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Autore: Debbie_91    07/02/2012    1 recensioni
Fine Settima Stagione. Dopo la distruzione totale di Sunnydale, Buffy e Dawn si trasferiscono a Los Angeles, dove Angel trova loro una sistemazione.
La vita scorre tranquilla, ma una nuova minaccia è all'orizzonte. Buffy si ritroverà ad affrontare alcuni fantasmi del passato, che riusciranno a metterla in seria difficoltà. Questi la sottoporrano a diverse prove, e alcune di queste metteranno a repentaglio la vita delle uniche persone care a lei rimaste. Riuscirà ad affrontare tutto ciò da sola? E, soprattutto, riuscirà a porre fine a quest' incubo?
(Previsto un grande ritorno)
Genere: Dark, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo azzurro si fece scuro, davanti ai loro occhi; una nube densa, dalla forma indescrivibile, coprì la parte settentrionale della cittadina, nascondendo le candide nuvole; ed uno stormo di volatili fuggì via, deciso, in direzione dei due amici.
Buffy sgranò gli occhi, leggermente preoccupata, e volse lo sguardo al compagno.

-No. No.-

Disse, prontamente, Xander.

-Non guardarmi così, Buffy. È colpa tua.-

Proseguì.

-Hai parlato troppo presto.-

Buffi scosse il capo, ed avanzò, energica, verso la densa nube, che stava, con i passare dei secondi, diradandosi.

-D-Dove vai?-

Farfugliò Xander.

Ma la ragazza, non curandosi troppo delle sue parole, proseguì il proprio cammino, inoltrandosi in quel suolo arido e colmo di cadaveri; costretta ad annusare quel terribile fetore di decomposizione, che (per fortuna?) non le era nuovo.
Xander rimase immobile, lì dov'era, ad osservare la compagna che si allontanava; già, ogni passo che faceva, accresceva la distanza che vi era tra lei e lui; così, prima che questa distanza divenisse irrecuperabile, Xander cominciò a correre, e così fece fin quando non la raggiunse, e, col fiatone, le si affiancò, portando le mani alle ginocchia, e respirando affannosamente.

-Dobbiamo proprio?-

Domandò.

Camminava, e stavolta aveva portato una mano alla milza, come se questo potesse placare il serio dolore che sentiva.

-Se vuoi, puoi attraverare quell'infinita distesa di cadaveri, e tornare alla macchina. Puoi aspettarmi lì, se vuoi.-

Rispose Buffy.

-Certo però che sarebbe un bel guaio, per te, se quei corpi senza vita si risvegliassero improvvisamente; magari sotto forma di zombie. Sarebbe terribile, non trovi?-

Aggiunse poi, voltandosi ad osservare la reazione dell'amico a quelle sue parole.

-Saresti lì, tutto solo. Attaccherebbero te e la tua auto. Non rimarrebbe nulla di entrambi, solo inutili carcasse. […] Uno scenario sconvolgente.-

-Va bene. Va bene. Basta così. Mi hai convinto. Resto qua, con te. Ma ti avverto: non esiterò a scappare a gambe levate, nel caso dovessimo incontrare qualcosa di ben più terrificante di ciò che abbiamo appena visto.-

Buffy sorrise, ed annuì.

-Non credo che la tua presenza mi sia d'aiuto, nel caso accadesse qualcosa del genere.-

Disse.

-Non faresti altro che gridare e muoverti di qua e di là, distraendomi, di conseguenza.-

-Ma bene. È sempre un piacere, sentirsi... apprezzati.-

Blaterò il compagno.

-Oh, andiamo, Xander, è la pura verità.-

L'amico sospirò, ed entrambi avanzarono, nel più totale silenzio, in direzione della nube, finché non la raggiunsero.

Buffy e Xander rimasero meravigliati, appena videro che, almeno nei paraggi, non vi era niente, che avesse potuto causare una tale esplosione; attorno a loro non vi era altro, se non un terreno arido e case abbandonate.
L'intera zona della città era avvolta da un silenzio agghiacciante, tale da suscitare timore perfino al cuore più impavido; una brezza leggera accarezzava il suolo, elevando talvolta una sottile nube di terra; e l'impatto delle correnti d'aria provocava rumori sinistri, che riecheggiavano per l'intero quartiere.
Xander, divenuto improvvisamente serio, portò una mano alla testa, e la lasciò scivolare sopra i capelli corvini. Aggrottò le sopracciglia, e volse lo sguardo a Buffy, cercando di analizzare la sua espressione, che pareva però apatica.

-Buffy.-

Disse.

-Non vorrei sembrare insolente, ma... Io qui non vedo niente.-

Il suo tono di voce era chiaro e deciso.

-E tutto questo non mi piace.-

Aggiunse.

-Forse dovremmo tornare a casa.-

-No.-

Lo interruppe Buffy.

-Non prima che io abbia trovato Giles. […] È qui da qualche parte; ne sono sicura.-

-Buffy.-

Disse Xander, tenendo un tono calmo e coscienzioso.

-Non sappiamo cosa sia accaduto a tutte quelle persone.-

E tendendo il braccio, indicò i cadaveri, distesi alle loro spalle.

-Dormono? No, non dormono. E sai perché? Perché qualcuno ha aperto loro il petto. Non mi pare una cosa normale; e ti confesso che comincio ad avere paura.-

Si guardò attorno.

-Non credo che queste case siano semplicemente disabitate; credo che i loro abitanti siano quei cadaveri, che qualche mente malata ha deciso di seminare in giro per la città. […] Cerchiamo di fare il punto della situazione.-

Continuò.

-Abbiamo ricevuto una chiamata da Giles, o meglio, tu hai ricevuto una chiamata da parte sua; a tua volta, hai chiamato me; ed entrambi abbiamo, innocentemente, deciso di ascoltare le sue parole, e di venire a Palmale, perché, a quanto dice, vi è un serio problema in questa città; che senza dubbio vi è, ma... Tu non hai visto Giles, io non l'ho visto. Non ti ha nemmeno dettato il suo indirizzo; come poteva essere sicuro che saremmo, ugualmente, riusciti a trovarlo? E poi, da quando abita a Palmdale? Credevo fosse tornato nella sua amata Inghilterra. […] Insomma, quello che sto cercando di dirti è... Buffy, sei sicura di avere parlato con il signor Giles?-

  
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