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CAPITOLO (2 PARTE)
Fu facile per
l'Originario trovare Klaus, che aveva restaurato una casa enorme
a Mystic Falls e
in quel momento stava parlando con un ibrido circa quello che aveva in mente
per il destino della sua famiglia. L'ibrido in questione non ebbe
però il tempo di rispondere perché sentì una morsa letale trapassargli il
petto.
Non
c’è che dire, Elijah era un uomo che pur staccando il cuore dal petto di una
persona dimostrava sempre uno charme spaventoso.
Klaus restò impietrito
e senza fiato nel vedere il fratello vivo, davanti a lui.
"Elijah?"
sussurrò terrorizzato.
"Niklaus… cosa mi sono perso?" disse
avvicinandosi pericolosamente al fratello, ripulendosi in modo
elegante il sangue grondante dalle sue mani.
Era scesa una calma
ingannevole, lo sapevano entrambi.
"Hai
davvero bisogno di un drink! Quindi che ne dici di sederci?" sussurrò
debolmente Klaus indicando una sedia per poter parlare. Ma Elijah non voleva
parlare.
Con
una velocità sovrumana sferrò dei colpi rabbiosi al fratello, che ruppe nella
caduta una vetrata della porta. In tono ironico Klaus gli disse di andarci
piano perché aveva appena finito la restaurazione e ricambiò Elijah con la
stessa violenza, facendolo catapultare sopra a un tavolo.
"Sai
posso capire che tu sia arrabbiato! Ma devi stare attento a come ti
comporti con me, altrimenti la prossima volta ci metto la tua preziosa
bambolina dentro la bara!" disse minaccioso con un ghigno feroce.
Questa
volta Elijah non ci vide più dalla rabbia e si scagliò contro il fratello con una
furia assassina, senza pietà. Ma all'improvviso Klaus aprì una bara e prese un
pugnale conficcato nel cuore di uno dei suoi fratelli per usarlo su Elijah.
"Non farmelo rifare fratello!!"
Elijah
tenne la presa sul collo di Klaus ma si mostrò terribilmente tranquillo, non
mostrava affatto paura.
"Ok,
usalo. Ti sfido a farlo. Poi dopo avrai Kol per
le mani."
Klaus
lo guardò pensieroso, titubante sul da farsi ma poi lasciò la presa sul
fratello.
"Perché
tieni ancora i nostri fratelli e le nostre sorelle dentro a delle bare anche
se Mikael é morto? Hanno già passato troppi
secoli chiusi lì dentro, devi lasciarli andare." affermò Elijah
gelido mettendosi a faccia a faccia con Klaus.
Quest'ultimo
però gli rise in faccia: “Deduco che qualcuno ti ha detto quello che é
successo. Posso immaginare chi sia stato." sussurrò feroce con una lieve
minaccia. Ma poi si rifece serio e disse anche che doveva raccontargli dei
fatti riguardanti la morte della madre che gli aveva taciuto, ma prima aveva
bisogno di sapere che lui era dalla sua parte. Doveva aiutarlo a
distruggere Stefan così avrebbe riunito
finalmente la famiglia una volta per tutte. Infine gli ricordò del giuramento
che gli aveva fatto secoli fa, cioè di restare l'uno accanto
all'altro come una cosa sola. Always and forever.
Elijah
lo fulminò con lo sguardo per quel suo atto così meschino di volerlo legare
ancora a sè, sapendo quanto Elijah amava tener
fede alle promesse, ma ormai erano successe troppe cose... quel giuramento non
valeva più niente se Klaus era il primo a infrangerlo senza scrupoli di
coscienza.
Klaus
dopo aver ricollocato il coltello nel cuore di Kol fece
ancora la stessa offerta a Elijah e alla fine richiuse la tomba.
Quando
Elijah ritornò da Briony incolume, lei tirò
un sospiro di sollievo ma poi lo analizzò attentamente con occhio scrupoloso:
"Ti
sei tirato a lucido mentre facevi a pugni con Klaus?" domandò ironica
vedendo che il ciuffo che amava tanto era pressoché svanito e Elijah questa
volta aveva optato per un look più moderno; ma anche così doveva ammettere che
stava benissimo, e dubitava che Elijah potesse mai apparire orribile ai suoi
occhi.
Anche
coperto di stracci o se dava ampia libertà alla sua natura da vampiro, Elijah
possedeva una dignità innata e indescrivibile.
"Volevo
presentarmi al meglio." rispose lui sorridendole col sorriso sghembo che
tanto le era mancato, e così la risposta le morì in gola.
"Puoi
farmi entrare? Sai sono morto per un pò di
tempo, o forse mi è stato tolto il benvenuto durante questo periodo di indubbia
lontananza?" disse Elijah sorridendole ancora gentilmente e inarcando
perfidamente ironico il sopraciglio. Era come se ricominciassero tutto da
capo. Briony sghignazzò e lo
invitò a entrare.
"Miss
Callaghan." sussurrò lui con tono affascinante facendole fare una
giravolta su se stessa dopo che fu entrato in casa col suo solito portamento
elegante.
Briony si lasciò sfuggire una risatina mentre il cuore
galoppava nel petto. Aveva fatto la stessa battuta di quando si erano
conosciuti e lei l'aveva invitato in casa. Sembrava stessero davvero
ricominciando da capo ma non era così. Il legame che si era creato fra i due
era ancora persistente, come indelebile, e neanche il tempo o la distanza lo
avrebbe distrutto.
"Ti
vedo di buon umore. É andata bene con Klaus?" domandò lei riprendendo il
controllo di se stessa. Le loro mani erano ancora unite.
"Abbiamo
fatto un accordo." rispose lui, e notando lo sguardo allibito e sorpreso
di Briony continuò: "Ma non intendo
fidarmi di lui... gli ho fatto credere di essere dalla sua parte per ottenere
la liberazione della mia famiglia." aggiunse poi seriamente.
Ma Briony scosse la testa, allontanando la mano dalla
sua: "Tuo fratello é meschino. Direbbe qualsiasi cosa per farti stare
dalla sua parte e ingannarti un'altra volta. E dubito proprio che lui riapra le
tombe per bontà d'animo." rispose decisa.
"So
come manovrarlo, non mi farò incantare dalle sue false promesse. E tu non
correrai alcun pericolo." mormorò Elijah avvicinandosi lentamente.
"Con
Klaus alle calcagna non riuscirei a sentirmi al sicuro neanche per un
attimo." rispose nervosa.
"Non
lo saresti davvero neanche con me, Briony."
sussurrò Elijah in tono freddo anche se l'espressione sul volto si era fatta
più intensa e irrimediabilmente malinconica.
Briony lo guardò intristita, ma poi lo fissò decisa per
dimostrargli che quello che stava per dire era la verità.
"Il
posto più sicuro per me é qui... con te."
Briony gli si avvicinò, notando che gli occhi di
Elijah osservavano attentamente ogni suo gesto.
Lei
avvampò sentendo il suo sguardo addosso ma poi lo circondò liberamente con le
braccia. Ancora non ci credeva davvero che lui fosse di nuovo lì con lei e che
potesse sentire i muscoli della spalle del vampiro tendersi sotto le sue mani.
Lo strinse di più a sé per cancellare ogni dubbio o paura.
All'inizio
sentì Elijah leggermente distante ma poi lui stesso cominciò ad accarezzarle i
capelli con delicatezza, abbassando il viso verso il suo..
Briony sentì il respiro fresco di Elijah sulla fronte
e di nuovo si sentì elettrizzata; stava impazzendo nell'averlo così vicino.
"Andrò
avanti con Klaus.. é l'unico modo per riavere indietro la mia famiglia."
disse lui profondamente, cingendole la schiena.
A
quelle parole, Briony tentò di sciogliere
l'abbraccio ma lui strinse la presa e le impedì di fuggire. "Devo
farlo."
"Non
mi piace come si stanno prospettando le cose... ho un brutto
presentimento." E purtroppo per lei ci azzeccava sempre in queste cose.
Elijah
liberò un braccio, in modo da prenderle il mento tra le dita e farle alzare il
viso verso il suo. "Klaus non ti farà del male, io non lo
permetterò." rispose sincero guardandola negli occhi.
Briony si sentì invadere da un'ondata di calore che le
scatenò una tempesta dentro il cuore. Era possibile amare così tanto una
persona? Non l'avrebbe mai detto... fino a poco tempo prima.
"Elijah..."
cominciò titubante a parlare "non voglio che tu assorba anche questo
perché non devi pensare a me ora. Io riuscirò a cavarmela e a non entrare in
altri guai come mi hai sempre chiesto, anche se ogni volta ci cascavo
sempre." disse sorridendo per convincerlo, ma poi i suoi occhi verdi si
illuminarono in proporzione al sorriso divertito che si stava formando sulle
labbra "E poi... da sola me la sono cavata piuttosto bene in questo
periodo, non ho avuto bisogno dei tuoi muscoli d'acciaio!"
Elijah
si lasciò scappare un sorriso divertito. "Ah no?" chiese con le
labbra ferme a mezzo centimetro dalle sue.
Il
suo respiro le dava le vertigini, le suscitò antiche e mai sopite sensazioni
che la facevano volteggiare vicino al paradiso e allo stesso infiammare il
cuore.
Briony non riuscì a formulare una risposta appropriata
perché si sentì ipnotizzata da quella vicinanza ferrea e deliziosa. Stava per
accorciare la poca distanza che li separava ma all'improvviso qualcuno suonò
alla porta, sciogliendo l'atmosfera magica del momento.
Elijah
si girò sorpreso verso la porta e Briony a
sua volta si ricordò di aver chiamato Stefan prima,
ma il volto di Elijah e la sua presenza glielo avevano fatto scordare.
Appena
aprì, il sorriso le si spense in un secondo perché con Stefan c'era
anche Damon.
"Ciao Stefan." disse radiosa, sottolineando il nome del
minore dei Salvatore per dimostrare che Damon non era ben accetto lì.
"Ciao Briony, grazie per aver chiamato. So che Elijah é con te e
vorremmo parlargli." rispose cordialmente Stefan.
Elijah
si materializzò al fianco di Briony e
guardò i Salvatore con la sua classica freddezza: "Deduco che abbiate
bisogno di una mia consulenza.. di che si tratta?"
"Magari
é meglio parlare in casa, lontano dalle orecchie degli ibridi!" disse
Damon strafottente ma Briony lo fulminò
subito con lo sguardo: "Io non ti faccio entrare."
"Suvvia Briony! Dopo tutto questo tempo? Ormai siamo diventati
amici no?" rispose in tono ironico sfoderando un sorriso da bastardo. I
denti erano ritornati al loro posto.
Ma Briony era irremovibile; non solo doveva difendersi da
Klaus e dai suoi sicari ma anche da Damon, di cui non si era mai fidata. E se
avesse detto in quel momento che anche lui era coinvolto con ciò che Elena
aveva fatto a Rebekah, Elijah lo avrebbe
sicuramente fatto arrosto.
Ma Stefan trovò un accordo che andasse bene a tutti, cioè
incontrarsi in un luogo appartato nei boschi di Mystic Falls.
Damon
però lanciò un'occhiata cupa a Elijah... forse aveva ancora il terrore di
ricevere una matita nel collo, o peggio, quindi cercava di non abbassare mai la
guardia.
Ma
avevano bisogno dell'aiuto dell'Originario per sconfiggere Klaus e dovevano
mettere da parte gli aspri di un tempo.
Per
la segretezza si sarebbero trovati in un luogo isolato, ma prendendo strade
diverse. Briony e Elijah era già vicino
alla vecchia dimora dove furono incendiate le streghe secoli fa e stavano
aspettando l'arrivo dei Salvatore.
Briony, che era inginocchiata a terra con le braccia che
raccoglievano le ginocchia, disse: "Neanche un'ora che sei tornato dal
mondo dei morti e già bisogna tramare complotti e piani diabolici. La normalità
non è prevista con te." disse ironicamente, rivolgendogli un sorriso.
Elijah
ricambiò con uno più lieve: "Attenta perchè questa
sarebbe la forma più lieve dei problemi che dovrai affrontare nel stare accanto
a me." affermò misteriosamente non scomponendosi nella sua postura regale.
Briony rise, alzandosi: "Temo davvero per la mia
incolumità. Mi stai dicendo quindi che la mia vita sarebbe in pericolo nelle
tue mani, Mister Mikaelson?" Gli si
avvicinò di profilo, guardandolo intensamente e cingendolo piano, facendogli
capire quanto i pericoli e problemi non contavano niente per lei se poteva
stare accanto a lui e viverlo.
Elijah
si voltò, scrutandola attentamente ma non facendo trasparire nessuno dei suoi
pensieri come sempre. Le sorrise ambiguo: "Forse, potrebbe esserlo."
rispose alla sua domanda in un enigma a cui Briony trovò
interiormente risposta nell'avvertire la pressione di una mano di Elijah sul
suo fianco.
Il
cuore sussultò dall'emozione, guardò Elijah rapita cercando di tenere sotto
controllo le sue sensazioni. Gli fece un sorriso di intesa, prendendogli la
mano e alzandola: "Però potrei cavarti l'anello in questo momento se
osassi sfiorarmi."
Il
vampiro alzò scettico il sopracciglio: "Brucerei."
Briony fece finta di rimanerne sorpresa nel sbattere le
palpebre: "Uno spettacolo a cui non vorrei mai assistere. Ma sarebbe
divertente." finì in un semplice sorriso.
Elijah
l'analizzò in silenzio, apatico, per poi attirarla all'improvviso a sè. Briony si sentì
strozzare il fiato in gola e aspettò la risposta di Elijah alla sua
provocazione col cuore in tumulto: iniziò con un tocco leggero della sua mano sul
suo viso, il suo respiro delizioso e fresco che le soffiava sopra e la sua voce
che la catturava come in un ipnosi:
"Miss Forbes, sei diventata più indisponente durante la mia
lontananza. Cosa dovrei fare quindi con te?" domandò fintamente cordiale.
Briony si sentì l'acquolina in bocca, il cuore
capitolare nel stare in quella dolce prigione da cui non c'era uscita.
L'alchimia tra lui e lei sembrava più alta che mai, sprizzava energia.
Stava
per rispondere a tono quando Elijah la fece improvvisamente scostare da lui e
si rivoltò come nulla fosse. Briony sbattè le palpebre stupita e confusa quando ad un
tratto scorse i Salvatore in lontananza.
"E'
da tanto che vi aspettiamo. Sottolineo che non intendiamo stare ai vostri
comodi." affermò Elijah calmo e freddo, come se nulla di ciò che era
successo prima non fosse mai esistito. Briony sorrise
fra sè e sè per
quella doppia faccia e l'apparenza che Elijah imponeva su chiunque altro.
Tentò
anche lei di far finta di niente, di non arrossire per l'imbarazzo e rimase
immobile mentre i Salvatore si avvicinavano. Damon sciolse la tensione con una
delle sue solite battute sarcastiche. "Scusa, ero passato da casa a
prendere il thè per questa aristocratica
chiacchierata all'aperto. Spero che gradirete no?"
"Damon."
lo richiamò Elijah stizzito per chiedere in fretta il perché lo avevano
cercato.
In
breve Stefan e il fratello spiegarono del
loro piano per uccidere Klaus e chiesero a Elijah di dare loro una mano, visto
che aveva tutti i motivi per avercela col fratello.
"E
questa tomba, l'unica che avete rimasto, sapete chi c’è dentro?"
domandò Briony
"Lo
stavamo appunto per chiederlo a te, Elijah. Tu sai chi ci potrebbe
essere?"
Il
vampiro sospirò irritato: "Klaus non mi viene a dire i suoi segreti da
molto tempo."
"Può
pensarci Ylenia ad aprirla. Le
dirò subito di contattare Bonnie."
aggiunse Briony trovando qualche barlume di
speranza nel loro piano.
"Ah
già é vero, adesso non fai un passo senza la tua amica strega! Spero che non
diventi la tua guardia del corpo così come lo era John Gilbert!" disse
Damon sprezzante.
La
ragazza ignorò la battuta per non sollevare un polverone, mentre notò che
Elijah l'aveva fissata per un secondo con un sorriso strano, un ghigno
divertito. Forse per il fatto che lei un attimo prima gli aveva confessato che
se l'era cavata bene contro Klaus, senza l'aiuto di nessuno e atteggiando le
sue innate virtù.
Le
guance si infiammarono e fece finta di niente, continuando a parlare a vanvera
con Stefan. In fondo era stata lei il cervello
dell'organizzazione in quei mesi e si era fatta in 4 per aiutare Elena e
company; anche se come ringraziamento aveva ricevuto un sonoro calcio nel
sedere.
Damon
cercò in tutti i modi di tirare l'acqua al suo mulino, cominciando a blaterare
del fatto che hanno tentato il tutto per tutto di uccidere Klaus, e visto
che Stefan, suo fratello, aveva contribuito alla
resurrezione dell'Originario rubando le bare da sotto il naso di Klaus, come
minimo Elijah doveva concedere la sua alleanza, come segno di gratitudine.
Inutile
dirlo, Damon sapeva sempre come cavarsela.
Elijah
rivolse ai fratelli un sorriso gelido: "E sia. Vi aiuterò ad annientare
Klaus. Qual é il vostro piano?"
Dopo
un pò, Briony e
Elijah ritornarono a casa e durante il tragitto non fecero altro che parlare
della cena di quella sera a casa di Klaus.
"Non
riesco a immaginare io, te, Klaus, Stefan e
Damon seduti allo stesso tavolo. Scenografia perfetta per un'epica
catastrofe." esclamò Briony ironica,
ridacchiando.
Elijah
si prese la briga di versarsi un goccio di vino in un bicchiere: "Sei
ancora in tempo a declinare l'invito.. non sei costretta a venire."
rispose Elijah con calma, anche se più che altro era preoccupato di una
ritorsione di Klaus nei confronti di Briony; non
gli era piaciuto sentire quella lieve minaccia sulla lingua di Klaus e sapeva
che doveva stare attento a ogni sua minima mossa.
I
suoi pensieri furono distolti dalla risata di Briony:
"Sinceramente, pericoli e mostri a parte... non mi perderei questa cena
per nulla al mondo. E ho fiducia nel vostro piano... e in te." sussurrò
abbassando il tono della voce, guardandolo con sicurezza.
Elijah
le sorrise gentilmente, tenendo il bicchiere saldo nella sua mano. Ad un tratto
però l'espressione del suo volto si fece così intensa e profonda
che Briony riusciva a stento a sopportarla.
“Davvero
riesci ancora a fidarti così, Briony? Forse dopo
tutto quello che è capitato… sarebbe saggio una
doppia copertura.” Finì di dire abbassando lo sguardo in un’aurea di
misteriosità mentre il bicchiere tintinnava.
Briony aggrottò la fronte, aspettando che lui si facesse
capire perché aveva imparato che sfondare con violenza una porta chiusa con
Elijah valeva poco.
“Come
ad esempio i Salvatore. Abbiamo ideato un piano ma non per questo mi fido di
loro. So che mi riporterebbero dentro la cassa in men
che non si dica se non andassi più a genio per loro.” Continuò Elijah con tono
diplomatico alzando lo sguardo.
E Briony non poteva dargli tutti i torti. Ben poca simpatia
legava i Salvatore ai Mikaelson. Qualunque Mikaelson.
“I
piani sono sempre per te una cosa seria.” Replicò Briony
con un sorriso, restando in piedi in un punto della sala. “Ma sono sicura che
riuscirai a cavartela. Non intendo…” si bloccò perché
nel pensare al proseguimento della frase le si era formato un groppo in gola,
stretto e dolente. “Non intendo permettere che accada un’altra tragedia sotto i
miei occhi. Ecco in cosa si tratta la mia fiducia.”
Elijah
rimase ad osservarla distante; il completo nero contribuiva a trasmettergli un’enorme
eleganza. “Non ti ho ancora ringraziata.” Disse ad un tratto “Certe volte
critico la tua caparbietà che ti porta nel culmine del pericolo, ma…” abbassò gli occhi “senza di te non sarei certamente qui.
Deduco che la testardaggine umana non sia poi tanto male.” Finì con un sorriso
accennato rialzando gli occhi neri.
Briony sbattè le palpebre
sorpresa. “Oh!” esclamò intrecciando le braccia dietro la schiena. “Un
complimento dunque! Da quando sei tornato li sto contando sulle dita di una
mano.” Disse scherzosa e innocente. Il volto da bambola di porcellana sembrò
aver preso colore.
Elijah
tenne uno sguardo così intenso su di lei difficile da sopportare.
"E
io sono il demonio più fortunato di tutto il mondo. Di poche cose sono grato ma
quando sono venuto qui a Mystic Falls non avevo idea che ciò che mi aspettava sarebbe
stato questo... che avrei trovato te e ricominciato a…”
tenne la frase in sospeso, continuando a guardarla: “Riesci a capire quanto tu
sia importante per me?" domandò dopo una lunga pausa in cui Briony si sentì sciogliere le braccia. Il cuore di lei batté
impazzito nel petto:
"Dici
davvero, Elijah?"
Il
silenzio si faceva sempre più denso, e diverso. L'atmosfera divenne
sovraccarica, quell'elettricità che Briony aveva
sentito poco prima tornò a vibrare.
Elijah
appoggiò il bicchiere sul tavolo e si avvicinò lentamente a lei, con uno
sguardo impenetrabile. Non le staccava gli occhi di dosso neanche un attimo.
Nemmeno Briony non riusciva a
distogliere lo sguardo dal suo volto. Lo fissava e desiderava più di ogni altra
cosa che nessun altro venisse a portarglielo più via.
Quando
ormai Elijah si fu avvicinato abbastanza, tanto che Briony poteva
vedere il proprio riflesso nei suoi occhi neri, lui le rispose profondamente:
"Voglio
convincerti di questo per tutto il tempo che vuoi... per sempre."
Briony si accorse di trattenere il respiro mentre lui
percorreva con le dita fredde la piega del suo collo e della guancia, trasmettendole
scosse elettriche.
“Sì..”
sussurrò lei istintivamente, trovandosi ad un tratto il naso di Elijah contro
il suo, il suo respiro che le solleticava le labbra. Si catapultò su di lui,
allacciandogli le braccia attorno al collo e baciandosi contemporaneamente in
un desiderio che in quel momento disdegnava la delicatezza, tanto che Briony si sentì priva di energia e d’ossigeno in pochissimi
secondi. Si spostò delicatamente per rendersi conto quanto la presenza di
Elijah simboleggiava per lei; si sentiva quasi mangiata viva. L’Originario fece
la sua stessa mossa, sfiorandole delicato le labbra col labbro inferiore prima
di distaccarsi.
I
loro respiri fluivano l’uno dentro l’altra, i loro corpi erano frementi l’uno
contro l’altra e gridavano ad alta voce le loro emozioni; tenevano le palpebre
socchiuse, Briony aveva un braccio attorno al collo
di Elijah e un mano appoggiata contro la sua spalla, mentre lui la cingeva per
la schiena.
La lontananza
aveva cambiato tutto e niente allo stesso tempo; di certo l’unica cosa
veramente certa era che adesso era impossibile negare cosa celavano i cuori
diversi di quelle due persone verso l’un per l’altra.
“Sei
stato troppo tempo lontano da me.” Bisbigliò Briony
con voce spezzata, continuando finalmente ciò che avevano iniziato prima: attaccò
le labbra a quelle del vampiro con bramosia, sentendo poi una mano di lui
attorcigliare qualche suo capello per poi schiudere le sue labbra contro le
proprie, dando vita a un bacio infinito.
Avevano
troppo bisogno l’uno dell’altra, di sentirsi, per mantenere il proprio tatto. Si
resero conto fino a che punto si fossero mancati nel lungo periodo di
lontananza forzata quando sentirono che niente pareva abbastanza in quel
momento; le braccia non riuscivano a fermarsi nel stringersi, le labbra non si
azzardavano a distaccarsi neanche per prendere un briciolo d’aria. Lei lo
voleva, lui la voleva: era una verità immutabile, che funzionava meglio di
qualsiasi piano.
Le
dita delicate di Briony salivano al viso di
lui, beatificandosi di quella bellezza scultorea, un braccio di Elijah la
cingeva possessivamente a sé, l’altra la teneva per la nuca. Col passare dei
secondi il bacio arrivò ad essere bisognoso come se volesse tingersi di
violenza, di passione; baci che sembravano morsi, un consumarsi a vicenda, i
corpi si dondolavano l’uno contro l’altro privi di controllo.
Briony ad un tratto alzò il viso per prendere aria,
allacciò la braccia dietro al collo del vampiro e si issò contro di lui, mentre
Elijah seguì i suoi movimenti e senza bisogno di parole la prese in braccio
contro di sé, come se fossero in simbiosi.
Non
seppe nemmeno quanto tempo ci impiegarono, se un secondo o un secolo, ma Briony si sentì spingere senza preavviso contro un
muro; quale muro fosse della casa non ne aveva idea. Nemmeno a causa della
sorpresa e della botta, lei staccò mai la bocca da quella di Elijah, quasi
fosse un bisogno primordiale.
Anche
Elijah sembrava non riuscir a controllare le sue emozioni, totalmente preso da
ciò che realmente desiderava. Aveva deciso di abbandonare ogni razionalità per
assaporare quella letizia piacevole che gli mancava da troppo tempo e che ora
non riusciva proprio a rigettare.
Stavano
in piedi, aderenti l’uno contro l’altro, la giacca nera di Elijah era ai loro
piedi, tolta rapidamente dalla ragazza. Briony gli
strinse i capelli tra le dita e prima di farsi soccombere totalmente dalle sue
stesse emozioni riuscì a provocarlo di nuovo a parole:
"Dovresti
allontanarmi da te, non hai detto che la mia vita è sempre in pericolo se sto
al tuo fianco." domandò ansante sulla sua bocca.
Sentì
Elijah ridere sghembo: "Briony Briony.. non hai ancora capito che, nel bene e nel male, io
mi tengo sempre stretto le cose a cui tengo?" disse un secondo dopo
dall’averla issata contro di sé e serrata ancor di più contro il muro, come una
presa di potere, come a farle capire quanto lei valesse per lui: infinitamente.
Briony non riuscì più a ragionare allora, il cuore
scoppiò in pieno petto senza però darle alcun dolore, e si fece letteralmente
catturare dal sentimento divorante e assoluto che provava per quel vampiro
millenario: gli strinse di più le gambe attorno alla vita e fece scontrare di
più le loro bocche, dimostrandogli così quanto lo volesse.
Le
mani della ragazza erano sempre intrecciate nei capelli scuri del vampiro e
inspirò su di essi, assaporandone il sapore delizioso. Elijah scese a baciarle
il collo e in mezzo a tutto quel desiderio lei riuscì a percepire il
respiro del vampiro, che indicava quanto fosse debole il suo autocontrollo in
quel momento.
Questo
non le importò minimamente perchè non aveva
alcuna paura, solo un pensiero fisso esigeva di essere soddisfatto. Briony gli si aggrappò quindi, osando appena
respirare, mentre Elijah la liberava svelto dei vestiti, accarezzando
possessivo ogni centimetro della sua pelle e serrandola sempre di più in una
morsa che non lasciava respiro. Elijah sarebbe sempre stato così per lei...
Devastante.
"Sei
sempre bellissima." le sussurrò lui, continuando ad accarezzarla. Questa
volta pareva lui quello rapito.
Briony si sentì sciogliere, pensando suo malgrado che i
termini "bellissima" e "impertinente" erano due strani
aggettivi uniti, soprattutto se usciti dalla bocca di Elijah Mikaelson.
Le
labbra della ragazza formarono un sorriso mentre le mani andavano alla camicia
del vampiro per poi aprirla imperterrita e esplorare i pettorali perfettamente
scolpiti, sentendo la frenesia crescere sempre di più.
Briony tremò quando sentì la pressione delle labbra
fredde del vampiro sulla sua spalla denudata. Una scia bollente le attraversò
su tutto il corpo, e Briony arrivò a
stringere ancora di più i capelli di Elijah fra le dita col fiato mozzo.
Era
affamata delle sue labbra ma il viso del vampiro era affondato questa volta sul
suo collo, dove la inebriava col suo respiro fresco e il tocco delle sue labbra
magnetiche. Sembrava la stesse consumando, ma sempre con una grazia che sapeva
di sublime eleganza.
Briony allora si sentì completamente perdere la testa:
non riuscì a spiegare cosa le stava succedendo, la frenesia con la quale
sbottonava i pantaloni e la cintura di Elijah. Si sentiva posseduta dalla
passione che quell’uomo le incuteva anche con un semplice sguardo.
Si
arrancò a lui, pelle contro pelle per far sentire la sua urgenza. Non lo aveva
liberato totalmente dalla camicia ma questo non le importava proprio in quel
momento, e come se anche lui fosse stato posseduto dalla sua stessa passione
frenetica, le prese rapido una mano e la stese contro il muro, serrandone il
polso come per prepararla a ciò che sarebbe successo di lì a poco.
Il
fiato di Briony si mozzò, e il cuore ebbe
un spaventoso sobbalzo quando lo sentì riempirla in una sola spinta decisa.
Fu
una sensazione così intensa che credette di
impazzire, non riusciva a capacitarsi della realtà rocambolesca al di fuori,
c’erano solo loro due, niente pensieri o indecisioni. Le loro labbra erano
appoggiate l'uno all'altra, respirandosi in quei momenti in cui erano un
tutt'uno.
La
mano di Elijah risalì verso quella di lei e Briony lo
accolse grata nell’intrecciare simbolicamente le loro dita. Non si accettavano
alcuni divisioni tra loro, non in quel momento di estasi in cui nessuno dei due
era più solo.
Sentì
Elijah farsi largo più prepotente dentro di lei contro il muro e lei gli si
strinse di più e si aggrappò alle sue spalle col braccio libero, non riuscendo
a trattenersi dal sentirlo fino in fondo; fu una sensazione straordinaria
quella di sentire i propri respiri accelerati e rauchi nell'orecchio l'uno
dell'altra, come se volessero far arrivare la loro passione fin nelle
profondità del loro essere. La mano di Briony arrivò
a stringere con forza il tessuto della camicia di Elijah, sollevò la testa
aprendo le labbra per respirare ma l’unica cosa che avvertiva veramente era il
corpo di quel vampiro che la stava impossessando, il suo respiro che era come
una droga prelibata nell’udirlo più vibrante dal desiderio del solito.
Quando
cercò di prendere di nuovo aria, Briony si
sentì all’improvviso spostare e spingere sopra un divano a velocità
impressionante. Sopra di lei Elijah la guardò ipnotico, gli occhi neri che
parevano illuminare. Briony non aveva idea dell’espressione
che aveva lei ma di certo era completamente sciolta in lui.
Il
vampiro le accarezzò i capelli, scendendo e ammirando la sua pelle. Briony cercò di trattenere un fremito ma non ci riuscì,
troppa dominata dal suo stesso desiderio. Non riuscendo più aspettare, allungò
il collo e si impossessò desiderosa delle labbra del vampiro; le mani che navigavano smaniose lungo la sua schiena, accarezzando languida il tessuto della camicia, e non appena sentì i muscoli del vampiro far pressione sopra di lei, andò poi a
togliergli definitivamente la camicia in un modo non proprio delicato che
infatti si udirono degli squarci nel tessuto.
Elijah
restò a fissarla per qualche secondo, poi le mostrò un sorriso sghembo. “Penso
che dovrò di nuovo insegnarti le buone maniere.” Le sussurrò penetrante per poi
bloccarle i polsi ai lati della sua testa e lambendone le labbra.
Il
bacio durò poco perché il vampiro scese poi a stuzzicarle l’orecchio con i
denti, poi il collo. Penetrò di nuovo dentro di lei e Briony
lo accolse con un gemito di beatitudine, pensando esclusivamente alle
sensazioni esplosive che ricavava dentro di sé, nel punto focale dell’anima.
In breve
quel rapporto passionale diventò il suo mondo. Dimenticò tutti i problemi, il
dolore e l’amarezza, tutto ciò che aveva passato e che in futuro poteva ancora
accadere. Contava solo ciò che stava vivendo ora, e che assaporava con ogni
lembo di pelle, con ogni cellula del suo corpo.
Briony non gli chiese nemmeno per un secondo di
smettere, lo implorava con gli ansiti di continuare, le braccia ora strette a
lui, come se quel rapporto fosse una liberazione, un modo per tornare a vivere
al 100%.
Parevano
un groviglio intrecciato di membra, una fonte di desiderio inesauribile; non
c'era nessuna parte del corpo che non fosse pressata a quello dell'altro, come
se volessero riempire il vuoto che li aveva accompagnati durante quei terribili
mesi di lontananza.
L’atmosfera
venne praticamente colpita da un gemito della ragazza più spezzato dei
precedenti; il corpo istintivamente si inclinò di più verso quello di lui, e
quasi nello stesso momento quel gemito venne accompagnato da un altro proveniente
dal vampiro, i suoi muscoli che si tesero in spinte più profonde e esigenti. Ma
Briony non riuscì ancora a lasciarlo, non riusciva a
smettere o a frenarsi. Gli stava praticamente dicendo di farla impazzire dal
desiderio che aveva di lui.
"Dio..
quanto mi sei mancato." gli sussurrò come se dirlo fosse una tortura, e gli
prese il viso tra le mani, cominciando a baciarlo con trasporto così da
dimostrargli quanto vere fossero le sue parole e il dolore passato.
Presa
dalla foga della passione, fece invertire le posizioni, finendo però giù a
terra. Di certo non gli aveva fatto male visto che Elijah era un Originario ma
anche se non fosse stato così, Briony sembrava
non preoccuparsene perchè l'unica a cui
pensava in quel momento era dimostrargli tutto il suo desiderio, l'amore
represso e sofferto per tutto quel tempo di lontananza, e farlo appartenere
sempre più a sè.
Elijah
per la prima volta in vita sua si fece prendere alla provvista e l'aveva
fissata sorpreso per dei secondi interi, anche se Briony
non aveva ricambiato perchè intenta a
baciargli il viso, fino al collo e giù al petto, trasmettendogli scie di
calore. Il vampiro cercò di impiegare tutta la sua ferrea forza di volontà e
tentò di non lasciarsi sfuggire diversi gemiti, ma poi si lasciò afferrare da
tutta la passione che quel momento richiedeva.
Accettò
perfino quella posizione sul pavimento e fece inarcare Briony a sè per arrivare alle sue labbra. Allungò di più il
collo verso di lei, le braccia strette contro la base inferiore della sua
schiena e le mani di lei attorno al suo viso, mentre davano vita a un bacio più
lento ma stuzzicante. Briony infatti gli morse il
labbro inferiore e prese la mano di lui che portava l’anello solare e con un
sorrisetto malizioso glielo tolse, buttandolo chissà dove.
Elijah
la analizzò profondamente attraverso gli occhi completamente neri, in un misto
di perfida pericolosità a cui Briony cercò di non
darci peso perché l’elettricità nell’aria era troppo forte per sottovalutare l’unione
totale tra i due.
Briony lo guardava ancora con occhi vispi, con la fervente
verità che entrambi erano catturati da l’un l’altro e nessun’arma terrena
avrebbe potuto tagliare quel legame travolgente a cui non si poteva resistere.
Briony tornò a baciarlo, e inesorabilmente Elijah si sentì
attrarre così famelicamente da lei da non rimuginare più di tanto sullo sfregio
che la sua innata superiorità aveva riportato. Se poteva anche apparire possibile,
l’eccitazione crebbe a dismisura proprio per il gusto del proibito, e dall’audacia
della situazione perché le tende non erano chiuse sulle finestre e dal vetro
traspariva il sole. Briony sapeva a sua discolpa che
la luce non lo avrebbe mai ucciso, al massimo scottato un po’, ma ciò che le piaceva era aver osato fare un’azione
che – pensò – nessun altro aveva osato per poi rimanere impunito, e soprattutto
nell’aver visto il scintillio bramoso di sfida negli occhi neri del vampiro rivolto
proprio a lei.
Elijah
si staccò in seguito dal bacio per poi osservarla enigmatico nel sollevar la
schiena verso di lei. Briony lo lasciò fare, uno
spruzzo di luce brillava proprio al loro fianco sul pavimento.
Tornarono
avidamente a baciarsi, ricominciarono a muoversi l’uno dentro l’altra, con instancabile
decisione, fino a quando Briony non fu quasi
costretta a gettare la testa all’indietro mentre Elijah affondava il viso sul
suo collo, fra i suoi capelli di seta, ovunque fino a quando le loro bocche non
si incontrarono di nuovo, scandendo baci al ritmo dei loro respiri rauchi per le spinte.
"Mi era mancato averti tra le mie braccia, miss. Non sai quanto." le bisbigliò il vampiro, pressando di più l'abbraccio fra loro e facendole completamente perdere la testa.
Dopo qualche attimo in cui la mente di Briony fu perduta tra i meandri del piacere paradisiaco, lei riaprì gli occhi e tirò indietro i capelli al vampiro per guardare bene il suo bellissimo volto scolpito. Era completamente catturata da lui, fin nelle ossa. "Sei il fratello di Klaus ma non sei suo. Darei ben volentieri una lezione a Klaus se osasse di nuovo metterci i bastoni tra le ruote."
Elijah le rivolse un ghigno enigmatico e le sistemò meticoloso un ciuffo di capelli scomposto. "Rispetta la fila, cara." le rispose brevemente catturando le sue labbra e
riprese poi il controllo della situazione nel ritornare sul divano, con
lui seduto contro lo schienale e lei sopra le sue ginocchia.
Le loro labbra non
avevano mai cessato di cercarsi, di condividere quel respiro che la morte e il
dolore aveva loro tolto. Anche i loro cuori, poco tempo prima morti, sembravano
accesi e lo erano solo insieme.
Briony rimaneva avvinghiata a lui, con le loro anime
che tornavano ad appartenersi insieme ai loro corpi, con sottofondo una
sinfonia di gemiti spezzati e battiti impazziti del cuore. Nessuna
parola, perchè le parole per dirsi Ti Amo
non erano necessarie di essere dette ad alta voce in un simile momento che
testimoniava ogni cosa importante.
Erano
indissolubilmente uniti fino in fondo, bruciavano nell'appartenersi con
bramosia sempre più accesa... Bruciavano per davvero, ogni barriera pareva
essersi sciolta.
Ed
entrambi alla fine cedettero al vortice dei loro sentimenti travolgenti,
rendendo ancor più tangibile la loro riunione tanto attesa.
Quella
sera Stefan, Damon e Briony e
Elijah si incontrarono alla casa di Klaus nello stesso istante e entrarono
insieme. Tutti e 4 consapevoli dell’importanza di quella cena.
“Cerchiamo
di non stravolgere tutto.” Affermò Damon sottovoce a Elijah sulla soglia.
“Che
strano tempismo. Stavo per dirlo io a te, Damon.” Replicò Elijah con stoica
superiorità invalicabile e mostrando appunto un sorriso che combaciava con l’atteggiamento.
Damon
grugnì qualcosa fra sé e sé, entrando per primo, mentre Briony
e Stefan indietro si lanciarono un’occhiata fra l’interrogativa
e l’ironica. Elijah fece passare con educazione l’altro Salvatore, ma anche per
ritornare al fianco della Forbes. Lei nel camminare
gli lanciò un’occhiata divertita:
“Devi
sempre essere il lord indiscusso della serata?”
La
ragazza era vestita in maniera piuttosto semplice ma da come la guardava, per
Elijah sembrava indossare un abito da ballo lussuoso. L’anello solare era
ritornato al suo posto.
Il
vampiro le regalò un piccolo sorriso di accondiscenda, per poi ridiventare subito
serio.
“Stai
in guardia.” Le mormorò a bassa voce, cingendole la schiena per farle
oltrepassare la porta.
Furono
accolti da delle giovani donne, ovviamente sotto l'influenza di Klaus, e successivamente
si materializzò il padrone di casa al centro della stanza.
"Signori.
Benvenuti!" esclamò cortese mostrando il tavolo da cena, poi il sorriso si
illuminò, estasiato. "E c’è anche Briony!!
Che magnifica sorpresa! Perfetto!"
Briony lo guardò stupita, trattenendo una risata
isterica ma cercò di mordersi la lingua tagliente per non creare subito guai.
Klaus aveva davvero una faccia di bronzo: li aveva accolti come se fossero dei
vecchi amici che non si vedevano da tanto tempo. Elijah si comportava
normalmente con la sua solita eleganza e portamento. Stefan sembrava
a suo agio ma stringeva i pugni, mentre Damon usava il suo solito sarcasmo.
Elijah
aiutò Briony a sedersi, sistemandole la
sedia, e quella cena a dir poco strana iniziò.
All'iniziò Stefan non esitò a lanciare frecciatine velenose a
Klaus, così Damon cercò di calmare il fratello, ma la situazione precipitò
quando venne nominata Elena nella conversazione. Stefan e
Damon si guardarono in cagnesco, mentre Klaus scoppiò a ridere e Elijah li
fissò sorpreso non riuscendo a capire il perché di tutto ciò. Nemmeno Briony non poté non ridere fra sé e sé, visto le facce
ammutolite dei presenti.
Ma proprio
Klaus prese la parola e disse che quello era dovuto al fascino che la doppleganger Petrova suscitava
sugli uomini.
"Noi
ne sappiamo qualcosa non é vero fratello?" domandò Klaus in tono ironico.
Elijah
cercò di sviare il discorso con noncuranza: "É passato tanto tempo Klaus...
non vedo perché dovremmo rivangare cose ormai sepolte."
Damon
lo incitò a parlare visto che non dovevano andare da nessuna parte, ma Elijah
fissò glaciale il fratello non avendo alcuna intenzione di parlarne; allora lo
fece Klaus. Parlò di una ragazza bellissima che conobbero quando la famiglia si
trasferì nelle Americhe; anche se aveva già avuto
un figlio con un altro uomo aveva numerosi pretendenti, tra cui lo stesso Klaus
che l'amava intensamente, e non era il solo.
Dopo
aver detto questo, Klaus lanciò un occhiata equivoca a Elijah e anche Briony lo fissò dubbiosa, non riuscendo a capire dove
volesse andare a parare.
"Aspetta..
voi due amavate la stessa ragazza?" domandò Stefan arrivandoci
per primo.
"Come?"
chiese Briony con voce spezzata, credendo
che stesse scherzando. Elijah faceva finta di niente, non guardava nessuno dei
presenti se non qualche volta Klaus, ma erano sguardi non molto amichevoli, e
questo confermò i sospetti di Briony.
Non
riusciva a credere alle sue orecchie... Elijah innamorato di una che era uguale
a Elena?! Lo stomaco le si strinse in una morsa e depose le posate sul tavolo,
non avendo più alcuna voglia di mangiare. Le sembrò che il mondo si fosse
capovolto in un secondo.
Klaus
esclamò allora con un sorriso divertito: "Briony ti
vedo nervosa! Non te la devi prendere per questa piccola confessione, che sicuramente
Elijah non ti avrà detto. Non ti devi preoccupare; tu infatti sei molto più
carina." disse ironico facendole l'occhiolino. Ovviamente ci godeva a
vederla in difficoltà.
"É
passato tanto tempo, ci abbiamo messo una pietra sopra no?" disse freddo
Elijah mettendo a posto il tovagliolo e fulminando Klaus con lo sguardo per
interrompere il discorso.
Briony lo guardò leggermente delusa ma anche lei decise
di ignorarlo e si rivolse così a Klaus: "E tu allora non amavi così
tanto Tatia Petrova visto che
non hai avuto il minimo tentennamento nel perseguitare Katherine e Elena, che
sono uguali alla tua vecchia amata." disse sfoderando un sorriso
innocente. Una mossa scorretta ma questa volta era stata lei a metterlo al suo
posto.
“E
tu che ne sai d’amore?” domandò Klaus sprezzante.
“Ora
basta Klaus.” Lo zittì Elijah freddamente e questa volta il fratello gli diede
ascolto.
La
cena andò avanti più o meno bene: Elijah era diventato gelido come ai vecchi
tempi, Klaus aveva abbandonato il discorso Petrova e
stava parlando con Stefan e Damon per un
eventuale accordo; Briony invece si era
ammutolita.
Alla
fine Klaus fece un’ultima offerta a Stefan in
cui prevedeva il destino di Elena ormai nelle mani di Klaus. Stefan però rifiutò categoricamente e Klaus per
fargliela pagare bruciò la sua mano nel fuoco del camino; gli altri faticarono
a stare quieti di fronte a quella scena ma avevano messo in conto che Klaus
prima o poi avrebbe perso le staffe. Bastava solo colpirlo al momento
opportuno. L’ibrido infatti non tardò a mostrare le proprie carte e ordinò a
Damon di andare a recuperare l'ultima bara rimasta nelle loro mani senza tanti
preamboli. Disse anche a Elijah di andarlo a controllare per sicurezza;
l’Originario lo fissò allora con sguardo indecifrabile e poi seguì Damon senza
fiatare.
"Briony, vieni?" chiese Elijah ad un tratto prima di
andarsene; era la prima volta che le parlava dopo la scoperta di Tatia. La guardava serio e si era nettamente
incupito.
Briony allora si alzò e gli passò davanti senza
guardarlo negli occhi né dargli attenzione. Tutto stava andando più o meno come
previsto ma la tensione era comunque alta. Quando oltrepassarono il salone,
Elijah la prese per il braccio per farla voltare verso di lui. Briony anche se con riluttanza si fermò di fronte al
vampiro. Ogni suo pensiero era confuso, sorpreso... non sapeva cosa dire.
"Quello
che hai saputo non riguarda noi, quella storia ormai é un capitolo chiuso della
mia vita a cui non voglio più pensare."
Briony lo guardò negli occhi: si vedeva che era sincero
e sapeva che lui la amava più di quanto esprimesse a parole.. ma allora perché
non le aveva mai detto niente?
"Sapevo
che c'era qualcosa del tuo passato che ti turbava e riguardava senza dubbio una
donna.. lo capisco! Ma… il punto é che non
mi avevi detto che il tuo grande amore é uguale spiaccicata a Elena
Gilbert!" esclamò indispettita.
"Pensi
di essere in competizione con lei? Non devi neanche pensarci." rispose lui
come se la cosa lo facesse ridere.
Briony lo rimproverò con lo sguardo; non era abituata a
essere gelosa di qualcuno, anche se di Elijah si fidava ciecamente e dubitava
potesse trovare attraente una come Elena.
<<
Certo però che poteva anche dirmelo eh >> pensò Briony indispettita
scuotendo la testa e pensando ai tanti momenti in cui aveva visto Elijah e
Elena in una stretta confidenza.
<<
E’ andato pure contro al fratello per quella ragazza…
>> pensò di nuovo nevriticamente, constatando che la famiglia per Elijah
era sempre venuta prima di tutto e lei lo aveva visto coi suoi stessi occhi.
<<
…. Non dimostrarti la degna sorella di Caroline, scema. >> così diede fine a quei pensieri nevrotici in
un lampo di saggezza e maturità.
"Non
credere che sia finita qui.." sussurrò Briony sotto
voce, anche se ormai era chiaro che non era più arrabbiata, voleva soltanto
farlo rimanere sulle spine.
Elijah
sorrise divertito, affascinato dal suo carattere così testardo e ostinato, ma
decise di non parlarne più poiché quella storia lo metteva sempre a disagio.
Mentre
camminavano, Briony pensò che forse aveva
avuto una reazione un pò troppo drastica;
in fondo sapeva che una donna del passato aveva fatto soffrire Elijah, e ne era
rimasto talmente scottato da non riuscire nemmeno a credere nell'amore e quindi
non voleva legarsi più a nessuno, dimostrandosi freddo e scostante con
chiunque...
Ma
ormai le cose erano cambiate... tutti e due erano cambiati…
Entrarono
in un'altra stanza dove c'era già Damon.. e Ylenia che
stava trasportando l'ultima bara, probabilmente quella di Rebekah.
"Come
sta andando con la tomba che non si apre?" domandò Damon alla strega.
"Ci
siamo quasi.. manca pochissimo. Bonnie sta
ultimando l' ultima magia." rispose lei con respiro affrettato.
"Non
pensi sia meglio andare da lei per darle una mano?" chiese Briony incerta.
"No
no..! Può cavarsela senza di me, le ho già spiegato cosa deve fare. Se non vi
dispiace resto qui con loro.." rispose velocemente indicando le bare.
Ma
c'era qualcosa di strano nella strega... sembrava nervosa, agitata e faceva
fatica a parlare. Briony l'aveva sempre
vista così decisa e determinata e non si spiegava quindi questo suo tremolio
continuo.
"Forza
allora. I miei fratelli sono stati lì dentro per troppi secoli." mormorò
Elijah deciso, avvicinandosi alle bare e togliendo i pugnali uno a uno. Ylenia intanto aveva scoperchiato una bara e stava
fissando indecisa, come stravolta, l'uomo di fronte a lei: era uno dei fratelli
di Elijah, aveva i capelli lunghi e scuri da quel poco che si poteva vedere.
Ylenia lo fissò senza staccare gli occhi dal suo viso
lacerato, ma non accennava a togliergli il pugnale.
"Ylenia, ti senti bene?" domandò Briony preoccupata avvicinandosi a lei.
La
donna si voltò: era completamente sbiancata e parlò riluttante:
“Sto
bene."
"Non
pensavo ti facessero orrore i cadaveri." rispose Briony in
tono ironico e tolse il pugnale dal petto del vampiro, dato che Ylenia non si decideva a farlo.
La
strega le fece un sorriso non molto convinto e restò immobile di fronte alla
bara.
Ormai
tutti aspettavano il momento in cui gli Originals si
sarebbero risvegliati.
Il
primo che dava dei deboli segnali di vita fu proprio il fratello con i capelli
lunghi che Ylenia aveva davanti,
e così lei gli si avvicinò di più, toccandogli leggermente il volto:
"Finn?" lo chiamò a bassa voce.
In
quel momento lui aprì gli occhi. Nel momento stesso in cui riconobbe la donna
che aveva davanti, spalancò occhi e bocca:
"Tu...?"
mormorò con un sibilo furioso e agghiacciante.
Nessuno
se l'aspettò.
Finn balzò come un fulmine fuori dalla bara e
afferrò Ylenia per il collo, facendola
cadere per terra con un tonfo.
La
stava letteralmente strangolando e le urlava di tutto: bestemmie e altre parole
non molto carine essendo rivolti a una donna. Ylenia cercava di fermarlo mettendogli le
mani sulle spalle, ma faceva fatica respirare e non riusciva ad articolare
nessuna parola comprensibile.
Subito
Damon, Elijah e Briony si affrettarono in
suo soccorso per liberarla dalla presa del vampiro, e dopo molti tentativi ci
riuscirono.
"Finn, calmati." lo chiamò Elijah per
tranquillizzarlo e mettendolo con le spalle al muro; il vampiro, nel guardare
il fratello che non vedeva da troppo tempo, si calmò e fissò Elijah sorpreso,
non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.
Ylenia era sorretta da Briony,
la quale cercava di vedere se fosse tutta intera, ma oltre al respiro soffocato
stava bene.
Finn lanciò alla strega un’occhiataccia pronto a
saltarle di nuovo addosso, quando all’improvviso gli altri fratelli si
svegliarono di soprassalto, spalancando la bocca in cerca d'aria. Si disfarono subito della bara, fracassandola a pezzi e
rimasero in piedi, immobili al centro della stanza intenti a fissarsi l'un
l'altro. Sembravano fosse incapaci di parlare o di muoversi, come se il tempo
si fosse bloccato di nuovo.
Ma
questo si mosse nel momento esatto in cui Rebekah fece
dei passi verso di loro e li chiamò uno per uno per nome, con lacrime lucenti
agli occhi: Elijah, Kol, Finn, Gwendolyn. Sussurrava
ipnotizzata i loro nomi di continuo e alla fine corse ad abbracciarli; sembrava
che delle rocce si fossero spaccate dal rimbombo di quegli abbracci così forti
e pieni di affetti. Tutti e 5 si abbracciano contemporaneamente, alcuni con le
lacrime agli occhi, alcuni con gli occhi spalancati e sorpresi, altri
sorridevano dalla gioia.
"Ehm
se posso permettermi.. ci sarebbe un ibrido da uccidere!" esclamò Damon
interrompendoli. Briony lo fissò
infastidita ma quando il corvino disse quelle parole, gli Originals sciolsero immediatamente l'abbraccio e si
voltarono in direzione di Damon, Ylenia e Briony.
Anche
se erano rimasti per secoli dentro a delle bare, quei vampiri erano magnifici
oltre ogni limite e Briony non rimase
affatto delusa dall’idea che si era fatta di loro: Kol sembrava
il più giovane dei fratelli maschi, aveva un'espressione genuina, solare nel
volto e pareva un angelo scolpito nel marmo; Rebekah indossava
lo stesso vestito rosso che doveva portare alla festa della scuola ed era
rimasta la stessa bambolina di porcellana di sempre; Briony notò
che stava rivolgendo un sorriso fresco e sincero proprio a lei, e l’umana
ricambiò, felice di rivederla finalmente in piedi e con la propria famiglia.
Gwendolyn era.. la reincarnazione della pura bellezza e si
dimostrava aggraziata anche mentre stava immobile: aveva gli occhi blu - grigi,
i capelli castano scuro e il viso a forma di cuore.
Briony si chiese cosa Elijah avesse visto di tanto
simile in lei.. oltre i capelli e i lineamenti tipicamente classici non vedeva
altre somiglianze particolari.
Finn, a contrario del fratello Kol,
non aveva lo sguardo da angelo, ma sembrava un vero e proprio demone rude e
selvaggio che avrebbe incendiato anche un iceberg solo con lo sguardo.
E
quello sguardo stava appunto incenerendo Ylenia, la
quale non proferiva parola e aveva anche lei lo sguardo tetro e scavato.
A
giudicare dall'abbigliamento e dai capelli, Finn e Gwendolyn dovevano essere quelli che avevano passato
più tempo dentro la bara.
Briony era così intenta a fissarli che non si accorse
della presenza di Elijah dietro di lei e della sua mano posata sul suo fianco.
Le posò le labbra sull'orecchio e sussurrò profondamente e in modo fiero:
"Briony, questa é la mia famiglia."
La
ragazza cercò di ignorare la scossa elettrica e il formicolio lungo la schiena
che si era diffuso in tutto il corpo quando aveva sentito il respiro di Elijah
sull'orecchio.
Tentò
di concentrarsi sulla risposta da dare ma come doveva presentarsi a un gruppo
di vampiri originali appena risorti?
<< Ehila! Avete fatto una buona dormita? >>
Lei
deglutì nervosa ma quando incrociò gli occhi amichevoli di Rebekah si sentì più sicura e disse: "Klaus é
qui. Sarà una bella sorpresa per lui rivedervi."
La
sua frase scosse molto i fratelli, che si guardarono l'un l'altro, e Briony scorse nei loro volti un lampo pieno di
vendetta.
"Ehi streghetta forse é meglio che torni da Bonnie. Ormai é ora." disse Damon rivolgendosi a Ylenia, la quale non se lo fece ripetere due volte e si
dileguò rapidamente lanciando un'occhiata assente e dispiaciuta a Briony; mentre Finn seguiva
ogni suo passo come una belva predatrice.
Non
ci volle molto per capire che tra quei due era successo qualcosa, e qualunque
cosa fosse era finita male.
Infatti Finn si avvicinò a Briony e
a Elijah, mormorando con odio disumano: "State attenti. Quella é come un
piccolo avvoltoio che vola attorno ad un cadavere."
*Inizio flashback*
Ylenia era rimasta a casa di Briony per
controllare Rebekah ma comunque la strega
non riusciva a calmarsi.. era terribilmente agitata e nervosa..
Se
le tombe fossero state aperte chissà come lui avrebbe reagito
nel vederla dopo così tanto tempo; sicuramente sarebbe andato su tutte le furie
per ovvie ragioni, e Ylenia pensò di
prendere il primo volo e svignarsela. Ma quel pensiero venne scacciato subito
perché non era da lei scappare o interrompere un lavoro.
All'improvviso Rebekah si svegliò e ebbe la reazione più plausibile:
si mise a gridare e a rompere tutto, urlando che avrebbe ucciso quella puttana
di Elena.
"Calmati Rebekah. Nessuno qui uccide nessuno. Briony é andata a cercare tuo fratello; guarda qui c’è
una lettera che ha scritto per te."
Ma
non fece in tempo a dargliela che Rebekah si
sentì male; sembrava avesse le convulsioni e faceva fatica a respirare.
"Devo
uscire di qui!" urlò stravolta portandosi la mano alla gola.
Ylenia la guardò come se fosse pazza ma poi le balenò
in mente un terribile dubbio: non era stata invitata ad entrare!
La
vampira filò via come un fulmine fuori di casa e Ylenia la
rincorse per fermarla e assicurarsi che non facesse sciocchezze. Ma la sua
corsa venne fermata da un grido.
Klaus
aveva appena accoltellato la sorella al cuore e la stava dando in mano a dei
suoi ibridi che la portarono via.
"Sapevo
di trovarti qui." sussurrò lui gelido alla sorella.
Ylenia rientrò immediatamente in casa, dove sarebbe
stata al sicuro, ma rimase sull'uscio della porta.
Quando
Klaus alzò lo sguardo, incontrando gli occhi neri della donna, le fece un
sorriso terrificante: " Ciao Ylenia."
sussurrò avvicinandosi, ma venne bloccato dalla porta.
La
strega gli rivolse un sorriso furbo: "Non puoi entrare, soltanto Briony può darti l'invito e non lo farà mai."
Klaus
rimase per qualche minuto a osservarla attentamente, senza parlare, ma poi
scoppiò a ridere: "Mio dio, ma chère,
eri la mia strega preferita. Ci siamo divertiti tanto insieme, mi ricordo eri
determinata e cinica quanto me. E ora cosa fai? Perché ti gingilli dietro
a Briony Forbes?
Non sarai mica diventata l'avvocato delle cause perse!"
Ylenia gli rispose con un ghigno: "Non sono affari
che ti riguardano."
"Invece
sì dato che siete nella mia città e state intralciando i miei piani!"
"Mi
dispiace ma alla fine sconterai tutte le tue malefatte. Non c'è via di scampo
per quelli come te."
"Non
fare la moralista, non ti si addice per niente.. e per quanto riguarda le
pugnalate alla schiena tu sei una maestra in questo, superi persino me!
Soprattutto per quanto riguarda l’amore infinito e leale verso la famiglia..!"
rispose feroce.
Ylenia ricambiò lo sguardo con disprezzo ma poi pensò a
quello che era successo alla festa. A quelle parole: "Agnes ti saluta
dal mondo degli inferi, dove tu l'hai spedita"
Ylenia fulminò Klaus con lo sguardo: "Sei stato
tu..? Ovviamente era opera tua se quel tizio sapeva.."
"Scusami...
i miei ibridi sono un pò troppo
chiacchieroni!" rispose lui beffardo.
Ylenia lo guardò con disgusto e ripugnanza ma lui le
disse in tono tranquillo: "Vedi di non procurarmi problemi.. tu e la tua
amica. Mi dispiacerebbe tanto ucciderti visto che mi sei risultata molto utile
in passato...sebbene…. beh lo sai no?" Klaus le
lanciò un’occhiata eloquente. Gli occhi gelidi mentre quelli di Ylenia erano diventati due fessure.
Klaus
cambiò di nuovo umore e le sorrise in modo bastardo:
"Ora
ho altre cose per la mente ma ti assicuro che ci rivedremo presto, ma chérie." rispose infine minaccioso, dileguandosi.
Lo
sguardo di Ylenia nel frattempo era rimasto
lo stesso, indecifrabile e pieno di disprezzo.. non sapeva se per Klaus.. o per
se stessa.
Con
violenza alla fine richiuse la porta.
*Fine flashback*
Klaus
era rimasto letteralmente di stucco vedendo i suoi fratelli e sorelle risorti
dalla morte, e quasi se la fece sotto dalla paura perchè tentò
vigliaccamente di scappare ma venne ferito alla mano, allo stomaco e
nell'incavo del collo da Finn, Rebekah e Gwendolyn.
Damon, Stefan e Briony erano
rimasti in disparte a godere della sconfitta di Klaus, e Elijah disse loro di
andarsene perché ora se ne sarebbe occupata la famiglia. Prima di
andarsene Briony lanciò uno sguardo
complice al vampiro, e anche lui ricambiò per rassicurarle che si sarebbero
rivisti più tardi.
Klaus
piagnucolò per tutto il tempo, cercando di giustificarsi in ogni modo ma a un
certo punto Gwendolyn sbottò: "Con che
coraggio parli ancora di affetto familiare? Mi hai ucciso come il peggiore dei
vigliacchi, hai incendiato la mia casa, ti sei cibato dei miei servitori e hai
divorato il mio sarto!!" gridò furiosa cercando di sistemarsi il vestito tutto
sgualcito e vecchio, che poteva andare di moda nel ‘700.
Klaus
deglutì dicendo che adesso non sarebbero dovuti rimanere soli e che aveva
costruito quella casa per tutti loro.
"Davvero
commovente." sussurrò acida Gwendolyn mentre
Elijah non si lasciava impietosire dalle lacrime di coccodrillo del fratello.
"Infatti ora noi non saremo più
soli." rispose fintamente calmo.
I
fratelli lo colpirono duramente dicendo che lo avrebbero abbandonato e che
sarebbe rimasto solo per sempre.
Klaus
questa volta si infuriò e gridò: "Se ve ne andate, io vi darò la
caccia!"
"E
allora diventerai ciò che hai sempre odiato... nostro padre." ribatté
Elijah seccamente.
Tutti
i fratelli lo guardarono duramente, senza pietà o compassione per lui. Lo
odiavano per tutto il male che aveva fatto.
Messo
alle strette, Klaus ebbe una vera e proprio crisi sclerotica: gridò come un
pazzo, che lui era l'Ibrido, che non poteva essere ucciso e che non aveva
niente da temere da nessuno di loro.
Quando
ebbe finito la sua sceneggiata, la porta improvvisamente si aprì ed entrò Esther.
Tutti
i presenti rimasero sbalorditi perché credevano che fosse morta, ma non era
così. Era lei quella imprigionata nella tomba che non si apriva.
Klaus
era così shockato che non riusciva ad aprire bocca; si aspettava che la madre
lo avrebbe ucciso ma lei lo rincuorò dicendogli: "Niklaus tu
sei mio figlio, e sono tornata per perdonarti. Voglio che ricominciamo a essere
una famiglia.. tutti insieme."
La
famiglia Originale era ritornata in tutta la sua gloria.
Fine!
Allora innanzitutto vi ringrazio per la
pazienza che avete dimostrato nell'aspettare così tanto la seconda parte!!
In particolare saluto Ariel Winchester,
Briony96, Buffy46 e Katherine perché ormai non ce la facevano più ad
aspettare, e vi saranno pure venuti i capelli bianchi! Eheh
Ovviamente ringrazio anche gli altri
lettori che hanno letto e amato la prima parte della fanfic,
e spero vi piacerà anche questa!
Avviso: Vi dico che non seguirò molto le
trame del telefilm, prenderò un percorso tutto mio anche se resterò fedele, più
che posso, al telefilm!
Spero che questo capitolo non vi abbia
delusi, e se non sapete il francese vi dico che "ma chére" e "ma chérie"
vogliono dire "mia cara" e "tesoro"
PS: il vampiro dal capello fluido e
splendente é tornato finalmente! ;-)