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Per mercato, Cloud aveva pensato alla
piazza in cui si riunivano i marcanti con le proprie bancarelle; il luogo in
cui si comprava o si vendeva; il luogo
in cui circolava una gran quantità di gente e di denaro.
Zack non era parso della stessa
opinione: non appena erano arrivati in piazza si era guardato intorno, come se
cercasse qualcosa, poi aveva sorriso ai propri compagni e aveva tirato dritto
per la piazza. Sicchè Cloud e Tifa avevano dovuto aspettare parecchio per
sapere cosa gli frullasse in testa.
Alla fine erano arrivati ad un
parchetto, e lì finalmente Zack pareva aver trovato ciò che stava cercando: un
carrettino pieno di fiori colorati, dei più belli (ed unici), che Cloud avesse
visto a Midgar.
-Fiori!- esclamò Tifa.
-Fiori.- Ripetè Zack, soddisfatto.
Sapevano tutti che trovare fiori a
Midgar era impossibile. Le piante rifuggivano quell’ambiente così spietatamente
tecnologico, e raramente si vedevano piante in giro per la città. Il vederli
così, accatastati con cura in un carrello, fece sentire Cloud un po’ meglio,
perché pensò che se Zack era riuscito a trovare fiori a Midgar, voleva dire che
anche le cose più difficili si potevano reralizzare.
Cloud tirò un sospiro di sollievo, ma
non fece in tempo a terminare l’azione che si interruppe, trattenendo il
respiro.
Dietro il carretto era apparsa una
ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi, tutta indaffarata e
felice di esserlo.-Zack!- esclamò, e non appena vide il soldato lasciò perdere
il carrello e corse ad abbracciarlo.
Zack sorrise dolcemente e lasciò che lei
gli allacciasse le braccia alla vita, poi le accarezzò il capo.
Cloud e Tifa si scambiarono un’occhiata
perplessa. Chi era la ragazza?
-Ero tanto in pensiero per te!- esclamò
lei, tentando in tutti i modi di fermare la voce tremante.
-Non ce n’era bisogno.- Replicò Zack, con un sorriso lieve.
Lei lo lasciò andare e lo fissò a
lungo.-Hai qualcosa di diverso...-
-Ti riferisci ai capelli?- domandò Zack,
indicandosi la zazzera corvina con aria beffarda.-Sono ancora più affasinante
così, non trovi?-
La ragazza scosse la testa, tuttavia non
aggiunse altro e si voltò a guardare Tifa e Cloud.
-Loro sono dei nuovi amici.- Disse Zack,
spostandosi verso di loro e posando una mano sulla spalla di Tifa e l’altra
sulla spalla di Cloud.-Li ho incontrati alla stazione... Vengono da un
villaggio fuori città... Nibelheim, non so se sai dov’è.-
La ragazza scosse la testa.
-Beh... Lui è Cloud.- Presentò Zack, con
brio.-E lei è Tifa. Ragazzi, questa è Aerith, la mia fidanzata.-
Cloud spalancò gli occhi.
-Fidanzata?!- esclamò Tifa.
Aerith arrossì violentemente e abbassò
lo sguardo. Era strano sentirsi tutti gli occhi puntati addosso.-Insomma...Usciamo
insieme.- Farfugliò.
Zack decise che era ora di cambiare
discorso.-Aerith, Cloud e Tifa hanno bisogno di aiuto.-
La giovane dei fiori si ricompose in un
attimo e reclinò la testa di lato, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
-Dobbiamo trovare un lavoro.- Spiegò
Tifa, incerta sul fatto che Aerith potesse aiutarli. Come poteva una ragazza
così fragile essere d’aiuto in una situazione a cui nemmeno Sephiroth aveva
saputo rimediare?
C’era da aspettarsi che gli occhi di
Aerith avrebbero smesso di brillare e si sarebbero incupiti, preannunciando una
risposta del tipo: “Mi spiace tanto, ma non posso aiutarvi.”
Invece Aerith sembrò ancora più
felice.-Lavoro? Qualunque genere di lavoro?-
Tifa fu spiazzata da quella reazione,
così si voltò a guardare Cloud, che a sua volta fissava Zack.
-Tu sei l’unica che può aiutarli!-
esclamò il soldato, afferrando Aerith per la vita e sollevandola delicatamente
da terra.
Aerith gli posò le mani sulle spalle e,
arrossì.-Mettimi giù, Zack!- esclamò.
Zack rise e l’accontentò.
A quel punto, la giovane accennò al
carrello dei fiori, e nel farlo si sentì piena d’orgoglio.-La mia missione è
riempire Midgar di fiori.- Spiegò.-E Zack mi ha consigliato di venderli...-
-Bellissima idea, non per niente è mia.-
Commentò il soldato, posandosi le mani sui fianchi.
-Però non posso andare tanto in giro.-
Continuò Aerith, andando verso il carrello e spingendolo verso Cloud e Tifa.-Se
poteste aiutarmi a venderli anche lontano da qui, vi ricompenserò con metà del
mio guadagno.-
-Metà?- fece Tifa, stupita. Non era un
po’ troppo?
-Non mi serve essere ricca.- Fece
Aerith, in tono dolce.-Mi basta riempire la città di fiori, e se mi aiutaste,
non avrei nulla in contrario a ripagarvi adeguatamente...-
Cloud
spostò lo sguardo verso Zack che, dietro ad Aerith, gli faceva cenno di
accettare. Se lui diceva che di Aerith potevano fidarsi, allora non c’era
motivo per rifiutare l’aiuto della fioraia.
-Quando cominciamo?- chiese Tifa,
entusiasta.
Aeirith le sorrise e spinse il carrello
verso di lei.-Anche subito.-
-Vuoi davvero cominciare ora?- domandò
Cloud.
Tifa gli sorrise con energia.-Guarda che
per comprare un bar ci vogliono molti soldi. Prima cominciamo e prima li
raccogliamo... Forza Cloud! Insieme faremo miracoli!- e detto questo afferrò il
carrello.
-Ci vediamo qui verso le otto...- disse
Aerith, dolcemente.-E mi direte quanto siete riusciti a vendere...-
Tifa sorrise.-A dopo!-
Cloud saluto timidamente sia Zack sia
Aerith, poi si voltò e seguì Tifa verso la loro nuova avventura.
Aerith li seguì con sguardo soddisfatto
finchè non furono spariti dalla sua vista, poi, senza distogliere lo sguardo da
quel punto, si rivolse a Zack.-Non mi riferivo ai capelli.- Disse, con
discrezione.
Zack sorrise spavaldo.-Sono più alto.-
-Neanche a quello.- Fece Aerith, girando
la testa verso di lui.-Hai qualcosa di diverso... La cicatrice...?-
-Questa?- Zack si sfiorò la guancia con
la mano, e quando toccò la pelle del proprio viso, una grande tristezza si
impadronì di lui. Eppure non voleva farsi vedere triste da Aerith, per cui
continuò a sorridere.-Un piccolo incidente di percorso.-
Aerith capì che Zack non voleva parlare
del suo “piccolo incidente di percorso”, per cui decise che si sarebbe avviata
verso la chiesa, unico luogo in cui i fiori sembravano crescere rigogliosi.
Doveva raccoglierne altri, almeno Tifa e Cloud avrebbero venduto e guadagnato
di più.
Tuttavia non fece in tempo a fare un
passo che Zack l’aveva afferrata per un polso, trattenendola.
Lei si girò e lo guardò, corrugando lae
sopracciglia.
Il soldato aveva chinato la testa,
abbassato le spalle e cambiato atteggiamento. Sembrava che stesse soffrendo per
qualcosa, tanto che Aerith si chiese se fosse stata colpa sua.
-Zack...- mormorò.
-Aerith... Lui è morto...-
-Chi...?-
Zack alzò appena gli occhi
lucidi.-Angeal.-
***
-Cos’è, un presa in giro?- domandò il presidente
Shinra, lanciando il verbale della missione sulla scrivania.-Wutai crea dei mostriciattoli
giocattolo e alcuni dei nostri migliori soldati ci lasciano le penne?-
-Erano mostri molto più forti del
solito.- Spiegò Sephiroth, in piedi di fronte al presidente; aveva l’aria di
chi non aveva voglia di parlare di niente, però doveva spiegare al proprio capo
come si erano svolti i fatti:-Genesis Rhapsodos ha tradito il nostro esercito,
per cui ho dovuto cercare di recuperarlo, mentre Zack Fair ed Angeal Hawley si
sono infiltrati nella fortezza.-
-Zack Fair, hai detto?- chiese il
presidente.
Sephiroth annuì.- È stato fatto Soldier
da almeno un anno; da cinque mesi partecipa alla guerra.-
-Lui è tornato?-
-Sano e salvo.-
-E perché Angeal non era con lui?- chiese
il presidente, afferrando nuovamente il verbale di Sephiroth per dargli una
rapida occhiata.
-So che è morto.- Ammise Sephiroth.-Ma il
soldato Fair non ha ancora raccontato come si sono svolti i fatti.-
Shinra lo fissò a lungo.-Allora chiamami
Zack Fair, voglio fare due chiacchiere con lui.-
-Sarebbe in congedo per una settimana.-
Disse Sephiroth.
-Ah sì?- chiese Shinra, con un sorriso
scaltro.-Beh, non credo che serva essere in servizio per fare una bella
chiacchierata...- Sephiroth annuì impercettibilmente.-Quanto a Genesis, credo
sia meglio dargli la caccia. Non sarò tranquillo fin quando non l’avremo
trovato.-
-Ci penserò io.- Fece Sephiroth.
Shinra lo fissò a lungo, in silenzio.
Era evidente che stesse riflettendo sulla proposta. Alla fine si sporse verso
il soldato e ordinò:-Parla con Lazard per i dettagli: voglio Genesis il prima
possibile.-
-Sarà fatto.- Rispose Sephiroth,
dopodichè si voltò e uscì dall’ufficio del presidente.
Era davvero una brutta situazione, si
disse Sephiroth, annichilito. Midgar continuava a stargli stretta e a
soffocarlo, ma l’aver ricevuto l’ordine di trovare Genesis era un toccasana: si
profilavano nuovi viaggi e nuove battaglie, e la cosa gli aveva nettamente
tirato su il morale. L’unica cosa che doveva fare prima di partire era avvisare
Zack del fatto che il presidente volesse parlargli.
Ma dove s’ era cacciato Zack?
Sephiroth sospirò, prese il cellulare e
compose il numero di Zack.
Bip,
bip, bip...
Avanti
Zack; ripondi.
-Pronto?- la voce di Zack era
strana.-Sephiroth...-
-Devo parlarti urgentemente.- Disse
Sephiroth, senza troppi preamboli.-E stavolta non c’entrano niente i tuoi
amichetti.-
Zack rise.-Puoi raggiungermi?-
-Dimmi solo dove.-
-Alla chiesa.-
Sephiroth storse il naso.-E va bene. Sarò
lì tra poco.- E riattaccò.
L’idea di entrare in una chiesa non gli
piaceva, però doveva sistemare quella questione.
Sephiroth sapeva, perché gliel’aveva
detto Zack, che Angeal era stato ucciso, ma non sapeva nulla delle circostanze
che lo avevano portato alla morte. Inoltre, il tradimento e la fuga di Genesis
avevano gettato scompiglio tra le truppe, ed era già tanto se Sephiroth era
riuscito a riportare la calma... Un generale disertore era il massimo della
vergogna.
Genesis,
pensò
Sephiroth, con un sorriso cupo sul viso, meglio
che ti trovi io prima che lo faccia qualcun altro.