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Autore: Lena Mason    19/02/2012    6 recensioni
Un trasferimento in Giappone a causa di un destino avverso..
Una ragazza orgogliosa e testarda...
Un ragazzo selvaggio e don Giovanni...
Una storia ordinaria dai risvolti straordinari
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hello! Siamo all'ultimo capitolo, finalmente! Sappiate che è l'epilogo più osceno che sia mai stato scritto, ma, come detto nell'altra fic su Naruto, le ho finite per puro senso del dovere, se così possiamo chiamarlo. Forse, in futuro, tornerò a scrivere su questo anime, ma per ora approderò in altri lidi. Tipo Vampire Knight e Bleach! Ci vediamo alla fine del capitolo, per chi ci arriverà, con i saluti finali!


Capitolo XX

Epilogo

 

 

I due ragazzi si svegliarono la mattina seguente intorno alle undici. Alida indossò una lunga maglia di Kiba e si diresse in cucina, dove prese a cucinare per il ragazzo che, alla vista dell’abbigliamento della ragazza, la prese e la fece sua di nuovo sull’isola che si trovava al centro della cucina.

«Lo sapevo che eri un maniaco, Kiba».

«Non mi sembra che tu abbia opposto poi così tanta resistenza…» le rispose abbracciandola da dietro e baciandole il collo.

 

 

Neji e Tenten camminavano mano nella mano per le vie affollate di Tokyo. Il ragazzo, come sempre, attirava su di sé parecchie attenzioni femminili che ricevevano uno sguardo raggelante dalla castana, stretta forte al braccio del suo ragazzo.

«Tenten, mi stai bloccando la circolazione» le disse, indicando il braccio stretto.

«Scusa, ma tutte le ragazze che incontriamo ti fissano fameliche ed è meglio che sappiano che non siamo solo amici».

«Guarda che i ragazzi fanno lo stesso con te, baka. Solo che poi vedono me e tirano dritti».

La castana sorrise e si strinse al braccio del ragazzo, senza però fargli male.

«Ehi Neji. Oggi Hinata ha portato Naruto a casa sua,vero?».

«Sì, Hiashi ne morirà» disse lapidario il ragazzo, facendo ridere di gusto la fidanzata.

 

 

Naruto era seduto di fronte al padre di Hinata che lo fissava serio. Il biondo aveva iniziato a sudare freddo da quando aveva incrociato lo sguardo con quell’uomo che incuteva timore in ogni gesto.

Hinata lo aveva presentato come fidanzato e il padre per risposta aveva assottigliato le labbra e gli occhi, squadrando il povero Naruto.

L’esame silenzioso era durato circa un’ora, quando alla fine l’uomo si era alzato e, prima di andarsene, gli aveva detto: «Se mia figlia piangerà anche solo una volta, considerati morto».

Questo era il modo di Hiashi Hyuuga per dare il benvenuto a Naruto nella famiglia. O almeno così diceva Hinata.

 

Ino e Shikamaru, invece, erano molto più fortunati: le loro famiglie si conoscevano da anni e il padre del ragazzo era sicuro che prima o poi il figlio si sarebbe innamorato della sua amica. Dopotutto Ino era davvero graziosa. Inoichi, invece, aveva cercato di dissuadere la figlia , dicendole che era meglio se rimaneva la sua bambina per sempre, ma Ino era stata irremovibile: amava Shikamaru, nonostante tutti i suoi difetti, e lui l’amava con la stessa intensità.

 

Karin e Suigetsu litigavano praticamente ogni minuto, ma poi finivano sempre a fare pace tra le lenzuola; non lo avrebbero ammesso nemmeno sotto tortura, ma si erano affezionati uno all’altra, così come Juugo e Sakura che, stupendo tutti, avevano annunciato di stare insieme ufficialmente.

 

Gli unici che erano rimasti “soli” erano i due Uchiha: Chiara e Giulia erano ripartite, con la promessa di tornare per le prossime vacanze, lasciando i due ragazzi a crogiolarsi nel dolore dell’addio, seppur momentaneo.

Sasuke in particolar modo risentiva del distacco, dato che con Chiara, dopo il bacio di punizione, c’era stato ben altro e ne ricordava ancora ogni minimo particolare, che la sua migliore amica e impicciona patentata lo stava obbligando a raccontare.

Ovviamente poi anche lei si sarebbe dovuta confessare all’amico, dato che sapeva che tra lei e Kiba c’era stato quello che tutti sentivano nell’aria dal suo arrivo in Giappone.

Perché nessuno lo avrebbe ammesso, rischiando di sembrare banale, ma tutti sapevano che sarebbero finiti insieme, ma non con così tanto affetto.

 

 

 

I bambini dell’ospedale, con l’aiuto di Alida e Kiba, avevano messo in piedi uno spettacolo per raccogliere fondi da destinare alla fondazione nata in nome di Haru, che combatteva contro il cancro. I piccoli si esibirono cantando e ballando insieme ai due ragazzi, felici di vederli divertirsi così.

 

La madre di Kiba era tra il pubblico e, chinandosi verso la figlia, le chiese:« È quella la ragazza di cui mi hai parlato?».

«Sì, carina vero».

«Fin troppo per quel somaro di mio figlio. Speriamo se la tenga stretta, altrimenti lo spedisco al ranch per sempre» rispose la donna, sorridendo alla corvina sul palco che arrossì, sapendo bene chi fosse quella donna.

Alla fine dello spettacolo, la ragazza venne presentata alla donna, che le chiese come potesse sopportare quel villano di suo figlio,facendola ridere.

I due ragazzi si ritrovarono finalmente da soli, sotto il pino in cui Alida si era rifugiata quando Haru se n’era andato. Kiba si era seduto con la schiena contro il tronco, mentre Alida, accomodatasi tra le sue gambe, si godeva l’abbraccio in cui Kiba la stringeva, scaldandola dal freddo di dicembre.

 

«Ora sarà tempo di organizzare l’ultimo dell’anno, vero?» chiese Kiba.

«Credo di sì. Casa mia è libera, potremmo farlo li».

«Ne riparliamo poi. Ora sta’ zitta, voltati e baciami» le ordinò, facendola voltare furiosa.

«Ehi non prendo ordini da te, selvaggio» gli disse, prima di baciarlo e mischiare i sapori.

«Kiba… te l’ho già detto che ti amo, vero?».

«Sì, ma ti sei addormentata prima di sentirmi dire che ti amo anche io» le rispose, baciandola di nuovo.

 

Il gruppo di ragazzi, nel quale vennero accolte anche Sakura e Karin con i rispettivi fidanzati, aveva trovato l’equilibrio. Ora, le lotte interne per conquistare qualcuno non erano più un problema, dato che ognuno aveva trovato la sua esatta metà. Al posto di litigare, adesso, passavano il tempo a ridere e scherzare, organizzando feste e parlando delle prossime vacanze, argomento che stava molto a cuore ai due Uchiha, i quali avrebbero rivisto le ragazze che avevano loro rubato il cuore.

 

Teresa, la tutrice di Alida, invece, aveva annunciato, qualche tempo prima, il prossimo matrimonio con il modello giapponese che aveva “costretto” Alida al trasferimento: la ragazza era felice per la sua tutrice che, da quando si occupava di lei, aveva ben poco tempo per la sua vita.

Teresa aveva annunciato la data e l’invito era stato esteso a tutti, Chiara e Giulia comprese, con le rispettive famiglie.

La vita finalmente sorrideva ad Alida e ai suoi amici.

 

 

 

Se siete arrivate alla fine senza morire o cercare di togliervi la vita in qualche modo, grazie e complimenti. Vi avevo avvisato che faceva schifo, no?

Comunque, ora è tempo di ringraziare chi, nonostante gli alti e bassi (molto bassi) di questa fic, mi ha seguita costantemente (una stalker?) come la mia nana preferita, alias Yunalesca Valentine ! (leggete la sua storia su Naruto, False Fairy Tail, quella è figa!).

Ho citato solo lei perchè mi sopporta, e supporta, pazientemente, ma anche gli altri che hanno recensito sono stati importanti per me! Grazie! ^^

Ringrazio chi ha messo la fic tra preferite, ricordate o da Seguire! 

Grazie a tutti, insomma!

That's all folks!

Elena

   
 
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