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Autore: Reb and Jude    13/01/2012    3 recensioni
Salve a tutte fan Zonamiste! Ecco a voi la nostra prima fanfiction, nata dalla mente di due sorelle pazzoidi che non avevano un cavolo da fare ( perchè i compiti non contano!). Cercherà di descrivere il difficile e complicato rapporto che ci può essere tra due innamorati, pirati di una ciurma di scalmanati! Parlerà naturalmente della coppia ZoroxNami e ci sarà un accenno della coppia SanjixRobin. Speriamo di farvi ridere e divertire, almeno tanto quanto ci siamo divertite noi a scriverla. Buona lettura! ^_^
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Nico Robin, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Disavventure di coppie di innamorati su una nave pirata
 
Capitolo 9
Confessioni (fin) troppo audaci…

 


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Erano passate quasi tre ore dalla sentenza di Nami e ormai le nostre povere vittime erano già sull’orlo del baratro che conduce al suicidio…
Il pavimento in legno dell’imponente nave pirata, denominata Thousand Sunny, appariva sempre più invitante ai loro occhi, poiché ricordava vagamente il cioccolato caramellato che tanto tempo addietro (N.d.a Reb: ma non sono passate nemmeno tre ore!  Sempre i soliti esagerati…) era solito preparare Sanji nelle serate piuttosto fredde. Ah… bei tempi quelli!
Franky ormai era disperato: non solo a causa della fame, ma anche perché la sua preziosissima “creatura” poteva essere divorata da un momento all’altro dai suoi compagni di “marachelle”. Lo si poteva vedere intento a controllare ogni singolo movimento di quei poveri morti di fame, rassicurando con parole dolci e carezze il ponte della nave.
(N.d.a Jude: in modo alquanto patetico, aggiungerei io!)
 
Lasciando da parte questa scena pietosa, passiamo al supremo giudice che aveva ordito la condanna di quei disgraziati (N.d.d* Rubber: non starete esagerando un po’ troppo con gli appellativi?  N.d.a: mai! Non ce ne sono abbastanza nemmeno nel vocabolario!), ovvero la bella navigatrice dalla folta criniera rossa, che se ne stava tranquillamente a bere del thè freddo insieme alla sua sorellona, godendosi lo spettacolo.
-Quanto mi sto divertendo!- disse ad un certo punto la ragazza, guardando le sue vittime con aria compiaciuta.
-Noi due non dovevamo fare una bella chiacchierata?- le chiese improvvisamente la donna dai capelli d’ebano.
-Ehm… già.-
-Non dico che voi piccioncini non dobbiate soddisfare le vostre voglie, però c’è un limite a tutto. Stanotte non ho chiuso occhio…- aggiunse con voce calma.
-ROBIN! E poi senti chi parla! Pensi che non abbia sentito come ti divertivi con Sanji stamattina?-
-…-
Per la prima volta Nami era riuscita a zittire la sua cara Robin, la quale aveva assunto un colorito un po’ troppo rosato per la sua pelle. Ma forse era tutta colpa del caldo di quella giornata piuttosto soleggiata, si disse mentalmente la navigatrice.
-Ehm-ehm… allora tu e Sanji… sì, insomma… hai capito!- proferì la rossa, facendo strani gesti con le mani, per sottolineare il concetto.
-Sì.-
-E come è successo?-
-Beh… diciamo che ci siamo trovati.- (N.d.a: sì… in cucina!)
-L’avete già detto ai ragazzi?-
-Ancora no. Ho chiesto a Sanji di aspettare un paio di giorni.-
-Non ti ha fatto storie?-
-No. Per niente. Ha detto che ogni mio desiderio è un ordine per lui.- rispose Robin, con un dolce sorriso sulle labbra.
-Che romantico… non pensavo che Sanji potesse essere così dolce. Però sai che non sarà semplice il vostro rapporto: corre dietro ad ogni gonnella che vede!-
-Sì, lo so. Ma mi ha promesso che ce la metterà tutta e io mi fido di lui ciecamente.-
-Wow! Non me l’aspettavo proprio. Si vede che ci tiene molto a te per dire queste cose. State bene insieme.- le disse l’amica, con sguardo gentile.
-Beh… anche tu e Zoro non siete male. E poi ho visto come ti guardava: era palese che gli piacessi.-
-Vogliamo parlare di come lo guardavo io? E come lo guardo tuttora, soprattutto! Ogni volta devo fare leva sul mio dannato autocontrollo per cercare di non saltargli addosso…-
-Nami! Comunque hai ragione: è molto carino (non quanto il mio Sanji). Scommetto che il tuo autocontrollo vacilla soprattutto quando lo vedi fare i suoi allenamenti a torso nudo.- aggiunse l’archeologa con tono malizioso e mettendo una certa enfasi nelle ultime due parole.
-Già… (:Q____________)-
-Ehi! Risparmia questa espressione per quando vi “divertite”.-
-Basta Robin! Non ce la faccio più!-
-È in palestra, comunque, se ti interessa. Anzi: vacci! Non riesco a vederti in questo stato.- le disse l’amica, fingendo di essere offesa. La capiva benissimo: anche lei provava lo stesso da quando stava con Sanji.
-Grazie! (^_^)-
 

***

 
Nami corse come una forsennata fino a raggiungere lo spadaccino.
Si sporse sull’uscio della palestra per vedere se, effettivamente, il suo amato fosse lì e lo trovò.
Stranamente non si stava allenando, ma era semplicemente seduto a gambe incrociate con aria assorta e lo sguardo perso nell’orizzonte che si intravedeva dalla finestra della stanza.
La ragazza rimase a fissarlo per un po’: non le era mai capitato di vederlo in quello stato.
Era diverso e… dannatamente affascinante.
Non resistette e si avvicinò lentamente, tenendo gli occhi sempre puntati su di lui.
Il diretto interessato si accorse di non essere più solo, ma fece finta di niente, aspettando che fosse lei a spiegare il motivo della sua venuta.
-A cosa pensi?- gli chiese, sedendosi accanto a lui.
-A come è strana la vita…-
-E come mai?-
-Non so. C’è così tanta pace qui: non si sentono nemmeno le urla di disperazione di Rubber e gli altri. E, inoltre, riflettevo sul nostro rapporto.-
-Già. Anch’io…- aggiunse Nami, puntando lo sguardo all’orizzonte.
-Ci credi che solo adesso ci siamo dichiarati? Dopo tutto questo tempo: sempre insieme, sulla stessa nave, affrontando mille avventure e rischiando la vita ogni singolo giorno.-
-Ho temuto che tu morissi così tante volte che ormai mi ero abituata all’idea di invecchiare senza dirti ciò che provavo veramente. Ogni volta che eri in pericolo o coperto di sangue mi preparavo un discorsetto mentale ma che si rivelava inutile, perché tanto riuscivi sempre a cavartela.-
-Non so se mettermi a ridere o a piangere per questo.-
-Alla fine, però, ce l’abbiamo fatta, no?-
-Sì. Ma adesso c’è un altro problema: ora che so che anche tu mi ami, avrò ancora più paura di perderti.- confessò lo spadaccino, voltandosi verso di lei, con un mesto sorriso.
-Oh, Zoro! Anche per me sarà ancora più difficile vederti rischiare la vita d’ora in poi.- la ragazza lo disse abbracciandolo dolcemente e iniziando a piangere.
Zoro la strinse più forte, come se fosse l’ultimo abbraccio che le poteva dare.
Aveva ragione: sarebbe stato sempre più difficile affrontare la marina  e qualsiasi altro nemico in futuro. Per entrambi.
La vita da pirati, però, l’avevano scelta loro infondo.
Era il loro mestiere rischiare la pelle tutte le sante volte, ma ora c’era anche qualcosa in più per cui combattere.
 
Rimasero per un po’ in quella posizione, come se non potessero vivere senza quell’abbraccio.
Nami aveva smesso di piangere e aveva il viso nascosto tra le braccia di Zoro.
Si sentiva al sicuro con lui, come se niente di male potesse succederle quando il ragazzo era nelle vicinanze.
Le era mancato da morire in quei due anni.
Era in costante agitazione perché conosceva fin troppo bene la sua passione per i guai e il suo spingersi sempre al limite pur di diventare il più forte spadaccino del mondo.
Quando non l’aveva visto arrivare all’incontro organizzato da Rubber si era preoccupata da morire.
(N.d.a Reb: ommioddio… cheppalle!!! E taglia corto: falli andare a letto e via!!! -.-“  N.d.a Jude: smettila Reb! Possibile che tu debba sempre rovinare questi momenti?! >.<)
-Che ne dici se lo diciamo agli altri stasera? Non ce la faccio più a stare lontano da te per non destare sospetti. Loro sono nostri amici e hanno il diritto di sapere, come noi abbiamo il diritto di vivere la nostra relazione in santa pace, anche senza il loro consenso.- proferì Zoro, con aria leggermente scocciata e, allo stesso tempo, rassegnata.
-Va bene. Anch’io non ce la faccio più a nasconderlo.-
-Certo, posso solo immaginare la reazione che avrà quel cuoco da quattro soldi…-
-Non c’è da preoccuparsi per lui: si può dire che è già sistemato…-
-Cosa intendi?-
-Lo scoprirai presto!-
Il dolce conversare dei due amanti, purtroppo però, venne bruscamente interrotto dal grido di Brook.
-Ragazzi! È pronta la cena! YOHOHOHOHOHO!-
 

***

 
I ragazzi si erano riuniti tutti nell’enorme stanza dell’acquario ed erano già pronti a fiondarsi sulla sfiziosissima cena che aveva preparato Sanji.
Lo spadaccino e la navigatrice si lanciavano delle occhiate eloquenti ogni tanto, come per comprendere quale fosse il momento giusto per sputare il rospo.
Lo stesso valeva per il cuoco e la sua dolce metà che “stranamente” si erano seduti vicini e cercavano di nascondere la loro voglia di sfiorarsi, unendo le loro mani sotto il tavolo e stringendole con forza.
I compagni delle due coppie di fidanzatini erano in allarme poiché avevano notato la mancanza di battibecchi  tra il “buzzurro” e la “mocciosa” (come erano soliti appellarsi loro due) e di “avances” da parte del biondo verso le due donne della ciurma.
Comportamento alquanto strano.
Che fosse cambiato qualcosa dopo due anni di lontananza?
Il capitano, conscio di questo fatto, iniziò a squadrare da cima a fondo i quattro indiziati, colpevoli di essere semplicemente diversi dal solito, in particolare soffermandosi sulla navigatrice.
La ragazza, accortasi dello sguardo insistente e indagatore dell’amico, cominciò a sudare freddo.
Che sospettasse qualcosa? No, no: impossibile!
E se avesse capito tutto??? Quale sarebbe stata la sua reazione?
Anche Zoro notò lo strano comportamento di Rubber e, cercando di reprimere la forte ondata di gelosia che sicuramente lo avrebbe spinto ad uccidere il suo migliore amico, tentò di leggere nei suoi occhi qualcos’altro oltre al “desiderio” che provava lui nei confronti di quella donna dai capelli vermigli.
Forse il suo capitano li aveva scoperti e ora li avrebbe spellati vivi.
Nah: non era tipo da queste cose.
Certamente li avrebbe capiti e avrebbe dato loro la sua benedizione…
E se, invece, dietro a quel profondo amore fraterno che legava quella testa fuligginosa e la sua Nami, ci fosse stato qualcosa di più?
E lui che non se n’era mai accorto… che idiota!
Avrebbe dovuto capirlo prima.
Le sue elucubrazioni mentali più che assurde vennero interrotte.
-Rubber, perché stai fissando Nami a quel modo?- chiese (quello stupido impiccione di) Usopp.
-Già: che ti prende fratello?- aggiunse il carpentiere dai capelli azzurri.
Il capitano non accennava a smettere: continuava imperterrito in quel suo scrutare la bella navigatrice, cercando il motivo di tale suo interessamento nei suoi confronti, poiché (strano a dirsi) nemmeno lui riusciva a spiegarsi il suo stesso comportamento.
C’era qualcosa di diverso in lei, ma cosa non lo sapeva nemmeno lui.
La conosceva da anni e la considerava una sorella ormai. Che in quei due anni di separazione fosse cambiata?
-Uhm… c’è qualcosa di diverso in lei…- proferì, senza staccarle gli occhi di dosso.
-Che?! Ti riferisci a Nami?- domandò Usopp.
Quello che adesso pensavano la suddetta e il suo compagno era pressappoco questo: “o cazzo, o cazzo, o cazzo… O CAZZO!”.
E chi poteva biasimarli, d’altronde?
Era vero che la felicità che provava in quel periodo era difficile da nascondere, però che anche Rubber l’avesse capito era assurdo!
Era davvero così palese?
I due amanti erano in preda all’agitazione: la navigatrice fissava il suo “quasi” fratello con aria spaventata, pronta a controbattere la sua tesi e a difendere i diritti suoi e di Zoro.
Lo spadaccino faceva altrettanto, pronto ad intervenire da un momento all’altro.
 
(N.d.a Jude: oddio, Reb! Secondo me quel cretino ha capito tutto…!  N.d.a Reb: nah… è impossibile, ti dico.  N.d.a Jude: e invece ti dico che secondo me ha capito! Vuoi scommettere?  N.d.a Reb: sì, perché tanto so di aver ragione io! v.v)
 
Tutti i compagni ora erano concentrati sull’interrogatorio silenzioso tra il capitano e la navigatrice di bordo (vero capitano di quella banda di scalmanati).
Lei, in preda al panico più totale, era ormai sull’orlo di una crisi e, al momento opportuno, pronta a buttarsi tra le braccia del suo adorato, che continuava a guardare perplesso e allo stesso tempo pazzamente geloso Rubber.
Robin non sapeva se ridere o preoccuparsi, poiché sapeva che quella scenetta si sarebbe ripresentata quando lei e Sanji avrebbero dato segno della loro relazione: in conclusione, non invidiava affatto la sua dolce sorellina.
Anche lei, però, doveva ammettere di essere rimasta sconcertata quanto Nami alla scoperta del fatto che anche quell’eterno bambino di Rubber potesse arrivare a conoscenza del più che palese rapporto di Zoro e Nami.
Era scontato per l’archeologa che i due si piacessero da sempre. Loro erano una coppia delle tante che confermavano la teoria de “Gli opposti si attraggono”.
Inoltre, era anche merito suo se quei due si erano (finalmente) messi insieme, coinvolgendo gli stessi ideatori del piano: lei e il suo “adorato” Sanji.
Quest’ultimo, accanto alla suddetta donna, guardava esterrefatto la scena, allentandosi di poco il nodo della cravatta ed esprimendo, in questo modo, tutto il suo disagio.
Anche lui era più che consapevole che lo spettacolo a cui tutti stavano assistendo sarebbe perpetrato a lungo, con l’unica differenza che ci sarebbero stati lui e la sua dolce metà al posto di testa di verza e Nami.
 
Rubber non dava segni di cedimento e prolungava la sua (se così la possiamo definire) “Santa Inquisizione”, come se la ragazza dalla chioma di fuoco, un po’ come il famoso Galileo Galilei ai suoi tempi, fosse stata accusata di un crimine oltremodo inqualificabile che andava contro la persona del suo capitano.
Era davvero una cosa così terribile l’amore che provava nei confronti di Zoro?
Nami non riusciva a darsi una risposta plausibile e che, soprattutto, giustificasse il gesto di colui che la stava guardando in modo tanto incomprensibile.
Dopo minuti che, secondo la ragazza, sembravano ore, cappello di paglia decise di dare voce ai suoi pensieri, creando un’atmosfera di tensione e snervante attesa.
-… ho capito!-
La navigatrice e lo spadaccino s’irrigidirono di colpo.
“Ecco: è la fine! Ci fa fette, ci scuoia vivi, ci stritola, ci butta in mare, ci…”
Diversamente dalle loro aspettative, però…
-… sei ingrassata!- gridò vittorioso Rubber, fiero di essere riuscito a svelare il misterioso arcano. O almeno, così credeva…
Tutta la ciurma era senza parole. Come poteva pensare di dire una cosa del genere a Nami e passarla liscia?
-Eh?! Cosa hai osato dire, IMBECILLE! IO INGRASSATA? MA DA DOVE CASPITA TI VENGONO CERTE IDEE?!- urlò la navigatrice, già pronta ad ucciderlo con le proprie mani. Altro che “Santa Inquisizione”: di lì a poco Nami avrebbe scatenato il giudizio universale!
-Fortuna che non ha capito che stavamo insieme…- sospirò lo spadaccino.
Peccato che quello che Zoro credeva di aver detto sommessamente, era stato sentito da tutti i suoi compagni.
 
-CHE COSA?!-
 
“O merda!”
Ecco: ora era veramente nei guai.
 
 
*Nota del deficiente
 
 
Angolo delle autrici
 
Reb: Muahahahahah! Ho vinto! Mi devi…mmh…vediamo…trovato! Una Yamaha nera!!!
* annuisce con il capo, confermando mentalmente l’idea eccezionale!*
Jude: che cosa?! Neanche per sogno! A malapena abbiamo il budget per questa fanfiction e tu pretendi che io ti compri una moto all’ultimo grido?!?!?!
Reb: …mmh… SI!
Jude: e vediamo: dove li trovo i soldi?
Reb: eliminiamo lo stipendio del tuo Zoruccio per tutta la durata della FF e vedrai che avrai i soldi per comprarmi anche il casco abbinato!!! è_è
Zoro: tu azzardatici…!
Reb: ZoruuUUuuccio… ti ricordi il nostro pattino-patticino…?(stupido Flanders)
Zoro: cazzo! Non puoi ritirare sempre fuori quella storia!
Reb: sì, che posso! Noi due abbiamo fatto un patto: farti scopare mia sorella, perché l’amavi! Vuoi continuare a farlo o vuoi smettere???
Zoro: primo: io la AMO tuttora! Secondo: non sei tu che decidi quando e se farmi scopare Jude…
Jude: ehi, io sono qui…!
Zoro: …non sei tu la sua coscienza!
Reb: oh, si che lo sono! Vero, Jude?
Jude: ehm-ehm!
Reb: visto: quello era un sì!
Zoro: ma come ti vengono in mente certe idee! Si è solo schiarita la voce!
Reb: veramente quello lo fa con te a letto! Comunque: non ti permettere mai più di criticarmi in questo modo! Hai capito lurido spadaccino da due soldi?! Già, perché non ne vali nemmeno quattro!
Zoro: ma come cazzo ti permetti di dirmi certe cose?!
Jude:… avete finito?
Reb: io le dico eccome, Signor Zoro dei miei anfibi!
Zoro: maleducat…
Reb: maleducata a me?! Ma come diavolo ti permetti? Sappi che io sono una tua superiore, lurido zoticone che non sei altro!!!
Zoro: ma mi vuoi far finire di parlare? Perché devi sapere che…
Reb: io so tutto! Sono onnisciente, mio caro! Hai capito, pezzente?
Jude: la volete smettere! Possibile che mi si possa ignorare così deliberatamente? Ah, ma ora ci penso io… NAMI!
Reb: tu lurido @guhguwga@=stzdhgafdsfghr!!!
Zoro: senti chi parla: la ffgubjdhg@@ orjhieayhawrt°!!!
Nami: cosa diamine sta succedendo qui dentro???
Reb&Zoro (contemporaneamente): è stato/a lui/lei!
Nami: non mi interessa! THUNDER LANCE TEMPO!
*I due litiganti vengono fulminati dall’aggeggio meteorologico della ragazza, mentre Jude se la ride di gusto*
Zoro: ecco, guarda: è tutta colpa tua, Reb, se Jude è dovuta ricorrere a Nami per farci smettere di litigare!
Reb: cosa?! Colpa mia?! È tutta colpa tua, invece, brutto deficiente! Sei stato tu a iniziare!
Zoro: io a iniziare?! Ma sei matta! Sei tu che hai iniziato a tirare fuori la storia del ricatto!
Reb: sei tu che ti scopi mia sorella Jude, mica io!!!
*Attimo di silenzio da parte dei due litiganti*
Reb&Zoro: … Jude: è tutta colpa tua!!!
Jude: e io adesso cosa centro?!
Reb: centri eccome! Abbiamo iniziato a litigare perché tu ti sei messa con un emerito coglione…
Zoro: …e perché hai una sorella del genere!
Reb: allora ritieni anche tu, di essere un coglione!
Zoro: e tu ti ritieni una sorella (e ora che mi invento… ah, sì:) qualunquista!
Reb: qualun…che?! Ma che parole ti inventi?
Zoro: sei tu che sei ignorante! Si trova sul vocabolario!
Reb: e vediamo: (prende il vocabolario) che significa?
Zoro: ..ehm… diglielo tu, Jude!
Jude: ok! *ehm, ehm*
Qualunquista: seguace del qualunquismo- chi dimostra indifferenza verso le ideologie e i problemi politici e sociali.
Qualunquismo: movimento politico italiano sorto nel 1944, affermante che uno Stato prevalentemente amministrativo è il meglio rispondente alle ispirazioni dei cittadini comuni- indifferenza verso le grandi questioni politiche- bla bla bla bla bla bla…
Reb: e ora chi la ferma più… maledetto spadaccino!
Zoro: s-scusa! Non sapevo che facesse così! Non è colpa mia se parla a macchinetta… ma è sempre stata così?
Reb: si, sin da bambina. Ha iniziato a parlare più tardi del normale e ora sta recuperando gli anni persi…
Zoro: o merda!
 
Fine angolo delle autrici
 
 
Siiiiiiiiiiiiiiiii, lo sappiamoooo: siamo in ritardo (come se noi avessimo una tabella di marcia =_=’)
Prendeteci a sassate, ma non è colpa nostra! I compiti in classe e le interrogazioni di fine semestre non ci hanno dato tregua. Quindi date la colpa ai nostri professori!
Speriamo che questo capitolo abbastanza lungo (in realtà è il più lungo di quelli scritti finora, sapete: più di 3100 parole u.u) vi piaccia.
Cercheremo di aggiornare il prima possibile il prossimo chappy, ma non aspettatevi troppo.
 
PS: vi avvertiamo che stiamo scrivendo una oneshot SasuSaku e una longfic sempre a tema Naruto. Quindi, sempre se vi va, vi invitiamo a leggerle, perché ci farebbe piacere ricevere i vostri commenti. ^_^
 
Buon anno a tutti/e!
Le vostre
 
Reb&Jude

  
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