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Autore: Bangel Dreamer    19/01/2012    5 recensioni
"Dopo i recenti avvenimenti durante le ronde della cacciatrice, accompagnata da Angel, Giles ha acconsentito affinché Willow praticasse sui due un incantesimo di protezione, che ha dunque l'intento di proteggere il vampiro e Buffy da eventuali attacchi mistici. Dopo aver effettuato il rito sulla ragazza, la giovane stega comincia con Angel ... " Una storia di tre capitoli concentrata su un'incantesimo di protezione che Willow effettuerà su Angel, composto da formule, rischi e ... sangue.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel, Rupert Giles, Willow Rosenberg
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terza ed ultima parte di questo lavoro in solo. Mi sono divertita tanto a scrivere questo pezzo e vorrei ringraziare:
 
1. _Watcher_ : a te sono grata, mi hai ispirata durante la stesura del racconto. Grazie ancora!=) ;
2. ReiraIchinose99 : la mia piccola Camilla, sei sempre dolcissima e gentilissima con me. Ti voglio tanto bene, non dimenticarlo mai!<3   
3. kasumi : I piccoli malintesi ci sono sempre, lo so, ma sappi che apprezzo molto il tuo modo di esprimerti con gli altri. Grazie delle correzioni, quelle non fanno mai male ;)
Detto questo, vi lascio al capitolo! Saluti,

Vostra BangelSpuffy/Angela.

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  Capitolo 3: Rune Integrate

Sembrava semplice. E lo sarebbe stato davvero se non avessero sbagliato nulla. Will tolse le scarpe e le calze come Angel, mettendosi in ginocchio ed unendo le mani a coppa davanti a sé stessa. Lui era disteso sul pavimento, immobile ma anche un po’ infastidito dalla posizione, da lì non vedeva i movimenti della strega, non che li temesse. Pronunciò quasi lentamente la prima formula delle cinque che avrebbero concluso il tutto. 

Algiz, Nauthiz, et Othila inversus 
Eihwaz Perth. Rune, oraculum tuum imple. 
Proin tempus mi et suscipe quae accidere.
 Fac quid vis fieri. Virtus enim vitae.
 Fatum enim ut statue rent. 
Angelus est. Strenuous”.

La mano della ragazza segnò un perimetro circolare attorno al suo stesso corpo e, in un movimento fulmineo, afferrò un incenso accendendolo. La fiamma bruciò per sette secondi, fino a che soffiò forte su essa e la fece spegnere: l’incenso profumava di vaniglia, ma anche di noce moscata e cocco. Poteva percepirsi una leggera essenza di malto, ma solo le streghe più esperte se ne sarebbero accorte. 
Il fumo che fuoriusciva dalla punta dell’asticella in legno si spargeva attorno ai due prendendo una forma di spirale che li avvolse. Angel tese i muscoli addominali e Will si accorse del suo volersi alzare.
“Ancora un po’, Angel. Rimani disteso” riuscì almeno un po’ a tranquillizzarlo, così passò alla seconda fase. 

Formulam elit.
 Alica incipit, Pelvis, femis,
Pefus, dorsum, etgenu.
 Unius corporis membra 
Creare rune adnectitur. 
Unum”.

Lei alzò la testa di scatto. I suoi occhi divennero completamente neri e voltò le mani verso lui per niente timorosa. Poggiandole sulla prima runa disse la formula:

“Algiz oratio et luceant deducuntur”. 

Una delle finestre in alto si ruppe ed un gelido vento entrò da quest’ultima assieme alla pioggia. 

“Nauthiz, ultima experiri, abscondis te tendat, et laudem” disse sfiorando la seconda. 

Quasi dopo un istante, Angel sobbalzò ad una visione a dir poco sconcertante, una visione apparsa nella sua mente. La mano sinistra di Will venne completamente poggiata sul bacino, dove vi era disegnato Othila capovolto.

“Othila concitant descendit olim habitus, est quia omne incipi”

Ancora immerso nei suoi pensieri, non notò il contatto così diretto tra lui e la strega. Le ultime due, essendo rune collegate, vennero messe insieme in una sola formula. 

“Omnes vici atque Eihwaz Perth claustra!” 

Una folata di vento percorse tutta la stanza, attraversando non solo la finestra aperta, ma le altre finestre spargendo pezzi di vetro dappertutto. 
Il vampiro ebbe l’istinto di alzarsi e almeno fare qualcosa, ma fu subito ammonito.

“Angel, sta’ fermo!” gli occhi di Will tornarono normali apparentemente, ma le sensazioni della ragazza erano ben diverse: si sentiva bruciare, le faceva male la testa e gli occhi le lacrimavano. L’incantesimo stava andando bene, ma lui non lo sapeva. 
Il ragazzo era piuttosto preoccupato, specialmente quando delle piccole goccioline cominciarono a rigare il volto di lei. La ragazza percepì la preoccupazione e disse in modo veloce.
“ Angel, è la procedura. Se l’incantesimo va bene, il dolore lo provo io. Se qualcosa va storto, invece, soffri tu!”.
Una scheggia di vetro della finestra era finita vicino al suo braccio pizzicandola, ma rapidamente la scostò via, passando alla terza fase …

 “Rune Oh, tú quien deia, gu entzun duzu. Ekimen bere eginkizunaluzatu egingo rito!Algiz, integratu!”

L’ultima formula pronunciata, quella in basco, permetteva alle rune di capire quale compito dovevano svolgere una volta integrate in quel corpo. Con quell’incantesimo, poteva permettersi la guarigione, la fortuna o la protezione completa da ogni sorta di incanto mistico. Willow voleva proprio la terza. Tendendo le mani sopra il corpo di Angel senza toccarlo, ripeté la formula  prima che una delle rune, Algiz, si illuminò scomparendo. 
Anche essendo solo la prima runa integrata, lui poteva percepire qualcosa di diverso: l’energia. L’essenza magica che attraversava il suo corpo, lasciando spazio ai suoi sentimenti, poteva sentirsi quasi eccitato all’idea di possedere un così alto livello magico … ma la protezione non era ancora conclusa.

“Bigarren Rune aurkitu leku baten ateak irekitzeko ezagutza. Nauthiz, integratu!”


Anche la seconda sparì, lasciando la pelle liscia e pallida come prima. Angel fremette per qualche istante, strane immagini giravano nella sua testa: solo brutte visioni …

 “Othila inversus, leku ateak  quien duzu egingo. Rune,  ahal izango da bakarrik zeremonia ondoren gertatuko den. Integratu!”

 Mosse un braccio in direzione di Willow e divenne piuttosto agitato. Le immagini che erano balenate nella sua testa erano più vivide che mai e per niente piacevoli. Sangue e disperazione. Perché?

 “Eihwaz et Perth sum nos advanticus, integratu vos!” 

Fu l’ultima formula della terza parte. A quel punto, Will poté passare alla quarta e penultima parte.
“Procedo” Will aveva il volto leggermente più pallido di prima e le tremavano le mani, ma visto che non aveva altra scelta, non poteva certo tirarsi indietro.
“Ora sarà tutto più tranquillo. Devo essere sicura che duri e che le rune rimangano dentro di te. Rimani disteso, per favore” con gli occhi chiusi, si chinò in avanti, nascondendo la testa tra le braccia piegate in un profondo inchino.

“Quod runes manet. Perpensis delectus, ima quod mos persevero perge viam ad diem.”

Si rialzò lentamente, prendendo l’incenso che era rimasto a bruciare e fece diffondere il fumo sul corpo dell’iniziato. L’incenso divenne blu e a quel punto la strega sussurrò.
“E’ l’ultimo punto, il quinto. Ti ho protetto da qualunque incantesimo voglia annullare l’effetto di protezione che ho attivato. Devo finalizzare il tutto, ci vorrà un secondo”.
Il volto di Angel si corrugò terribilmente quando Will prese un coltello, intenzionata a tagliarsi. La lama affilata venne poggiata delicatamente al suo braccio, creando un taglio a forma di Algiz. 
-E’ un taglio superficiale. Sta calma … Anche se punge!- pensò la ragazza. Poi con le sue stesse dita, prese le gocce che scorrevano lente dal suo braccio poggiandole sul petto di Angel, ridisegnando la prima runa.

“L’incantesimo qui termina, ma la magia rimarrà in lui
proteggendolo da ogni male”

All’istante, il simbolo disegnato col sangue si cicatrizzò, lasciando un segno quasi invisibile. Tutto finito. Ci fu silenzio per qualche minuti: entrambi erano stanchissimi, poi il silenzio fu interrotto.
“E’ il segno che indica l’aver svolto davvero quest’incantesimo. Se non si fosse cicatrizzato, avrebbe potuto significare che non fosse riuscito. Puoi rivestirti Angel, grazie per essere venuto”.
“Sento … una strana sensazione”.
“Già, lo so. E’ la magia dentro di te, non fa male però. Adesso io andrei a medicare il mio braccio, va a riposarti, sarai molto stanco”.
"Hai bisogno di aiuto?” chiese lui rivolgendogli lo sguardo.
“No, grazie, cercherò una cassetta di pronto soccorso in giro per la scuola” rispose lei alzandosi in piedi.
La ragazza aprì la porta e si diresse verso il corridoio, avrebbe di sicuro trovato ciò di cui aveva bisogno per medicarsi. 
Angel si rivestì in fretta, andando via e tornando alla sua cripta. Non impiegò molto a raccattare la sua roba. Willow, invece, camminò lenta per i corridoi in cerca di qualcosa con cui medicarsi. Il sangue colava sempre più forte poiché, senza accorgersene, aveva fatto troppa pressione sul proprio braccio. 
Voltandosi a destra e sinistra non riuscì a vedere neanche una cassetta di pronto soccorso, ma vide un uomo vestito per bene che riconobbe essere il signor Giles: le venne subito incontro, preoccupato.
“Willow, cosa … cosa è successo? Per caso qualcosa è andato male?” l’osservatore preoccupato l’aiutò a dirigersi in infermeria. 
“No, tutto secondo la procedura. Forse ha saltato questa parte, signor Giles” disse lei, subito prima di una smorfia di dolore. Entrata nella piccola saletta bianca, lui la aiuto a sistemarsi seduta sul lettino, in modo da poterle disinfettare la ferita. 

Prendendo un kit d’emergenza, l’aprì e vi prese ovatta e acqua ossigenata. Bagnò un batuffolo e lo poggiò sulla pelle lentamente. 
“Ahi!” Will non poté fare a meno di esprimere il proprio stato di dolore, seppure non grave. Si poggiò al muretto e stette tranquilla mentre l’osservatore le puliva il taglio.
“Brucia molto?” chiese il bibliotecario, tenendo fermo il braccio della ragazza.
“Un po’… ho fatto un taglio netto e la runa era Algiz, piuttosto semplice” disse mentre veniva medicata con una benda di cotone attorno al braccio.
 “Grazie mille ma, adesso mi perdoni, vorrei andare a riposare. E’ stato stancante per entrambi” prendendo la sua borsa e tutto ciò che aveva portato per svolgere l’incantesimo, andò via .
“Certo” concluse l’inglese salutandola.

Tornando verso casa, non poté fare a meno di pensare a tutto ciò che aveva fatto: una magia molto più potente di tutte quelle che aveva fatto fino a quel momento …  la cosa la inquietava un po’. Poi prese a pensare, cosa avrebbe fatto adesso, con quel livello di magia così potente? E se sarebbe divenuto pericoloso col tempo? Era positivo il riuscire a produrre incantesimi avanzati?
Si fermò per un istante: non volle più pensarci. Capì che era solo molto stanca. S’incamminò per le stradine di Sunnydale, godendosi gli ultimi raggi del tramonto. Un altro giorno stava andando via …
 


Fine.

  
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