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Autore: kurinoone    13/01/2012    7 recensioni
[ Harry/Ginny, Dark!Harry, What if...?]
Cosa sarebbe accaduto se Codaliscia non avesse rilevato a Lord Voldemort il nascondiglio dei Potter? E se avesse invece portato Harry da lui?
IN PAUSA
Genere: Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Disclaimer: Io non possiedo i personaggi di Harry Potter e tutto ciò che può essere riconosciuto appartiene a J KRowling. Nulla è stato scritto e tradotto a scopo di lucro. Questa storia è ispirata alla fanfic ‘A Shattered Prophecy’ di Project Dark Overlord.
 
 
 
Capitolo quindici
Tradotto da Wynne_Sabia
Betato da SereILU




La signora Weasley salì al secondo piano per annunciare che la cena era pronta. I sei adolescenti erano ancora nel pieno della conversazione. Si diressero velocemente giù dalle scale. Passando, buttarono tutti uno sguardo dentro alla seconda stanza del primo piano, chiedendosi se il misterioso 'Potter' fosse ancora dentro o meno.
Damien sperava che non ci fosse. Sperava davvero che quel nuovo membro della sua famiglia sarebbe stato presentato a tutti durante la cena. Aveva convinto se stesso che, dato che la riunione dell'Ordine avrebbe avuto luogo quel giorno, i suoi genitori non erano stati in grado di presentarlo prima. Sicuramente quell'Harry si sarebbe unito alla famiglia per cena. 
La delusione lo invase quando entrò in sala da pranzo: oltre ai suoi genitori, Sirius, Remus e il signor Weasley non c'era nessun altro.
 Damien scambiò uno sguardo cupo con Ron, entrambi i ragazzi avevano silenziosamente deciso di chiedere ai loro genitori informazioni a proposito del ragazzo nascosto al piano di sopra.
Damien si sedette di fronte a suo padre. Osservò per bene il suo volto stanco, che d'un tratto sembrava molto più vecchio. James stava conversando fitto con Sirius e Damien avrebbe potuto giurare di aver sentito menzionare la parola “Hogwarts” un paio di volte.
James e Lily si scambiarono un cenno nervoso. Erano entrambi preoccupati per Harry. James sarebbe andato ad Hogwarts. Avrebbe tenuto gli occhi fissi su Harry a tutte le ore, decisione nei confronti della quale Harry aveva espresso i suoi sentimenti in modo ben chiaro e aggressivo. Aveva smesso di gridare insulti a James e Silente solo grazie a un improvviso dolore alla testa. Si era afferrato la fronte e aveva urlato, chiaramente sofferente. Eppure, prima che chiunque potesse fare qualcosa Harry si era allontanato ed era tornato verso la sua stanza, rifiutando qualsiasi aiuto.
Damien spostò lo sguardo lontano dagli occhi ansiosi dei suoi genitori. Guardò i giovani Weasley e Hermione mangiare con entusiasmo, ma si sentì come se il suo appetito fosse svanito. Aveva precedentemente deciso di parlare in privato con i suoi genitori, ma in quell'istante realizzò che non c'era tempo migliore del presente.
Papà.”
Sì, Dami?”
Damien prese un profondo respiro per calmare i battiti del suo cuore.
Chi è Harry Potter?”
Sul tavolo calò un completo silenzio. Era strano, dal momento che c'erano parecchie persone sedute intorno ad esso. Tutti avevano smesso di mangiare e stavano ora fissando James o Damien.
James era basito di fronte alla domanda di Damien. Alla fine riuscì a ritrovare la sua voce per chiedere: Cosa?”
Ti ho chiesto chi è Harry Potter.”
Damien non riusciva a capire per quale motivo tutti gli adulti lo stessero guardando con aria tanto seria.
Ma come... dove hai sentito quel nome?”
Damien si stava notevolmente agitando. Aveva rivolto una semplice domanda e invece di dargli in cambio una altrettanto semplice risposta suo padre si stava comportando come se avesse appena pronunciato una parola assolutamente proibita. Damien tenne gli occhi fissi su suo padre mentre frugava fra le sue tasche e ne estraeva la vecchia pergamena che era la mappa di casa Black.
L'ho visto a fianco di un puntino nero, parlava con un altro puntino nero che portava il tuo nome” rispose lui con lieve sarcasmo.
Damien vide sia sua madre che suo padre voltarsi a guardare Sirius, che in risposta sembrò farsi piccolo piccolo. Sirius evitò i loro sguardi e fissò il suo piatto. Sapeva che aver dato la mappa a Damien l'avrebbe messo nei guai un giorno o l'altro.
Voglio sapere chi è. Perché è di sopra? E perché non mi avete mai parlato di lui?” chiese di nuovo Damien.
Guardò i suoi genitori mentre si scambiavano un'occhiata triste.
Damien, volevamo parlartene quando avremmo avuto più tempo, ma sfortunatamente sono successe molte cose e non abbiamo mai avuto il tempo di dirti...” Lily si fermò, sembrava che non riuscisse a trovare le parole.
Dirmi cosa?” Damien era parecchio spaventato adesso.
Qualcosa non andava. Si era aspettato che gli venisse detto che Harry era un loro lontano parente arrivato quella mattina, o che aveva intenzione di restare per qualche giorno. Non si aspettava che tutti si comportassero come se il cielo fosse appena caduto su di loro. Vide sua madre guardare a disagio la famiglia Weasley.
La signora Weasley capì al volo e si alzò velocemente, iniziando a spingere tutti fuori dalla sala da pranzo in modo che i Potter potessero avere un po' di privacy. Si alzarono e se ne andarono tutti, ma si lamentarono rumorosamente del fatto che anche loro volevano sapere cosa stava succedendo.
Una volta che nella stanza non fu rimasto nessuno eccetto James, Lily e Damien, gli fu rivelata la verità a proposito di Harry.
Damien restò seduto in shoccato silenzio mentre James e Lily gli spiegavano ogni cosa. Di come Harry fosse suo fratello maggiore, di come fosse stato rapito, di come credevano fosse morto. Provarono a descrivergli le difficili condizioni in cui era stato cresciuto, di come gli avessero lavato il cervello e gli avessero fatto credere di essere il Principe Oscuro, gli dissero che aveva commesso dei terribili crimini.
Sapevano che per Damien quello sarebbe stato un inferno. Era uno dei desideri più grandi di Damien, avere un fratello, e adesso che si era esaudito c'era la possibilità che quel fratello gli fosse portato via con crudeltà. Gli dissero anche che Harry aveva salvato il figlio di Madama Chips e dell'accordo di Silente con il Ministero. Con quella comunicazione in particolare volevano dare a Damien un po' di speranza, una remota possibilità che loro avrebbero potuto finire per essere una famiglia felice. Ma James ne dubitava in quel momento, dato che Harry non sembrava voler fare nemmeno un passo verso di loro.
Conclusero il racconto spiegandogli che Harry sarebbe andato ad Hogwarts con James come guardia. James controllò la reazione di Damien.
Il ragazzo di tredici anni se ne stava seduto sulla sua sedia, guardandosi le mani. Aveva lo sguardo sconvolto e non li aveva interrotti nemmeno una volta. Lily guardò James con preoccupazione.
Damy, so che questo è un shock per te e che sarai arrabbiato con noi per non avertelo detto prima, ma davvero non volevamo dire nulla a nessuno finché non avremmo saputo come sarebbe stato il futuro di Harry. Siamo stati informati solamente alla riunione dell'Ordine di oggi a proposito della decisione di mandare Harry ad Hogwarts con tuo padre” Lily guardò Damien alzare lentamente la testa e guardarla dritta in faccia.
Senza dire nulla, il ragazzo si alzò e camminò verso la porta.
Damien, dove stai andando?” chiese lei.
Di sopra a vedere Harry” rispose Damien semplicemente, senza guardarsi indietro.
James e Lily si alzarono velocemente e raggiunsero Damien, bloccandolo prima che il ragazzo facesse in tempo a girare la maniglia.
No Damien, non puoi andare di sopra!” urlarono entrambi.
Perché no?” gridò Damien di rimando.
Damien, lui... lui non è sicuro... non al momento” Lily si trattenne dallo scoppiare in lacrime.
Mamma, è mio fratello; non mi farà del male.”
Damien lo affermò come se i suoi genitori fossero dei folli a pensare qualcosa del genere.
Damy, hai ascoltato almeno una parola di quello che abbiamo detto? Harry non pensa a se stesso come una parte di questa famiglia. Non ti considererà come suo fratello, almeno non per ora.” James sentì la testa fargli male quando vide il volto di Damien rattristarsi davanti alle sue parole.
James e Lily sapevano quanto Harry potesse fare del male. Dopotutto erano rimasti con lui per quasi una settimana, sapevano che aveva trattato da schifo i suoi genitori e che probabilmente avrebbe fatto di peggio con suo fratello. Damien tentò di scacciare il dolore che aveva provato sentendo le parole di suo padre.
Beh, forse se voi lo trattaste come una parte della famiglia sarebbe capace di accettarci” disse, rivolgendo a James uno sguardo accusatorio.
Il padre lo guardò confuso.
Cosa intendi?” chiese.
Tanto per cominciare, non chiudetelo in una stanza! E poi, non sarebbe giusto raccontargli qualcosa a proposito della famiglia? Scommetto che lo avete tenuto all'oscuro della mia presenza proprio come avete tenuto me all'oscuro della sua!”
James e Lily si scambiarono uno sguardo carico di umiliazione. Non avevano mai fatto parola di Damien con Harry e, ora che loro figlio glielo aveva fatto notare, rinchiudere Harry un una stanza sembrava una cosa molto crudele.
Damien, non lo teniamo sempre chiuso in una stanza. Abbiamo dovuto farlo per questa riunione, alcuni membri dell'Ordine si sono dimostrati aggressivi nei confronti di Harry e lui non fa nulla per migliorare le cose!” James si riferiva in particolare a Moody.
Damien stava iniziando ad essere disperato.
Mamma, papà, voi mi avete appena detto che ho un fratello e che si trova a pochi passi da me ma non posso incontrarlo! Non potete farmi questo! E' semplicemente crudele. Per favore lasciate che io lo veda” li pregò Damien.
James e Lily guardarono il loro figlio più giovane e sentirono il loro cuore spezzarsi davanti alla sua espressione disperata. Ma loro erano i genitori, loro sapevano cos'era meglio. Harry si era infuriato parecchio quando gli era stato detto che sarebbe stato costretto ad andare a Hogwarts sotto il controllo costante di James. Non era il momento di incontrare nessuno. Lily fece un respiro profondo e guardò Damien.
No, Damien, e questa è la mia ultima parola. Non voglio sentire nient'altro su questo argomento. Finisci la cena e torna con i Weasley, incontrerai Harry più tardi.”
Damien non era mai stato così arrabbiato con i suoi genitori. Guardò prima uno e poi l'altra come per vedere se ci fosse anche solo una possibilità di ribattere, ma non ne vide.
Quando lo incontrerò? A Hogwarts! Vi sembra giusto? Vedrò per la prima volta mio fratello a scuola. Questo deve essere uno scherzo” concluse.
Non stiamo scherzando, e al primo settembre manca soltanto una settimana. Ora finisci la cena e preparati per andare alla Tana!” Lily stava diventando dello stesso colore dei suoi capelli, e non era un buon segno.
Ma Damien aveva ereditato il suo temperamento orgoglioso e non aveva intenzione di calmarsi.
BENE! Fate come volete! Le cose sono già complicate e voi le incasinerete ancora di più. Vedrò Harry per la prima volta insieme a tutti gli altri, a scuola! Fantastico! Grazie tante!”
Detto ciò, il più giovane dei Potter si liberò con furia dalla presa dei suoi genitori, aprì la porta con uno strattone e corse nell'altra stanza, dove aveva avuto luogo la riunione dell'Ordine. Spalancò la porta e non si fermò nemmeno a guardare i volti sconvolti di Hermione e della famiglia Weasley mentre parlavano della vera identità di Harry Potter. Damien si diresse verso il camino e afferrò un po' di Polvere Volante. Prima che chiunque potesse dire qualcosa la lanciò nelle fiamme e ci entrò.
La Tana!” disse a denti serrati e prima che qualcuno potesse fermarlo, venne trasportato alla Tana, vuota.
xxx
I giorni seguenti passarono senza grandi eventi. Damien era ancora arrabbiato con i suoi genitori e si rifiutava di parlare con loro. James e Lily avevano seguito Damien all'istante alla Tana quella sera, subito seguiti dai Weasley e Hermione. Damien li aveva ignorati e si era persino rifiutato di riconoscere che fossero lì.
Fantastico, adesso sono in due!” aveva della James a Lily appena erano tornati al quartier generale.
I Weasley davvero non sapevano cosa dire o fare. Erano rimasti tutti piuttosto shoccati dalla vera identità di Harry Potter, ma al contrario di Damien non avevano alcuna voglia di incontrarlo. I giovani Weasley non erano affatto felici del fatto che il ragazzo che aveva fatto del male a così tante persone, e ne aveva anche uccise, si sarebbe recato con loro a Hogwarts senza essere punito per tutto ciò che aveva fatto. Inoltre, il professor Silente si era recato alla Tana il giorno dopo la riunione e aveva pregato i sei studenti di Hogwarts di comportarsi bene con Harry e cercare di farlo sentire il più a suo agio possibile.
Damien faceva del suo meglio per non perdere la pazienza. Il più era a causa di Percy Weasley: era stufo di ascoltare tutte le sciocchezze che Percy gli raccontava a proposito del “Principe Oscuro”. Percy lavorava per il Ministero e sembrava provare un immenso piacere nel riferirgli tutti i crimini commessi da Harry. Damien una notte non aveva resistito e gli aveva risposto con durezza.
Sai una cosa, Percy? A me sembra quasi che Harry abbia fatto un favore al Ministero togliendo di mezzo tutti quei Mangiamorte dato che il Ministero non ne era in grado!”
Quello l'aveva zittito. Ad ogni modo Damien non aveva potuto formulare alcuna scusa per difendere suo fratello quando si era arrivati a parlare della morte dei Paciock. Damien era amico di Neville e lo aveva distrutto scoprire che il responsabile del suo essere orfano era suo fratello. Il fatto era che Damien desiderava così tanto che le cose fra lui e Hary funzionassero che cercava di non pensare al fatto che era lui il Principe Oscuro. Era riuscito a mettere in secondo piano i crimini commessi dal Principe Oscuro, così ogni volta che Percy gli riferiva uno dei suoi crimini Damien non faceva altro che ripetersi 'A Harry è stato fatto il lavaggio del cervello, gli è stato fatto il lavaggio del cervello, probabilmente era sotto Imperio, gli è stato fatto il lavaggio del cervello.'
Nemmeno al quartier generale le cose miglioravano. Dopo l'incontro con Silente, Harry era tornato a rifugiarsi nella sua stanza. Non parlava con nessuno e appena poteva rivolgeva sguardi freddi e sprezzanti a James. James una sera andò a dormire afflitto, sospirando.
Non so come potrò passare il mio tempo con Harry se lui è così freddo con me. Non credo che essere la sua guardia sia una così buona idea”
Non dire così, James, Harry si aprirà con noi una volta arrivato a Hogwarts. Sai com'è. Quel posto riesce a tirare fuori il meglio da chiunque, aspetta e vedrai” cercò di confortarlo Lily.
xxx
D'accordo, ricordate cosa dovete dire se la signora Weasley vi chiede qualcosa?” chiese Damien nervoso, guardando Ron.
Sì” rispose lui.
Bravo. Hermione, tu e Ginny dovete tenere la signora Weasley occupata con qualcosa, io sarò di ritorno presto, spero.” Damien osservò le ragazze mentre si scambiavano una sguardo preoccupato con Ron. Sospirò, conosceva la domanda che stavano per porgli.
Damy, sei sicuro di volerlo fare?” chiese Ginny.
Per la centesima volta, Sì! Voglio farlo. Non capite? Devo farlo. Non è possibile che io incontri mio fratello per la prima volta a Hogwarts.” concluse guardando con rabbia i suoi amici.
Sapeva che non era colpa loro ma non poteva fare a meno di urlar loro contro con frustrazione.
Era sicuro che la sua tecnica del silenzio avrebbe convinto i suoi genitori a lasciargli incontrare Harry, ma James e Lily gli avevano lasciato tenere il broncio e non avevano ceduto alle sue richieste. In quel momento mancava un giorno all'inizio della scuola e Damien doveva a tutti i costi incontrare Harry.
Damien analizzò mentalmente il piano per l'ennesima volta. Sarebbe andato a casa sua con la Metropolvere e avrebbe “preso in prestito” il Mantello dell'Invisibilità di suo padre, per usarlo per insinuarsi nel quartier generale. Avrebbe aspettato finché suo zio Sirius non fosse arrivato alla Tana, poi sarebbe tornato insieme a Sirius al quartiere. Sapeva che era impossibile entrare o uscire dal quartier generale senza uno dei membri dell'Ordine, perciò avrebbe indossato il Mantello e si sarebbe infilato nel camino insieme a Sirius in modo da esservi portato con lui. Una volta dentro, Damien avrebbe poi incontrato suo fratello per la prima volta.
Sentiva contemporaneamente dentro di sé l'eccitazione e una certa ansia, non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe successo se lo avessero scoperto. I suoi genitori si sarebbero arrabbiati da morire con lui, era sicuro che lo avrebbero rinchiuso a vita! Ma era anche vero che se non lo avessero scoperto c'erano buone speranza che riuscisse a parlare con suo fratello prima dell'inizio di Hogwarts. Il pensiero di incontrare suo fratello perduto gli impedì di abbandonare il suo piano. I suoi amici erano nervosi esattamente quanto lui e continuavano a fargli notare tutte le cose che avrebbero potuto andar storte.
Hermione gli aveva fatto notare che Sirius era un uomo intelligente e che probabilmente si sarebbe accorto che c'era qualcun altro nel camino.
Ron gli aveva fatto notare che sarebbe stato al sicuro una volta al quartier generale, ma come avrebbe fatto a tornare indietro?
Ginny continuava ad affermare che il piano non poteva funzionare, dato che il quartiere doveva per forza essere protetto dall'interno, soprattutto ora che c'era Harry.
Damien aveva ignorato tutti quanti e aveva detto che, nel peggiore dei casi, avrebbe confessato tutto ai suoi genitori per poi subirne le conseguenze.
Si alzò e si preparò per andare a casa sua. Aspettò con la mano piena di Polvere Volante, era rimasto fermo davanti al camino per soli dieci secondi quando ricevette il segnale.
IN NOME DI MERLINO! FRED! GEORGE! COSA AVETE COMBINATO?” gridava la voce della signora Weasley al piano di sotto.
Damien non perse un attimo, lanciò la polvere volante ed entrò fra le fiamme verdi.
Godric's Hollow!” affermò chiaramente, e in un attimo era sparito.
Ron, Hermione e Ginny rimasero per un istante fermi a osservare il punto in cui Damien era fino a pochi attimi prima. Tutti e tre pregavano perché il piano funzionasse.
Poi si voltarono e corsero giù per le scale per scoprire quale fosse la distrazione ideata da Fred e George. Quando entrarono, la signora Weasley stava ancora gridando addosso ai gemelli. Ron, Hermione e Ginny faticarono a trattenere le risate quando videro cosa era successo: a tutti i piatti erano cresciute delle piccole zampe, e ora correvano in giro per la cucina, i cucchiaini lottavano contro le forchette e la teiera stava spargendo tè sopra alle piante, che cercavano invano di scappare dal liquido bollente. Fred e George erano in pieni in mezzo al caos e si sorridevano a vicenda, mentre la signora Weasley lanciava ogni sorta di incantesimo nel tentativo di tenere sotto controllo la situazione. I cinque ragazzi si guardarono l'un l'altro e convennero silenziosamente che Damien era riuscito ad arrivare a Godric's Hollow, sperando che quella distrazione tenesse la signora Weasley occupata il tempo necessario perché lui prendesse il mantello e tornasse indietro.
Per fortuna una mezz'oretta più tardi Damien entrò nella cucina, e la signora Weasley stava ancora urlando contro Fred e George, che cercavano di convincerla del fatto che loro stavano solo provando a far sì che i piatti si lavassero da soli e che il tè si preparasse autonomamente, così che lei avrebbe potuto riposarsi. Damien strizzò l'occhio ai gemelli e si sedette a tavola, il mantello ben ripiegato e al sicuro nella tasca interna della sua camicia. Tutto ciò che doveva fare ora era aspettare che Sirius arrivasse per dar loro i biglietti dell'Espresso per Hogwarts.
Erano più o meno le sette di sera quando Sirius fece la sua comparsa. Damien guardò il suo padrino mentre rideva e chiacchierava animatamente con i giovani Weasley, sentendosi un po' geloso. Aveva messo il muso anche con Sirius, oltre che con i suoi genitori, perché era convinto che il suo rapporto con lui fosse tanto forte da imporre a Sirius di andare da lui per dirgli la verità a proposito di Harry. Sirius in quei giorni aveva provato a parlare con Damien, ma senza ottenere alcun successo, quindi quando quel giorno era arrivato, Sirius aveva semplicemente rivolto un gran sorriso al suo figlioccio, senza provare a parlarci. Pensava che fosse più giusto aspettare che Damien tornasse a parlargli non appena lo avesse perdonato.
E Damien, quella sera, prese un gran respiro e si voltò verso Sirius.
Zio Sir, potresti passarmi le patate?”
Sirius smise di parlare e guardò il ragazzo, che dovette sforzarsi davvero per non scoppiare a  ridere davanti alla sua espressione. Sirius prese le patate e gliele passò con tanto entusiasmo che alcune caddero fuori dalla ciotola e rotolarono sul tavolo.
Grazie” disse Damien sorridendo, per poi prendere la ciotola e piazzarla davanti a sé.
Sirius sembrava molto felice del fatto che il suo figlioccio era tornato a parlargli.
Dopo cena uscirono tutti per giocare un po' a Quidditch. Sirius e Damien si sedettero sotto al portico e osservarono gli altri cinque ragazzi mentre si libravano in cielo, gridandosi di giocare correttamente.
Adoro il Quidditch” sussurrò Sirius.Lo sa, Dami che io e tuo padre siamo diventati amici proprio sul campo da Quidditch di Hogwarts?” gli chiese poi.
Sì, lo so. Tu e papà mi avete già raccontato quella storia milioni di volte.” rispose Damien con un sorriso.
Oh, scusa... è solo che è proprio una bella storia.”
Zio Sir, avete già raccontato la storia a Harry?” chiese Damien, mantenendo lo sguardo fisso sul volto dell'uomo per poter osservare la sua reazione.
Come si aspettava gli occhi si Sirius si oscurarono e il sorriso svanì dal suo volto.
No, non sono ancora riuscito a farlo.” rispose, guardando per terra.
A fare cosa, a raccontare a Harry la storia o a parlargli in generale?”. Damien non avrebbe voluto arrabbiarsi con il suo padrino, ma faticava seriamente a trattenere le sue emozioni.
Damien, non è come pensi. Abbiamo provato tutti a parlare con Harry, ma lui non vuole conoscerci. Ci ignora completamente, e le poche volte che mi ha rivolto la parola è stato per dirmi cose come 'esci' o 'vattene', quindi non credo che gli piacerebbe ascoltare alcun tipo di storia raccontata da uno di noi” Sirius aveva una voce così abbattuta che Damien sentì subito la sua rabbia svanire.
Scusami” biascicò. Sentì il suo padrino avvolgergli le spalle con un braccio, così lasciò che la sua testa si appoggiasse al petto di lui e chiuse gli occhi per un momento.
Si stava sentendo in colpa per il suo piano. Non poteva ingannare Sirius e andare con lui al quartier generale, se lo avessero scoperto anche il suo padrino sarebbe finito nei guai. Scacciò via quei pensieri e aprì gli occhi, doveva farlo. Se lo avessero scoperto ne avrebbe dato la colpa ai suoi genitori, perché erano loro ad impedirgli di vedere Harry prima dell'arrivo a scuola. Borbottò una buonanotte a Sirius e rientrò nella Tana.
Damien indossò il mantello di suo padre ed entrò nel camino della sala da pranzo, sapeva che era l'unico ad essere usato da Sirius. Ringraziò Merlino del fatto che fosse un camino ampio, con cui potevano tranquillamente viaggiare due persone. Si schiacciò contro uno dei muri di pietra per far sì che Sirius non si scontrasse con lui entrando a sua volta. Dovette aspettare dieci minuti prima di udire Sirius che salutava tutti quanti.
Damien trattenne il respiro: “È il momento”, pensò. Si spinse ancora più contro il muro quando Sirius entrò nel camino e trattenne un urlo quando i suoi vestiti lo sfiorarono. Pregò perché lui non se ne fosse accorto, e per fortuna Sirius era ancora impegnato a parlare con il signor Weasley. Damien stava sudando freddo, le sue gambe tremavano per l'agitazione. Alla fine Sirius smise di salutare e gettò fra le fiamme una manciata di Polvere Volante gridando:
GRIMMAULD PLACE N.12”
Damien sentì quella spinta familiare che tentava di sollevare il mantello e così lo trattenne, in modo che non volasse via. Fortunatamente riuscì anche a non ruzzolare fuori dal camino quando arrivò a destinazione dopo Sirius. Rimase fermo nel camino per qualche istante, osservando Sirius che si toglieva la giacca e usciva velocemente dalla stanza. Quando se ne andò, finalmente Damien smise di trattenere il respiro.
'Non posso crederci, ce l'ho fatta! Sono entrato nel quartier generale senza essere scoperto' pensò Damien.
'Probabilmente in futuro dovrei farlo notare a mio padre, se un ragazzino di tredici anni è in grado di entrare nel quartiere con un Mantello dell'Invisibilità, allora probabilmente l'Ordine ha bisogno di migliori misure di sicurezza' disse a se steso mentre usciva dal camino.
Prima di salire le scale Damien attese più o meno un minuto. Il suo cuore batteva furiosamente e non riusciva a frenare il tremolio eccitato delle sue gambe mentre lentamente saliva al primo piano. Pregò perché Harry fosse nella stanza e perché essa non fosse chiusa a chiave. Se Harry si trovava in un'altra stanza Damien non l'avrebbe mai trovato, visto che sua madre gli aveva sottratto la mappa di casa Black.
Si fermò di fronte alla stanza di Harry. Gli mancò il respiro, e dovette sforzarsi per raccogliere aria e riempire i polmoni. Poggiò una mano sulla maniglia e la spinse leggermente verso il basso. La porta si aprì cigolando e Damien per poco non gridò dalla gioia.
'E' il momento, finalmente potrò conoscere mio fratello maggiore' si disse mentre lentamente apriva la porta. Fece capolino nella stanza con la testa, aveva ancora addosso il mantello.
La stanza era vuota.
Damien entrò nella stanza e chiuse la porta dietro di sé, silenziosamente. Si guardò intorno, ma nella stanza non c'era proprio nessuno. Damien tolse il mantello e lo lasciò scivolare a terra.
Maledizone” sussurrò.
Non poteva crederci. Dopo tutti i suoi piani, dopo tutti i rischi che aveva corso, alla fine non era riuscito a incontrare Harry. Gli veniva da piangere per la delusione. Stava per prendere il suo mantello e uscire quando notò degli oggetti sparsi sulla scrivania nell'angolo. Curioso com'era, Damien si avvicinò. Vide molti libri, piume e pergamene sparsi in giro, c'era anche una divisa di Hogwarts appoggiata sulla sedia.
Damien afferrò uno dei libri sul tavolo e se lo rigirò tra le mani per leggere il titolo: “Arti Oscure e Incantesimi Proibiti”. Non sembrava affatto un libro avanzato di Difesa contro le Arti Oscure. Si chiese chi potesse aver dato a Harry un libro del genere ed iniziò a sfogliare le pagine, conteneva istruzioni di quelli che sembravano incantesimi molto complicati e difficili movimenti di bacchetta. Iniziò a leggere le prime righe, coinvolto dalla curiosità, ma improvvisamente sentì una mano afferrargli la spalla e costringerlo a voltarsi.
Istantaneamente Damien lasciò cadere il libro e si voltò per trovarsi faccia a faccia con un Harry dall'aria furiosa. Damien, semplicemente, guardò il volto di suo fratello. Era paralizzato dallo stupore, osservò Harry mentre lasciava andare la sua spalla e gli rivolgeva uno sguardo esaminatore. Harry trafisse le iridi castane di Damien con i suoi occhi verde smeraldo, prima di chiedere:
Chi diavolo sei tu?”
   
 
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