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Autore: Afaneia    11/12/2011    5 recensioni
Quando erano piccoli, Rosso e Blu giocavano insieme ed erano l'uno l'opposto dell'altro: il fuoco e l'acqua, il nero e il bianco, l'istinto e il buonsenso, la pazzia e la ragione.
Eppure, qualcosa deve essere accaduto perché Rosso e Blu si siano poi ritrovati a essere rivali. Cosa può averli divisi in una città serena quanto Biancavilla? E che cosa, poi, porterà Rosso ovunque in giro per Kanto, e che cosa lo spingerà a fuggire il mondo ritirandosi sulla cima del Monte Argento?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga della Prescelta Creatura'
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Quando erano piccoli, Rosso e Blu giocavano insieme ed erano l’uno l’opposto dell’altro: il fuoco e l’acqua, l’istinto e il buonsenso, la pazzia e la ragione. Rosso era quello avventato, quello dei giochi esagerati e delle risate sguaiate, quello che si faceva sempre riprendere, che si alzava tardi e mangiava quando capitava. Blu era quello calmo, buono, che usciva di casa con la maglietta pulita e si preoccupava di riportarcela tale, quello che si lasciava trascinare con un certo riserbo e che urlava poco, che obbediva ai suoi genitori con ammirevole celerità. Blu era il tanto amato nipote del professor Oak e, spesso e volentieri, portava Rosso a giocare nel laboratorio del nonno, in un mondo di Pokémon che scorrazzavano liberamente senza far loro alcun male. Stesi a terra nell’erba, i due, stanchi di giocare, chiacchieravano a lungo con voci basse, sognando il futuro che li aspettava, i Pokémon che li attendevano aldilà dei confini di Biancavilla, le loro mille avventure, il vecchio campione… si sognavano, già Campioni, a riscuotere il frutto del loro meritato successo, insieme, poiché non conoscevano nulla in tutto il loro piccolo mondo che non potessero fare insieme.

Spesso il professor Oak li sorprendeva nascosti nel parco. Non si arrabbiava mai, ma, tranquillo, li invitava nel laboratorio, li faceva sedere e offriva loro un gelato, oppure una fetta di torta o una tazza di latte e li invogliava a chiacchierare, a parlargli dei loro sogni.

“Io voglio diventare un allenatore e un Maestro di Pokémon e battere la Lega, anche” diceva Blu in tono solenne.

“Pure! E tu, Rosso? Cosa vuoi fare da grande?”

“Io voglio diventare il più grande allenatore di Pokémon del mondo” replicava Rosso seriamente “Tutti mi temeranno e a stento mi sfideranno, e sconfiggerò tutti quanti, anche il Campione!”

Il professor Oak li ascoltava contento parlare dei loro sogni, pensava che fossero sogni degni di loro. Quando i piccoli avevano finito la merenda, li portava in una stanzetta e li lasciava giocare con vecchi strumenti rotti od ormai obsoleti, oppure, se aveva poco da lavorare, li portava nel parco e giocava ad insegnare loro le cose. E loro apprendevano con avidità, frugando ovunque con occhi e dita curiose. La sera tornavano a casa, sazi di novità.

Le loro case erano l’una dirimpetto all’altra, ma Blu invitava raramente Rosso da sé, non tanto per una cattiva volontà propria, quanto piuttosto per una eccessiva riservatezza della madre. La mamma di Rosso, invece, insisteva spesso perché Blu si fermasse da loro, spesso per più giorni, cosa che diventava un piacere per i due.

Qualche volta, i genitori di Blu lo portavano fino a Smeraldopoli per una gita di un giorno a fare spese. Questo capitava circa una volta al mese, ma Blu non lo invitò mai ad accompagnarlo, e Rosso non glielo chiedeva.

Crebbero con la vaga sensazione in fondo al loro animo che non si sarebbero separati mai, che qualsiasi strada avrebbero scelto, l’avrebbero scelta insieme, che mai nulla tra di loro sarebbe cambiato.

 

Angolo dell’autrice.

 

Questa è la mia storia completa più recente, e anche quella che ora come ora mi riflette maggiormente. Occorrono però alcune spiegazioni.

Punto primo: la Storia di Rosso e di Blu nasce come una spin off di un’altra mia storia, molto più ampia, che ho sempre riscritto fin da quando ero piccola e che tuttora, pur essendo completa nella mia mente, non lo è sulla carta. Tale fanfiction s’incentra però sulla protagonista di Pokemon Cristallo e sulle sue proprie avventure. Comparirà anche qui, ma per pochissime scene. Affronto qui la storia di Rosso perché, nella storia principale, essa s’intreccia con quella della ragazza, il cui nome è Luisa. Non intendo attualmente postare l’altra mia storia perché è inconclusa e perché, comunque, ora come ora è per me solo un passatempo, in quanto è semplicemente una storia che di quando in quando mi diverto a riprendere in mano, essendo relativamente “infantile”.

Punto secondo: Storia di Rosso e di Blu e la sua relativa principale sono scritte su quelle che erano le mie personali convinzioni sui Pokémon ai tempi in cui queste storie sono state ideate. Ossia, le convinzioni di una persona che non sia mai andata più in là di Pokémon Cristallo e che non abbia mai seguito il manga. Ci potranno essere punti poco chiari, in contrasto col gameplay o con la storia ufficiale: sono pronta a dare pronta spiegazione di qualsiasi punto oscuro a chiunque voglia chiedere. Giusto per chiarire alcune parole pronunciate in questo capitolo: si fa riferimento a un “vecchio Campione”, che nella mia storia non è affatto Lance ma suo padre.

Vi lascio dunque al prossimo capitolo, sperando che voglia esserci qualcuno pronto a proseguire basandosi su queste poche righe. A presto!

Afaneia.

   
 
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