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Autore: LaurenSmith    13/06/2006    8 recensioni
Una mattina come tante ad Hogwarts, l'ennesima lezione di Divinazione. Solo che questa volta l'Occhio Interiore capterà i pensieri nascosti di due ignari studenti. Riuscirà Sibilla a venire a capo dello strano episodio?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sibilla, Coomna | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qua con la seconda parte. L’altra volta mi sono dimenticata di ringrazieare le mie due fantastiche beta-e-non-solo-quello: agatha e patsan. Grazie ragazze, siete la mia fonte di ispirazione. LOL!! E poi, grazie davvero a tutti quelli che hanno recensito, sono felice di sapere che la storia vi diverta, non immaginate quanto mi sono divertita a scriverla XDXDXD



Ron guardò Harry che sedeva di fronte a lui. Il ragazzo moro scosse la testa e si avvicinò al suo amico per sussurrargli “Questa donna è pazza… La prossima volta ricordami di non darti retta quando proponi un corso da frequentare…”
“Andiamo, non è così male… almeno ci facciamo delle belle dormite e i compiti li possiamo inventare” disse Ron riaccomodandosi e iniziando a leggere quello che la Cooman aveva loro assegnato. Ma dopo aver riletto le prime cinque righe del brano per tre volte di fila e senza aver assimilato una sola parola di quello che c’era scritto, decise di gettare le spugna e di perdersi di nuovo nei suoi pensieri preferiti.


Chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai pensato che sotto il suo aspetto serio e rispettoso si nascondeva un carattere ardente? D’accordo, non ci sono arrivato subito subito… Però non posso fare a meno di ripensare a quel giorno, quando finalmente le cose tra noi hanno preso la direzione che sognavo da tempo. Naturalmente stavamo litigando perché quel suo stupido gatto aveva deciso di farsi le unghie sul maglione che mi aveva mandato la mamma a Natale. Maglione che ovviamente mi faceva schifo e che non avrei messo per niente al mondo, ma questo con lei non lo avrei mai ammesso. Soprattutto perché volevo trovare un modo per farla arrabbiare.
“Hermione, il tuo dannato gatto ha combinato un guaio!”
“Che è successo Ron?”
“Guarda! Guarda come ha ridotto il mio maglione preferito!”
“Il tuo maglione preferito? Ma se non te l’ho mai visto indosso una sola volta da quando ti è stato regalato!”
“Ehm… Non è questo il punto! Quando ti deciderai a dare via quella bestiaccia?”
“Che cosa? Sei matto? Non ci sperare, perché questo non accadrà mai!”
“E allora come la mettiamo con il maglione?”
“Senti, mi dispiace per il tuo maglione, se vuoi posso provare a sistemarlo…”
“Non ne saresti in grado… Ma hai visto come ti vengono storti i cappellini che fai per gli elfi? No, no, guarda, lascia perdere…”
Che idiota che sono! Come ho potuto dirle una cosa tanto cattiva?
“D’accordo Ron” ha detto lei e se ne è andata con gli occhi lucidi.
“Aspetta! Hermione, io non…”
Lei si è girata di scatto e mi ha urlato in faccia “Sei un cretino!” Ha sollevato il braccio e mi ha colpito con uno schiaffo sulla guancia. Ma poi, forse anche lei stupita dal suo gesto, ha portato immediatamente la mano a coprirsi la bocca e mi ha guardato con aria colpevole. È stato in quel momento che mi sono reso conto che in realtà del maglione non me ne fregava un accidente, così come del suo stupido gatto. Era solo una scusa per discutere con lei, perché io amo discutere con lei, perché io penso di amare lei. Ma mi dispiaceva averla ferita e così, senza pensarci troppo, avevo spostato con decisione la mano dalla sua bocca e vi avevo appoggiato la mia quasi con rabbia. Ovviamente mi aspettavo di ricevere un altro schiaffo, ma naturalmente lei ha dovuto stupirmi anche in questo e quando non solo ha passato le braccia dietro al mio collo, ma ha anche aperto un po’ le labbra per permettermi di assaggiarla del tutto, pensavo che le gambe non mi avrebbero retto.
E ora… be’ ora è impossibile stare senza di lei, stare senza baciarla, senza accarezzarla…E anche se non è che abbiamo mai parlato molto di quello che è successo da quel giorno in poi, anche se non stiamo ufficialmente insieme, io so che è giusto, che entrambi siamo felici di quello che abbiamo. Ma poi, è vero davvero che io e lei non stiamo insieme? Questa è una cosa che dovrò chiederle prima o poi…


Riportò gli occhi sulla pagina che aveva sotto il naso e tentò di portare a termine la lettura del paragrafo.


Hermione era seduta ad un tavolo situato più in alto di quello di Ron, su un ampio gradino che correva tutto intorno all’aula ed era stato riempito di banchi e poltrone per accogliere un maggior numero di studenti. La scelta del posto non era stata per lei tra le più intelligenti, visto che aveva costantemente sotto gli occhi una testa di capelli rossi che le ricordavano continuamente il motivo della sua distrazione degli ultimi tempi.


Come si fa a non adorarlo? Certo, è un cretino integrale… È un bambino e temo proprio che non smetteremo mai di litigare…
Ma forse, alla fine, ci piace così, ci piace non essere mai d’accordo su niente, ci piace discutere, ci piace provocarci… e siamo bravissimi in questo.
Be’, ovviamente ci piace anche fare altro, e devo dire che in questo settore, negli ultimi tempi stiamo facendo dei bei passi avanti… Come l’altro giorno, durante l’ora buca che avevamo tra Trasfigurazione e Cura delle Creature Magiche… Harry è rimasto indietro perché la McGrannit gli ha chiesto delle cose e io e Ron ci siamo avviati verso la capanna di Hagrid.
Non mi aspettavo di certo che, quando siamo arrivati vicino alla grande quercia, lui facesse quello che ha fatto… Mi ha sfidata, e in questo non c’è niente di nuovo. Ed io ho accettato, e nemmeno qui c’è nulla di strano.
Avevamo deciso di tenere la cosa per noi, almeno per il momento. Ma quando mai Ron Weasley fa quello che ci si aspetta da lui? E così eravamo ancora nel cortile del castello quando lui mi ha preso la mano. L’ho guardato stupita e ho subito ritirato indietro la mia, spiando intorno a noi, preoccupata che qualcuno avesse potuto vedere. Ho allungato il passo e mi sono diretta decisa verso il prato che porta alla capanna di Hagrid.
Dopo poco lui mi ha raggiunta, ha messo le mani sulle mie spalle per fermarmi e mi ha detto, guardandomi dritta negli occhi “Non avresti mai il coraggio di darmi un bacio qui, nel giardino”. Poi mi ha tolto di mano il libro che stavo portando ed è corso via. Quando mi sono ripresa abbastanza da ricominciare a camminare, mi sono accorta che lui se ne stava appoggiato con la schiena al tronco della quercia, tendendo contro il petto il libro che mi aveva rubato.
Sulla faccia aveva un sorrisetto di trionfo e scherno, quel sorrisetto che proprio non posso sopportare, che mi fa perdere la ragione. Infatti è proprio quello che è successo. L’ho raggiunto come una furia, mi sono fermata proprio davanti a lui, l’ho guardato negli occhi e ho fatto una cosa che nessuno avrebbe mai immaginato.
Gli ho strappato il libro dalle mani e me lo sono gettato alle spalle, mi sono buttata tra le sue braccia e gli ho dato uno di quei baci da lasciare senza fiato. Quando mi sono staccata da lui è riuscito solo a dire “Wow, Hermione!”. Ecco, questo è l’effetto che mi fa Ron.
Quella volta nessuno ci ha visti, ma ora mi chiedo, sono ancora così sicura di voler tenere segreto quello che c’è tra noi? La cosa più bella che mi sia mai successa?


I loro pensieri furono interrotti dalla professoressa Cooman che sembrava aver riflettuto a sufficienza sulla questione per tentare nuovamente la lettura di qualche mano.
“Allora, avete terminato la lettura? Molto bene, molto bene… Ora, ho ponderato gli insoliti episodi accaduti poco fa e sono arrivata alla conclusione che, in quest’aula, si sta verificando uno strano fenomeno di interferenza con la mia Arte Divinatoria. Questo a volte può capitare se le condizioni dell’ambiente sono favorevoli e se le cose che capto sono generate da sensazioni e pensieri estremamente forti e radicati… Ma ora, è giunto il momento di tentare di nuovo, perciò… vediamo un po’… ecco sì, Signor Finnigan, mi dia la sua mano…”
Seamus guardò incredulo la professoressa, non poteva pensare che lei volesse leggere proprio la sua mano ed era ancora abbastanza sconvolto dalle precedenti rivelazioni della Cooman.
“Ehm… professoressa, veramente io-”
“Andiamo caro, non ha motivo di temere… Su su mi dia quella mano, Signor Finnigan…”
Molto lentamente e guardandosi attorno in cerca di aiuto, allungò la mano e rabbrividì leggermente quando la Cooman la prese tra le sue.
“Dunque… Vediamo, vediamo…” e poi, come ogni volta che la professoressa aveva avuto una premonizione, la sua voce si fece roca e i suoi occhi enormi si fecero vacui. “E’ vero davvero che io e lei non stiamo insieme?” tuonò poco dopo.
A Seamus cadde la mascella mentre la classe scoppiava in una fragorosa risata e tutti i ragazzi cominciavano a prenderlo in giro per la sua presunta relazione segreta con la professoressa Cooman.
Tutti tranne uno. Ron aveva finito giusto in quel momento di pensare una frase molto simile a quella che l’insegnante di Divinazione aveva appena gridato in faccia al suo compagno. Si mise a sedere più dritto, guardandosi intorno a disagio, attirando su di sé l’attenzione di Harry che si stava sbellicando dalle risate.
“Che ti prende?” gli chiese Harry con le lacrime agli occhi. “Non hai sentito cosa ha appena detto la Cooman a Seamus?”
“Si, si certo… Ah ah… davvero divertente…”
“Ron, ti senti bene?” chiese Harry vedendo l’aria preoccupata di Ron.
Il rosso annuì con la testa lanciando solo una veloce occhiata in direzione di Hermione. Poi si unì alle risate di Harry per non destare ulteriori sospetti. Si era sicuramente sbagliato, era stata di certo una pura coincidenza… Meglio non pensarci più…


La Cooman stava tentando di riportare l’ordine nella classe, e sfruttando il panico che quella situazione aveva creato, ad un certo punto disse “Ora basta! Il prossimo di voi che sento fiatare sarà quello al quale leggerò la mano!!” la classe si zittì improvvisamente. “Bene, molto bene cari, vedo che si ricomincia a ragionare…” concluse la professoressa.
Fece alcuni passi su e giù per l’aula con aria assorta, pensando ancora all’accaduto e concludendo che, naturalmente, la colpa non era attribuibile a lei. Pian piano si stava avvicinando a quella che riteneva potesse essere la spiegazione di quegli strani fenomeni.
“Adesso, per favore state calmi… Mi serve un’altra mano da leggere e poi vi assegnerò il capitolo del libro a pagina 600 mentre la mia grande e nobile arte mi rivelerà il motivo di tutti questi strani fatti. Vediamo… Signor Potter, vorrei la sua mano…”
Mentre la professoressa si avvicinava al loro banco Harry e Ron si guardarono costernati, l’uno perché costretto a fare da cavia dopo tutto quello che era già successo, e l’altro perché quella frase che sia lui sia la Cooman avevano pensato continuava ad insospettirlo.
“Dunque, dunque… lasci che mi concentri… sappiamo tutti che in passato le ho già predetto molte cose, Signor Potter.. chissà che non sia proprio la sua presenza in quest’aula a condizionare la mia altrimenti sempre lucida Vista…”
Harry fece una smorfia verso Ron che stava a significare “figurati se non ci dovevo essere di mezzo io”, ma Ron era parecchio preoccupato da quello che sarebbe uscito dalla bocca della Cooman questa volta.
La professoressa fece un profondo respiro e chiuse gli occhi mentre teneva la mano di Harry tra le sue. Trattenne il fiato a lungo finchè, improvvisamente disse con la sua solita voce da premonizione “Come si fa a non adorarlo? Certo, è un cretino integrale…”
Ron tirò mentalmente un sospiro di sollievo, questa cosa di certo non l’aveva pensata lui, mentre Harry, a metà tra lo stupito e il divertito, attese le reazioni della classe e della professoressa.


Questa volta fu qualcun altro a saltare sulla sedia con una stranissima sensazione addosso: non era forse un suo pensiero quello che la Cooman aveva appena urlato in mezzo alla classe? Non aveva appena pensato queste cose di Ron? Hermione si guardò intorno nervosamente, conscia che in quello che l’insegnante aveva appena detto c’era qualcosa di suo, di intimamente suo, che nessun altro avrebbe mai dovuto sapere…
Nessuno parve trovare la cosa più strana rispetto a tutte le follie che la Cooman aveva già detto quel giorno, perciò fece un sorriso un po’ tirato e si rilassò leggermente, pensando che forse era stato solo un caso, che probabilmente si stava preoccupando per niente. In fondo lei non aveva mai creduto che la Professoressa di Divinazione avesse veramente le capacità di cui si vantava. Sì, era così, la Cooman non avrebbe mai avuto una vera premonizione, non ne era in grado, perciò non doveva più preoccuparsi per quella strana cosa. Di sicuro era una mera coincidenza.


“Adesso leggete pagina 600... Sono certa che quando avrete finito, il mio grande Dono mi avrà permesso di risolvere questo enigma e avrete imparato qualcosa di veramente interessante….”
Tutti aprirono il libro e cominciarono a leggere il capitolo intitolato “Veggente: ci fai o ci sei?”





Grazie ancora a tutti per le vostre recensioni, mi fanno felice = ). Continuate, se vi va!! Alla prossima con l’ultima parte della storia.

  
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