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Autore: Martyx1988    07/11/2011    5 recensioni
Quando, alla maggior parte della gente, chiedono qual è il suo primo ricordo, spesso risponde che è qualcosa di confuso. Il mio, invece, è rimasto nitido nella mia mente fino ad oggi.
Il mio primo ricordo è una rosa e, col tempo, mi sono convinta che quel ricordo abbia segnato la mia intera vita.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Pisces Aphrodite, Scorpion Milo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Warriors'
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A Rose's Tale

L'uomo dalla maschera di ferro


Aphrodite – così si chiamava il ragazzo che mi venne a prendere – mi portò, per prima cosa, nel negozio di fiori dell'Acropoli, quello che vendeva le rose più belle di Atene. Questo perché erano le rose che Aphrodite coltivava personalmente, col suo cosmo, infondendovi un po' della sua enorme bellezza.

Con la corolla di una di queste rose mi asciugò l'ennesima lacrima che era uscita dai miei occhi. Non avevo smesso di piangere da quando avevo lasciato il negozio di mio padre, dopo che lui mi aveva regalato un orsacchiotto di peluches da portare con me, l'unico oggetto legato alla mia precedente vita che Aphrodite aveva acconsentito che tenessi. Da come mi aveva guardata appena ero scoppiata in lacrime, avevo capito che non approvava il mio comportamento, così avevo cercato di piangere il più silenziosamente possibile.

Dove stiamo andando adesso non si può piangere, Psiche” mi disse, osservando la piccola sfera trasparente che una volta era stata la mia lacrima. “Oltre questa bottega, oltre il villaggio dopo di essa, ci troveremo in un posto dove bisogna essere forti per sopravvivere e dove chi si lascia sopraffare dagli eventi è perduto. Io so che tu sei forte, Psiche, ma sappi che dovrai esserlo da subito, perciò basta lacrime. Quando mi hai detto di sì, al negozio, hai anche accettato questo destino. Dimostrami che ho fatto bene a portarti qui”

Aphrodite mi mise i fiore tra i capelli e rimase in attesa.

In quel momento avevo una paura terribile, ma ero anche consapevole della scelta che avevo fatto e delle sue conseguenze. Non volevo deludere quel ragazzo che aveva visto in me qualcosa di speciale.

Tirai su col naso e mi asciugai gli occhi con la manica, quindi annuii. Aphrodite si distese in un sorriso soddisfatto e, presami per mano, mi condusse fuori dalla bottega. Ci addentrammo nell'antico villaggio di Rodorio, custode del segreto dei Cavalieri di Atena e del loro Santuario, con le sue botteghe e le sue piccole abitazioni d'altri tempi. Ero talmente affascinata da quel luogo che mi dimenticai per un attimo della tristezza di prima.

Dedussi che Aphrodite doveva essere una persona importante, perché tutti si inchinavano al suo passaggio e lo salutavano con riverenza. Tuttavia lui sembrava restio a ricambiare i saluti, solo qualche volta si sbilanciò con un cenno della testa.

Lo seguii fiduciosa tra quel dedalo di vicoli, finché non ci si parò davanti il tempio più grande che avessi mai visto, forse più del Partenone, per i miei occhi di bambina. Mi lasciai scappare un'esclamazione estasiata che fece sorridere il mio cicerone.

Benvenuta al Santuario, Psiche. Questa è la Casa dell'Ariete Bianco, la prima delle Dodici Case dello Zodiaco che ci accingeremo ad attraversare. Al momento questa è vuota, perciò non occorre chiedere il permesso di passare. Vieni”

Salimmo la breve scalinata di marmo bianco che ci condusse alla soglia del tempio e ci addentrammo dentro di esso senza indugi, col solo rimbombo dei nostri passi ad accompagnarci.

Conosci lo Zodiaco, Psiche?” mi domandò Aphrodite.

Feci di no con la testa. “So solo di essere del Toro, ma non ho mai capito cosa significa”

Significa che sei nata sotto il segno del Toro, che, guarda caso, è quello della prossima Casa che attraverseremo” mi spiegò, paziente. “Memorizza bene tutti i segni delle prossime Case. Quando saremo arrivati all'ultima, la Dodicesima, la mia, te li chiederò tutti”

Annuii con vigore, fermamente intenzionata a non deluderlo.

Questa è la base da conoscere, per diventare un guerriero di Atena. Oh, ecco Aldebaran, il custode della Casa del Toro”

Aphrodite mi indicò un energumeno che, dalla mia prospettiva, sembrava occupare tutta l'entrata del tempio. Se ne stava lì davanti a braccia conserte e con un cipiglio che non prometteva niente di buono.

Ci fermammo a pochi passi da lui. Sapevo che lo stavo guardando dal basso in alto con tanto d'occhi, ma non potevo farne a meno. Era l'essere umano più grosso che avessi mai visto.

Nobile Aldebaran, ti chiediamo il permesso di attraversare la tua dimora” domandò cortesemente Aphrodite, che si ritrovò, però, la manona di Aldebaran davanti alla faccia.

Momento” disse perentorio, prima di accovacciarsi per raggiungere la mia altezza.

Seguii la sua discesa sempre con gli occhi spalancati, ma mi ricordai di chiudere la bocca. Mi vergognavo dei denti mancanti.

Aldebaran mi squadrò con gli occhi socchiusi e in silenzio per molti secondi, prima di parlare.

Tu sei del Toro, vero?” mi chiese ed io annuii lentamente.

Lo sapevo, il mio intuito non fallisce mai”. Sapeva che stava continuando a sorprendermi da tanto grandi erano diventati i miei occhi. Forse fu per questo che, subito dopo, si mise a ridere a crepapelle.

Ahahah! Ma no, ti ho preso in giro, funghetto. Ho sentito che lo dicevi al coso qui poco fa”

Mi chiamo Aphrodite” puntualizzò stizzito il mio accompagnatore.

Come ti pare. Passate pure, comunque, e tu vieni a trovarmi, qualche volta, funghetto”

Mentre lo sorpassavamo ad una velocità più alta di prima, Aldebaran mi fece l'occhiolino e io gli risposi salutandolo con la mano.

Non dovemmo chiedere nessun permesso nemmeno nella Terza Casa, quella dei Gemelli. Aphrodite mi spiegò che era disabitata da molti anni e che del suo custode non erano più pervenute notizie.

Il custode della Casa del Cancro non era grosso quanto Aldebaran, ma se possibile mi mise ancora più paura. Aveva un ghigno perenne stampato sul volto e sembrava guardarmi famelico, nonostante i rimproveri di Aphrodite, che sembrava essere l'unico a cui desse ascolto. Non ci fece comunque problemi per passare, ma, col senno di poi, avrei preferito il contrario. Le pareti del tempio erano un museo di volti straziati dal dolore. Dovetti impormi di non piangere, non volevo rompere la promessa che, dentro di me, avevo fatto ad Aphrodite, la cui mano stringevo convulsamente tra le mie.

Capisco il tuo turbamento, Psiche, ma ho voluto che vedessi quell'orrore per testare la tua forza. Sapevo che non mi avresti deluso. Procediamo”

Al centro della Casa del Leone troneggiava, su un piedistallo, uno scrigno d'oro con incisi dei bassorilievi raffiguranti, appunto, un leone. L'armatura stava per essere assegnata, mi spiegò il mio amico, ma non riteneva il futuro custode della Quinta degno di tale ruolo.

Il Cavaliere della Vergine era estremamente giovane, ma emanava un'aura di estrema saggezza. Nonostante la mia inesperienza, ero in grado di percepire il suo cosmo potentissimo. Probabilmente era impossibile non sentirlo. Il giovane si chiamava Shaka e si diceva fosse la reincarnazione del Buddha, nonché l'essere umano più vicino agli dei. Quando lo raggiungemmo, stava ad occhi chiusi e a gambe incrociate su un grandissimo fiore di loto. Aphrodite mi disse che stava meditando.

Potete passare. Le sue parole rimbombarono nella mia testa e, pensai, anche in quella di Aphrodite, perché subito dopo mi condusse fuori dal Sesto tempio.

Non incontrammo altri ostacoli fino al decimo tempio. Come per il Cavaliere di Gemini, anche il guerriero di Libra non dava notizie di sé da molto tempo. L'armatura dello Scorpione non era stata ancora né trovata né tanto meno assegnata. Su di essa e su quella dell'Acquario correvano varie leggende, mi disse Aphrodite, la più attendibile delle quali riferiva che esse fossero imprigionate nei ghiacci eterni dell'Artico da più di duecento anni, esattamente dove i loro precedenti possessori persero la vita.

Sorte simile era capitata all'armatura del Sagittario, ma su di essa non giravano leggende bensì sospetti. Il suo ultimo proprietario era considerato dagli abitanti del Santuario un traditore che si era macchiato di colpe indicibili ad una bambina di sei anni quale ero, di cui la meno grave pareva essere il furto delle sue sacre vestigia. Oltre a questo, Aphrodite mi avvertì che non era prudente parlare di quell'uomo, all'interno del Santuario come, e soprattutto, al cospetto del Cavaliere successivo.

Shura di Capricorn era un uomo taciturno, più grande e maturo della mia guida, che ispirava rispetto alla prima occhiata. Il suo volto sembrava scolpito nel marmo tanto era fermo e impassibile e quasi non mosse le labbra quando ci disse che potevamo passare.

Superata, infine, l'Undicesima Casa ancora incustodita, raggiungemmo l'ultima, la Dodicesima, la Casa dei Pesci.

Non era molto diversa dalle precedenti, alte colonne che sorreggevano una volta cassettonata e delimitavano i vari luoghi della casa, primo fra tutti la sala dei combattimenti.

Aphrodite si fermò al centro di essa e mi affrontò a braccia conserte, lo sguardo serio e non più dolce come prima.

Bene, Psiche, adesso ripetimi i dodici segni dello Zodiaco” mi ordinò con fermezza ed io eseguii subito.

Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci”

Eccellente, ma questo è solo l'inizio” mi disse il Cavaliere, senza scomporsi. “Ora aspettami qui, non muoverti, chiaro? Io torno subito”

Aphrodite sparì tra le colonne, lasciandomi sola a contemplare l'immensità della sua dimora. Provai ad allungare il collo nella speranza di scorgere qualcosa di interessante tra le colonne, ma non vidi nulla. Tornai allora all'entrata per osservare la maestosità degli undici templi sotto di me, le altre undici perle di quella stupenda collana che era il Santuario di Atene. Oltre di esso si poteva scorgere il mare, le cui propaggini raggiungevano anche il lato orientale del promontorio su cui il complesso si estendeva. Oltre alle Dodici Case dello Zodiaco riuscii a scorgere molti altri edifici, che si alternavano a rovine di ogni sorta ed epoca. Vidi anche uno stadio e mi sembrò che, al suo interno, vi fossero delle figure in movimento.

Lasciai l'ingresso della Casa per andare dalla parte opposta, anche se non mi aspettavo di vedere qualcosa di più bello di quel panorama. Quanto mi sbagliavo. Il tappeto di rose che ricopriva la scalinata dietro la Dodicesima mi tolse il fiato. Le rose che avevo creato io non erano neanche l'ombra di quelle che mi trovai davanti, così rosse e cariche di petali da sembrare finte. Subito mi venne voglia di coglierne una, ma non feci in tempo a muovere il primo passo che una mano ferma si chiuse sulla mia spalla, bloccandomi. Quando alzai gli occhi incontrai quelli cerulei di Aphrodite. Era vestito della sua armatura d'oro ed era più bello di un dio, tuttavia il suo sguardo era contrariato.

Ti avevo detto di restare nel tempio” mi rimproverò.

Mi dispiace, scusami, ma sono così belle...”

Non sei ancora ufficialmente mia allieva, perciò chiuderò un occhio, ma la prossima volta che mi disobbedirai, sarò costretto a punirti, Psiche”

Annuii svelta. “Non succederà più, lo giuro”

Aphrodite mi squadrò con severità ancora per qualche secondo, prima di volgere lo sguardo al giardino di fronte a noi.

Questo giardino è l'ultima difesa posta a salvaguardia del Gran Sacerdote e di Atena stessa e, pertanto, è letale per chiunque lo attraversi” disse solennemente, ma riuscii a percepire una nota di orgoglio nel suo tono.

E noi come facciamo a passare?” chiesi ingenuamente, suscitandogli un sorriso spontaneo.

L'ho creato io, Psiche, e io posso annullarne l'effetto affinchè possiamo passare oltre. Stammi vicina”

Aphrodite mi prese di nuovo per mano ed accese il suo cosmo quel tanto che bastava perché inglobasse anche me, quindi ci accingemmo ad attraversare la distesa di rose. Queste sembravano spostarsi al nostro passaggio, in modo da non essere calpestate, quindi tornavano al loro posto.

Ben presto tornammo a camminare sul marmo e salimmo l'ennesima scalinata, quella che ci avrebbe condotto nelle stanze del Gran Sacerdote di Atena. A quanto pareva, serviva il suo benestare perché diventassi allieva di Aphrodite.

Ci accolsero due guardie, che ci sbarrarono la strada incrociando le lance.

Gigars mi aspetta” disse semplicemente il Cavaliere e una delle guardie si congedò per riferire.

Riapparve poco dopo, preceduta da un ometto basso, con barba e capelli lunghi e grigi e un diamante al posto dell'occhio sinistro. Aveva una specie di elmo in testa e, per camminare, si sorreggeva ad un lungo bastone di metallo.

Arrivò al cospetto di Aphrodite con lentezza e lo guardò con disprezzo, prima di parlare.

È questa la bambina?” domandò con voce gracchiante.

Sì, è lei. Desidero presentarla al Gran Sacerdote”

Mmh...” mugugnò l'uomo, per poi voltarsi e farci strada tra i corridoi del tempio, fino alle porte della Sala del Trono. Ci disse di aspettare, quindi entrò per annunciarci.

Sommo Arles, Aphrodite dei Pesci chiede la vostra udienza per mostrarvi una bambina che sembra avere del potenziale”

Molto bene, fallo entrare” rispose una voce profonda e metallica, che riecheggiò per tutta la sala. “E tu sparisci. Hai cose molto più importanti di cui occuparti, se non sbaglio”

Sì, certo” balbettò Gigars, mentre arretrava. “Ai vostri ordini, Eccellenza”

Raggiunta la soglia della sala, decise finalmente di voltarsi e di correre altrove, sotto lo sguardo soddisfatto di Aphrodite.

Entra, Cavaliere di Pisces” ordinò Arles, permettendoci così di entrare nell'immensa sala.

Arrivammo a qualche metro dall'immenso trono che stava in fondo alla stanza e su cui era seduto il Gran Sacerdote. Ebbi timore di lui al primo sguardo. Indossava una lunga tunica scura tenuta in vita da una cinta, il volto era coperto da un'inespressiva maschera di metallo e dagli occhi rossi come il sangue, e rosso era anche l'elmo che gli sormontava il capo e che raffigurava una creatura alata. Distolsi subito lo sguardo da lui, in quanto approfittai del fatto che Aphrodite si era inchinato a lui per imitarlo e concentrarmi sul tappeto rosso sotto i miei piedi.

Alzatevi” comandò di nuovo e noi eseguimmo, seppur fossi un po' riluttante. “Parla Aphrodite, perché mi hai portato questa bambina?”

Possiede un cosmo acerbo ma potente, Sommo Arles, e penso di essere in grado di farglielo sviluppare al meglio. La piccola Psiche ha della capacità affini alle mie e già senza un allenamento sulle spalle è in grado di fare molto” spiegò il Cavaliere in modo conciso.

Mostramelo” fu l'ennesimo ordine del Gran Sacerdote.

Aphrodite annuì col capo e mi porse una delle sue rose, che però non mi azzardai a toccare, memore del suo avvertimento del giorno prima.

Tranquilla, non ti farà niente” mi rassicurò lui, al che la presi tra le dita tremanti.

Cosa devo fare?” gli domandai, tremante, ma il guerrieri mi sorrise teneramente.

Cosa sei in gradi di farle fare?”

Mi venne in mente una volta in cui dovevamo pulire il retrobottega da tutti i petali di rosa caduti dal cespuglio, ma sapevo che avrei dovuto fare molto di più per sorprendere il Gran Sacerdote.

Presi un respiro profondo e mi concentrai. Ad uno ad uno, i petali della rosa si staccarono dal fiore e si incolonnarono a mezz'aria, formando un nastro che fluttuò per tutta la stanza, intorno a noi e davanti al volto mascherato di Arles, che ne seguì il volo finché non tornarono a costituire la corolla del fiore, esattamente come prima.

Quando l'ultimo petalo tornò al suo posto, distolsi la concentrazione della rosa e guardai Aphrodite. Sembrava soddisfatto.

Sono d'accordo, la bambina ha del potenziale e tu solo, al momento, sei in grado di coltivarlo. Va e istruiscila secondo le regole del Santuario e di Atena” decise il Celebrante.

Il Cavaliere accennò un inchino e, presami per mano, mi condusse fuori dalla Sala del Trono.

rosa

Psiche © Martyx1988
Aphrodite e gli altri Gold Saint, Gigars e Arles © Masami Kurumada

Salve a tutti! Ecco a voi l'arrivo di Psiche al Santuario e la sua presentazione ad Arles. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e di essermi abbastanza attenuta allo spirito di Saint Seiya. A voi i commenti!
Martyx1988
   
 
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