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Autore: dubhe7    09/02/2012    6 recensioni
La sala grande era addobbata per il Gran ballo.Draco aspettava la sua dama, era perfetto nel suo smoking nero. Le ragazze si giravano a guardarlo ma lui non aveva occhi per loro. La sua mente era proiettata su Hermione che stava scendendo le scale insieme a Harry e Ron. L'ultimo l'aiutava a scendere le scale, una gelosia pronfonda salì in Draco. Harry le stava parlando, lei sembrava imbarazzata dai molti sguardi che le si erano puntati adosso. Quando vide Draco appoggiato al muro accanto alla porta d'ingresso gli sorrise.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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cap 41 -"Wow..Dra, la camera è stupenda." Hermione era in piedi, guardava fuori dalla finestra che dava su Piazza San Marco. "Ma quest'albergo è per maghi?"
-"Si, amore. Non tutti i posti sono come Il paiolo." Draco l'abbracciò da dietro e insieme guardarono il panorama di Venezia che si estendeva, romanticamente sotto i loro occhi.
Hermione aveva mille idee, mille cose da voler vedere e fare.
-"Ehi, calmati. Sembri un avvincino. Rilassati amore, abbiamo due giorni da passare qui."
Draco la teneva per mano, mentre passeggiavano tra i calli e cercava di tenerla buona, ma raramente riusciva a contenere l'entusiasmo che la fidanzata mostrava.
Il primo giorno volò, a pranzo mangiarono un pezzo di pizza, che Hermione definì la più buona che avesse mai mangiato.
-"Dra, posso chiederti una cosa?"
-"Quello che vuoi, a patto che questa sera facciamo l'amore." Il solito sorriso maliziose colpì Hermione come un pugno allo stomaco, non riusciva ad abituarsi alla schiettezza del ragazzo.
-"Perchè hai accettato di portarmi qui? In fin dei conti non conosciamo i maghi italiani, come facevi a sapere dell'hotel?"
-"Herm, amore, sono un Malfoy, quando te lo infilerai in testa? Comunque semplice, i miei sono venuti in quell'hotel su consiglio del ministro Caramel un paio d'anni fa. Devo dire che non potevi scegliere città migliore, avevo già tutto pronto, un gufo e via."
-"I tuoi sono venuti qui? Ma non hanno mai girato la Londra babbana?"
-"Assurdo ma è così. Poi comunque non hanno fatto come noi, luoghi e locali da maghi ovviamente, non credo abbiano mangiato una pizza alla fermata dei traghetti."
Hermione rise all'idea dei genitori di Draco mangiare e girare la città come stavano facendo loro due.
-"Grazie. Ho sempre desiderato visitare Venezia, l'Italia."
-"Potevi dirmelo, andavamo a Milano o Roma o Napoli anzichè Barcellona."
-"No va benissimo così! Anche troppo. Io non ti ho fatto un regalo così bello."
Draco si fece serio, tirò la mano fuori dalla tasca ed estrasse il boccino.
-"Non voglio mai più sentirti dire che QUESTO non è alla pari del mio regalo. E' molto più personale, molto più pensato. Non dirlo più, sciocchina mia."
 Rientrano in camera, Draco andò a farsi una doccia, pensava che Hermione lo raggiungesse, il messaggio che le aveva lanciato mentre camminavano era chiaro e pensavo di averglielo fatto capire anche in camera, ma lei non si recò nel bagno.
-"ti dico che è così! Dovresti vedere, è veramente come le foto! C'è acqua! No no per fortuna non dobbiamo girare con gli stivali di gomma gialli. Ahahahah! Si te lo immagini Draco?"
Draco, appena chiusa l'acqua della doccia, sentì la voce della grifona. Uscì dal bagno con solo l'asciugamano binaco intorno alla vita, come era suo solito; Hermione era seduta sul letto ma non lo degnò manco di uno sguardo intenta com'era a parlare al cellulare.
-"Salutami i tuoi." disse educatamente Draco sedendosi vicino a lei. Ma appena fu vicno abbastanza da sentire la voce di un ragazzo.
D'istinto prese il telefono dalle mani della grifona, che rimase un attimo basita dall'azione di Draco.
-"Scusa ma adesso Hermione deve andare." premette un paio di pulsati a caso e quando, sicuro di aver buttato giù la chiamata lanciò il cellulare sul letto.
-"Draco! Ma cosa? Che cazzo ti è preso?"
-"Chi era al telefono?" Draco era furente.
-"Era Harry!"
-"E tu, hai chiamato Potter, prima ancora dei tuoi e sapendo che io ti desidero? Viene prima Potter di tutto vero?"
-"Draco ma cosa stai dicendo? Ti senti? Sei ridicolo."
Hermione si rese conto di aver commesso un errore, non avrebbe dovuto dire così a Draco.  Infatti la reazione arrivò subito. Draco prese la bacchetta. un incantesimo non vocale mandò in mille pezzi il telefono, alcuni colpirono Hermione in viso, lasciandole piccoli graffi.
-"Sono ridicolo? Bene." Draco ora non urlva più, il suo tono era calmo ma il suo sguardo era freddo, glaciale, sembrava guardare Hermione con disprezzo, come la guardava una volta. Lei, ferma sul letto, lo guardava, osservava i suoi gesti, intimorita. Lo vide prendere dei vestiti dalla valigia, entrare e uscire dal bagno un paio di volte; quando, Draco, si stava per mettere la giacca, Hermione si alzò, gli afferrò la mano.
-"Dra, dove vai? Ti prego, parliamone! Scusami, io non volevo dire quello che ho detto, mi spiace. Ti prego. Dra! Draco? Almeno guardami!"
-"Non ti interessa dove vado Hermione."
-"Draco...." Hermione teneva sempre la mano di lui tra le sue e a stento tartteneva le lacrime.
Il ragazzo, con un gesto brusco, separò la sua mano da quelle di lei, poi tirò sul lettò un portamonete.
-"Li dentro ci saranno una cinquantina di euro. Usali per la cena.Ciao Granger." Detto questo uscì.
-"Draco....." solo un sussurro uscì dalla bocca di lei.
Hermione rimase immobile a guardare la porta chiudersi, rimase lì, sperando di vederla riaprisi, come succedeva nei film, ma non avvenne. Dopo un pò si lasciò cadere sul pavimento, si abbracciò le ginocchia e pianse, pianse tutte le lacrime che aveva.
Trascorsero alcune ore, la grifona era sempre seduta per terra, aspettava il suo Draco ma lui non arrivava. Poi presa dall'orgoglio si decise ad alzarsi e farsi una doccia. L'acqua calda l'aiutò a distendersi, rilassarsi, ma quando si guardò allo specchio i suoi occhi erano rossi e gonfi. Quando aprì la valigia per cercare il pigiama non trovò il suo.
-"Questo decisamente non è il mio pigiama verde con la pecora che scia!" Tirò fuori un baby doll nero, di seta, con un nastro rosa pastello che passava sotto il seno e si chiudeva a fiocco sulla schiena e lasciava cadere i fiocchi fino al sedere. Continuò a frugare nel borsone e vi trovò altri due babydoll, uno rosso di pizzo e uno grigio perla con del pizzo nero trasparente nella parte inferiore.
-"Ginny io ti adoro!" Hermione mise via due babydoll, tenne fuori solo quello nero; chiamò il servizio in camera e ordinò una bottiglia di idromele invecchiato, delle fragole, del cioccolato fuso e della panna. Dopo che gliel'ebbero consegnato, s'infilò in bagno, cominciò a sistemarsi i capelli. Li lasciò ricci ma ordinati, prese il set del trucco e iniziò a sistemarsi il viso, ancora leggermente gonfio dal pianto, si infilò il "pigiama" e le culotte abbinate che Ginny le aveva preso. Si guardò allo specchio soddisfatta di quello che vi vedeva riflesso.
Aprì la porta del bagno, con la mente già proiettata a quello che voleva sistemare prima che Draco rientrasse. Ma i suoi piani furono rovinati.
Draco era in piedi, con la bottiglia di idromele in mano e l'altra nella tasca dei pantaloni; prima che potesse dire qualcosa Hermione prese parola.
-"Draco... Dra ti prego scusami, ho sbagliato, ti prego perdonami! Tu sie più importante di Harry, è che è tutto così bello che volevo condividerlo con lui, ma ho dimenticato la cosa più importante: te. Scusami, non accadrà più. Non farò lo stesso errore, sono stata ingenua, infantile. Ti prego perdonami."
-"Herm, secondo te sto pensando a Potter adesso? Vieni qui." Draco prese Hermione per i fianchi e la baciò.
-"Dra..stai buono. Mi devo fare perdonare per cui, lasciami fare." Hermione ansimava mentre parlava, le facevano sempre mancare il fiato i baci della sua serpe. Condusse Draco a letto, lo iniziò a spogliare, lui ci stava, ma ogni tanto cercava di intervenire, lei bloccava; gli tolse la camicia, prese le fragole e iniziò a mangiale su di lui, non sapeva da dove le venissero certe idee ma sapeva che in quel momento erano giuste, lui si stava eccitando e anche lei. Senza contare che le piaceva.

-"Rooooooonnn!! Vuoi scendere?" Ginny stava gridando dalla tronba delle scale.
-"Ginny cara, lo vedo strano tuo fratello. E' sucesso qualcosa a scuola?"
-"Non so mamma, dovresti chiederlo a Harry, sicuramente lui sa più cose di me."
-"Magari soffre per te e lui, sarà geloso che gli hai portato via il migliore amico." Molly si era accorta che il figlio era strano, ma non sapeva spiegarsi il motivo.
-"Mamma, credimi se ti dico che non è per quello. Passano lo stesso tempo insieme quei due. Anzi, dovrei essere io a essere gelosa." disse ridendo Ginevra.
-"RON!"
-"Sai è quello che assomiglia di più a tuo padre, per quello ho paura che stia passando un momentaccio."
-Vorrei assomigliasse a papà come dici.-pensò Ginny.
Ron era in camera, stava guardando una foto che Harry gli aveva regalato qualche tempo prima a lui e Hermione, ritraeva loro tre dopo la partita di quidditch del sesto anno contro serpeverde. Osservava quella foto sempre più spesso, Ron sentiva che gli mancava qualcosa, ma non capiva cosa, e stava impazzendo.
-"Hermione...."

-"Wow." Draco era sdraiato a letto, Hermione si stava alzando per sistemarsi.
-"Che c'è?" disse divertita.
-"Sei uno spettacolo."
Hermione divenne rossa.
-"Non mi dire che ti imbarazza il mio complimento, non dopo che abbiamo fatto l'amore così. Non dopo che tu mi hai fatto passare una tra le più belle notti della mia vita."
Hermione si tuffò nel letto e lo baciò.
-"Scusami per prima, avevi ragione, non avrei dovuto chiamare Harry. Perdonami."
-"Non lo so, ci sono altre fragole?"
-"Stupido! Comunque no, l'abbiamo finite al secondo round."
-" Ascolta, hai voglia di fare quattro passi? E' notte, abbiamo Venezia tutta per noi."
-"Si! Faccio una doccia e usciamo." Hermione scese di corsa dal letto.
-"Ah, ricordami di ringraziare la Weasley."
-"Ginny, amore. Si chiama Ginny." esasperata dal continuo persistere di Draco col chiamare i suoi due migliori amici per cognome.
-"va bene. Però ricordamelo."
"Ah, domani dobbiamo comprare un cellulare nuovo. Visto che mi hai distrutto il mio." La voce di Hermione arrivava da sotto la doccia.
-"C'è posto anche per me?"
-"Tutta tua." Hermione cercava l'asciugamano per coprirsi.
Draco lo teneva in mano, lontano da lei.
-"Di già? Non vuoi..."
-"Draco! Ahahahah! Ora mi hai proposto Venezia di notte e me la voglio gustare non mi indurrai in tentazione."
-"Uff." Le passò l'asciugamano e iniziò la doccia.
Hermione andò in camera, sul letto c'era una scatola. Curiosa, andò a guardare cosa fosse.
-"Dra, ma tu sei matto! Costa una fortuna!" Era l'ultimo modello di cellulare uscito sul mercato.
-"Beh ti ho distrutto il tuo, diciamo che mi sentivo in colpa."
-"Grazie!"
-"Beh direi che questa serata è stata molto soddisfacente per entrambi. Oltre ad avere ricevuto in dono te, ho avuto anche le tue scuse. Cosa della quale mi devo ritenere fortunato."
-"E io il tuo senso di colpa. Che devo essere sincera, non pensavo avessi." Un asciugamano colpì Hermione, che rispose con un cuscino. La cosa degenerò e i due si ritrovarono coricati sul letto a ridere.
-"Dai andiamo, prima che faccia giorno." La serpe aiutò la grifona ad alzarsi, si vestirono e uscirono nella notte di Venezia.
Piazza San Marco era deserta, solo un guardiano passeggiava avanti e indietro, li guardò un pò male ma non fece nulla.
Andarono a guardare la laguna. Abbracciati, a baciarsi, come in una cartolina, serpe e grifona, Malfoy e Granger, purosangue e mezzosangue.
-"Herm, ti voglio chiedere una cosa."
-"Come sei serio. Mi devo preoccupare?"
-"No tranquilla. "un lieve sorriso, più di tensione che altro illuminò il viso di Draco. "Ascolta" uno sbuffo -Forza Draco! Non stai mica affrontando un drago!- " So che per te può essere presto, ma conosci forse meglio di me le leggi. Io sono un purosangue e come tale devo comportarmi. Si ci aspetta qualcosa da me."
Il panico prese Hermione che subito si ritrasse da lui. Ma Draco la tenne stretta.
-"Dra, io...Ma perchè proprio adesso? Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
Draco non capiva, poi una lampadina si illuminò in lui e scoppiò a ridere.
-"Che cavolo ridi?!" Hermione si stava arrabbiando.
-"Volevo essere dolce e romantico ma ho fatto un casino! Hermione vuoi essere presentata ufficialmente al mondo dei maghi come la mia fidanzata?" Lo disse tutt'un fiato, come se prendere fiato fosse impossibile, come se una volta fermato le parole non gli sarebbero più uscite.
Hermione sgranò gli occhi, prima pieni di tristezza ora pieni di stupore e gioia, poi sorrise.
-"Si! Certo che si! Che domande?"
-"Beh, Potter diceva che non sapeva come avresti potuto prenderla."
-"L'hai chiesto a Harry?"
-"Beh è il tuo migliore amico, pensavo fosse una buona idea. Però non capisce un cazzo Potter, l'ho sempre detto."
Lo baciò. "Harry mi conosce, sa i miei dubbi, e sono reali. So che ti avrà detto che per me, non è normale ufficializzarlo a tutto un mondo, ma se non lo faccio rischio di perderti, per cui devo farlo. Perchè Draco Malfoy io ti amo e non voglio perderti."
Passeggiarono per Venezia, abbracciati. Li nessuno li conosceva, nessuno commentava il loro passaggio, il passaggio della serpe e della grifona.
Arrivati in hotel, Hermione prese il suo nuovo cellulare.
-"Prima che ti arrabbi devo mandare due sms a Ginny ed Harry. Non fare scenate."
-"Che palle sto Potter." disse ridendo Draco. Sapeva benissimo che per lei era importante informarli di quello che era appena successo, però anche lui sentiva il bisogno di dirlo a qualcuno.
-"che fai?" domandò Hermione, vedendo Draco intento a scrivere una lettera.
-"Scrivo non vedi?"
-"Ah ah ah sei simpatico lo sai?"
-"Si me l'hanno detto. Tu hai scritto ai tuoi migliori amici? Io lo faccio con il mio." disse con un'alzata di spalle.
-"Saluta Blaise da parte mia."

Harry era appena tornato dall'allenamento con i Cannoni, si era fermato molto di più perchè doveva recuperare, si sentiva indietro rispetto ai suoi compagni. Anche se lui, era ancora il futuro cercatore non voleva farsi vedere inferiore agli altri. Era notte ormai, quando rientrò nella sua casa in Grimmauld Place. Non era voluto restare alla Tana per via dei suoi orari e ora più che mai ne era felice. Appena varcato l'ingresso, lasciò cadere la scopa in un angolo, appoggiò il mantello sulla sedia e andò in camera.
Il suo telefono lampeggiava, segno che aveva dei messaggi. Erano quasi tutti di Ginny, preoccupata per le sue ore di allenamento, arrabbiata perchè non l'aveva avvisata, poi si scusava, poi però c'era un sms di Hermione.
"Harry! Potevi avvisarmi! Per poco lo schianto!Credevo che volesse lasciarmi!=) Me lo ha chiesto. Sarò presentata ufficialmente come la sua ragazza. Baci Herm."
-"Bene, sono felice che tu l'abbia presa bene. Spero solo tu stia facendo la cosa giusta." disse Harry continuando a leggere gli altri sms di Ginny.

NOTA AUTRICE: scusate per l'attesa del capitolo. Commentate!!!!!!!!!!!
   
 
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