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Autore: flors99    31/01/2012    32 recensioni
- Sono incinta. – specificò a quel punto Hermione, dissipando ogni suo dubbio e facendola strozzare con la sua stessa saliva.
Ginny spalancò gli occhi, incapace di credere che quello non fosse uno scherzo.
- Cos… eh?! C-come? Quando? Ma… ma… tu... – borbottò, pronunciando frasi sconnesse per quasi un minuto intero. – Non… non è divertente, Hermione. – disse alla fine, con la gola che bruciava per lo sforzo di parlare.
- Già. – mormorò Hermione, in un ansito di tristezza. – A chi lo dici. […]
- Ma… – la giovane Weasley cercò di mettere ordine nella sua testa, ancora sconcertata dalle parole della strega più grande. – Io… cioè tu… con chi…cioè… è Ron? – domandò, allucinata. – Io non sapevo neanche che vi frequentaste! Perché non mi hai detto niente? […]
- Ronnonèilpadre. – chiarì Hermione, pronunciando quelle parole nel modo più veloce possibile, scacciando dalla sua testa i cattivi pensieri.
- Che?
- Ronnonèilpadre! – ribadì, più in fretta di prima.
- Hermione, non capisco… cosa stai dicendo… - mormorò la giovane Weasley, non consapevole di quali parole usare.
Via il dente, via il dolore.
- Ho detto che Ron non è il padre! – esclamò tutto d’un fiato.
Via il dente, via il dolore. Sì, un cavolo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Hermione si asciugò violentemente le lacrime con un gesto secco.
Furiosa. Furiosa con se stessa come non mai. Non poteva neppure appigliarsi alla magra consolazione di prendersela con qualcun altro: era stata solo e unicamente colpa sua, aveva ceduto alla seducente tentazione di un sentimento malato e illusorio, era stata avventata e imprudente come mai nella sua vita, non prevedendone, stupidamente, le conseguenze. Si era sempre ritenuta giudiziosa e responsabile, ma in quel momento si sentiva la persona più stupida del mondo.

Prese un bel respiro, costringendo il suo corpo a rilassarsi, per quanto fosse possibile, e si rialzò, seppur con le gambe leggermente malferme. Uscì da quel maledetto bagno, unico testimone del suo dolore e del suo segreto, dopo aver fatto scivolare lo stick nella tasca della sua divisa.
 
Un oggetto che bruciava a contatto con la sua mano.  
 
La Grifondoro regolarizzò il respiro, mentre cercava di rimettersi in sesto e non far capire a qualunque eventuale passante quanto invece stesse male. Nessuno l’avrebbe vista piangere.
 
Il suo orgoglio sarebbe morto solo dopo di lei.
 
Riflesso in quelle due pozze scure, duro e impalpabile. Le sue dita strinsero ancora di più lo stick all’interno della sua tasca, come se desiderasse romperlo, mentre ricordi non troppo lontani tornarono a tormentarla, forti come non mai. Al solo pensiero, per poco un fiume in piena non rischiò di farla cedere, ma Hermione lo respinse via, tenendo a bada le lacrime, alzando ancora di più gli argini del suo orgoglio che cominciava a vacillare.
Fu in quel momento, debole e vulnerabile come la più ingenua delle bambine, che lo vide. Si paralizzò all’istante, sperando seriamente che si trattasse di un’allucinazione del suo cuore malato.
 
Nonostante il freddo congelante non indossava né il mantello, né la divisa: solo una camicia bianca e leggera, con la cravatta verde-argento leggermente allentata. Sotto la camicia era possibile intravedere la tenera carne del collo.
Ignaro di essere osservato con tanto interesse, il Serpeverde scosse distrattamente i capelli chiari, lunghi quel tanto che basta da consentire a qualche ciocca di velare appena sugli occhi chiari.

Volto angelico su un corpo da diavolo.

Avrebbero dovuto dichiararlo illegale.
Nessuna ragazza di Hogwarts sarebbe riuscita a distogliere lo sguardo da quell’angelo dannato. Nessuna.
 
Non ci era riuscita neanche lei.

Hermione strinse le mani in un pugno, il respiro che tornava a spezzarsi.

Il test di gravidanza che bruciava ancora di più.
Avrebbe preso fuoco, prima o poi, ne era sicura.

Non ebbe neanche il tempo di chiedersi se fosse meglio tornare indietro ed evitarlo del tutto, oppure stringere i denti e sopportare le sue cattiverie gratuite, che Draco le passò accanto, dopo averla guardata come se fosse un piatto di patate bollite.

Insignificante.

La Grifondoro represse a stento un singhiozzo, mentre lo osservava allontanarsi.

Un Cruciatus avrebbe fatto meno male.
 
Per un istante, per un misero e singolo attimo le loro spalle quasi si erano sfiorate. 
 
Così vicini, quel tanto che bastava per toccarsi…

Eppure così lontani, separati da quel muro inespugnabile, fatto di accuse e pregiudizi.
 
La giovane Grifondoro aveva serrato gli occhi a quel piccolo contatto, mentre un dolore sordo impregnava il suo cuore.
Non una parola.
Non un’offesa.

L’indifferenza fa più male di un insulto.

 - Stupida! – si disse, quando poi fu certa di essere completamente sola. – Stupida. – continuò a ripetersi come una mantra, mentre nella sua testa si riaprivano quei vecchi cassetti che si era ripromessa di lasciare sigillati.
Per quanto facesse male, per quanto quei ricordi le spezzassero il cuore, non poteva impedire alla sua mente di ritornare agli eventi di un mese prima.
Hermione non ricordava tutto quanto: nella sua testa si alternavano dei flash. Eppure le immagini erano abbastanza vivide per farle stringere i denti e per ritrovarsi a piangere disperatamente nella sua camera.

Abbastanza potenti perché la sua mente non riuscisse più a cancellarle.
 
Era arrabbiata.
No, era incazzata.
Anzi, era decisamente furiosa. Una giornata cominciata completamente per il verso sbagliato, aveva ricevuto un rimprovero da parte della professoressa McGranitt per l’infondata accusa di un compito copiato (lei, che mai avrebbe fatto una cosa simile!), un litigio con Ron che aveva fatto tremare i muri della scuola, un altro litigio con Harry che aveva fatto tremare per la seconda volta i muri di Hogwarts e per poco non aveva litigato anche con Ginny. Una frustrazione continua per un sentimento ingombrante, che sentiva crescere dentro di lei ogni giorno di più e che invece non sarebbe dovuto esistere. Così Hermione, durante una ronda notturna aveva beccato degli studenti di Serpeverde girottolare nei corridoi della scuola e li aveva seguiti con l’intento di impartirgli una bella lezione. Così Hermione, si era ritrovata davanti  quell’idiota di Zabini, che prima le aveva lanciato un incantesimo Confundus, che presa alla sprovvista non era riuscita ad evitare, e poi l’aveva trascinata all’illegalissima festa che si stava svolgendo nei sotterranei.
- Ma sei rincoglionito, Blaise? E lei che ci fa qui? – sbottò Theodore quando vide chi l’amico si fosse portato dietro. – Ti avevamo chiesto di portare ragazze, non la legge in persona!
- Senti non mettermi ansia, me la sono trovata davanti che dovevo fare?
- Zabini, ma hai steso la Granger! Che ti è saltato in mente? – chiese un altro studente.
Hermione sbattè gli occhi, con la testa che ancora le girava per l’incantesimo che Zabini le aveva lanciato poco prima.
 
Dove sono finita?
 
Le ci volle poco più di qualche minuto per capire che fosse stata imbucata alla festa dei Serpeverde. Festa che, a dir la verità, era stata organizzata per tutta la scuola, escludendo i Grifondoro.
- Ma che ci faccio qui? – chiese con la bocca impastata, mentre si rialzava ciondolante.
- E lei cosa ci fa qui? – chiese Draco, sopraggiunto in quel momento.
- Dai Draco, l’ho solo invitata alla festa, me la sono trovata davanti e avevo paura che andasse a spifferare tutto. 
- Zabini, ma quale invitato alla festa, mi hai lanciato un incantesimo! Come ti sei permesso? – strepitò Hermione iniziando ad agitarsi.
- Granger, su, non te la prendere, dovresti ringraziarmi per averti portato qui, le nostre feste sono molto ambite. – Blaise le sventolò una mano davanti quasi a voler scacciare un insetto fastidioso. – Non facciamo niente di male.
- Niente di male? Ma non è illegale? – chiese retoricamente la Grinfondoro, mentre occhieggiava quantità di Burrobirra e Superalcolici magicosi riempire i bicchieri della maggior parte dei presenti.
- Certo che è illegale Mezzosangue. – la scimmiottò Draco. – Così come è illegale che tu sia qui a rompere le scatole! Vedi di stare lontano da me e di non guastare questa festa. – concluse con una smorfia.
Rimase a fissarla per qualche secondo con astio, poi si defilò tra la massa di persone, lasciando Hermione alquanto allibita per l’assenza di ulteriori proteste nei suoi confronti; era più che sicura che l’avrebbe cacciata via.
Non che lei volesse stare lì, chiaramente. No di certo.
Avrebbe fatto dietrofront, sarebbe andata subito dalla McGranitt e avrebbe raccontato quello che aveva visto. Anche se aveva i nervi a fior di pelle, anche se quella era stata una delle giornate peggiori della sua vita, anche se tutto quel rumore ottundeva i suoi pensieri a tal punto da farle credere che non esistessero, anche se un gruppo di giovani studentesse Tassorosso che Hermione riconobbe come amiche di biblioteca, la stavano salutando da lontano, facendole cenno di avvicinarsi. No, non sarebbe rimasta certo lì, anche se l’ipotesi di dimenticare anche solo per due ore quella giornata infinita era alquanto allettante.
Scosse la testa, doveva denunciare subito questa mancanza di rispetto delle regole della scuola…
- Tieni Granger, per una volta svuota quel cervello pieno zeppo di pensieri che hai. – gli occhi di Zabini sembravano fissarla quasi in maniera derisoria, come se le avessero letto nel pensiero.
Innervosita dalla situazione, Hermione buttò giù quello che le parve essere un bicchiere d’acqua, più per frustrazione che per vera volontà. La gola iniziò a bruciarle improvvisamente, mentre un leggero intorpidimento le scorreva lungo le gambe.
 
Ok, non è acqua decisamente.
 
Irresponsabile come mai lo era stata, finì il bicchiere pensando alla litigata con Ron. Ne buttò giù un altro per colpa di Harry. E poi ancora un altro per quella giornata cominciata male e finita peggio. Per chi conosceva Hermione, tutti sapevano che la ragazza non reggeva per niente l’alcool. Era capace di ubriacarsi con un bicchiere di spumante. 

Flash.

Hermione non seppe come ci era arrivata.
Si era semplicemente ritrovata a ballare davanti a tutti, senza vergogna, senza freni. Ballava senza mai fermarsi, sentendosi per la prima volta dopo tanto tempo libera come non lo era mai stata. Libera da tutto e da tutti, perfino da se stessa.E non si era neanche accorta delle persone intorno a lei. Non si era accorta delle mani rudi, maleducate, che avevano iniziato a percorrerle la pelle.
Hermione si scostò, emettendo un verso di rabbia, fissando con astio un giovane ragazzo Corvonero che aveva avuto la spudoratezza di avvicinarla. Quello scatto d’ira fu come una miccia nei suoi sensi intorpiditi, le fece risuonare un campanello d’allarme interiore che iniziò a martellarle la testa.
Fu a quel punto che decise di andarsene, con l'alcool che le annebbiava i sensi e che la feceva traballare, ma più lucida dopo quello scatto di rabbia.
Si allontanò dalla festa, riuscì a trovare per puro caso l’uscita dai dormitori e cercò di orientarsi tra i sotterranei, mentre continuava a chiedersi che ore fossero e quanto tempo fosse passato dal suo arrivo.
Non si accorse di essere seguita, finchè una testa bionda entrò nel suo campo visivo. La Grifondoro aggrottò le sopracciglia, ricambiando lo sguardo che Draco le stava rivolgendo.
Ah, quanto lo odiava.

 
Quanto avrebbe voluto odiarlo.

 
- Cosa vuoi? – la voce leggermente strascicata per la sbronza.
- L’orgogliosa Granger che scappa da una festa. Notevole. – rispose il Serpeverde con un ghigno, incastrandola tra lui e il muro. Solo con un esame più attento la Grifondoro si accorse del suo sguardo leggermente più assopito: anche lui non sembrava essere molto lucido. - Hai dato spettacolo alla festa. – continuò il ragazzo, sibilando come un serpente, gli occhi irriverenti a deriderla.
Hermione spalancò gli occhi, incredula di essere stata tenuta d’occhio, da lui soprattutto.
- Non devo certo giustificarmi con te, Malfoy! – rispose malamente, cercando di spingerlo via con un cenno della mano, come se fosse un ammiratore fastidioso. 
Lo sguardo di Draco s'indurì.
- Cosa stai facendo, Granger? Io non sono uno di quegli idioti che ti sbavano dietro!
E Hermione a quel punto sorrise, mesta; ridacchiò poi senza alcuna logica né divertimento. I suoi occhi scuri rivelarono un segreto nascosto da tempo immemore, un segreto pericoloso, intenso, che Draco, però, non comprese.
- Già. - convenne la ragazza. - Purtroppo lo so bene.
Hermione non sa dire che cosa fu in quel momento a farla cedere, se l’alcool che aveva ingerito in quantità per lei spropositate, se la frustrazione che stava cercando di scacciare via da settimane, se quell’intera giornata che le pesava sulle spalle come un macigno. Non sa dire cosa fu a far cedere gli argini del suo autocontrollo, ma fece quello che aveva voluto fare per così tanto tempo che lei stessa aveva perso il conto.
Lo baciò.

Proprio così: Hermione Granger baciò Draco Malfoy.

Non fu un bacio dolce, per niente. Un bacio a fior di labbra, come due fidanzatini, non interessava a nessuno dei due.

La ragazza si avventò sulle sue labbra con tutta la forza che aveva in corpo, afferrandolo per la nuca.

Draco rimase immobile all’inizio, troppo sorpreso per far alcunché. Spalancò quegli occhi ghiacciati in cui Hermione avrebbe voluto annegare ogni volta.
Poi non gli importò più di niente.
Si schiacciò completamente su di lei, mentre le sue mani si insinuavano sotto i vestiti della ragazza, facendola inarcare contro di lui. Rispose a quel bacio che sapeva di rancore, di rabbia, di qualcosa che forse nessuno dei due sarebbe mai stato pronto ad ammettere.

Le assaggiò il collo, stringendola ancora di più.

Come a non volerla più far andare via.

Hermione si morse la lingua per non gemere di piacere, si aggrappò a lui, mentre sentiva l’adrenalina, il senso di libertà e tutte le emozioni del mondo scorrevano dentro di lei. 

Sapeva che era sbagliato.

Ma non poteva farne a meno.
 
Il Serpeverde le accarezzò la guancia, un gesto inaspettatamente dolce.
 
Ancora non riuscivano a capire
 
Lei gli allacciò una gamba intorno alla vita, e lui la sollevò, tenendola per le natiche, completamente incastrata tra lui e il muro. Non smisero un secondo di baciarsi.
 
Chi dei due fosse la droga dell’altro.
 
A Hermione non importava più di niente. Non  le importava che fosse sbagliato, non le importava che quella fosse la sua prima volta, non le importava che Draco non provasse neanche un briciolo di ciò che provava lei. 
 
A Hermione Granger per una volta importava solo di se stessa.


La Grifondoro scosse la testa, tentando di cacciare quei ricordi nell’angolo più recondito della sua mente. Non  riusciva a smettere di pensarci. La cosa peggiore non era ciò che aveva fatto, non era ciò che, contro ogni logica, era successo. 
No, la cosa peggiore di tutte, era che Hermione ripensando a quella sera, non riusciva a pentirsene.

Chi sei tu, eh? Chi sei tu per farmi stare così male?

Sono mesi in cui il mio pensiero fisso sei tu, senza che ci sia spazio per altro. Ma chi sei tu eh? Com’è possibile che mi basti un tuo gesto, una tua occhiata per farmi battere il cuore? Come è possibile che quella sera tu mi abbia fatto provare emozioni tanto intense da morire tra i tuoi baci e rinascere tra le tue braccia?
Ma chi sei tu, eh? Chi ti credi di essere per farmi soffrire così?
Come è potuto succedere una cosa del genere?
Come è potuto accadere che io mi innamorassi di un tale borioso, arrogante, idiota come te? Come diavolo è successo? Quando è successo?
Non riesco a dimenticare, a cancellarti: è come se tu avessi marchiato il mio cuore col tuo nome e io non riuscissi più a farlo andare via.
Ti odio, dannazione.
Ti odio.
Anzi, mi odio.
Mi odio perché ti amo.



























Angolo Autrice
Ciao a tutti!!! Sono così felice, la mia storia ha ricevuto un numero di visite inaspettato e non me lo aspettavo proprio (gioco di parole innocente xD)! Voglio ringraziare tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate, ma soprattutto voglio ringraziare Harry Potterish, Red and Jude, hermione59, Black_Yumi, Sirius_95, Lady Crystal, snape97, blair_87, Charlene, DracoMattyMalfoy, Sasoriza98, Darleen, aranciata, Felpick93, UraniaSloanus, Slytherin_Ss, Kattiva_Kome_Poke, Alepotterhead, Ginny_, piumetta, LadyFurianera, tonks17 e Betty97 per essere state così gentili e aver speso un po’ del loro tempo per recensire la mia storia! I vostri commenti sono stati come un raggio di sole, grazie, grazie, grazie!!
Spero che questo capitolo vi piaccia e che non deluda le vostre aspettative. Non è proprio un capitolo, è più un flashback e può risultare noioso, ma mi serviva per inquadrare bene la situazione. Poi sta a voi dirmi cosa ne pensate ^_^ Qualsiasi critica è ben accetta, così posso trovare i miei punti deboli e migliorarmi :D
Buona lettura e al prossimo capitolo!
A presto fantastici lettori!!!
  
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