggi della vendetta.
“No!”
“Rufy!” lo rimproverò l’uomo.
“Come mi puoi chiedere una cosa del genere. È a causa di quel tipo se mio
fratello è morto, non posso fargliela passare liscia!” disse il ragazzo
partendo all’attacco, ma esso venne scagliato brutalmente a terra dal futuro sé
stesso.
Zoro rimase sorpreso dalla potenza di RUFY. Doveva
essere diventato estremamente potente se era stato in grado di mettere KO Rufy con un solo colpo, perché il suo capitano giaceva a
terra svenuti, tra le crepe del legno causato dall’impatto.
“Che cosa ti è preso!” gridò Zoro a quel comportamento che ai suoi occhi era
assurdo.
“Sarà più al sicuro così! Barbanera non è un novellino!” rispose lo
spadaccino del passato. “Portalo al sicuro!” ordinò infine.
“Vi vedo piuttosto nervosi miei cari amici. Devo dedurre che la mia visita
non sia gradita!” disse Barbanera affiancato da otto dei suoi nakama essendo l’ultimo troppo grande per riuscire a salire
sulla Sunny.
“Cosa vuoi? Non mi sembra il momento di lottare per accaparrarsi il titolo
di re dei pirati!” disse RUFY con tono grave.
“Qualsiasi momento è quello buono. Ho hai paura!” chiese l’uomo, sfidandolo.
RUFY stette in silenzio e cercò di riflettere su cosa fare.
“Ma se non vuoi combattere per me va bene, basta che rinunci al tuo sogno!”
disse divertito Barbanera.
“Non pensarci nemmeno brutto ciccione. Non permetteremo mai che qualcuno
domandi al nostro capitano di rinunciare al suo sogno! disse USOPP puntando la
sua fionda verso il suo avversario Van Ooger, il
cecchino della ciurma di Barbanera, il
quale se ne stava tranquillo tenendo il suo fucile sulla spalla.
“Non ti conviene sfidarmi!” disse Van Ooger “Non
avresti speranza contro di me”.
“Vogliamo provare? Se non sbaglio quella cicatrice sulla guancia è merito
del sottoscritto!” disse USOPP compiaciuto.
“è stata solo la fortuna del principiante. Ma non capiterà mai più che tu
riesca anche solo a sfiorarmi col pensiero!”.
“Se questa è una sfida, accetto!” disse USOPP con un sorriso sicuro di sé.
Lafitte, il navigatore di Barbanera, aveva
cominciato a ballare il tip-tap come era suo solito fare nei momenti più
assurdi.
“Ti va di ballare? Perché non balli un po’ con me, amico!” disse SANJI
sfidando il suo avversario, come anche ZORO che
sguainò le sue spade, puntandole verso Shiryu della Pioggia, l’abile spadaccino della ciurma nemica.
Uno ad uno i pirati nemici, si scagliarono verso il proprio avversario
cominciando ad affrontarsi.
I Muguwara del passato, sotto ordine di RUFY si
erano recati davanti all’ingresso della stanza di NAMI per proteggerla, nel
caso qualche nemico avesse sconfitto il proprio avversario e si fosse diretto
verso di lei.
Barbanera era a conoscenza della gravidanza di NAMI e avrebbe anche potuto
arrivare a catturarla per minacciare RUFY, conoscendo la sua perfide indole.
Barbanera all’inizio aveva un grande rispetto per il suo avversario Mugiwara, ma non arrivando mai a un vincitore, aveva
cominciato a stufarsi di essere leale e aveva cominciato a giocare sporco pur
di riuscire a guadagnarsi il titolo di re dei pirati.
Zoro mentre era di veglia alla porta, sentendo
di tanto in tanto le lamentele di NAMI, la quale aveva cominciato a provare
forti dolori, sentì degli strani passi
in lontananza.
Spalancò gli occhi. Da quella parte vi era la stanza che Usopp si era offerto di andare a controllare, all’interno della
quale vi era Umi.
Lo spadaccino lasciò l’incarico di proteggere le ragazze a Sanji e Robin, gli unici rimasti, dato che Chopper era
dovuto entrare nella stanza per assistere
NAMI.
Rufy era con loro, ma steso a terra, ancora
tramortito dalla botta presa.
All’interno della stanza.
“Ora inspira e espira, inspira e espira!” disse ROBIN cercando di aiutare a
respirare per calmare il dolore.
“C-cosa s-sta succedendo là f-fuori?” chiese NAMI
spaventata.
L’ultima volta che Barbanera e RUFY era finita in parità, ma sia l’uno che
l’altro erano usciti alquanto malconci dalla scontro e la donna era in pensiero
per l’intera ciurma. Essa cercò di regolare il respiro come ROBIN le diceva di
fare, ma sembrava che non riuscisse a seguire l’amica, al contrario della navigatrice
del passato, la quale aveva preso a respirare come se stesse partorendo, a
vedere le due respirare in quel modo, tanto da rischiare un’iperventilazione.
“Oh no, si sono rotte le acque!” disse Chopper agitato. Non aveva mai fatto
nascere un bambino. Aveva assistito a un parto quando stava con la dottoressa Koreha, ma non sapeva bene come procedere e quella sua
tensione venne percepita da ROBIN.
“Calmati dottore. So che questa è la tua prima volta, ma se ti serve una
mano posso aiutarti!” si offrì volontaria ROBIN, anche Nami
si offrì di dare una mano, nonostante avesse una fifa blu.
“D’accordo. ROBIN cerca di far calmare NAMI e aiutala a tenere il ritmo del
respiro, tu Nami, portami un po’ di acqua calda e un
panno dove avvolgere il bambino. E tu NAMI cerca di resistere, non è ancora
arrivato il momento di spingere!” disse Chopper emozionato e agitato allo
stesso tempo.
Nel frattempo Zoro era giunto davanti alla cabina
di Umi. Usopp si stava
lentamente sollevando da terra, dopo una forte ginocchiata allo stomaco, che
per qualche secondo lo aveva stordito.
“Usopp, cosa è successo?” chiese preoccupato lo
spadaccino.
“Una donna, orribile, col naso lungo, mi ha attaccato alle spalle e mi ha
colpito. Questa oscurità non ci aiuta!” disse Usopp
massaggiandosi la pancia. Aveva un forte senso di nausea, che passò all’istante
quando il suo compagno lo informò della sparizione di Umi.
“Papààààà” urlò la bambina, una volta portata sul
ponte e dopo aver morso la mano della donna che l’aveva rapita, che la teneva
imbavagliata.
RUFY che fino a quel momento non aveva voluto ingaggiare una lotta contro
Barbanera, facendosi pestare pesantemente, si arrabbiò sul serio a vedere la
figlia prigioniera.
Fino a quel momento non aveva voluto combattere, perché conoscendo i poteri
del suo avversario, sapeva bene che se ne avesse fatto uso, anche in minima
parte, la nave sarebbe calata a picco e con lei tutti i suoi amici.
Gli altri membri della ciurma riuscivano, chi meglio chi peggio, a tenere
testa ai propri avversari, ma all’urlo della bambina,si fermarono, avendo paura
di fare un passo falso e di condannare la figlia di RUFY.
Le cose stavano precipitando. NAMI aveva cominciato il travaglio, Umi era stata presa in ostaggio e RUFY si sentiva impedito
dal fare qualsiasi mossa.
Ma non potè ignorare la richiesta di sua figlia
“Papà, aiutami!” disse Umi stendendo un braccino
verso di lui.