Il cielo azzurro si fece scuro, davanti ai loro occhi; una nube densa, dalla forma indescrivibile, coprì la parte settentrionale della cittadina, nascondendo le candide nuvole; ed uno stormo di volatili fuggì via, deciso, in direzione dei due amici.
Buffy sgranò gli occhi, leggermente preoccupata, e volse lo sguardo al compagno.
-No. No.-
Disse, prontamente, Xander.
-Non guardarmi così, Buffy. È colpa tua.-
Proseguì.
-Hai parlato troppo presto.-
Buffi scosse il capo, ed avanzò, energica, verso la densa nube, che stava, con i passare dei secondi, diradandosi.
-D-Dove vai?-
Farfugliò Xander.
Ma la ragazza, non curandosi troppo delle sue parole, proseguì il proprio cammino, inoltrandosi in quel suolo arido e colmo di cadaveri; costretta ad annusare quel terribile fetore di decomposizione, che (per fortuna?) non le era nuovo.
Xander rimase immobile, lì dov'era, ad osservare la compagna che si allontanava; già, ogni passo che faceva, accresceva la distanza che vi era tra lei e lui; così, prima che questa distanza divenisse irrecuperabile, Xander cominciò a correre, e così fece fin quando non la raggiunse, e, col fiatone, le si affiancò, portando le mani alle ginocchia, e respirando affannosamente.
-Dobbiamo proprio?-
Domandò.
Camminava, e stavolta aveva portato una mano alla milza, come se questo potesse placare il serio dolore che sentiva.
-Se vuoi, puoi attraverare quell'infinita distesa di cadaveri, e tornare alla macchina. Puoi aspettarmi lì, se vuoi.-
Rispose Buffy.
-Certo però che sarebbe un bel guaio, per te, se quei corpi senza vita si risvegliassero improvvisamente; magari sotto forma di zombie. Sarebbe terribile, non trovi?-
Aggiunse poi, voltandosi ad osservare la reazione dell'amico a quelle sue parole.
-Saresti lì, tutto solo. Attaccherebbero te e la tua auto. Non rimarrebbe nulla di entrambi, solo inutili carcasse. […] Uno scenario sconvolgente.-
-Va bene. Va bene. Basta così. Mi hai convinto. Resto qua, con te. Ma ti avverto: non esiterò a scappare a gambe levate, nel caso dovessimo incontrare qualcosa di ben più terrificante di ciò che abbiamo appena visto.-
Buffy sorrise, ed annuì.
-Non credo che la tua presenza mi sia d'aiuto, nel caso accadesse qualcosa del genere.-
Disse.
-Non faresti altro che gridare e muoverti di qua e di là, distraendomi, di conseguenza.-
-Ma bene. È sempre un piacere, sentirsi... apprezzati.-
Blaterò il compagno.
-Oh, andiamo, Xander, è la pura verità.-
L'amico sospirò, ed entrambi avanzarono, nel più totale silenzio, in direzione della nube, finché non la raggiunsero.
Buffy e Xander rimasero meravigliati, appena videro che, almeno nei paraggi, non vi era niente, che avesse potuto causare una tale esplosione; attorno a loro non vi era altro, se non un terreno arido e case abbandonate.
L'intera zona della città era avvolta da un silenzio agghiacciante, tale da suscitare timore perfino al cuore più impavido; una brezza leggera accarezzava il suolo, elevando talvolta una sottile nube di terra; e l'impatto delle correnti d'aria provocava rumori sinistri, che riecheggiavano per l'intero quartiere.
Xander, divenuto improvvisamente serio, portò una mano alla testa, e la lasciò scivolare sopra i capelli corvini. Aggrottò le sopracciglia, e volse lo sguardo a Buffy, cercando di analizzare la sua espressione, che pareva però apatica.
-Buffy.-
Disse.
-Non vorrei sembrare insolente, ma... Io qui non vedo niente.-
Il suo tono di voce era chiaro e deciso.
-E tutto questo non mi piace.-
Aggiunse.
-Forse dovremmo tornare a casa.-
-No.-
Lo interruppe Buffy.
-Non prima che io abbia trovato Giles. […] È qui da qualche parte; ne sono sicura.-
-Buffy.-
Disse Xander, tenendo un tono calmo e coscienzioso.
-Non sappiamo cosa sia accaduto a tutte quelle persone.-
E tendendo il braccio, indicò i cadaveri, distesi alle loro spalle.
-Dormono? No, non dormono. E sai perché? Perché qualcuno ha aperto loro il petto. Non mi pare una cosa normale; e ti confesso che comincio ad avere paura.-
Si guardò attorno.
-Non credo che queste case siano semplicemente disabitate; credo che i loro abitanti siano quei cadaveri, che qualche mente malata ha deciso di seminare in giro per la città. […] Cerchiamo di fare il punto della situazione.-
Continuò.
-Abbiamo ricevuto una chiamata da Giles, o meglio, tu hai ricevuto una chiamata da parte sua; a tua volta, hai chiamato me; ed entrambi abbiamo, innocentemente, deciso di ascoltare le sue parole, e di venire a Palmale, perché, a quanto dice, vi è un serio problema in questa città; che senza dubbio vi è, ma... Tu non hai visto Giles, io non l'ho visto. Non ti ha nemmeno dettato il suo indirizzo; come poteva essere sicuro che saremmo, ugualmente, riusciti a trovarlo? E poi, da quando abita a Palmdale? Credevo fosse tornato nella sua amata Inghilterra. […] Insomma, quello che sto cercando di dirti è... Buffy, sei sicura di avere parlato con il signor Giles?-