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Autore: Raen91    28/12/2011    2 recensioni
Kira e Ain sono due persone completamente differenti: la prima una mercenaria assassina veterana, baciata dal Combattente, e la seconda una bambina, accarezzata dalla Benefattrice. Le loro vite si legheranno indissolubilmente nella ricerca dell’Altare dell’Aldilà. Attraverso scontri, amori perduti, tradimenti, misteri e colpi di scena riusciranno a raggiungere la loro meta? Gli Dei saranno dalla loro parte? Qual è il mistero che avvolge l’Altare dell’Aldilà? Kira riuscirà a dimenticare Conrad, il suo amore perduto? Ain riuscirà a salvare la madre in coma da 6 anni e riuscirà a seguire le orme di suo padre, morto per difendere il segreto?
In questa folle missione saranno accompagnate da Neil, in cerca del fratello, e Mettew, l’attendente di Ain. Riusciranno a trovare l’Altare dell’Aldilà prima di Re Kilgar, che macchina qualcosa di peggio della ricerca della vita eterna?
Ovviamente il Clan ci metterà lo zampino e solo Kira avrà il potere di sciogliere ogni nodo con l’aiuto della sua piccola compagna e del dono che ogni baciata dal Combattente possiede.
-Il rating potrebbe vertere delle volte sul Rosso, ma per la stragrande maggioranza è Arancione-
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo-
 
 
L’acqua mi impregnava gli abiti scivolando lungo i miei zigomi dolci di ragazzina e cadendo dalle punte dei miei capelli scuri.
Una rabbia cieca si era impadronita di me e un furore incomprensibile proveniva dal mio corpo. Tremavo nel trattenermi e ciò mi provocava un dolore tremendo nei muscoli e nelle articolazioni.
Era una questione psicologica, ma si ripercuoteva sul mio stesso fisico.
Sapevo di contenere tutta quella forza dentro di me, sapevo di poter far del male… sapevo che in quel momento avrei potuto uccidere anche solo con lo sguardo.
Ero consapevole di essere in grado di ucciderli tutti e non avevo mai voluto fare qualcosa così tanto nella mia breve vita…
-Ti prego…-
Un sussurro in una serata buia, mi opprimeva il cuore, se non avessi avuto tutti i sensi allerta probabilmente non l’avrei udito.
-Ti prego… so che lo vuoi fare ma… ti scongiuro…-
I miei occhi puntarono sul suo volto distogliendoli da quel mare di sangue che era il suo addome.
-Ti prego figlia mia…-
Il vecchio… il mio vecchio, mi stava pregando di non farlo, di non perdere il controllo, ma era così difficile, così doloroso.
Una risata sguaiata mi ferì l’udito, quella stupida e inopportuna risata l’avrei ricordata e sentita ogni singola notte della mia vita.
-Andiamo ragazzina, non abbiamo tempo da perdere, tanto meno per vederti piangere!-
Se ne era accorto, quel bastardo si era accorto che stavo piangendo.
Speravo che con la pioggia le lacrime si sarebbero mescolate con tutto il resto e che tenendo il capo chino non lo avrebbe notato.
Ovviamente non diedi cenno di alzarmi e continuai ad ascoltare le parole del vecchio.
-Ti scongiuro…-
Lo vidi afferrare il monile religioso che portava al collo e cominciare a stringerlo convulsamente.
-Se ucciderai a sangue freddo la tua anima sarà dannata per l’eternità… non lo fare, non voglio.-
Tacque e singhiozzò fra gli spasmi che precedono la morte sputando liquido scarlatto che imbrattò i miei abiti.
-Promettimelo! Tu non ucciderai queste persone, tu non lo farai per amor tuo e mio!-
Per un attimo la sua voce aveva riassunto dolorosamente la tonalità normale.
Sbattei le palpebre per cacciare le lacrime che mi appannavano la vista fastidiosamente: volevo ricordare ogni minimo dettaglio del suo viso.
Stavo per rispondergli, nonostante il nodo che mi si era formato in gola, ma lo sentii rantolare e agitarsi fra le mie braccia, il panico mi avvolse in quegli attimi, crudo e glaciale che mi rese insensibile a tutto ciò che mi circondava.
-Forza ragazzina! Non farmi perdere la pazienza… tu! Prendila, con le cattive se serve!-
Nel mio stato di trance udii comunque in secondo piano passi sul fango schifoso che si era formato, un misto di sangue e lorda terra.
Il vecchio smise improvvisamente di agitarsi, il panico mi conquistò completamente e io non avevo la forza di tentare di chiamarlo… e a cosa sarebbe servito? Non poteva udirmi nel Glamen, nello splendido Sole giallo, dove si diceva che le anime meritevoli portate dal Traghettatore andassero a riposare… e lui possedeva l’anima più meritevole di tutti.
I passi cominciati poco fa si fermarono al mio fianco.
-Ragazzi! Il vecchio è crepato!-
Li sentii ridere tutti e d’improvviso mi calmai, quella rabbia sorda mista a panico sembrava essersi tramutata in altro e con la mente più chiara cominciai a riflettere sulle ultime parole di mio padre.
 “la tua anima sarà dannata per l’eternità
-Forza mocciosa, alzati!-
Non ascoltavo.
dannata per l’eternità
-Ehi!-
 Mi sentii afferrare per il  collo e spintonare finché non sentii la parete di ruvido legno della casa dietro la schiena e le schegge mi si conficcarono nelle braccia e nelle spalle nude.
Un ghigno spaventoso e omicida baluginava davanti ai miei occhi, a poca distanza dal mio volto.
Mi sentii sollevare e il fiato cominciò a farsi mozzo mentre la mia pelle strusciava dolorosamente sulla parete.
Adesso vedevo quel pezzente negli occhi: occhi malvagi e neri, occhi di un uomo senza remore e onore.
Mi limitai a guardarlo senza fiatare, mossi solamente una mano verso quegli occhi con uno scatto: volevo strapparglieli dalle orbite.
Con la mano libera l’uomo estrasse un pugnale dal suo fodero e piantò la mia mano destra alla parete trapassando il palmo pallido.
Gridai, sì, gridai con quanto fiato mi era rimasto, perché il dolore era lancinante.
Lo guardai con le lacrime che minacciavano di uscire, ma le trattenni sfoggiando il mio ghigno più bastardo…  il dolore era la cosa che mi serviva per risvegliarmi dal torpore della recente perdita, dal torpore del mio animo.
Io succube di tizi del genere? Mai… mai nella mia intera esistenza.
la tua anima sarà dannata per l’eternità
-La mia anima sarà dannata per l’eternità?-
Dissi ad alta voce senza riferirmi a nessuno di preciso, no, volevo, anzi, speravo che, ovunque fosse, il vecchio mi sentisse.
Vidi la faccia dell’uomo assumere un’espressione confusa e poi nei suoi occhi scorsi un baluginio di preoccupazione e poi di timore.
Il mio ghigno si allargò di più.
-Mi spiace vecchio.-
Con la mano sinistra riuscii a raggiungere la destra conficcata nella parete.
Sentii il mio stesso sangue caldo, poi trovai il manico del pugnale e lo strinsi tenendo gli occhi fissi sul tipo davanti a me.
-Se sarò dannata per l’eternità, per aver ucciso queste persone  caro padre… -
Con uno strattone mi strappai il pugnale dalla mano e per un attimo il mio sorriso vacillo per quel dolore benefico che mi schiariva i sensi.
-Cos..- L’uomo spalancò gli occhi mentre guardava il palmo della mia mano.
Sapevo anche senza voltarmi che cosa lo stava impressionando tanto, ben presto non sentii più il sangue colarmi lungo il polso e il formicolio familiare al palmo mi fece capire che la ferita era scomparsa.
L’uomo mi lasciò andare con un grido ed io ripresi possesso del terreno e dell’agilità delle mie gambe.
-Allora voglio farlo bene…-
Scattai in avanti col pugnale nella sinistra e il palmo destro dietro al piccolo pomolo.
Colsi l’uomo alla sprovvista e riuscii a raggiungere la sua gola con facilità… com’era patetico.
Affondai la lama nella pelle  morbida e sentii il sangue caldo colarmi sulle mani.
-Infodo l’eternità è tanto tempo… che almeno me la meriti degnamente questa dannazione…-
Sorrisi nel vendicare il mio vecchio, se il mio dono serviva a quello e mi avrebbe portato alla dannazione… ben venga.
L’uomo cadde con un tonfo umido ai miei piedi e lo guardai per un secondo per poi scorgere un baluginio mortale con la coda dell’occhio.
Tutto successe in fretta e mi ritrovai una lama conficcata nello stomaco.
Il dolore fu tremendo e quasi svenni accasciandomi sulle ginocchia, ma poi la lama venne estratta e un formicolio familiare mi avvolse le membra mentre tutti i tessuti tornavano al loro posto.
Alzai lo sguardo sul coraggioso tizio che mi si era parato davanti.
-Così non mi ucciderai mai, stronzo.-
Gli sorrisi mentre mi rialzavo e lui come il resto di quei bastardi indietreggiò.



Come sempre: le critiche costruttive sono sempre ben accette! vi consiglio di leggere almeno il prossimo capitolo prima di decidere se la storia vi potrebbe piacere o no, il prologo è scritto in un modo completamente diverso dal resto dei capitoli e vi prometto che la trama ha moltissimo da offrire.
Baci e ringraziamenti a tutti quelli che arriveranno alla fine di questo mio commento e quindi del capitolo!
Besos
   
 
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