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Autore: XShade_Shinra    13/10/2011    0 recensioni
*} Dedicata a Bad Devil {*
Erano ormai le venti [...] quando giunsi all’enorme cancellata principale del cimitero. All’interno c’erano ancora delle persone intente a salutare i propri cari venuti a mancare, in attesa della commemorazione dei defunti del 2 Novembre, e il guardiano già metteva a posto le proprie carte, pronto a chiudere l’accesso entro un’ora.
[ Classificata 1° al Contest "Le mille e una notte..." indetto da Ayram e valutato da superkiki92 (giudice sostitutiva) sul forum di EFP, e Vincitrice del Premio Caratterizzazione al Contest "The Graveyard" indetto da Forgotten Stories e Eruannë. sul Forum di EFP ]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Beyond the Gates of Graveyard -
Capitolo 02


Rimasi in silenzio, in attesa che Ersilia continuasse.
«Mentre suo marito era in marina per un anno e mezzo, mia madre ebbe un amante e dalla loro unione nacqui io. Per mettere a tacere il fatto prima che tornasse, lei decise di uccidermi. Non avrebbe mai rischiato un aborto, perché aveva paura di andarci di mezzo anche lei. Così, la notte che la mamma e il papà cercarono di uccidermi, il mio nonnino li freddò e mi salvò, tenendomi con sé e crescendomi come una figlia». Un piccolo sospiro, e l'albina riprese a raccontare. «Lui era buono con me. Quando è morto di vecchiaia mi ha raccontato tutto e mi ha chiesto di odiarlo, ma come si può odiare la persona che ti ha salvato la vita?» mi guardò con le sue pozze di sangue, rese umide dalla malinconia. «Così decisi solo di raccontare il fatto alla polizia, che, comunque, non avrebbe più potuto fargli nulla di male. Io gli voglio bene… Tanto bene».
Pur non comprendendo il suo modo di vedere i fatti, capii che doveva essere stato un ottimo nonno ma una spregevole persona: avrebbe potuto portarla via senza uccidere il sangue del proprio sangue.
«Ho capito, ma né chiederò scusa, né mi rimangerò quanto detto» precisai.
«Non importa» disse la ragazza, asciugandosi gli occhi. «L’importante è che io ci sia sempre per lui».
Sentii Ofelio borbottare un qualcosa che feci finta di non udire e decisi di salutare quella stravagante coppia.
«Ora tornatevene a casa» ordinai duro, anche se la chiacchierata con loro mi aveva del tutto sconvolto. Amare un assassino… follia! «Buon rientro, sappiate che vi terrò d’occhio se girate ancora da queste parti».  
Priscilla fece per dirmi qualcosa, ma si bloccò, preferendo annuire e prendere Ofelio per mano, per poi girarsi e procedere lungo la strada per l’uscita secondaria del cimitero.
Io, invece, decisi di finire il giretto di perlustrazione e andare da una persona.

Mi fermai davanti alla tomba di mia moglie, ormai vuota. Nella foto sorrideva, come quando era andata incontro alla morte.
Vedrai, ci rivedremo tra quattro ore!” aveva esclamato sorridendo. “E non presentarti con dei fiori: quelli si portano ai morti!” aveva ridacchiato, mentre mi salutava con la mano e i medici la portavano in barella fino alla sala operatoria.
Le avevano riscontrato un tumore che, pian piano, la stava mangiando dall’interno. I dottori ci avevano detto che l’operazione poteva essere molto pericolosa, ma se non l’avessero curata in tempo, poi non ci sarebbero più state speranze. Mia moglie era una donna forte, così aveva deciso di sottoporsi all’operazione per poter vivere serenamente per gli anni a venire. Però, dopo sette ore dall’inizio dell’intervento, ormai a notte fonda, il suo medico curante venne da me e mi diede la notizia.
Sua moglie non ce l’ha fatta” aveva detto triste.
Quelle parole erano bastate per farmi crollare a terra in un pianto disperato.
Da allora, mi recavo al cimitero almeno ogni domenica, più qualche altra visita infrasettimanale a seconda dei turni di lavoro. Erano passati cinque anni dal suo decesso e, ancora, non riuscivo a dimenticarla.
Poi c’era stata la sua seconda morte, quando quelle bestie di Satana l’avevano usata per i loro riti, distruggendone i resti.
Le ossa e le ceneri sono state mischiate” mi informò il mio superiore, quando quei ragazzi – quei mostri – furono arrestati. “Purtroppo non sappiamo come fare”.
L’avevo persa, un’altra volta.
Il suo corpo violato era nella fossa comune, insieme a quello delle altre vittime dello scempio, ma il mio punto di riferimenti restava quella tomba vuota e spaccata riportante la sua foto, accanto al mazzo di fiori nel vaso. In effetti, dopo una settimana di freddo senza pioggia, erano ormai secchi. Morti come lei.
Mi feci il segno della croce e, dopo aver detto una preghiera per la sua anima, presi l’uscita principale, passando vicino al guardiano.
«Buonanotte, signor Alessio» lo salutai, mentre vedevo che armeggiava con le chiavi – che avrebbe poi consegnato al parroco – per chiudere la guardiola.
«Buonanotte a lei, signor Pervinca» mi salutò di rimando. Ci eravamo conosciuti esattamente l’anno prima. «Grazie per il giro di ricognizione che ha fatto, la stavo osservando».
«Di nulla, si figuri» sorrisi, mentre vedevo un barbone in sedia a rotelle che entrava nel cimitero.
«Buonasera» mi rivolse il saluto, spingendo la carrozzina con fatica.
«Salve» feci, guardandolo con aria interrogativa.
«Grazie, Alessio» disse al guardiano, che gli fece un cenno con la mano, per poi proseguire verso il centro del cimitero.
«Chi è?» domandai, vedendolo scomparire dietro le lapidi.
«È solo un senzatetto al quale do ospitalità in questo luogo, per la notte. È un brav’uomo, lo conoscevo prima che cadesse in disgrazia. Da quando ha perso l’uso delle gambe, e ha conseguentemente perso il proprio lavoro, vive così» spiegò il guardiano, accompagnandomi fuori e chiudendo il cancello dopo aver spento l’illuminazione dal quadro principale.
«Capisco…» annuii, volgendo un ultimo sguardo in quel luogo sacro.
«Anche il parroco ne è al corrente, non facciamo nulla di illegale» ridacchiò Alessio, andando verso la chiesetta. «Arrivederci!»
«A domani» feci, abbozzando un sorriso.
Avevo in mente di portare a mia moglie dei bellissimi crisantemi bianchi, la mattina seguente, in modo da poterle donare un regalo anticipato nella giornata di Ognissanti; ma non sapevo che in quel cimitero ci sarei tornato molto prima, ancora durante la notte di Halloween.

«Sei un imbecille, Opeth!» sentenziò Priscilla, dando un colpo di borsetta dei Cannibal Corpse – della capienza degna di quella di Mary Poppins – in testa al ragazzo. «Lo sapevo che non saremmo dovuti passare in fumetteria a prendere il nuovo numero di “Bastard!!”. Ora abbiamo perso il treno!»
«Ma quel manga esce una volta ogni morte di papa, Scilla! E da noi non c’è la fumetteria» borbottò il metallaro, difendendosi dai colpi della compagna. «Vorrà dire che andremo a fare “dolcetto o scherzetto” alla porta dei tuoi ex-compaesani».
«E rischiare che ci denuncino come nella tua città, tre anni fa?!» gli ricordò Ersilia. «Abbiamo già avuto abbastanza grane per oggi: prima quella pattuglia, poi quel poliziotto e infine due bambini con le bombolette spray che volevano spruzzarci pensando che i nostri abiti fossero vestiti a maschera!»
«Almeno mi hanno chiamato Lord Alucard!» disse Ofelio, decisamente esaltato da quel titolo.
«Quanto sei scemo» rise la ragazza, la quale si accorse che erano tornati al cimitero. «Uhm, qui dovrebbe esserci un bar, magari è aperto fino a tardi, stanotte. Ci prendiamo qualcosa da bere e poi…» la voce le si fece malinconica. «Mi faresti  compagnia su quelle altalene?» chiese, prendendolo per mano, mentre guardava il piccolo spazio giochi del Parco delle Rimembranze, antistante all’entrata principale del cimitero. Il nonno la portava sempre lì quando era piccola.
«Certo» sorrise il ragazzo, dandole un bacio tra i nivei capelli. «Indicatemi la via, mia damigella» scherzò.
«Da questa parte, mio prode!» rise lei, ritrovando subito il buon umore, facendo strada al metallaro verso il piccolo bar vicino alle altalene.


[ ...continua... ]
XShade-Shinra



Note:
- “Bastard!!” è ovviamente il manga di Kazushi Hagiwara. La periodicità è fortemente irregolare e per questo motivo i fans fanno i salti mortali pur di averne i nuovi tankōbon il prima possibile.
- “Alucard” è il protagonista del manga “Hellsing” di Kouta Hirano, ma anche un personaggio di Castlevania e del film “Il figlio di Dracula” (Son of Dracula). Curiosità: letto al contrario diventa “Dracula”.  

  
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