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Autore: Hiraedd    10/01/2012    3 recensioni
A volte capita che il Capitano Grifondoro si ritrovi tra le mani uno strano enigma chiamato Dorcas Meadowes, che in sei anni gli ha rivolto la parola tre volte al massimo, tutte nel giro dell’ultima settimana.
Può anche capitare che un Serpeverde solitario e innocuo inciampi in una maschera che non nasconde solo un volto, ma un mondo intero. Perchè Benjamin odia Caradoc Dearborn, sia chiaro, e quegli occhi dorati non gli fanno alcun effetto. Forse.
Oppure può succedere che il Caposcuola sia innamorato da anni della sorellina del proprio migliore amico, che ha perso la testa per un Auror di stanza in Polonia, e abbia una fottuta paura che Edgar lo scopra e lo torturi perché no, quelli che fa verso Amelia sono tutto fuorché casti pensieri d’amicizia.
Per fortuna, però, che c’è Hestia Jones, deputato diario segreto degli studenti del settimo anno, che tutto osserva nonostante, a conti fatti, non distolga nemmeno per un secondo lo sguardo dal suo adorato fidanzato, il Prefetto Sturgis Podmore.
*
Siamo ad Hogwarts, è l’autunno 1969 e la guerra è già più vicina di quanto non sembri.
*
Altri personaggi: Gideon Prewett, Kingsley Shacklebolt, Sturgis Podmore, Amelia e Edgar Bones.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Benjy Fenwick, Caradoc Dearborn, Dorcas Meadowes, Fabian Prewett, Hestia Jones
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'oltre il fuoco comincia l'amore'
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NOTA DI REVISIONE: Questo capitolo è stato betato da highwaytohell_

Sulla punteggiatura all'interno dei dialoghi: dal momento che sono profondamente ignorante sull'argomento (devono averla insegnata anche a me tra le elementari e le medie, ne sono sicura, ma credo di averlo rimosso) non ho mai creato un discorso diretto scritto correttamente. Dal momento che questo cosa mi è stata segnalata in un contest a cui ho partecipato, ho tutta l'intenzione di correggere anche questo punto da questo capitolo in avanti. 
 



 

Capitolo 01

 
 
 
 
 
 
 
<< Primo anno! Primo anno da questa parte >>.

La prima cosa che la ragazza udì dopo aver spalancato le porte del treno fu il tuonare di un vocione ben conosciuto che invitava diversi studenti, tanto piccoli quanto agitati, a seguirlo.

Passando accanto al mezzogigante, come sempre, Dorcas abbassò lo sguardo quasi intimorita da tanta mole.

Ignorò quei pochi ragazzi che al suo passaggio la fissavano con un misto di compassione e pena nello sguardo, ringraziando mentalmente quelli, molto più numerosi, che ignari del suo nome e della sua vita non la degnavano di un’occhiata, come sempre.

Cosa avrebbe dato pur di tornare alla fine di giugno e riprendersi, con il proprio anonimato, anche la propria vita!

<< Sei un idiota, Gid >> una voce brusca ed infuriata la fece sobbalzare << Guarda che hai fatto, sei proprio un cretino. Mi hai fatto cadere dalle mani la gabbia di Erroll >>.

<< Io? Sarei io il cretino? Senti chi parla! Chi è che ha le mani di burro, qui? >>.

<< E chi è che ha la voce stressante, qui? >>.

<< La mia voce e la tua sono identiche >>.

Dorcas alzò gli occhi per trovarsi davanti due identiche figure che le davano le spalle.

Riconobbe all’istante i gemelli Prewett. Di un anno più grandi di lei, assegnati dal cappello parlante a Grifondoro, non esisteva persona ad Hogwarts che non li conoscesse: rossi di capelli e con due identiche espressioni monelle sul viso, quando erano arrivati a scuola dovevano aver stampata in fronte la propria appartenenza alla casa rosso-oro ancora prima dello Smistamento.

<< Ma, insomma, state già litigando?>> una voce calda e rassicurante li interruppe mentre due figure, entrambe atletiche, si affiancavano a quelle dei gemelli.

<< Non siamo nemmeno saliti sulle carrozze >> s’intromise la seconda voce, allegra e scherzosa << Lo avevo detto io che non avreste resistito fino al portone. Paga, King >>.

Sentì la voce rassicurante di Kingsley Shacklebolt ridere alla battuta dell’amico Corvonero, subito seguito dai due gemelli, che ormai parevano aver accantonato la discussione.

“Già, nemmeno alle carrozze” pensò sospirando la ragazza.

Quell’anno sarebbe stato duro, questo era certo. Tutto ciò che rimaneva da accertare era se lei sarebbe stata dura abbastanza da superarlo.

 

*

 
 
E così la litigata era bella che archiviata.

Succedeva sempre così, tra lui e suo fratello: il momento prima l’umore nero li portava a pensare ad improbabili insulti, quello dopo avrebbero dato la vita l’uno per l’altro.

Le carrozze, mosse come al solito da zampe invisibili, sfilavano lente davanti al piccolo gruppetto.

<< Notizie da quest’estate? >> chiese Gideon rivolto a Sturgis, l’unico che ancora non aveva avuto modo di stressare sull’espresso. Podmore infatti era un prefetto Corvonero << Immagino saprai già che il capoccia quassù è diventato Caposcuola >>.

Fabian vide Kingsley scuotere la testa al nomignolo datogli dal ragazzo.

<< Già, adesso ci mette tutti in riga come soldatini >> pensò bene di dar manforte al fratello, dal momento che torturare il loro compagno di stanza era la cosa che li faceva più felici.

<< Questa carrozza è vuota >> fece notare Shacklebolt indirizzando il piccolo gruppo ad un veicolo nero ed anonimo quanto gli altri.

<< Avete saputo dell’attacco di quest’estate? >> chiese nel bel mezzo del silenzio Gideon << A quanto pare la ragazza che ha trovato il corpo frequenta Hogwarts, una certa Mearthowes mi pa… >>.

Ad una spallata di Kingsley, Gideon tacque, troppo impegnato a massaggiarsi la spalla contusa e ad inveire mentalmente contro il compagno di stanza per far caso ad altro; Fabian però vide benissimo l’occhiata che passò tra Kingsley e Sturgis. Quest’ultimo, interdetto, si guardò attorno un po’ spaesato.

Un attimo dopo Fabian Prewett vide il viso dell’amico Corvonero incupirsi lievemente, mentre osservava qualcosa alle sue spalle.
 
 

*

 
 
Facevano maledettamente male tutti quei commenti nonostante fosse già passato del tempo dall’avvenire dei fatti.

Il dolore, però, con il passare del tempo era cambiato.

Prima ardente, quasi fossero pezzi di carne invece che di dolore quelli che le venivano strappati via di dosso. Poi, via via, sempre meno bruciante, anche se mai totalmente assente.

Due mesi di lotte interne per una sopravvivenza muta ad un dolore fin troppo pressante, ancora così vicino alla superficie da minacciare di tornare a galla anche solo per poche parole.

<< Dorcas, che piacere rivederti >>.

Solo quando il suo compagno di casa le rivolse la parola lei si accorse di essere al centro dell’attenzione del piccolo gruppetto che prima la precedeva.

Alzò gli occhi per incontrare quelli azzurro cielo di due ragazzi identici, poi quelli verdi di Sturgis e, infine, quelli scuri e caldi di Kingsley Shacklebolt, nuovo Caposcuola di Hogwarts.

<< Il piacere è mio, Sturgis >> rispose educatamente la ragazza, fermandosi davanti al quartetto che, disposto a semicerchio, le ostruiva il passaggio.

<< Come va? >>.

La ragazza scosse automaticamente le spalle, preparandosi a dare la risposta di rito a quelle domande scontate.

<< Bene, grazie >> rispose infatti scuotendo la testa << Mi potreste fare passare? Vorrei arrivare alle carrozze >>.

Il tono apatico della ragazza indusse i quattro a farsi da parte, per far spazio a lei e al suo baule.

<< Meadowes, io… >>.

La frase di Sturgis restò per un attimo appena sospesa nell’aria, troncata bruscamente dall’evidente mancanza di parole –perché non ci sono mai parole, per un dolore così grande, per una pena così grande-.
 
Dorcas si fermò per ascoltare il resto. Sentendo Sturgis esitare, si voltò e alzò sul proprio compagno di casa due occhi un po’ arrossati ma perfettamente asciutti.

<< Si? >> chiese dopo qualche secondo di silenzio imbarazzato.

<< Mi dispiace, davvero. Condoglianze per il tuo lutto >>.

Dorcas inclinò il capo, giusto per non mostrare quella lacrima che minacciava di scendere.

<< Grazie >> rispose dopo poco, in automatico.

<< Prendi con noi la carrozza? >> la domanda arrivava da Kingsley.

Dorcas scosse il capo prima ancora di capirla appieno.

<< No, grazie, non ce n’è bisogno >> sussurrò.

Quando si voltò di nuovo, coprendosi il volto con una mano per un secondo appena, poté sentire distintamente il suono di uno scappellotto sulla nuca dato con forza, seguito da un lamento rauco.

<< Te l’avevo detto che sei un idiota >> esclamò la voce di uno dei due gemelli rivolto a quello a cui aveva appena tirato la sberla.

In modo del tutto naturale, tanto naturale quanto inaspettato, a Dorcas Meadowes nacque un piccolo sorriso divertito sulle labbra che la portò a voltarsi verso la piccola comitiva.

Vide Sturgis e Kingsley indaffarati a sistemare i bagagli sulla carrozza, uno dei due gemelli massaggiarsi la nuca e il secondo, pensieroso, con lo sguardo fisso su di lei.

 

*

 
 
<< È della tua casa? >> chiese ad un certo punto Gideon Prewett, interrompendo l’accalorata discussione tra Sturgis e suo fratello sulla coppa del Quidditch.

Il prefetto Corvonero, ancora preso dalla conversazione precedente, ci mise qualche secondo a capire che il gemello rivolgeva a lui la propria domanda.

<< Come scusa? >> domandò dopo qualche attimo << Chi? >>.

<< Quella ragazza >> rispose il ragazzo indicando con un cenno del mento la stazione dell’Espresso, ormai piuttosto lontana.

Sturgis parve fare mente locale.

<< Oh, Dorcas? Si, è Corvonero, è di un anno indietro rispetto a noi >>.

Gideon annuì, continuando a scrutare fuori dal finestrino della vettura.

<< Spero che non se la sia presa per i miei commenti >> disse alla fine, cercando un tono disinvolto con cui intavolare una frase del genere.

Sturgis, in risposta, ridacchiò appena, subito incenerito da un’occhiata ammonitrice di Kingsley.

<< Nah, la Meadowes non se la prende mai per nulla >> dichiarò scuotendo una mano come ad accantonare l’idea << Da quando è a Hogwarts avrà detto si e no tre parole, e tutte in risposta a qualche domanda dei professori >>.

<< Non l’avevo mai notata >> intervenne Fabian, incuriosito.

Sturgis replicò quell’accenno di risa che prima si era solo intuito, e anche questa volta venne fulminato da uno sguardo raggelante da parte del caposcuola Grifondoro.

<< Eddai, King, non dirmi che non lo pensi anche tu! >> esclamò alla fine il Corvonero dando una pacca giocosa sulla spalla dell’amico.

<< Non è gentile fare commenti su… >> provò a rispondere questi a tono.

<< …ah, a volte sei proprio noioso >> lo interruppe Sturgis, alzando gli occhi al cielo.

I due gemelli, interdetti, si scambiarono uno sguardo.

<< Cosa…? >>.

<< No, niente, è che penso che nessuno l’abbia mai notata, la Meadowes… escluso Fenwick, ma si sa che quello è strano, Merlino li fa e poi li accoppia >> commentò alla fine il Corvonero, cercando di aggiustare un po’ il tiro, poi, esasperato dalle occhiatacce dell’amico caposcuola  << Cioè, non sarebbe nemmeno una brutta ragazza se si curasse un po’ di più, ma sta sempre un po’ sulle sue, non da confidenza a nessuno… non fa mai nemmeno copiare i compiti! Caradoc mi ha detto che l’anno scorso ha anche rifiutato di andare con lui a Hogsmeade e… cioè, insomma… >>.

<< Ah, beh, certamente se qualcuna non cede al dubbio fascino di un Dearborn sicuramente è matta da legare! >> lo prese in giro Kingsley mettendolo a tacere.

<< Ma che le è successo? >> chiese Fabian rivolto a suo fratello.

Gideon lo guardò con occhi increduli.

<< Ma dico, non hai aperto un giornale per tutta l’estate? >> domandò poi scuotendo la testa << Tu non sei mio fratello, te lo dico io, sei troppo scemo >>.

Fabian storse il naso trattenendosi dal replicare.

<< è successo appena dopo la fine della scuola >> iniziò a spiegare gentilmente Kingsley << Suo padre era solo in casa, a quanto riportava la Gazzetta; lei era uscita, per fortuna. Quando è tornata ha visto il Marchio Nero e… beh, ha scoperto quello che c’era da scoprire, immagino >>.

Nella carrozza scese il silenzio, che si protrasse fino a quando, con uno scossone, la vettura si fermò.
 
La discussione venne abbandonata in favore di argomenti ben più lieti, e fu solo dopo aver assistito allo smistamento e aver partecipato all’abbondante banchetto di inizio anno che, Fabian Prewett, sotto le coperte porpora ricamate d’oro nella torre est del castello, ripensò a quella strana ragazza e a quello sguardo così basso che, a detta di Sturgis, non notava mai nessuno.

E si chiese, al caldo nella sua stanza, tra quelle pareti che l’avevano sempre protetto, quanto ci sarebbe voluto prima che quella guerra che si preannunciava in silenzio mietesse vittime che un giorno sarebbero state chiamate eroi.
 
 
 
 
 
NOTE:
prima puntata di questa storia. A dire la verità, visto che non si conosce praticamente nulla dei gemelli Prewett, di Dorcas, Sturgis, Caradoc e Benjy, ho lavorato un po' di fantasia, e spero che questo non disturbi nessuno. Per quanto riguarda Kingsley, invece, è uno dei miei personaggi preferiti, per cui non potevo non metterlo!
Grazie per le recensioni, spero di risentirvi anche se per ora questa storia è solo all'inizio!
Buona lettura,
Hir



   
 
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