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Autore: Loveismyescape    06/01/2012    4 recensioni
Rachel,sedici anni,mai baciato nessuno.
Questo detto basta e avanza. E se poi un giorno incrocia per sbaglio due occhi? Due occhi impossibili da domare? Verdi,come la foresta. Come uno smeraldo. E se si innamorassi di quegli occhi?
Ma lei non ha esperienza,non può far niente.
E se Rachel riuscisse a metter su due parole e conoscerlo? E se le arrivano messaggi anonimi sul cellulare?
Mia Prima FF,lasciate una recensione e non vi cadrà il ditino.
***
Dal secondo capitolo:
«Sai,so chi sei»intervenne lui,prendendo un 'altra boccata di fumo.
«Scusa?»
«Quella sera,sei scappata via terrorizzata»
Rachel sbiancò.
«Ti starai sbagliando»disse,mettendola sul divertente e accennando un sorriso.
«No,io non sbaglio mai.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Coraggio.

Quella mattina Rachel si svegliò alle 8 meno un quarto. Peccato che le lezioni cominciassero alle 8.

«Mamma!»

«Mh»

«Mamma,ho fatto tardi dovresti darmi uno strappo fino a scuola!»

«D'accordo»

Detto fatto ,la ragazza arrivò a scuola per le 8 e un quarto,il che le fece prendere solo un ritardo,per fortuna. La giornata fu delle più noiose,a gennaio fuori nevicava, e la scuola era ricominciata da un pezzo. Rachel fissava quei fiocchi bianchi come il latte cadere giù come fossero caramelle. Sorrise,quanto amava la neve. La lezione del professor Ruf era davvero noiosa, iniziò a scribacchiare qualcosa sul quaderno, e poi ,improvvisamente gli vennero alla mente quei due occhi color smeraldo. Quanto erano belli?

All'uscita si fermò vicino quelle della sua classe prima di sentire la ramanzina di Mary:

«Insomma,Rache,perché te ne sei andata così presto ieri?!»

«Ehm...mio padre non ha voluto sentire spiegazioni,mi dispiace»

«Non sai che ti sei persa...c'erano un sacco di ragazzi carini, e ce n'era uno...»

«Il ragazzo dagli occhi verdi» disse Rachel improvvisamente.

«Sì,ecco...come?»

«Eccolo» Rachel l'aveva visto,seduto sulle panchine ai lati della scuola,insieme a due tre ragazze,e qualche ragazzo,scherzando.

«Sì,esatto quello c'era! Ma...»Mary notò subito che c'era qualcosa che non andava in Rachel, dato che non smetteva di fissarlo.

«Rachel?»

«Mh?»rispose l'altra non distogliendo lo sguardo dal moro.

«Ti sei presa una bella cotta per quello!»

«Come? No no no no no,ti sbagli. »

«Sì,come no,mi sa che ti piace!»

«Se pure fosse? Non avrò mai una possibilità con lui.» disse Rachel angosciata,dirigendosi verso la fermata dell'autobus.

***

 

Le giornate passarono veloci,e il mese di febbraio non tardò ad arrivare.

«Bene,avete circa un'ora per finire il test,buon lavoro» annunciò il professore,che già tutti erano pronti a scrivere. La cosa peggiore di trovarsi in un liceo linguistico è che fai compiti sulle lingue ogni tre per due. Oggi toccava a spagnolo,domani inglese,e martedì prossimo francese. Quanto lo detestava Rachel. Che lingua sciocca,pensava. Il compito di spagnolo andò abbastanza bene,Rachel ne era sicura. Il pomeriggio prima aveva studiato così tanto...

Il giorno dopo, quello del compito d'inglese,la professoressa si fermò innanzi alla classe con un foglio in mano.

«Tutti gli studenti delle classi seconde quest'anno potranno usufruire del viaggio-studio presso Londra. I ragazzi alloggeranno in case-accoglienza messe a disposizione dalle famiglie risiedenti. Vi informo che dovrete seguire un corso ogni giorno,e ergo dire che non è un viaggio per svago,ma basato sullo studio,per approfondire le conoscenze della lingua.»

Quando la professoressa finì di parlare,tutta la classe era in subbuglio.

C'era chi rideva,chi già voleva preparare le valigie,e chi sognava ad occhi aperti; come Rachel.

«Calma,ragazzi. Il costo è di 1000 euro compresi i pasti. La data della partenza è fissata per il primo marzo.» Mille euro? Rachel non aveva tutti quei soldi. Ma doveva andarci. Lei sognava da tempo ormai di andare a Londra,non poteva perdersi quest'occasione.

«Uao,hai visto Rache,il costo? Tu ci andrai?»

«Farò di tutto,credimi.» rispose lei, rincuorandosi.

All'uscita le ragazze si stavano dirigendo verso la fermata quando Mary avvistò il fratello.

La cosa che gli fece perdere un battito fu rivedere due color smeraldo,già incontrati in precedenza,nei suoi sogni.

«Ehi,ma quello è...»

«Già.»risposi seccamente.

«Andiamo,è ora che tu lo conosca.»

«Ah sì? E spiegami un po' te come pensi che debba farlo!»

«Io distraggo mio fratello e tu...beh,attacchi bottone con quel bel figo.»

«Non so se sono capace di farlo» disse Rachel titubante; già ,rieccola di nuovo,la Rachel no-non-posso,la Rachel ho-paura,la Rachel che non vive. La ragazza voleva con tutto il cuore avvicinarsi,ma proprio non ci riusciva. Ma doveva farlo. Non poteva vivere sempre estraniata dal mondo,doveva uscire dal suo guscio e volare via come una farfalla a primavera. Il solo pensiero di fallire però, le faceva diventare le gambe molli, e ad un tratto non sapeva neanche più che parole usare.

Mary la guardò,confortandola.

«Andiamo» disse la ragazza risoluta,dirigendosi verso di loro,con Mary alle calcagna.

Appena ci avvicinammo,i ragazzi si voltarono verso di noi.

Mary passò all'attacco. Rachel,invece, rimase imbambolata,non riusciva a emettere un suono, era la prima volta che lo guardava per bene,e a distanza più ravvicinata. E gli sembrava ancora più bello di prima.

«Chris,devo dirti una cosa»

«Beh,dimmi»disse il fratello svogliatamente.

«In privato»

La sorella lo trascinò verso le panchine. Rachel non sapeva che scusa si fosse inventata,ma era stata favolosa. Presa dai suoi pensieri ,non si era neanche accorta di essere di fronte a lui,il ragazzo di quella sera. Le sorrise. Oh,mamma,mi ha sorriso,pensava Rachel,e adesso che faccio? Gli sorrido anch'io? No,farei la figura dell'idiota...dopo mezzo minuto passato a parlottare fra sé,lei parlò.

«Ah,ciao»

«Ciao»rispose lui vagamente accendendosi una sigaretta e mettendosi all'ombra di un albero.

«Mi sa di averti già visto,di che classe sei?»Rachel non sapeva dove gli era uscita tutta questa svogliatezza,sarà che ci teneva tanto a parlare con lui.

«Oh,io sono in 3 C.» disse lui creando delle scie di fumo.

«Capisco»La ragazza doveva pensare in fretta, non poteva lasciare che l'imbarazzo regnasse in quella situazione.

«Sai,so chi sei»intervenne lui,prendendo un 'altra boccata di fumo.

«Scusa?»

«Quella sera,sei scappata via terrorizzata»

Rachel sbiancò.

«Ti starai sbagliando»dissemettendola sul divertente e accennando un sorriso.

«No,io non sbaglio mai.»quelle parole lasciarono la ragazza a bocca asciutta.

«Oh,beh. Comunque,sono Rachel»

«Nathan»la situazione era appesa ad un filo. Meglio andare,pensò Rachel.

«I-i-io devo a-andare.»

«Allora ciao, Rachel»disse, buttando il mozzicone di sigaretta ormai finito «La prossima volta mi dirai perché sei scappata quella sera»

  
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