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Autore: _Luna_    10/10/2011    3 recensioni
Avete visto il quarto film di pirati dei Caraibi? Bene. Dimenticatelo!
Jack allora la fissò negli occhi e domandò « Mi stai cacciando? » Sbuffò irritata e mentì, dicendo che gli avrebbe fatto preparare una stanza. Quando andò da Mery, però, si raccomandò che il signor Sparrow avesse una camera al pian terreno, quindi lontano da lei e da James « Oh, e Mery? Assicurati che tutti i gioielli e le cose di valore siano chiusi a chiave » abbozzò un sorriso ma di Jack Sparrow poteva fidarsi ben poco. Quando tornò in cucina, notò con preoccupazione il volto interessato di James alla vicenda che gli stava raccontando Jack: « E allora, presi due…»
« Ah! Ma come si è fatto tardi! James, a letto, Jack…la cameriera ti porterà in camera tua » Prese per mano il figlio che però non aveva alcuna intenzione di andare a letto « James, andiamo, domani finirà la storia delle tartarughe marine »
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti, Will Turner
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Elizabeth si sentiva bene, si sentiva finalmente viva. Di nuovo con una spada in mano, di nuovo a proteggere ciò che amava. Appena uscita dalla camera di Jack aveva detto a Charles di stare con la cameriera e James nella stanza del bambino per difenderli. Si era assicurata, anni prima, che il maggiordomo sapesse maneggiare la spada per evenienze simili anche se non era mai successo niente di particolarmente eccitante. Il famoso e affascinante pirata era già alla finestra e aveva colpito in pieno un uomo che tentava di sfondare la porta. « Tesoro, tu vai al piano superiore a lanciare qualcosa di pesante da fermare questi topi di fogna e a sparare con una pistola decente » 
Gli anni passati a marcire in casa non le avevano fatto arrugginire la mira: tre colpi, tre centri, quasi vicino al cuore.
Si accorse che due stavano facendo il giro della casa per entrare dalla porta sul retro. Ritornò di sotto e vide che ormai erano tutti entrati in casa « Ma che vogliono? » domandò Elizabeth, passando a fil di spada un altro uomo.
Jack però era troppo impegnato a difendersi da un gruppetto e non rispose. Fortunatamente solo altri quattro signori rimanevano in vita ed Elizabeth si dette da fare per toglierli di torno. Dopo un veloce gioco di gambe riuscì a dare una botta in testa ad uno con il manico della spada che non si scalfì minimamente.
Conosceva un ex-ottimo fabbro, dopotutto.
Quando finalmente intorno a loro non ci furono che corpi senza vita o solo con qualche velato respiro, Jack si rivolse alla sua compagna « Ottimo gioco di gambe, sarà di famiglia…»
« Hm. Jack. Che cosa stavano cercando? »
« Nessuno, nessuno! Vai a controllare Turner Junior invece di blaterare »
Posò la spada su una poltrona e disse « D’accordo…tu…occupati di loro…ti mando Charles per aiutarti »  Quando aprì la porta della camera, trovò James a consolare la cameriera in lacrime e abbozzò un tenero sorriso « Non piangere Mery, vai a preparare del tè caldo e…Charles, vai ad aiutare il Capitan Sparrow a ripulire di sotto » il maggiordomo sussultò, forse immaginandosi il compito che lo aspettava, ma non fiatò minimamente. Elizabeth allora si sedette sul letto accanto a suo figlio « James… vieni qui… è ora di raccontarti cosa successe davvero… » Iniziò a narrare della figlia del governatore di Port Royal, di un capitano scavezzacollo e di come lei e suo padre si fossero conosciuti, di come il destino li avesse divisi.
Non scese nei particolari ma gli disse solo che per una maledizione Will Turner poteva scendere a terra una volta ogni dieci anni, come volle una potente dea, Calypso. E gli raccontò del loro matrimonio, veloce e con pochi “ospiti”, celebrato dal crudele capitan Barbossa e infine della morte di due personaggi unici, Lord Beckett e un certo Jones.
Quando terminò la storia, James rimase in silenzio poi sussurrò « Pirati. Figlio di un pirata Nobile e un capitano. Mamma, forse sono un po’ cresciuto per le storie di fantasmi… E poi non ti ho mai visto maneggiare una spada… » 
Lei non commentò subito ma gli sistemò i capelli dietro l’orecchio « Già, storie di fantasmi… » Il bambino allora tirò su con il naso e fece per scendere dal letto ma si trattenne « Dov’è il mio papà? Ma realmente. Dov’è? E chi è quel Jack Sparrow? Sei sicura che non sia mio padre? »  Pronunciò quelle ultime parole con sentimento e occhi grandi e tondi ma la madre negò e portò avanti la storia della nave fantasma.
Ripensò con nostalgia e con soddisfazione alla loro ultima giornata assieme, dieci anni fa « No, tuo padre non è Jack Sparrow… oh no. Credimi James, non è la favola della buonanotte… tuo padre è alto, fiero, bellissimo…» e di lì ad una settimana l’avrebbe incontrato. Finalmente. Mancavano solo sette insulsi giorni e non erano nulla in confronto a quello che aveva dovuto passare durante quei dieci lunghi anni.
« Ed è davvero un pirata? » ancora una volta usò un tono sognante, come se reputasse il fatto che il padre fosse un pirata la cosa migliore del mondo. E in fondo anche lei aveva preferito un pirata ad un semplice fabbro. E non era lei stessa una piratessa? Anzi, il re dei Pirati? Annuì a James che finalmente aveva iniziato a crederle « Tra una settimana, quindi? »
Annuì, seria « Una settimana » 
 
Lasciò James a bere un tè caldo in camera sua per non fargli vedere i cadaveri che Jack e Charles avevano già provveduto a portare fuori di casa. Non tutti però erano morti e il pirata trovò conveniente legargli mani e piedi. Per un minuto li osservò tutti: c’era qualcosa di familiare in loro…li aveva già visti da qualche parte, ne era certa.
«Jack, chi sono? » 
« Dei miei lontani partenti del nord, ci salutiamo così, sai? » replicò sarcasticamente, sistemandosi il cappello sulla testa.
« Jack. Devi dirmelo. Cosa ci fai qui…fino a poco fa la mia vita era monotona…cioè, tranquilla… e ora piombi così e in un momento critico. Tra poco torna Will… e non vorrei mancare…non te lo perdonerei mai, lo sai? »
Si schiarì la voce e disse « Madame, non lo farei mai, lo sai perché sono qui…»
E all’improvviso le venne in mente! Dei baffi arricciati, un cappello marrone consunto al servizio di… come si chiamava? « Era con Capitan Chevalle! Lo spiantato francese! » Jack, in tutta risposta fece un’aria falsamente sorpresa ed espresse il suo stupore con un solito “oh mannaccia ” « Non è che hai mancato di dirmi qualcosa, J…»
« Jack Sparrow. Che tu sia maledetto! »
Hector Barbossa avanzò nel buio della notte illuminate dalla luna piena.


N.d.A. Questo capitolo forse è quello scritto peggio, perchè l'ho scritto di fretta e senza un buon caffè accanto, quindi non abbiate pietà! Commentate e criticate pure, siate spietati come Barbossa. Ringrazio ancora una volta Lord Beckett, perchè è grazie a lui che continuo questa storia :)

   
 
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