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Autore: Thiliol    03/10/2011    6 recensioni
Il Dottore si sciolse dal suo abbraccio e le sorrise, un sorriso dolce e triste allo stesso tempo.
< Sono felice che tu sia qui, Rose >.

E se non ci fosse stata nessuna metacrisi umana del Dottore?
Dal capitolo 13:
Si sentiva come tirato da entrambe le parti e non era affatto una sensazione piacevole. Rose e River, River e Rose... meglio di no.
Genere: Commedia, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 11, River Song, Rory Williams, Rose Tyler
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Secondo capitolo ambientato durante e dopo lo splendido Water of Mars in cui secondo me David Tennant dà stupefacente prova di sè e in cui il Dottore è riuscito davvero a spaventarmi. Forse è un po' confuso perchè i pensieri di Rose mentre osserva il Time Lord sono confusi e smarriti, ma sinceramente a me piace così anche se non è la mia miglior flash fiction!





Time Lord Victorious


Se qualcuno le avesse detto che un giorno avrebbe avuto paura del Dottore, non ci avrebbe mai creduto. Eppure lo aveva guardato, guardato il suo Dottore e ne era stata spaventata, non aveva riconosciuto il fuoco che ardeva nei suoi occhi  troppo estranei per poter essere davvero i suoi. Rose aveva guardato quell'alieno incredibile giurare morte ai Dalek, ne aveva osservato il cieco furore abbattersi implacabile sui suoi nemici, ma non ne aveva avuto paura nemmeno per un secondo, prima di allora.
< Io sono il Vittorioso Signore del Tempo! >
Il Dottore non l'aveva guardata, continuando invece a fissare Adelaide Brook come se lei non ci fosse.
<  Dottore, cosa stai dicendo? >
Aveva sentito le lacrime pizzicarle gli occhi e si era trattenuta per non scoppiare a piangere, quasi che temesse lui potesse deriderla.
Si era voltato senza dirle nulla, facendo per entrare nel TARDIS, quando si era sentito lo sparo. Allora aveva visto gli occhi del Dottore spalancarsi e la consapevolezza farsi trada in lui, sgretolando le fondamenta del suo essere.

< Sono stato uno stupido. > il Dottore barcollò, tanto che Rose lo dovette trattenere per un braccio affinchè non cadesse.
E finalmente incrociò il suo sguardo e ciò che vide fu la tristezza e la paura, la stessa paura che aveva l'afferrata, quel panico di quando si era accorta che quello era un altro.
Lo abbracciò e ancora una volta sentì che la stringeva con forza, ricambiando quel gesto che per loro  era diventato sempre più intimo e importante man mano che si conoscevano.
< Ho avuto paura, Dottore, > gli disse infine, quando si ritrovarono nel TARDIS, seduti l'uno accanto all'altra con una tazza di thè, < paura di perderti di nuovo. >
< Ho perduto me stesso, io non posso cambiare ciò che deve essere. >
Alzò lo sguardo verso di lei e Rose potè vedere le lacrime non versate nei suoi occhi.
< Ci sono io qui, se mai dovessi perderti, ricorda che ti troverò sempre, in ogni luogo, persino dentro te stesso. >
Lo baciò sulla guancia, chiedendosi se non avesse osato troppo o se avrebbe mai avuto il coraggio di tentare di più.
< Sarai con me, Rose Tyler? Sarai con me se mai dovessi perdermi? >
< Non ti lascerò mai, ti giuro che sarò qui a fermarti. >
   
 
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