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Autore: elyforgotten    10/02/2012    11 recensioni
Questa è la 2 parte della fanfic di Briony e Elijah, il seguito di "My story with an Original..with Elijah!"
Come si sconfigge il destino?
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Dal capitolo 34:
Briony era pienamente consapevole di aver bisogno di Elijah, più di quanto avesse bisogno nel sentirsi la pelle intatta sopra le ossa, nel sentire l’aria fluire nei polmoni e il cuore battere regolare per farla vivere. Tutte quelle cose necessarie per qualunque altro essere umano erano influenti per lei se non aveva Elijah accanto.
Il pensiero di saperlo morto valeva per lei come qualcosa di intossicante che le si ficcava in gola e la privava dolorosamente del respiro, fino a far morire lei stessa.
Non sarebbe mai più riuscita a vivere senza di lui, le era entrato troppo dentro con quello sguardo magnetico e freddo, con quell'espressione che a volte le faceva venire voglia di scappare via a gambe levate ma inevitabilmente rimaneva sempre lì con lui.. con quegli occhi neri, profondi e tristi che dicevano di non credere nell'amore quando invece aveva proprio cominciato a crederci stando con lei.

Revisionata/Aggiornata
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo, personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm always in this twilight, in the shadow of your heart. '
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1 CAPITOLO (2 PARTE)

 

Fu facile per l'Originario trovare Klaus, che aveva restaurato una casa enorme a Mystic Falls e in quel momento stava parlando con un ibrido circa quello che aveva in mente per il destino della sua famiglia. L'ibrido in questione non ebbe però il tempo di rispondere perché sentì una morsa letale trapassargli il petto.

Non c’è che dire, Elijah era un uomo che pur staccando il cuore dal petto di una persona dimostrava sempre uno charme spaventoso.

Klaus restò impietrito e senza fiato nel vedere il fratello vivo,  davanti a lui.

"Elijah?" sussurrò terrorizzato.

"Niklaus… cosa mi sono perso?" disse avvicinandosi pericolosamente  al fratello, ripulendosi in modo elegante il sangue grondante dalle sue mani.

Era scesa una calma ingannevole, lo sapevano entrambi.

"Hai davvero bisogno di un drink! Quindi che ne dici di sederci?" sussurrò debolmente Klaus indicando una sedia per poter parlare. Ma Elijah non voleva parlare.

Con una velocità sovrumana sferrò dei colpi rabbiosi al fratello, che ruppe nella caduta una vetrata della porta. In tono ironico Klaus gli disse di andarci piano perché aveva appena finito la restaurazione e ricambiò Elijah con la stessa violenza, facendolo catapultare sopra a un tavolo.

"Sai posso capire che tu  sia arrabbiato! Ma devi stare attento a come ti comporti con me, altrimenti la prossima volta ci metto la tua preziosa bambolina dentro la bara!" disse minaccioso con un ghigno feroce.

Questa volta Elijah non ci vide più dalla rabbia e si scagliò contro il fratello con una furia assassina, senza pietà. Ma all'improvviso Klaus aprì una bara e prese un pugnale conficcato nel cuore di uno dei suoi fratelli per usarlo su Elijah. "Non farmelo rifare fratello!!"

Elijah tenne la presa sul collo di Klaus ma si mostrò terribilmente tranquillo, non mostrava affatto paura.

"Ok, usalo. Ti sfido a farlo. Poi dopo avrai Kol per le mani."

Klaus lo guardò pensieroso, titubante sul da farsi ma poi lasciò la presa sul fratello.

"Perché tieni ancora i nostri fratelli e le nostre sorelle dentro a delle bare anche se Mikael é morto? Hanno già passato troppi secoli chiusi lì dentro, devi lasciarli andare." affermò Elijah gelido mettendosi a faccia a faccia con Klaus.

Quest'ultimo però gli rise in faccia: “Deduco che qualcuno ti ha detto quello che é successo. Posso immaginare chi sia stato." sussurrò feroce con una lieve minaccia. Ma poi si rifece serio e disse anche che doveva raccontargli dei fatti riguardanti la morte della madre che gli aveva taciuto, ma prima aveva bisogno di sapere che lui era dalla sua parte. Doveva  aiutarlo a distruggere Stefan così avrebbe riunito finalmente la famiglia una volta per tutte. Infine gli ricordò del giuramento che gli aveva fatto secoli fa,  cioè di restare l'uno accanto all'altro come una cosa sola. Always and forever.

Elijah lo fulminò con lo sguardo per quel suo atto così meschino di volerlo legare ancora a , sapendo quanto Elijah amava tener fede alle promesse, ma ormai erano successe troppe cose... quel giuramento non valeva più niente se Klaus era il primo a infrangerlo senza scrupoli di coscienza.

Klaus dopo aver ricollocato il coltello nel cuore di Kol fece ancora la stessa offerta a Elijah e alla fine richiuse la tomba.

 

Quando Elijah ritornò da Briony incolume, lei tirò un sospiro di sollievo ma poi lo analizzò attentamente con occhio scrupoloso:

"Ti sei tirato a lucido mentre facevi a pugni con Klaus?" domandò ironica vedendo che il ciuffo che amava tanto era pressoché svanito e Elijah questa volta aveva optato per un look più moderno; ma anche così doveva ammettere che stava benissimo, e dubitava che Elijah potesse mai apparire orribile ai suoi occhi.

Anche coperto di stracci o se dava ampia libertà alla sua natura da vampiro, Elijah possedeva una dignità innata e indescrivibile.

"Volevo presentarmi al meglio." rispose lui sorridendole col sorriso sghembo che tanto le era mancato, e così la risposta le morì in gola.

"Puoi farmi entrare? Sai sono morto per un  di tempo, o forse mi è stato tolto il benvenuto durante questo periodo di indubbia lontananza?" disse Elijah sorridendole ancora gentilmente e inarcando perfidamente ironico il sopraciglio. Era come se ricominciassero tutto da capo. Briony sghignazzò  e lo invitò a entrare.

"Miss Callaghan." sussurrò lui con tono affascinante facendole fare una giravolta su se stessa dopo che fu entrato in casa col suo solito portamento elegante.

Briony si lasciò sfuggire una risatina mentre il cuore galoppava nel petto. Aveva fatto la stessa battuta di quando si erano conosciuti e lei l'aveva invitato in casa. Sembrava stessero davvero ricominciando da capo ma non era così. Il legame che si era creato fra i due era ancora persistente, come indelebile, e neanche il tempo o la distanza lo avrebbe distrutto.

"Ti vedo di buon umore. É andata bene con Klaus?" domandò lei riprendendo il controllo di se stessa. Le loro mani erano ancora unite.

"Abbiamo fatto un accordo." rispose lui, e notando lo sguardo allibito e sorpreso di Briony continuò: "Ma non intendo fidarmi di lui... gli ho fatto credere di essere dalla sua parte per ottenere la liberazione della mia famiglia." aggiunse poi seriamente.

Ma Briony scosse la testa, allontanando la mano dalla sua: "Tuo fratello é meschino. Direbbe qualsiasi cosa per farti stare dalla sua parte e ingannarti un'altra volta. E dubito proprio che lui riapra le tombe per bontà d'animo." rispose decisa.

"So come manovrarlo, non mi farò incantare dalle sue false promesse. E tu non correrai alcun pericolo." mormorò Elijah avvicinandosi lentamente.

"Con Klaus alle calcagna non riuscirei a sentirmi al sicuro neanche per un attimo." rispose nervosa.

"Non lo saresti davvero neanche con me, Briony." sussurrò Elijah in tono freddo anche se l'espressione sul volto si era fatta più intensa e irrimediabilmente malinconica.

Briony lo guardò intristita, ma poi lo fissò decisa per dimostrargli che quello che stava per dire era la verità.

"Il posto più sicuro per me é qui... con te."

Briony  gli si avvicinò, notando che gli occhi di Elijah osservavano attentamente ogni suo gesto.

Lei avvampò sentendo il suo sguardo addosso ma poi lo circondò liberamente con le braccia. Ancora non ci credeva davvero che lui fosse di nuovo lì con lei e che potesse sentire i muscoli della spalle del vampiro tendersi sotto le sue mani. Lo strinse di più a sé per cancellare ogni dubbio o paura.

All'inizio sentì Elijah leggermente distante ma poi lui stesso cominciò ad accarezzarle i capelli con delicatezza, abbassando il viso verso il suo..

 Briony sentì il respiro fresco di Elijah sulla fronte e di nuovo si sentì elettrizzata; stava impazzendo nell'averlo così vicino.

"Andrò avanti con Klaus.. é l'unico modo per riavere indietro la mia famiglia." disse lui profondamente, cingendole la schiena.

A quelle parole, Briony tentò di sciogliere l'abbraccio ma lui strinse la presa e le impedì di fuggire. "Devo farlo."

"Non mi piace come si stanno prospettando le cose... ho un brutto presentimento." E purtroppo per lei ci azzeccava sempre in queste cose.

Elijah liberò un braccio, in modo da prenderle il mento tra le dita e farle alzare il viso verso il suo. "Klaus non ti farà del male, io non lo permetterò." rispose sincero guardandola negli occhi.

Briony si sentì invadere da un'ondata di calore che le scatenò una tempesta dentro il cuore. Era possibile amare così tanto una persona? Non l'avrebbe mai detto... fino a poco tempo prima.

"Elijah..." cominciò titubante a parlare "non voglio che tu assorba anche questo perché non devi pensare a me ora. Io riuscirò a cavarmela e a non entrare in altri guai come mi hai sempre chiesto, anche se ogni volta ci cascavo sempre." disse sorridendo per convincerlo, ma poi i suoi occhi verdi si illuminarono in proporzione al sorriso divertito che si stava formando sulle labbra "E poi... da sola me la sono cavata piuttosto bene in questo periodo, non ho avuto bisogno dei tuoi muscoli d'acciaio!"

Elijah si lasciò scappare un sorriso divertito. "Ah no?" chiese con le labbra ferme a mezzo centimetro dalle sue.

Il suo respiro le dava le vertigini, le suscitò antiche e mai sopite sensazioni che la facevano volteggiare vicino al paradiso e allo stesso infiammare il cuore.

Briony non riuscì a formulare una risposta appropriata perché si sentì ipnotizzata da quella vicinanza ferrea e deliziosa. Stava per accorciare la poca distanza che li separava ma all'improvviso qualcuno suonò alla porta, sciogliendo l'atmosfera magica del momento.

Elijah si girò sorpreso verso la porta e Briony a sua volta si ricordò di aver chiamato Stefan prima, ma il volto di Elijah e la sua presenza glielo avevano fatto scordare.

Appena aprì, il sorriso le si spense in un secondo perché con Stefan c'era anche Damon.

"Ciao Stefan." disse radiosa, sottolineando il nome del minore dei Salvatore per dimostrare che Damon non era ben accetto lì.

"Ciao Briony, grazie per aver chiamato. So che Elijah é con te e vorremmo parlargli." rispose cordialmente Stefan.

Elijah si materializzò al fianco di Briony e guardò i Salvatore con la sua classica freddezza: "Deduco che abbiate bisogno di una mia consulenza.. di che si tratta?"

"Magari é meglio parlare in casa, lontano dalle orecchie degli ibridi!" disse Damon strafottente ma Briony lo fulminò subito con lo sguardo: "Io non ti faccio entrare."

"Suvvia Briony! Dopo tutto questo tempo? Ormai siamo diventati amici no?" rispose in tono ironico sfoderando un sorriso da bastardo. I denti erano ritornati al loro posto.

Ma Briony era irremovibile; non solo doveva difendersi da Klaus e dai suoi sicari ma anche da Damon, di cui non si era mai fidata. E se avesse detto in quel momento che anche lui era coinvolto con ciò che Elena aveva fatto a Rebekah, Elijah lo avrebbe sicuramente fatto arrosto.

Ma Stefan trovò un accordo che andasse bene a tutti, cioè incontrarsi in un luogo appartato nei boschi di Mystic Falls.

Damon però lanciò un'occhiata cupa a Elijah... forse aveva ancora il terrore di ricevere una matita nel collo, o peggio, quindi cercava di non abbassare mai la guardia.

Ma avevano bisogno dell'aiuto dell'Originario per sconfiggere Klaus e dovevano mettere da parte gli aspri di un tempo.

 

Per la segretezza si sarebbero trovati in un luogo isolato, ma prendendo strade diverse. Briony e Elijah era già vicino alla vecchia dimora dove furono incendiate le streghe secoli fa e stavano aspettando l'arrivo dei Salvatore.

Briony, che era inginocchiata a terra con le braccia che raccoglievano le ginocchia, disse: "Neanche un'ora che sei tornato dal mondo dei morti e già bisogna tramare complotti e piani diabolici. La normalità non è prevista con te." disse ironicamente, rivolgendogli un sorriso.

Elijah ricambiò con uno più lieve: "Attenta perchè questa sarebbe la forma più lieve dei problemi che dovrai affrontare nel stare accanto a me." affermò misteriosamente non scomponendosi nella sua postura regale.

Briony rise, alzandosi: "Temo davvero per la mia incolumità. Mi stai dicendo quindi che la mia vita sarebbe in pericolo nelle tue mani, Mister Mikaelson?" Gli si avvicinò di profilo, guardandolo intensamente e cingendolo piano, facendogli capire quanto i pericoli e problemi non contavano niente per lei se poteva stare accanto a lui e viverlo.

Elijah si voltò, scrutandola attentamente ma non facendo trasparire nessuno dei suoi pensieri come sempre. Le sorrise ambiguo: "Forse, potrebbe esserlo." rispose alla sua domanda in un enigma a cui Briony trovò interiormente risposta nell'avvertire la pressione di una mano di Elijah sul suo fianco.

Il cuore sussultò dall'emozione, guardò Elijah rapita cercando di tenere sotto controllo le sue sensazioni. Gli fece un sorriso di intesa, prendendogli la mano e alzandola: "Però potrei cavarti l'anello in questo momento se osassi sfiorarmi."

Il vampiro alzò scettico il sopracciglio: "Brucerei."

Briony fece finta di rimanerne sorpresa nel sbattere le palpebre: "Uno spettacolo a cui non vorrei mai assistere. Ma sarebbe divertente." finì in un semplice sorriso.

Elijah l'analizzò in silenzio, apatico, per poi attirarla all'improvviso a Briony si sentì strozzare il fiato in gola e aspettò la risposta di Elijah alla sua provocazione col cuore in tumulto: iniziò con un tocco leggero della sua mano sul suo viso, il suo respiro delizioso e fresco che le soffiava sopra e la sua voce che la catturava come in un ipnosi:

"Miss Forbes, sei diventata più indisponente durante la mia lontananza. Cosa dovrei fare quindi con te?" domandò fintamente cordiale.

Briony si sentì l'acquolina in bocca, il cuore capitolare nel stare in quella dolce prigione da cui non c'era uscita. L'alchimia tra lui e lei sembrava più alta che mai, sprizzava energia.

Stava per rispondere a tono quando Elijah la fece improvvisamente scostare da lui e si rivoltò come nulla fosse. Briony sbattè le palpebre stupita e confusa quando ad un tratto scorse i Salvatore in lontananza.

"E' da tanto che vi aspettiamo. Sottolineo che non intendiamo stare ai vostri comodi." affermò Elijah calmo e freddo, come se nulla di ciò che era successo prima non fosse mai esistito. Briony sorrise fra  e  per quella doppia faccia e l'apparenza che Elijah imponeva su chiunque altro.

Tentò anche lei di far finta di niente, di non arrossire per l'imbarazzo e rimase immobile mentre i Salvatore si avvicinavano. Damon sciolse la tensione con una delle sue solite battute sarcastiche. "Scusa, ero passato da casa a prendere il thè per questa aristocratica chiacchierata all'aperto. Spero che gradirete no?"

"Damon." lo richiamò Elijah stizzito per chiedere in fretta il perché lo avevano cercato.

In breve Stefan e il fratello spiegarono del loro piano per uccidere Klaus e chiesero a Elijah di dare loro una mano, visto che aveva tutti i motivi per avercela col fratello.

"E questa tomba, l'unica che avete rimasto, sapete chi c’è dentro?" domandò Briony

"Lo stavamo appunto per chiederlo a te, Elijah. Tu sai chi ci potrebbe essere?"

Il vampiro sospirò irritato: "Klaus non mi viene a dire i suoi segreti da molto tempo." 

"Può pensarci Ylenia ad aprirla.  Le dirò subito di contattare Bonnie." aggiunse Briony trovando qualche barlume di speranza nel loro piano.

"Ah già é vero, adesso non fai un passo senza la tua amica strega! Spero che non diventi la tua guardia del corpo così come lo era John Gilbert!" disse Damon sprezzante.

La ragazza ignorò la battuta per non sollevare un polverone, mentre notò che Elijah l'aveva fissata per un secondo con un sorriso strano, un ghigno divertito. Forse per il fatto che lei un attimo prima gli aveva confessato che se l'era cavata bene contro Klaus, senza l'aiuto di nessuno e atteggiando le sue innate virtù.

Le guance si infiammarono e fece finta di niente, continuando a parlare a vanvera con Stefan. In fondo era stata lei il cervello dell'organizzazione in quei mesi e si era fatta in 4 per aiutare Elena e company; anche se come ringraziamento aveva ricevuto un sonoro calcio nel sedere.

Damon cercò in tutti i modi di tirare l'acqua al suo mulino, cominciando a blaterare del fatto che hanno tentato il tutto per tutto di uccidere Klaus, e visto che Stefan, suo fratello, aveva contribuito alla resurrezione dell'Originario rubando le bare da sotto il naso di Klaus, come minimo Elijah doveva concedere la sua alleanza, come segno di gratitudine.

Inutile dirlo, Damon sapeva sempre come cavarsela.

Elijah rivolse ai fratelli un sorriso gelido: "E sia. Vi aiuterò ad annientare Klaus. Qual é il vostro piano?"

 

Dopo un Briony e Elijah ritornarono a casa e durante il tragitto non fecero altro che parlare della cena di quella sera a casa di Klaus.

"Non riesco a immaginare io, te, Klaus, Stefan e Damon seduti allo stesso tavolo. Scenografia perfetta per un'epica catastrofe." esclamò Briony ironica, ridacchiando.

Elijah si prese la briga di versarsi un goccio di vino in un bicchiere: "Sei ancora in tempo a declinare l'invito.. non sei costretta a venire." rispose Elijah con calma, anche se più che altro era preoccupato di una ritorsione di Klaus nei confronti di Briony; non gli era piaciuto sentire quella lieve minaccia sulla lingua di Klaus e sapeva che doveva stare attento a ogni sua minima mossa.

I suoi pensieri furono distolti dalla risata di Briony: "Sinceramente, pericoli e mostri a parte... non mi perderei questa cena per nulla al mondo. E ho fiducia nel vostro piano... e in te." sussurrò abbassando il tono della voce, guardandolo con sicurezza.

Elijah le sorrise gentilmente, tenendo il bicchiere saldo nella sua mano. Ad un tratto però  l'espressione del suo volto si fece così intensa e profonda che Briony riusciva a stento a sopportarla.

“Davvero riesci ancora a fidarti così, Briony? Forse dopo tutto quello che è capitato… sarebbe saggio una doppia copertura.” Finì di dire abbassando lo sguardo in un’aurea di misteriosità mentre il bicchiere tintinnava.

Briony aggrottò la fronte, aspettando che lui si facesse capire perché aveva imparato che sfondare con violenza una porta chiusa con Elijah valeva poco.

“Come ad esempio i Salvatore. Abbiamo ideato un piano ma non per questo mi fido di loro. So che mi riporterebbero dentro la cassa in men che non si dica se non andassi più a genio per loro.” Continuò Elijah con tono diplomatico alzando lo sguardo.

E Briony non poteva dargli tutti i torti. Ben poca simpatia legava i Salvatore ai Mikaelson. Qualunque Mikaelson.

“I piani sono sempre per te una cosa seria.” Replicò Briony con un sorriso, restando in piedi in un punto della sala. “Ma sono sicura che riuscirai a cavartela. Non intendo…” si bloccò perché nel pensare al proseguimento della frase le si era formato un groppo in gola, stretto e dolente. “Non intendo permettere che accada un’altra tragedia sotto i miei occhi. Ecco in cosa si tratta la mia fiducia.”

Elijah rimase ad osservarla distante; il completo nero contribuiva a trasmettergli un’enorme eleganza. “Non ti ho ancora ringraziata.” Disse ad un tratto “Certe volte critico la tua caparbietà che ti porta nel culmine del pericolo, ma…” abbassò gli occhi “senza di te non sarei certamente qui. Deduco che la testardaggine umana non sia poi tanto male.” Finì con un sorriso accennato rialzando gli occhi neri.

Briony sbattè le palpebre sorpresa. “Oh!” esclamò intrecciando le braccia dietro la schiena. “Un complimento dunque! Da quando sei tornato li sto contando sulle dita di una mano.” Disse scherzosa e innocente. Il volto da bambola di porcellana sembrò aver preso colore.

Elijah tenne uno sguardo così intenso su di lei difficile da sopportare.

"E io sono il demonio più fortunato di tutto il mondo. Di poche cose sono grato ma quando sono venuto qui a Mystic Falls non avevo idea che ciò che mi aspettava sarebbe stato questo... che avrei trovato te e ricominciato a…” tenne la frase in sospeso, continuando a guardarla: “Riesci a capire quanto tu sia importante per me?" domandò dopo una lunga pausa in cui Briony si sentì sciogliere le braccia. Il cuore di lei batté impazzito nel petto:

"Dici davvero, Elijah?"

Il silenzio si faceva sempre più denso, e diverso. L'atmosfera divenne sovraccarica, quell'elettricità che Briony aveva sentito poco prima tornò a vibrare.

Elijah appoggiò il bicchiere sul tavolo e si avvicinò lentamente a lei, con uno sguardo impenetrabile. Non le staccava gli occhi di dosso neanche un attimo. Nemmeno Briony  non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo volto. Lo fissava e desiderava più di ogni altra cosa che nessun altro venisse a portarglielo più via.

Quando ormai Elijah si fu avvicinato abbastanza, tanto che Briony poteva vedere il proprio riflesso nei suoi occhi neri, lui le rispose profondamente:

"Voglio convincerti di questo per tutto il tempo che vuoi... per sempre."

Briony si accorse di trattenere il respiro mentre lui percorreva con le dita fredde la piega del suo collo e della guancia, trasmettendole scosse elettriche.

“Sì..” sussurrò lei istintivamente, trovandosi ad un tratto il naso di Elijah contro il suo, il suo respiro che le solleticava le labbra. Si catapultò su di lui, allacciandogli le braccia attorno al collo e baciandosi contemporaneamente in un desiderio che in quel momento disdegnava la delicatezza, tanto che Briony si sentì priva di energia e d’ossigeno in pochissimi secondi. Si spostò delicatamente per rendersi conto quanto la presenza di Elijah simboleggiava per lei; si sentiva quasi mangiata viva. L’Originario fece la sua stessa mossa, sfiorandole delicato le labbra col labbro inferiore prima di distaccarsi.

I loro respiri fluivano l’uno dentro l’altra, i loro corpi erano frementi l’uno contro l’altra e gridavano ad alta voce le loro emozioni; tenevano le palpebre socchiuse, Briony aveva un braccio attorno al collo di Elijah e un mano appoggiata contro la sua spalla, mentre lui la cingeva per la schiena.

La lontananza aveva cambiato tutto e niente allo stesso tempo; di certo l’unica cosa veramente certa era che adesso era impossibile negare cosa celavano i cuori diversi di quelle due persone verso l’un per l’altra.

“Sei stato troppo tempo lontano da me.” Bisbigliò Briony con voce spezzata, continuando finalmente ciò che avevano iniziato prima: attaccò le labbra a quelle del vampiro con bramosia, sentendo poi una mano di lui attorcigliare qualche suo capello per poi schiudere le sue labbra contro le proprie, dando vita a un bacio infinito.

Avevano troppo bisogno l’uno dell’altra, di sentirsi, per mantenere il proprio tatto. Si resero conto fino a che punto si fossero mancati nel lungo periodo di lontananza forzata quando sentirono che niente pareva abbastanza in quel momento; le braccia non riuscivano a fermarsi nel stringersi, le labbra non si azzardavano a distaccarsi neanche per prendere un briciolo d’aria. Lei lo voleva, lui la voleva: era una verità immutabile, che funzionava meglio di qualsiasi piano.

Le dita delicate di Briony salivano al viso di lui, beatificandosi di quella bellezza scultorea, un braccio di Elijah la cingeva possessivamente a sé, l’altra la teneva per la nuca. Col passare dei secondi il bacio arrivò ad essere bisognoso come se volesse tingersi di violenza, di passione; baci che sembravano morsi, un consumarsi a vicenda, i corpi si dondolavano l’uno contro l’altro privi di controllo.

Briony ad un tratto alzò il viso per prendere aria, allacciò la braccia dietro al collo del vampiro e si issò contro di lui, mentre Elijah seguì i suoi movimenti e senza bisogno di parole la prese in braccio contro di sé, come se fossero in simbiosi.

Non seppe nemmeno quanto tempo ci impiegarono, se un secondo o un secolo, ma Briony si sentì spingere senza preavviso contro un muro; quale muro fosse della casa non ne aveva idea. Nemmeno a causa della sorpresa e della botta, lei staccò mai la bocca da quella di Elijah, quasi fosse un bisogno primordiale.

Anche Elijah sembrava non riuscir a controllare le sue emozioni, totalmente preso da ciò che realmente desiderava. Aveva deciso di abbandonare ogni razionalità per assaporare quella letizia piacevole che gli mancava da troppo tempo e che ora non riusciva proprio a rigettare.

Stavano in piedi, aderenti l’uno contro l’altro, la giacca nera di Elijah era ai loro piedi, tolta rapidamente dalla ragazza. Briony gli strinse i capelli tra le dita e prima di farsi soccombere totalmente dalle sue stesse emozioni riuscì a provocarlo di nuovo a parole:

"Dovresti allontanarmi da te, non hai detto che la mia vita è sempre in pericolo se sto al tuo fianco." domandò ansante sulla sua bocca.

Sentì Elijah ridere sghembo: "Briony Briony.. non hai ancora capito che, nel bene e nel male, io mi tengo sempre stretto le cose a cui tengo?" disse un secondo dopo dall’averla issata contro di sé e serrata ancor di più contro il muro, come una presa di potere, come a farle capire quanto lei valesse per lui: infinitamente.

Briony non riuscì più a ragionare allora, il cuore scoppiò in pieno petto senza però darle alcun dolore, e si fece letteralmente catturare dal sentimento divorante e assoluto che provava per quel vampiro millenario: gli strinse di più le gambe attorno alla vita e fece scontrare di più le loro bocche, dimostrandogli così quanto lo volesse.

Le mani della ragazza erano sempre intrecciate nei capelli scuri del vampiro e inspirò su di essi, assaporandone il sapore delizioso. Elijah scese a baciarle il collo e in mezzo a tutto quel desiderio lei riuscì a percepire il respiro del vampiro, che indicava quanto fosse debole il suo autocontrollo in quel momento.

Questo non le importò minimamente perchè non aveva alcuna paura, solo un pensiero fisso esigeva di essere soddisfatto. Briony gli si aggrappò quindi, osando appena respirare, mentre Elijah la liberava svelto dei vestiti, accarezzando possessivo ogni centimetro della sua pelle e serrandola sempre di più in una morsa che non lasciava respiro. Elijah sarebbe sempre stato così per lei... Devastante.

"Sei sempre bellissima." le sussurrò lui, continuando ad accarezzarla. Questa volta pareva lui quello rapito.

Briony si sentì sciogliere, pensando suo malgrado che i termini "bellissima" e "impertinente" erano due strani aggettivi uniti, soprattutto se usciti dalla bocca di Elijah Mikaelson.

Le labbra della ragazza formarono un sorriso mentre le mani andavano alla camicia del vampiro per poi aprirla imperterrita e esplorare i pettorali perfettamente scolpiti, sentendo la frenesia crescere sempre di più.

Briony tremò quando sentì la pressione delle labbra fredde del vampiro sulla sua spalla denudata. Una scia bollente le attraversò su tutto il corpo, e Briony arrivò a stringere ancora di più i capelli di Elijah fra le dita col fiato mozzo.

Era affamata delle sue labbra ma il viso del vampiro era affondato questa volta sul suo collo, dove la inebriava col suo respiro fresco e il tocco delle sue labbra magnetiche. Sembrava la stesse consumando, ma sempre con una grazia che sapeva di sublime eleganza.

Briony allora si sentì completamente perdere la testa: non riuscì a spiegare cosa le stava succedendo, la frenesia con la quale sbottonava i pantaloni e la cintura di Elijah. Si sentiva posseduta dalla passione che quell’uomo le incuteva anche con un semplice sguardo.

Si arrancò a lui, pelle contro pelle per far sentire la sua urgenza. Non lo aveva liberato totalmente dalla camicia ma questo non le importava proprio in quel momento, e come se anche lui fosse stato posseduto dalla sua stessa passione frenetica, le prese rapido una mano e la stese contro il muro, serrandone il polso come per prepararla a ciò che sarebbe successo di lì a poco.

Il fiato di Briony si mozzò, e il cuore ebbe un spaventoso sobbalzo quando lo sentì riempirla in una sola spinta decisa.

Fu una sensazione così intensa che credette di impazzire, non riusciva a capacitarsi della realtà rocambolesca al di fuori, c’erano solo loro due, niente pensieri o indecisioni. Le loro labbra erano appoggiate l'uno all'altra, respirandosi in quei momenti in cui erano un tutt'uno.

La mano di Elijah risalì verso quella di lei e Briony lo accolse grata nell’intrecciare simbolicamente le loro dita. Non si accettavano alcuni divisioni tra loro, non in quel momento di estasi in cui nessuno dei due era più solo.

Sentì Elijah farsi largo più prepotente dentro di lei contro il muro e lei gli si strinse di più e si aggrappò alle sue spalle col braccio libero, non riuscendo a trattenersi dal sentirlo fino in fondo; fu una sensazione straordinaria quella di sentire i propri respiri accelerati e rauchi nell'orecchio l'uno dell'altra, come se volessero far arrivare la loro passione fin nelle profondità del loro essere. La mano di Briony arrivò a stringere con forza il tessuto della camicia di Elijah, sollevò la testa aprendo le labbra per respirare ma l’unica cosa che avvertiva veramente era il corpo di quel vampiro che la stava impossessando, il suo respiro che era come una droga prelibata nell’udirlo più vibrante dal desiderio del solito.

Quando cercò di prendere di nuovo aria, Briony si sentì all’improvviso spostare e spingere sopra un divano a velocità impressionante. Sopra di lei Elijah la guardò ipnotico, gli occhi neri che parevano illuminare. Briony non aveva idea dell’espressione che aveva lei ma di certo era completamente sciolta in lui.

Il vampiro le accarezzò i capelli, scendendo e ammirando la sua pelle. Briony cercò di trattenere un fremito ma non ci riuscì, troppa dominata dal suo stesso desiderio. Non riuscendo più aspettare, allungò il collo e si impossessò desiderosa delle labbra del vampiro; le mani che navigavano smaniose lungo la sua schiena, accarezzando languida il tessuto della camicia, e non appena sentì i muscoli del vampiro far pressione sopra di lei, andò poi a togliergli definitivamente la camicia in un modo non proprio delicato che infatti si udirono degli squarci nel tessuto.

Elijah restò a fissarla per qualche secondo, poi le mostrò un sorriso sghembo. “Penso che dovrò di nuovo insegnarti le buone maniere.” Le sussurrò penetrante per poi bloccarle i polsi ai lati della sua testa e lambendone le labbra.

Il bacio durò poco perché il vampiro scese poi a stuzzicarle l’orecchio con i denti, poi il collo. Penetrò di nuovo dentro di lei e Briony lo accolse con un gemito di beatitudine, pensando esclusivamente alle sensazioni esplosive che ricavava dentro di sé, nel punto focale dell’anima.

In breve quel rapporto passionale diventò il suo mondo. Dimenticò tutti i problemi, il dolore e l’amarezza, tutto ciò che aveva passato e che in futuro poteva ancora accadere. Contava solo ciò che stava vivendo ora, e che assaporava con ogni lembo di pelle, con ogni cellula del suo corpo.

Briony non gli chiese nemmeno per un secondo di smettere, lo implorava con gli ansiti di continuare, le braccia ora strette a lui, come se quel rapporto fosse una liberazione, un modo per tornare a vivere al 100%.

Parevano un groviglio intrecciato di membra, una fonte di desiderio inesauribile; non c'era nessuna parte del corpo che non fosse pressata a quello dell'altro, come se volessero riempire il vuoto che li aveva accompagnati durante quei terribili mesi di lontananza.

L’atmosfera venne praticamente colpita da un gemito della ragazza più spezzato dei precedenti; il corpo istintivamente si inclinò di più verso quello di lui, e quasi nello stesso momento quel gemito venne accompagnato da un altro proveniente dal vampiro, i suoi muscoli che si tesero in spinte più profonde e esigenti. Ma Briony non riuscì ancora a lasciarlo, non riusciva a smettere o a frenarsi. Gli stava praticamente dicendo di farla impazzire dal desiderio che aveva di lui.

"Dio.. quanto mi sei mancato." gli sussurrò come se dirlo fosse una tortura, e gli prese il viso tra le mani, cominciando a baciarlo con trasporto così da dimostrargli quanto vere fossero le sue parole e il dolore passato.

Presa dalla foga della passione, fece invertire le posizioni, finendo però giù a terra. Di certo non gli aveva fatto male visto che Elijah era un Originario ma anche se non fosse stato così, Briony sembrava non preoccuparsene perchè l'unica a cui pensava in quel momento era dimostrargli tutto il suo desiderio, l'amore represso e sofferto per tutto quel tempo di lontananza, e farlo appartenere sempre più a .

Elijah per la prima volta in vita sua si fece prendere alla provvista e l'aveva fissata sorpreso per dei secondi interi, anche se Briony non aveva ricambiato perchè intenta a baciargli il viso, fino al collo e giù al petto, trasmettendogli scie di calore. Il vampiro cercò di impiegare tutta la sua ferrea forza di volontà e tentò di non lasciarsi sfuggire diversi gemiti, ma poi si lasciò afferrare da tutta la passione che quel momento richiedeva.

Accettò perfino quella posizione sul pavimento e fece inarcare Briony a  per arrivare alle sue labbra. Allungò di più il collo verso di lei, le braccia strette contro la base inferiore della sua schiena e le mani di lei attorno al suo viso, mentre davano vita a un bacio più lento ma stuzzicante. Briony infatti gli morse il labbro inferiore e prese la mano di lui che portava l’anello solare e con un sorrisetto malizioso glielo tolse, buttandolo chissà dove.

Elijah la analizzò profondamente attraverso gli occhi completamente neri, in un misto di perfida pericolosità a cui Briony cercò di non darci peso perché l’elettricità nell’aria era troppo forte per sottovalutare l’unione totale tra i due.

Briony lo guardava ancora con occhi vispi, con la fervente verità che entrambi erano catturati da l’un l’altro e nessun’arma terrena avrebbe potuto tagliare quel legame travolgente a cui non si poteva resistere.

Briony tornò a baciarlo, e inesorabilmente Elijah si sentì attrarre così famelicamente da lei da non rimuginare più di tanto sullo sfregio che la sua innata superiorità aveva riportato. Se poteva anche apparire possibile, l’eccitazione crebbe a dismisura proprio per il gusto del proibito, e dall’audacia della situazione perché le tende non erano chiuse sulle finestre e dal vetro traspariva il sole. Briony sapeva a sua discolpa che la luce non lo avrebbe mai ucciso, al massimo scottato un po’,  ma ciò che le piaceva era aver osato fare un’azione che – pensò – nessun altro aveva osato per poi rimanere impunito, e soprattutto nell’aver visto il scintillio bramoso di sfida negli occhi neri del vampiro rivolto proprio a lei.

Elijah si staccò in seguito dal bacio per poi osservarla enigmatico nel sollevar la schiena verso di lei. Briony lo lasciò fare, uno spruzzo di luce brillava proprio al loro fianco sul pavimento.

Tornarono avidamente a baciarsi, ricominciarono a muoversi l’uno dentro l’altra, con instancabile decisione, fino a quando Briony non fu quasi costretta a gettare la testa all’indietro mentre Elijah affondava il viso sul suo collo, fra i suoi capelli di seta, ovunque fino a quando le loro bocche non si incontrarono di nuovo, scandendo baci al ritmo dei loro respiri rauchi per le spinte.

"Mi era mancato averti tra le mie braccia, miss. Non sai quanto." le bisbigliò il vampiro, pressando di più l'abbraccio fra loro e facendole completamente perdere la testa.

Dopo qualche attimo in cui la mente di Briony fu perduta tra i meandri del piacere paradisiaco, lei riaprì gli occhi e tirò indietro i capelli al vampiro per guardare bene il suo bellissimo volto scolpito. Era completamente catturata da lui, fin nelle ossa. "Sei il fratello di Klaus ma non sei suo. Darei ben volentieri una lezione a Klaus se osasse di nuovo metterci i bastoni tra le ruote."

Elijah le rivolse un ghigno enigmatico e le sistemò meticoloso un ciuffo di capelli scomposto. "Rispetta la fila, cara." le rispose brevemente catturando le sue labbra e riprese poi il controllo della situazione nel ritornare sul divano, con lui seduto contro lo schienale e lei sopra le sue ginocchia.

Le loro labbra non avevano mai cessato di cercarsi, di condividere quel respiro che la morte e il dolore aveva loro tolto. Anche i loro cuori, poco tempo prima morti, sembravano accesi e lo erano solo insieme.

Briony rimaneva avvinghiata a lui, con le loro anime che tornavano ad appartenersi insieme ai loro corpi, con sottofondo una sinfonia di gemiti spezzati e battiti impazziti del cuore. Nessuna parola, perchè le parole per dirsi Ti Amo non erano necessarie di essere dette ad alta voce in un simile momento che testimoniava ogni cosa importante.

Erano indissolubilmente uniti fino in fondo, bruciavano nell'appartenersi con bramosia sempre più accesa... Bruciavano per davvero, ogni barriera pareva essersi sciolta.

Ed entrambi alla fine cedettero al vortice dei loro sentimenti travolgenti, rendendo ancor più tangibile la loro riunione tanto attesa.

 

 

Quella sera Stefan, Damon e Briony e Elijah si incontrarono alla casa di Klaus nello stesso istante e entrarono insieme. Tutti e 4 consapevoli dell’importanza di quella cena.

“Cerchiamo di non stravolgere tutto.” Affermò Damon sottovoce a Elijah sulla soglia.

“Che strano tempismo. Stavo per dirlo io a te, Damon.” Replicò Elijah con stoica superiorità invalicabile e mostrando appunto un sorriso che combaciava con l’atteggiamento.

Damon grugnì qualcosa fra sé e sé, entrando per primo, mentre Briony e Stefan indietro si lanciarono un’occhiata fra l’interrogativa e l’ironica. Elijah fece passare con educazione l’altro Salvatore, ma anche per ritornare al fianco della Forbes. Lei nel camminare gli lanciò un’occhiata divertita:

“Devi sempre essere il lord indiscusso della serata?”

La ragazza era vestita in maniera piuttosto semplice ma da come la guardava, per Elijah sembrava indossare un abito da ballo lussuoso. L’anello solare era ritornato al suo posto.

Il vampiro le regalò un piccolo sorriso di accondiscenda, per poi ridiventare subito serio.

“Stai in guardia.” Le mormorò a bassa voce, cingendole la schiena per farle oltrepassare la porta.

Furono accolti da delle giovani donne, ovviamente sotto l'influenza di Klaus, e successivamente si materializzò il padrone di casa al centro della stanza.

"Signori. Benvenuti!" esclamò cortese mostrando il tavolo da cena, poi il sorriso si illuminò, estasiato. "E c’è anche Briony!! Che magnifica sorpresa! Perfetto!"

Briony lo guardò stupita, trattenendo una risata isterica ma cercò di mordersi la lingua tagliente per non creare subito guai. Klaus aveva davvero una faccia di bronzo: li aveva accolti come se fossero dei vecchi amici che non si vedevano da tanto tempo. Elijah si comportava normalmente con la sua solita eleganza e portamento. Stefan sembrava a suo agio ma stringeva i pugni, mentre Damon usava il suo solito sarcasmo.

Elijah aiutò Briony a sedersi, sistemandole la sedia, e quella cena a dir poco strana iniziò.

 

All'iniziò Stefan non esitò a lanciare frecciatine velenose a Klaus, così Damon cercò di calmare il fratello, ma la situazione precipitò quando venne nominata Elena nella conversazione. Stefan e Damon si guardarono in cagnesco, mentre Klaus scoppiò a ridere e Elijah li fissò sorpreso non riuscendo a capire il perché di tutto ciò. Nemmeno Briony non poté non ridere fra sé e sé, visto le facce ammutolite dei presenti.

Ma proprio Klaus prese la parola e disse che quello era dovuto al fascino che la doppleganger Petrova suscitava sugli uomini.

"Noi ne sappiamo qualcosa non é vero fratello?" domandò Klaus in tono ironico.

Elijah cercò di sviare il discorso con noncuranza: "É passato tanto tempo Klaus... non vedo perché dovremmo rivangare cose ormai sepolte."

Damon lo incitò a parlare visto che non dovevano andare da nessuna parte, ma Elijah fissò glaciale il fratello non avendo alcuna intenzione di parlarne; allora lo fece Klaus. Parlò di una ragazza bellissima che conobbero quando la famiglia si trasferì nelle Americhe; anche se aveva già avuto un figlio con un altro uomo aveva numerosi pretendenti, tra cui lo stesso Klaus che l'amava intensamente, e non era il solo.

Dopo aver detto questo, Klaus lanciò un occhiata equivoca a Elijah e anche Briony lo fissò dubbiosa, non riuscendo a capire dove volesse andare a parare.

"Aspetta.. voi due amavate la stessa ragazza?" domandò Stefan arrivandoci per primo.

"Come?" chiese Briony con voce spezzata, credendo che stesse scherzando. Elijah faceva finta di niente, non guardava nessuno dei presenti se non qualche volta Klaus, ma erano sguardi non molto amichevoli, e questo confermò i sospetti di Briony.

Non riusciva a credere alle sue orecchie... Elijah innamorato di una che era uguale a Elena?! Lo stomaco le si strinse in una morsa e depose le posate sul tavolo, non avendo più alcuna voglia di mangiare. Le sembrò che il mondo si fosse capovolto in un secondo.

Klaus esclamò allora con un sorriso divertito: "Briony ti vedo nervosa! Non te la devi prendere per questa piccola confessione, che sicuramente Elijah non ti avrà detto. Non ti devi preoccupare; tu infatti sei molto più carina." disse ironico facendole l'occhiolino. Ovviamente ci godeva a vederla in difficoltà.

"É passato tanto tempo, ci abbiamo messo una pietra sopra no?" disse freddo Elijah mettendo a posto il tovagliolo e fulminando Klaus con lo sguardo per interrompere il discorso.

Briony lo guardò leggermente delusa ma anche lei decise di ignorarlo e si rivolse così a Klaus: "E tu allora non amavi così tanto Tatia Petrova visto che non hai avuto il minimo tentennamento nel perseguitare Katherine e Elena, che sono uguali alla tua vecchia amata." disse sfoderando un sorriso innocente. Una mossa scorretta ma questa volta era stata lei a metterlo al suo posto.

“E tu che ne sai d’amore?” domandò Klaus sprezzante.

“Ora basta Klaus.” Lo zittì Elijah freddamente e questa volta il fratello gli diede ascolto.

La cena andò avanti più o meno bene: Elijah era diventato gelido come ai vecchi tempi, Klaus aveva abbandonato il discorso Petrova e stava parlando con Stefan e Damon per un eventuale accordo; Briony invece si era ammutolita.

Alla fine Klaus fece un’ultima offerta a Stefan in cui prevedeva il destino di Elena ormai nelle mani di Klaus. Stefan però rifiutò categoricamente e Klaus per fargliela pagare bruciò la sua mano nel fuoco del camino; gli altri faticarono a stare quieti di fronte a quella scena ma avevano messo in conto che Klaus prima o poi avrebbe perso le staffe. Bastava solo colpirlo al momento opportuno. L’ibrido infatti non tardò a mostrare le proprie carte e ordinò a Damon di andare a recuperare l'ultima bara rimasta nelle loro mani senza tanti preamboli. Disse anche a Elijah di andarlo a controllare per sicurezza; l’Originario lo fissò allora con sguardo indecifrabile e poi seguì Damon senza fiatare.

"Briony, vieni?" chiese Elijah ad un tratto prima di andarsene; era la prima volta che le parlava dopo la scoperta di Tatia. La guardava serio e si era nettamente incupito. 

Briony allora si alzò e gli passò davanti senza guardarlo negli occhi né dargli attenzione. Tutto stava andando più o meno come previsto ma la tensione era comunque alta. Quando oltrepassarono il salone, Elijah la prese per il braccio per farla voltare verso di lui. Briony anche se con riluttanza si fermò di fronte al vampiro. Ogni suo pensiero era confuso, sorpreso... non sapeva cosa dire.

"Quello che hai saputo non riguarda noi, quella storia ormai é un capitolo chiuso della mia vita a cui non voglio più pensare."

Briony lo guardò negli occhi: si vedeva che era sincero e sapeva che lui la amava più di quanto esprimesse a parole.. ma allora perché non le aveva mai detto niente?

"Sapevo che c'era qualcosa del tuo passato che ti turbava e riguardava senza dubbio una donna.. lo capisco! Ma… il punto é che non mi avevi detto che il tuo grande amore é uguale spiaccicata a Elena Gilbert!" esclamò indispettita.

"Pensi di essere in competizione con lei? Non devi neanche pensarci." rispose lui come se la cosa lo facesse ridere.

Briony lo rimproverò con lo sguardo; non era abituata a essere gelosa di qualcuno, anche se di Elijah si fidava ciecamente e dubitava potesse trovare attraente una come Elena.

<< Certo però che poteva anche dirmelo eh >> pensò Briony indispettita scuotendo la testa e pensando ai tanti momenti in cui aveva visto Elijah e Elena in una stretta confidenza.

<< E’ andato pure contro al fratello per quella ragazza… >> pensò di nuovo nevriticamente, constatando che la famiglia per Elijah era sempre venuta prima di tutto e lei lo aveva visto coi suoi stessi occhi.

<< …. Non dimostrarti la degna sorella di Caroline, scema. >>  così diede fine a quei pensieri nevrotici in un lampo di saggezza e maturità.

"Non credere che sia finita qui.." sussurrò Briony sotto voce, anche se ormai era chiaro che non era più arrabbiata, voleva soltanto farlo rimanere sulle spine.

Elijah sorrise divertito, affascinato dal suo carattere così testardo e ostinato, ma decise di non parlarne più poiché quella storia lo metteva sempre a disagio.

Mentre camminavano, Briony pensò che forse aveva avuto una reazione un  troppo drastica; in fondo sapeva che una donna del passato aveva fatto soffrire Elijah, e ne era rimasto talmente scottato da non riuscire nemmeno a credere nell'amore e quindi non voleva legarsi più a nessuno, dimostrandosi freddo e scostante con chiunque...

Ma ormai le cose erano cambiate... tutti e due erano cambiati…

Entrarono in un'altra stanza dove c'era già Damon.. e Ylenia che stava trasportando l'ultima bara, probabilmente quella di Rebekah.

"Come sta andando con la tomba che non si apre?" domandò Damon alla strega.

"Ci siamo quasi.. manca pochissimo. Bonnie sta ultimando l' ultima magia." rispose lei con respiro affrettato.

"Non pensi sia meglio andare da lei per darle una mano?" chiese Briony incerta.

 "No no..! Può cavarsela senza di me, le ho già spiegato cosa deve fare. Se non vi dispiace resto qui con loro.." rispose velocemente indicando le bare.

Ma c'era qualcosa di strano nella strega... sembrava nervosa, agitata e faceva fatica a parlare. Briony l'aveva sempre vista così decisa e determinata e non si spiegava quindi questo suo tremolio continuo.

"Forza allora. I miei fratelli sono stati lì dentro per troppi secoli." mormorò Elijah deciso, avvicinandosi alle bare e togliendo i pugnali uno a uno. Ylenia intanto aveva scoperchiato una bara e stava fissando indecisa, come stravolta, l'uomo di fronte a lei: era uno dei fratelli di Elijah, aveva i capelli lunghi e scuri da quel poco che si poteva vedere.

Ylenia lo fissò senza staccare gli occhi dal suo viso lacerato, ma non accennava a togliergli il pugnale.

"Ylenia, ti senti bene?" domandò Briony preoccupata avvicinandosi a lei.

La donna si voltò: era completamente sbiancata e parlò riluttante:

“Sto bene."

"Non pensavo ti facessero orrore i cadaveri." rispose Briony in tono ironico e tolse il pugnale dal petto del vampiro, dato che Ylenia non si decideva a farlo.

La strega le fece un sorriso non molto convinto e restò immobile di fronte alla bara.

Ormai tutti aspettavano il momento in cui gli Originals si sarebbero risvegliati.

Il primo che dava dei deboli segnali di vita fu proprio il fratello con i capelli lunghi che Ylenia aveva davanti, e così lei gli si avvicinò di più, toccandogli leggermente il volto:

"Finn?" lo chiamò a bassa voce.

In quel momento lui aprì gli occhi. Nel momento stesso in cui riconobbe la donna che aveva davanti, spalancò occhi e bocca:

"Tu...?" mormorò con un sibilo furioso e agghiacciante.

Nessuno se l'aspettò.

Finn balzò come un fulmine fuori dalla bara e afferrò Ylenia per il collo, facendola cadere per terra con un tonfo.

La stava letteralmente strangolando e le urlava di tutto: bestemmie e altre parole non molto carine essendo rivolti a una donna. Ylenia cercava di fermarlo mettendogli le mani sulle spalle, ma faceva fatica respirare e non riusciva ad articolare nessuna parola comprensibile.

Subito Damon, Elijah e Briony si affrettarono in suo soccorso per liberarla dalla presa del vampiro, e dopo molti tentativi ci riuscirono.

"Finn,  calmati." lo chiamò Elijah per tranquillizzarlo e mettendolo con le spalle al muro; il vampiro, nel guardare il fratello che non vedeva da troppo tempo, si calmò e fissò Elijah sorpreso, non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.

Ylenia era sorretta da Briony, la quale cercava di vedere se fosse tutta intera, ma oltre al respiro soffocato stava bene. 

Finn  lanciò alla strega un’occhiataccia pronto a saltarle di nuovo addosso, quando all’improvviso gli altri fratelli si svegliarono di soprassalto, spalancando la bocca in cerca d'aria. Si disfarono subito della bara, fracassandola a pezzi e rimasero in piedi, immobili al centro della stanza intenti a fissarsi l'un l'altro. Sembravano fosse incapaci di parlare o di muoversi, come se il tempo si fosse bloccato di nuovo.

Ma questo si mosse nel momento esatto in cui Rebekah fece dei passi verso di loro e li chiamò uno per uno per nome, con lacrime lucenti agli occhi: Elijah, KolFinnGwendolyn. Sussurrava ipnotizzata i loro nomi di continuo e alla fine corse ad abbracciarli; sembrava che delle rocce si fossero spaccate dal rimbombo di quegli abbracci così forti e pieni di affetti. Tutti e 5 si abbracciano contemporaneamente, alcuni con le lacrime agli occhi, alcuni con gli occhi spalancati e sorpresi, altri sorridevano dalla gioia.

"Ehm se posso permettermi.. ci sarebbe un ibrido da uccidere!" esclamò Damon interrompendoli. Briony lo fissò infastidita ma quando il corvino disse quelle parole, gli Originals sciolsero immediatamente l'abbraccio e si voltarono in direzione di Damon, Ylenia e Briony.

Anche se erano rimasti per secoli dentro a delle bare, quei vampiri erano magnifici oltre ogni limite e Briony non rimase affatto delusa dall’idea che si era fatta di loro: Kol sembrava il più giovane dei fratelli maschi, aveva un'espressione genuina, solare nel volto e pareva un angelo scolpito nel marmo; Rebekah indossava lo stesso vestito rosso che doveva portare alla festa della scuola ed era rimasta la stessa bambolina di porcellana di sempre; Briony notò che stava rivolgendo un sorriso fresco e sincero proprio a lei, e l’umana ricambiò, felice di rivederla finalmente in piedi e con la propria famiglia.

Gwendolyn era.. la reincarnazione della pura bellezza e si dimostrava aggraziata anche mentre stava immobile: aveva gli occhi blu - grigi, i capelli castano scuro e il viso a forma di cuore.

Briony si chiese cosa Elijah avesse visto di tanto simile in lei.. oltre i capelli e i lineamenti tipicamente classici non vedeva altre somiglianze particolari. 

Finn, a contrario del fratello Kol, non aveva lo sguardo da angelo, ma sembrava un vero e proprio demone rude e selvaggio che avrebbe incendiato anche un iceberg solo con lo sguardo.

E quello sguardo stava appunto incenerendo Ylenia, la quale non proferiva parola e aveva anche lei lo sguardo tetro e scavato.

A giudicare dall'abbigliamento e dai capelli, Finn e Gwendolyn dovevano essere quelli che avevano passato più tempo dentro la bara.

Briony era così intenta a fissarli che non si accorse della presenza di Elijah dietro di lei e della sua mano posata sul suo fianco. Le posò le labbra sull'orecchio e sussurrò profondamente e in modo fiero: "Briony, questa é la mia famiglia."

La ragazza cercò di ignorare la scossa elettrica e il formicolio lungo la schiena che si era diffuso in tutto il corpo quando aveva sentito il respiro di Elijah sull'orecchio.

Tentò di concentrarsi sulla risposta da dare ma come doveva presentarsi a un gruppo di vampiri originali appena risorti?

<< Ehila! Avete fatto una buona dormita?  >>

Lei deglutì nervosa ma quando incrociò gli occhi amichevoli di Rebekah si sentì più sicura e disse: "Klaus é qui. Sarà una bella sorpresa per lui rivedervi."

La sua frase scosse molto i fratelli, che si guardarono l'un l'altro, e Briony scorse nei loro volti un lampo pieno di vendetta.

"Ehi streghetta forse é meglio che torni da Bonnie. Ormai é ora." disse Damon rivolgendosi a Ylenia, la quale non se lo fece ripetere due volte e si dileguò rapidamente lanciando un'occhiata assente e dispiaciuta a Briony; mentre Finn seguiva ogni suo passo come una belva predatrice.

Non ci volle molto per capire che tra quei due era successo qualcosa, e qualunque cosa fosse era finita male.

Infatti Finn si avvicinò a Briony e a Elijah, mormorando con odio disumano: "State attenti. Quella é come un piccolo avvoltoio che vola attorno ad un cadavere."

 

*Inizio flashback*

Ylenia era rimasta a casa di Briony per controllare Rebekah ma comunque la strega non riusciva a calmarsi.. era terribilmente agitata e nervosa..

Se le tombe fossero state aperte chissà come lui avrebbe reagito nel vederla dopo così tanto tempo; sicuramente sarebbe andato su tutte le furie per ovvie ragioni, e Ylenia pensò di prendere il primo volo e svignarsela. Ma quel pensiero venne scacciato subito perché non era da lei scappare o interrompere un lavoro.

All'improvviso Rebekah si svegliò e ebbe la reazione più plausibile: si mise a gridare e a rompere tutto, urlando che avrebbe ucciso quella puttana di Elena.

"Calmati Rebekah. Nessuno qui uccide nessuno. Briony é andata a cercare tuo fratello; guarda qui c’è una lettera che ha scritto per te."

Ma non fece in tempo a dargliela che Rebekah si sentì male; sembrava avesse le convulsioni e faceva fatica a respirare.

"Devo uscire di qui!" urlò stravolta portandosi la mano alla gola.

Ylenia la guardò come se fosse pazza ma poi le balenò in mente un terribile dubbio: non era stata invitata ad entrare!

La vampira filò via come un fulmine fuori di casa e Ylenia la rincorse per fermarla e assicurarsi che non facesse sciocchezze. Ma la sua corsa venne fermata da un grido.

Klaus aveva appena accoltellato la sorella al cuore e la stava dando in mano a dei suoi ibridi che la portarono via.

"Sapevo di trovarti qui." sussurrò lui gelido alla sorella.

Ylenia rientrò immediatamente in casa, dove sarebbe stata al sicuro, ma rimase sull'uscio della porta.

Quando Klaus alzò lo sguardo, incontrando gli occhi neri della donna, le fece un sorriso terrificante: " Ciao Ylenia." sussurrò avvicinandosi, ma venne bloccato dalla porta.

La strega gli rivolse un sorriso furbo: "Non puoi entrare, soltanto Briony può darti l'invito e non lo farà mai."

Klaus rimase per qualche minuto a osservarla attentamente, senza parlare, ma poi scoppiò a ridere: "Mio dio, ma chère, eri la mia strega preferita. Ci siamo divertiti tanto insieme, mi ricordo eri determinata e cinica quanto me. E ora cosa fai? Perché ti gingilli dietro a Briony Forbes? Non sarai mica diventata l'avvocato delle cause perse!"

Ylenia gli rispose con un ghigno: "Non sono affari che ti riguardano."

"Invece sì dato che siete nella mia città e state intralciando i miei piani!"

"Mi dispiace ma alla fine sconterai tutte le tue malefatte. Non c'è via di scampo per quelli come te."

"Non fare la moralista, non ti si addice per niente.. e per quanto riguarda le pugnalate alla schiena tu sei una maestra in questo, superi persino me! Soprattutto per quanto riguarda l’amore infinito e leale verso la famiglia..!" rispose feroce.

Ylenia ricambiò lo sguardo con disprezzo ma poi pensò a quello che era successo alla festa. A quelle parole: "Agnes ti saluta dal mondo degli inferi, dove tu l'hai spedita"

Ylenia fulminò Klaus con lo sguardo: "Sei stato tu..? Ovviamente era opera tua se quel tizio sapeva.."

"Scusami... i miei ibridi sono un  troppo chiacchieroni!" rispose lui beffardo.

Ylenia lo guardò con disgusto e ripugnanza ma lui le disse in tono tranquillo: "Vedi di non procurarmi problemi.. tu e la tua amica. Mi dispiacerebbe tanto ucciderti visto che mi sei risultata molto utile in passato...sebbene…. beh lo sai no?" Klaus le lanciò un’occhiata eloquente. Gli occhi gelidi mentre quelli di Ylenia erano diventati due fessure.

Klaus cambiò di nuovo umore e le sorrise in modo bastardo:

"Ora ho altre cose per la mente ma ti assicuro che ci rivedremo presto, ma chérie." rispose infine minaccioso, dileguandosi.

Lo sguardo di Ylenia nel frattempo era rimasto lo stesso, indecifrabile e pieno di disprezzo.. non sapeva se per Klaus.. o per se stessa.

Con violenza alla fine richiuse la porta.

 

*Fine flashback*

 

Klaus era rimasto letteralmente di stucco vedendo i suoi fratelli e sorelle risorti dalla morte, e quasi se la fece sotto dalla paura perchè tentò vigliaccamente di scappare ma venne ferito alla mano, allo stomaco e nell'incavo del collo da FinnRebekah e Gwendolyn.

Damon, Stefan e Briony erano rimasti in disparte a godere della sconfitta di Klaus, e Elijah disse loro di andarsene perché ora se ne sarebbe occupata la famiglia. Prima di andarsene Briony lanciò uno sguardo complice al vampiro, e anche lui ricambiò per rassicurarle che si sarebbero rivisti più tardi.

 

Klaus piagnucolò per tutto il tempo, cercando di giustificarsi in ogni modo ma a un certo punto Gwendolyn sbottò: "Con che coraggio parli ancora di affetto familiare? Mi hai ucciso come il peggiore dei vigliacchi, hai incendiato la mia casa, ti sei cibato dei miei servitori e hai divorato il mio sarto!!" gridò furiosa cercando di sistemarsi il vestito tutto sgualcito e vecchio, che poteva andare di moda nel ‘700.

Klaus deglutì dicendo che adesso non sarebbero dovuti rimanere soli e che aveva costruito quella casa per tutti loro.

"Davvero commovente." sussurrò acida Gwendolyn mentre Elijah non si lasciava impietosire dalle lacrime di coccodrillo del fratello. "Infatti ora noi non saremo più soli." rispose fintamente calmo.

I fratelli lo colpirono duramente dicendo che lo avrebbero abbandonato e che sarebbe rimasto solo per sempre.

Klaus questa volta si infuriò e gridò: "Se ve ne andate, io vi darò la caccia!"

"E allora diventerai ciò che hai sempre odiato... nostro padre." ribatté Elijah seccamente.

Tutti i fratelli lo guardarono duramente, senza pietà o compassione per lui. Lo odiavano per tutto il male che aveva fatto.

Messo alle strette, Klaus ebbe una vera e proprio crisi sclerotica: gridò come un pazzo, che lui era l'Ibrido, che non poteva essere ucciso e che non aveva niente da temere da nessuno di loro.

Quando ebbe finito la sua sceneggiata, la porta improvvisamente si aprì ed entrò Esther.

Tutti i presenti rimasero sbalorditi perché credevano che fosse morta, ma non era così. Era lei quella imprigionata nella tomba che non si apriva.

Klaus era così shockato che non riusciva ad aprire bocca; si aspettava che la madre lo avrebbe ucciso ma lei lo rincuorò dicendogli: "Niklaus tu sei mio figlio, e sono tornata per perdonarti. Voglio che ricominciamo a essere una famiglia.. tutti insieme."

 

La famiglia Originale era ritornata in tutta la sua gloria.

 

Fine!

 

Allora innanzitutto vi ringrazio per la pazienza che avete dimostrato nell'aspettare così tanto la seconda parte!!

In particolare saluto Ariel Winchester, Briony96, Buffy46  e Katherine perché ormai non ce la facevano più ad aspettare, e vi saranno pure venuti i capelli bianchi! Eheh

 

Ovviamente ringrazio anche gli altri lettori che hanno letto e amato la prima parte della fanfic, e spero vi piacerà anche questa!

 

Avviso: Vi dico che non seguirò molto le trame del telefilm, prenderò un percorso tutto mio anche se resterò fedele, più che posso, al telefilm!

 

Spero che questo capitolo non vi abbia delusi, e se non sapete il francese vi dico che "ma chére" e "ma chérie" vogliono dire "mia cara" e "tesoro"

Eccovi una bellissima e seducente immagine della nostra lucky Briony. Amo l'attrice, e nemmeno un basty come Elijah può fare a lungo l'impassibile xD Image and video hosting by TinyPic

 

PS: il vampiro dal capello fluido e splendente é tornato finalmente! ;-)

 

   
 
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