-l'addio-
Dopo quelle
che a sai parvero ore, se non anni, Naruto con un movimento del bacino gli
diede il permesso di muoversi in quello sfizio,
"Dio! Sei strettissimo Naruto." ansimò Sai con voce resa roca dal
piacere causato dalle prime spinte.
Il moro si chinò sul compagno e continuando a spingere dentro di lui raggiunse
la sua bocca baciandolo appassionatamente: lo sgabuzzino si riempì dei loro
gemiti trattenuti.
Quando Sai si accorse di essere all'apice afferrò l'erezione dell'uke, che a
quel nuovo contatto urlò più forte, ed iniziò a masturbarlo.
Infine vennero insieme.
Poco dopo, in un corridoio della scuola, si videro due ragazzi probabilmente in
ritardo,
"Accidenti! Per colpa tua dovremmo entrare alla seconda ora."
"Ehi!Cosa avrei fatto?" chiese con finta aria offesa e mantenendo il
suo solito sorriso,
"Lo sai cos'hai fatto. E smettila di fare quel sorrisetto"
"Dai amore, non ti è mai interessato di perdere qualche ora"
"Di solito, ma oggi alla prima avevamo ginnastica" replicò il ragazzo
zoppicante mentre apriva una porta rossa che conduceva alla palestra della
scuola, tutti i suoi compagni di classe si voltarono verso di loro attratti dal
cigolio della porta.
"Uzumaki!" il professore ovviamente si accorse dei due ritardatari
che immagginarono la futura severa punizione,
"Si può
sapere perchè riprende sempre me ma a te mai?!" bisbigliò,
"Scusi
il ritardo prof. ho avuto un impegno e Bichura * mi ha dato una mano"
cercò di scusarsi il biondo davanti allo sguardo severo del professore e agli sguardi
già divertiti dei compagni che aspettavano la reazione dello strano
insegnante...
Tre...Due...Uno
"Ma è magnifico! Una scusa piena di gioventù! Sei sempre pieno di energie,
è Naruto?"
"Ehm certo Gai - sensei"
"Sei arrivato giusto in tempo per darci una magnifica dimostrazione della
tua forza della giovinezza..."
no, ti prego, oggi no
"... Inizierai con venti giri della palestra e poi ci farai vedere le
mosse che hai imparato alla lezione di Karatè di ieri"
Il biondo si ripeté più volte che ammazzare il professore, trucidare i compagni
di classe (soprattutto Kiba che lo osservava con aria maliziosa) e torturare a
morte il suo ragazzo, causa di tutto, non era la soluzione migliore e ingoiando
il rospo si avviò sussultando ogni minuto per il dolore al basso ventre.
Finalmente era passata l'ora di educazione fisica, la materia in cui andava
meglio, era riuscito a cavarsela bene nella corsa ma nella dimostrazione di
lotta era stato tutto più difficile, chiunque lontano anche miglia e miglia si
era accorto che non era in formissima.
Risultato di quei pressanti esercizi? L'ora di storia passata a sonnecchiare
nel banco senza sentire una parola della lezione spiegata da Kakashi - sensei
che puntualmente gli lanciava occhiatacce simbolo di future punizioni.
Era suonata l'ora della pausa pranzo e Naruto aveva finalmente preso una
decisione, avrebbe detto tutto ai suoi amici. Non era sicuro che avrebbero
capito e accettato la sua decisione ma ci avrebbe provato gli e lo doveva.
Soprattutto a Kiba(migliore amico) e a Sai.
Afferrato il bento dal suo zaino si recò in terrazza con il suo ragazzo, dove
trovarono già spaparanzati in relax Kiba e Lee.
"Ehi eccovi finalmente! E gli altri?" chiese Inuzuka,
"Arriveranno tra poco" rispose Naruto per poi sedersi accanto all'amico,
""Ehi vecchio mio, oggi in palestra non eri molto in forma, non stavi
bene?" chiese con finta ingenuità mostrando un ghigno,
"Fottiti cane rognoso"
"Non prima di te, volpaccia"
Dopo queste quotidiane battute senza senso i ragazzi cominciarono a mangiare,
"Dovrei dirvi una cos..."
"Eccoci scusate il ritardo!" esclamò piena di entusiasmo una ragazza
dai capelli rosa e gli occhi verde prato, seguita a ruota da Ino , una ragazza
dai lunghi capelli biondo-cenere legati in una coda alta e per ultimo Shikamaru
che aveva come al solito un espressione annoiata,
"Sakura - chan non sarai mai in ritardo!" urlò Lee per poi attaccarsi
al suo braccio e dichiararle il suo amore per lei, come ogni giorno.
"Dovevi dire qualcosa Naru?" chiese Sai, il biondo osservò i suoi
amici tutti ridevano contenti e quasi gli dispiaceva rompere la spensieratezza
che c'era nel loro sguardo.
Però era giusto che lo sapessero, quindi facendo un bel respiro disse tutto
d'un fiato,
"Me ne vado..." bastò una frase a far scendere il silenzio,
quella che fino a pochi minuti prima era un'allegra compagnia adesso osservava
ammutolita il ragazzo biondo.
"Cosa vorrebbe dire che te ne vai?" chiese Ino molto sbalordita,
"Ieri sera è tornato Orochimaru, se stasera non riusciamo a dargli la
somma che chiede ucciderà mio padre... Ho deciso di cedermi al posto del
denaro"
"Naruto te li prestiamo noi i soldi, vero ragazzi?" chiese conferma
Sakura osservando chiunque con sguardo speranzoso,
“Ovvio!
Vedrai che si sistemerà tutto” le diede manforte Kiba,
“Non
succederà” intervenne una voce maschile, tutti si girarono incontrando lo
sguardo di Shikamaru. Che a causa della notizia aveva lasciato il solito
cipiglio annoiato per riempirsi di tristezza e consapevolezza.
“Non
riusciremo mai a racimolare la cifra che gli chiede, soprattutto compresa di
interessi” questa consapevolezza ... questa verità detta a voce alta fu una
doccia fredda per tutti gli studenti che si trovavano sulla terrazza.
A tutti
stavano iniziando a scendere lacrime solitarie, c’era chi si teneva la
sofferenza dentro e chi la mostrava apertamente, tipo Kiba e Rock Lee.
Sai al
contrario non aveva detto una parola da quando era iniziato il discorso, ma la
stretta possessiva dei suoi pugni faceva capire una cosa: era veramente
arrabbiato.
“Sai …
” mormorò Naruto alzando la mano per accarezzargli il volto, ma il moro si
scostò e si alzò bruscamente,
“Non mi puoi
lasciare, non mi ami abbastanza?”
“Sai che non
è così!” replicò alzandosi,
“Lo sai cosa
ti faranno fare? Ti venderanno come se fossi un oggetto!”
“Lo so! Non
c’è bisogno che me lo ricordi”
“Allora non
andare! Rimani con me!” disse Sai, tra le lacrime, afferrandolo per la divisa
scolastica,
“Uccideranno
mio padre”
“Non mi
interessa!” fu un secondo e un forte pugno gli arrivò come un missile sulla
bocca dello stomaco, Sai per il dolore mollò la divisa del fidanzato che lo
afferrò a sua volta.
Gli occhi di
solito azzurri e sereni di Naruto, in quel momento divennero blu come il mare
in tempesta.
“Sei un
egoista Sai!!Dovresti capirmi!Per me è già una scelta difficile senza che ti ci
metta anche tu! Non pensi che ho già versato abbastanza lacrime?” detto questo
mollò la presa cadendo in ginocchio.
Sai rimase
stupito dalle parole del fidanzato, aveva ragione era soltanto un egoista.
Lo abbracciò.
Sotto lo sguardo dei suoi amici lo confortò come solo l’amore può fare.
Il resto
della mattinata lo passarono in infermeria e alla fine della scuola si
diressero in tutti i posti che consideravano i più belli della città e dulcis
in fundo passarono molto tempo nella sala giochi e a mangiare il piatto
preferito del biondino.
Verso sera
tardi accompagnarono Naruto a casa e notarono una Limousine parcheggiata
proprio di fronte al loro cancello,
“E’ già qui!”
esclamò sorpreso sgranando gli occhi il biondo, il suo corpo iniziò a tremare e
la sua forza di volontà vacillò.
Una mano gli
si appoggiò sulla spalla, girandosi incontrò gli occhi dorati del suo migliore
amico,
“Non ti
preoccupare Naruto! Ci rivedremo!”
“Ti
aspetteremo qui!” intervenne Rock Lee alzando un pugno in aria con le lacrime
agli occhi,
“Baaaka!!
Vedi di tornare!” disse Sakura dandogli una poderosa pacca sulla schiena,
“Sei proprio
una seccatura!”
Ino non
riuscì a dire niente, la scena che vide le fece venire le lacrime agli occhi ed
iniziò a piangere silenziosamente.
Sai si
avvicinò a Naruto e tirandogli su il mento lo baciò, un bacio a stampo, puro.
“Il resto te
lo darò quando tornerai” a quella scena tutti tranne Shika (per lui era una
seccatura) piansero lacrime amare.
Tutti tranne
Naruto, aveva promesso che sarebbe tornato e così sarebbe stato.
Lui
manteneva sempre le sue promesse!
Era quello
il suo credo!
Si avviò,
ora a passo più deciso, verso l’abitazione. Passò velocemente il piccolo
giardino e giunse davanti alla porta di legno massiccio, la spalancò senza
neanche bussare e correndo raggiunse la cucina.
Lo
spettacolo che gli si parò davanti gli fece gelare il sangue nelle vene.
Suo padre
era tenuto in ginocchio a forza da due uomini, uno dai capelli argentei e con
gli occhiali e uno con i capelli bianchi.
Orochimaru
stava puntando una pistola nella fronte di Minato, tutto di fronte a Kushina
che si trovava riparata in un angolo in lacrime,
“Mi dispiace
Minato” disse sorridendo la serpe e si preparò a sparare,
“No!”
*Bichura è il cognome che ho dato a Sai ^^
Spero vivamente che questo capitolo sia piaciuto più del precedente date le poche recensioni che ho ricevuto T^T
Sas: Mi pare il minimo! Non appaio neppure qui!
Io: Si vede che non sei importante u.u
Sas: Cosa?! Ma io ti ammazzo >.< @.@
Io: Aiutooo
Nar: Mentre l'autrice scappa saluto io!!! Grazie per aver letto e commentato