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Autore: kait    19/12/2011    1 recensioni
La prima guerra mondiale sta per scoppiare. Un incontro inaspettato convince il dottor Watson che è suo dovere ri-arruolarsi per difendere la patria e le vite delle giovani reclute. Ma... come la prenderà Holmes?
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Reenlisting Fic

Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi

Nota dell'autore: Benvenuti alla mia prima fanfiction a più capitoli. Il primo non è molto rivelatore, ma vi prometto che si arriverà presto al cuore della vicenda. La storia è ambientata dopo “L'ultimo saluto”, per cui ci troviamo di fronte ad uno Sherlock Holmes in pensione che ha appena risolto il caso Von Bork. Le indicazioni a cui mi sono attenuto sono: Watson non si è mai risposato e lavora a Londra, mentre Holmes vive nel Sussex. Qualunque errore nel canon è interamente colpa mia. Ringrazio medcat, regina delle beta, per avermi aiutato con questo primo capitolo, e Barbossa's Monkey per avermi dato una mano con le idee della storia. E sì, ne ho rubata una delle tue.

Disclaimer: Non possiedo nulla, eccetera eccetera.

Nota del traduttore: Ho trovato questa fanfiction incredibilmente comica e malinconica allo stesso tempo, e con uno stile molto raffinato. Tradurla è stato molto divertente! Ringrazio stupidpenname per avermi dato il permesso, e per avermi pietosamente aiutato per tutte quelle espressioni con cui non riuscivo a venire a capo. Spero che vi piacerà! Potete trovare l'originale in inglese a questo link: 
http://www.fanfiction.net/s/6155586/1/Five_Ways_to_Stop_a_Friend_from_Reenlisting


Prologo – La Decisione


Non avevo detto a Holmes che avevo intenzione di ri-arruolarmi. Questo può sembrare alquanto ridicolo, col senno di poi, ma il fatto è che stavo aspettando il momento giusto. Holmes possedeva il carattere più testardo che io abbia mai incontrato, ed ero certo che non avrebbe capito la mia decisione. Probabilmente non avrebbe voluto nemmeno sentirne parlare. Avrebbe sicuramente cercato di dissuadermi con un'infinità di ragioni: la mia età, la mia gamba, il fatto che avevo già adempito ai miei doveri verso il re e la patria almeno un migliaio di volte. Queste ragioni erano piuttosto ovvie, per me e per chiunque altro. Tuttavia, mentre la tensione aumentava sempre di più in tutto l'impero e sempre più giovani con le uniformi nuove di zecca marciavano per le strade davanti ai miei occhi, non potevo fare a meno di ripensare a quando anch'io ero stato uno di loro.

E a quanto poco sapevo, all'epoca, di quello che era in serbo per me.

Ciononostante, per un breve periodo di tempo ero riuscito a rimanere distaccato dalla realtà: ovvero dal fatto che dietro al prorompente panorama politico vi erano dei volti umani. Ma a quel punto il destino, così parve, decise di mandarmi un messaggio chiaro e tondo.


Stavo ritornando al mio studio dopo aver imbucato una lettera quando vidi un uomo che camminava verso di me. Era una delle molte nuove reclute che ho descritto poco fa. Una sacca al fianco sinistro, fucile sulla spalla destra e stivali lucidati fino all'impossibile. Avevo intenzione di superarlo, ma quando l'uomo mi arrivò vicino mi scrutò con aria interrogativa, per poi fermarmisi proprio davanti.

Ehilà! Che mi venga un colpo se non è il dottor Watson!”


Trasalii e indietreggiai leggermente per avere una visuale migliore dell'uomo che mi stava di fronte. Sicuramente aveva un'aria familiare, ma mi ci volle qualche secondo per identificare quegli occhi astuti e quel ghigno un po' sbilenco.

Wiggins!” esclamai quando finalmente ebbi l'illuminazione. Ero sorpreso di non averlo riconosciuto immediatamente. Ad essere onesti non vedevo la faccia di quel ragazzino – no, di quell'uomo – da anni, e anche allora era sempre stata nascosta sotto un bello strato di sporcizia e un berretto sudicio. Per le persone costrette a girarci intorno, mentre ci stringevamo le mani con entusiasmo e ci davamo cameratesche pacche sulle spalle, sarebbe stato impossibile immaginare che l'individuo in piedi di fronte a me una volta era un ladruncolo di strada. La sua pronuncia molto particolare era scomparsa con gli anni, trasformandosi in qualcosa di comprensibile, cosa che mi rattristò un poco. Aveva anche messo su un viso aperto e sbarbato di fresco e spalle squadrate, che lo facevano assomigliare ad un manifesto di reclutamento che avesse preso vita. Di certo non sembrava il tipo di persona capace di rubarti portafoglio, orologio e fazzoletto senza che tu neanche te ne accorgessi. Mi chiesi se aveva conservato quell'abilità.


Restammo lì a chiacchierare per Dio solo sa quanto tempo, con grande irritazione della gente che ci camminava intorno. Era magnifico vedere come il ragazzino che avevo incontrato per la prima volta a Baker Street, tanti anni prima, era cresciuto ed era diventato un adulto fatto e finito, con una vita che si era sviluppata al di là dello svolgere commissioni di natura legalmente dubbia per il mio amico. A quanto pareva la sua vita aveva subito una svolta drammatica quando era stato ingaggiato come marinaio sulla nave di un certo Capitano Vernert, che era venuto a far visita al fratello medico mentre era ormeggiato a Londra. Dopo aver lavorato duro per molti anni nel commercio delle spezie Wiggins aveva deciso di continuare sulla terraferma piuttosto che in mare, ed aveva avuto una discreta fortuna o, perlomeno, un impiego rispettabile. Mi raccontò di come aveva corteggiato la sua adorabile moglie Louise raccontandole che era proprio LUI il Wiggins di 'Uno studio in rosso'. Di come la piccola Sophie adorava le mie storie a tal punto che aveva divorato tutte le copie dello Strand in loro possesso. Di come Isaac si era rotto un braccio, qualche anno prima, quando suo fratello maggiore David l'aveva convinto ad unirsi a lui in una drammatica riproduzione di Reichenbach Falls sul tetto di casa, e di quando Ivy aveva perso il suo primo dentino e l'aveva lasciato cadere in mezzo alla strada, per poi uscire dai gangheri vedendo che suo padre non convocava Holmes per il caso seduta stante. Mentre il mio cervello tentava di assorbire tutte le informazioni che mi venivano scaraventate contro – Per amor del cielo! Wiggins? Sposato? Quattro figli? Certo che no! – riuscii a fare la domanda che mi ronzava in testa da un po' di tempo.


Bene, vedo che è entrato al servizio di Sua Maestà.” dissi, esitante. Wiggins si raddrizzò istintivamente, pieno di orgoglio patriottico.

Proprio così, Dottore. Ho intenzione di dare ai tedeschi una bella batosta quando verrà il momento. Louise non era affatto entusiasta all'idea, ma sa che questo è il dovere di ogni vero cittadino inglese.”

Mi sforzai di rivolgergli un sorriso d'incoraggiamento, ma dentro di me non potevo fare a meno di condividere le preoccupazioni della signora Wiggins.

Devo ammettere che sono curioso. Che cosa l'ha indotta ad arruolarsi? Ha detto che sua moglie era preoccupata per la sua decisione, quindi è stato qualcun altro a convincerla?”

Wiggins sollevò appena il mento, mentre un'espressione raggiante si diffondeva attraverso i suoi lineamenti.

Indirettamente sì, Dottore. Indirettamente.”

Chi?”

Lei, Dottore.”

Ebbi la sensazione che la mia lingua si fosse gonfiata a dismisura, occupando tutto lo spazio disponibile nella bocca. “Io?”

Proprio così, Dottore.” Sistemò la pistola in un'altra posizione e si appoggiò al muro con aria noncurante. “Vede, mi ricordo che quando ero solo un fattorino che aiutava lei e il signor Holmes nei casi, non riuscivo proprio a comprenderla.”

Davvero?”

Sì. Lei ha sempre coperto le spalle del signor Holmes, fin dall'inizio. Non importava se erano le tre del mattino o la gamba le faceva male o c'erano buone probabilità di farsi spaccare la testa da qualche malvivente, eccetera. Lei era sempre pronto con quella sua pistola, e lo seguiva nel bel mezzo della notte esattamente dove lui aveva bisogno che fosse. Io pensavo che lei fosse pazzo, a dir la verità. Ma poi, quando sono cresciuto un po', mi sono reso conto che lei aveva imparato ad agire in quel modo nell'esercito. Deve essere stato così. Se laggiù non avesse imparato a stare in guardia anche per i suoi compagni sareste stati uccisi tutti quanti, no? Proprio come me e tutti gli altri ragazzini di Baker Street. Lei era come noi. Finalmente lo capii. Fu allora che decisi che, se mai ci fosse stato bisogno, mi sarei arruolato anch'io nell'esercito.


Ero senza parole, incerto se essere lusingato o orripilato. Avevo sempre creduto che fosse Holmes quello che Wiggins idolatrava. Di certo l'aveva osservato molto attentamente da ragazzino, sempre traboccante d'ammirazione se ricordavo bene. Aveva osservato anche me con la stessa intensità? La stessa venerazione infantile? Come potevo aver avuto un simile effetto sulla vita di un giovane uomo senza rendermene minimamente conto? Simili pensieri vennero interrotti dalla risatina di Wiggins.


Vedo che l'ho messa in imbarazzo! Non si preoccupi di questo, Dottore. Spero solo di rendere fieri lei e il signor Holmes.” E con quest'ultima frase come commiato mi salutò riprendendo il suo cammino, e scomparve dalla mia vista prima che avessi il tempo di replicare. Se n'era andato, ed era molto probabile che non ci saremmo mai più rivisti. Sentii un'ondata di nausea che mi invadeva, e mi appoggiai al muro per sostenermi. Ero io la ragione per cui Wiggins si era arruolato? Ero sempre stato orgoglioso del servizio che avevo svolto a Maiwand, e non avevo mai smentito la mia identità di soldato. Era possibile che me ne fossi vantato senza accorgermene, proiettando una falsa immagine di valore e avventura su un ragazzo impressionabile? Ero io la ragione per cui un uomo avrebbe potuto essere ucciso, una moglie diventare vedova e dei bambini orfani?


Quella notte non riuscii a dormire. La mia mente era invasa da immagini di Wiggins, passate, presenti e future. Il ragazzino che scorrazzava al 221B di Baker Street nel 1887, l'uomo dall'uniforme immacolata che avevo incontrato quel giorno, e lo stesso uomo su un campo di battaglia lontano che moriva, emettendo un verso strozzato, grondante di fango e di sangue.


Quando la luce del giorno oltrepassò i vetri della finestra, illuminando le tende, avevo preso la mia decisione. Non potevo restarmene lì seduto a godermi una vita agiata sapendo che al di là della Manica degli uomini – no, dei ragazzi – venivano trucidati a migliaia. Non quando non avevo nessuno a cui provvedere. Non quando avevo le capacità per salvarli.

Ero deciso. Ero in pace.


Solo non sapevo come l'avrei detto a Holmes.

  
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