Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: SmokingRum    21/02/2012    0 recensioni
Il seguito di Burn, burn me down. Cosa è successo in dieci anni dopo la morte di Layla? Nuovi personaggi, vecchie conoscenze, ma una storia completamente nuova.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 10
 
 
Dave

 

Erano passate tre settimane da quell’ episodio che aveva lasciato il segno in tutti noi. La mattina dopo il fattaccio, Chris venne in cucina e fece colazione con noi come se non fosse successo nulla ma subito dopo ci chiese scusa scoppiando in lacrime.
Tutti noi, me compreso, corremmo ad abbracciarla. In queste settimane mi ero avvicinato molto a quella ragazza: ormai non riuscivo a considerarla semplicemente la donna di Ren (il bello è che nemmeno lo era), ma i miei sentimenti verso di lei erano cambiati e stavo cominciando a considerarla come una sorella. Andavamo sempre a prendere insieme il caffè e piano piano ero riuscito a conoscere il suo carattere in modo più scavato: avevo scoperto che odiava il blu, che adorava cantare sotto la doccia e che il rosso era il suo colore preferito. Tutte queste sue caratteristiche, che a prima vista sembravano sciocche e superficiali, erano legate a una parte della sua vita. Mi disse che odiava il blu perché un uomo che conoscieva e che la aveva preso in giro aveva i capelli tiniti di quel colore. Amava cantare sotto la doccia perché quando Layla si faceva la doccia inziava a cantare con tutto il fiato che aveva in gola e Chris la ascoltava dalla sua cameretta e pensava che quella fosse la cosa più bella che avesse mai udito. Il rosso… beh, il rosso le ricordava Layla. I capelli di Layla e il suo rossetto preferito. Mi disse anche, una volta, che i capelli li lasciava così lunghi perché le sembrava che, tagliandoli, avrebbe tagliato anche una parte di sua sorella. Io allora le dissi che mi sembrava il gesto più bello che potesse fare. Lei mi rispose che semplicemente aveva paura di cambiare e di crescere.
Dal canto suo, Marta si stava avvicinando sempre di più a Ren. A volte mi sembrava quasi che anche lei, come tutte le donne che avevo avuto in passato, si fosse innamorata di lui. E la cosa, se devo essere completamente sincero, riusciva seriamente a farmi incazzare. Detestavo vederla chiacchierare allegramente con lui, detestevo vederla fumare insieme a lui e a ridacchiae alle sue battute. Detestavo l’ idea che Ren la stesse allontanando da me. Lo detestavo.
 
Mi rigirai nel letto e mi carezzai la testa pelata. Sentii accanto a me le lenzuola muoversi. Marta, che dormiva profondamente, mi stava sdraiata accanto. Le carezzai una spalla nuda e le diedi un bacio sulla guancia. Presi la coperta che stava da capo al letto e con quella coprii il corpo nudo della mia donna. Lei si mosse poco e poi aprii piano un occhio.
-Ti ho svegliata, sorry. –dissi.
-No, non preoccuparti. –mi tranquillizzò lei, avvicinandosi a me e scoccandomi un bacio sulle labbra –A cosa stavi pensando?
-Niente di che.
-Non mentirmi, non farlo mai. Capisco sempre se sei sincero o meno.
-E’ un bel problema. In questo modo non potrò mai avere un’ amante tutta mia!
-Oh, sono sicura che già ce l’hai! Sarà minuta, bionda e sensuale! Una Charlize Theron di vent’anni appena compiuti!
-AHAH!
-Non ridere, è una cosa seria!
-Dannazione, mi hai scoperto!
-Dannata Charlize, stai pur certa che ti ucciderò!
-Ma chi è Charlize?! Ahaha! –mi ricomposi e poi guardai Mart negli occhi –Io non ti tradirò mai… Tu piuttosto, riuscirai ad essermi fedele?
Lei non rispose subito, rimase in silenzio qualche secondo.
-Cosa intendi? –mi chiese quasi sussurrando.
-Beh, è chiaro.
-No, non lo è. Io non voglio tradirti. Ti giuro che farò del mio meglio per farlo.
-Ma che dici, così mica mi tranquillizzi!
-Io non sono brava nelle relazioni importanti. Ma ci sto mettendo tutta me stessa. Io ti amo.
Rimasi in silenzio, sbalordito da quella confessione. Mai mi aveva detto che mi amava e quell’ improvvisa dichiarazione fece solamente crescere in me dei dubbi sulla fedeltà di Marta.
-Beh? –disse lei –Non dici nulla?
-Marta, ti piace Ren per caso?
Non rispose. Si mise seduta e mi guardò. Avvertii un cambiamento in lei. Divenne fredda, lontana. Il mio dubbio stava intanto diventando certezza.
-Io non sono la donna che credi io sia. –disse.
Ormai mi stavo arrendendo.
-Ah, no?
-No.
-E allora perché all’ improvviso ti sei avvicinata a lui. Lo detestavi, no?
-Non vorrei dirtelo perché sei il suo migliore amico ma… io lo detesto ancora.
-E allora perché sei così tutta… tutta…. tutta Lovey Dovey?!
Marta rimase in silenzio qualche istante.
-Presumendo che Lovey Dovey significhi… carina e coccolosa… io lo faccio solo per un motivo: lui è utile a Chris. La fa stare bene. E se Chris si metterà con lui allora andrà anche meglio. L’ importante è che lei continui a gironzolare felice e senza preoccupazioni nel mio giardino. Chris non deve allontanarsi da me.
Guardai Marta tentando di essere il più serio possibile. Sapevo che Marta voleva bene a Chris, ma questa sua ultima frase faceva apparire il loro rapporto… quasi morboso.
-Non parliamone più e non dire a nessuno di qeullo che ti ho detto. –concluse lei –Piuttosto, se scopro che mi tradisci io ti uccido.
Ridacchiai.
-Non sto scherzando. –e dal suo sguardo capii che non stava scherzando affatto. Sospirai, almeno certo della sua fedeltà.
-Ma perché non ho mai una donna normale, io? –chiesi –God sake, ho semplicemente bisogno di essere amato, non chiedo niente di che.
Marta si accovacciò fra le mie braccia.
-Tranquillo, io ti amerò per sempre…. A modo mio, però.
-E che modo è il tuo?
-Morboso. E possessivo.
-Anche io sono possessivo, non credere. Anche perchè, se tu morirai… io morirò con te. Non posso essere sicuro che nell’ aldilà gli angeli siano davvero assessuati.
Sentii Marta scoppiare a ridere. Poi ci addormentammo tutti e due.
 
 
 
 
 
 
 
Ren
 

Dormivo felicemente quella mattina, nonostante fosse già mezzoggiorno e mezza. Peccato che quel momento di estasi durò poco. Davvero poco. Infatti, nemmeno pochi secondi dopo le 12 e 42 mi sentii sbatacchiare da una parte all’ altra del letto.
Aprii gli occhi di scatto e mi alzai dritto, sicuro che ci fosse un terremoto o qualcosa di simile. Il terremoto altri non era che Chris.
-Svegliati, svegliati!!
-Co…? Che… Che cosa vuoi? Stavo… dorm… endo…. –sentii che gli occhi mi si chiudevano di nuovo.
-NO! –strillò lei, come intestardita –Oggi abbiamo da fare!
-No, oggi è domenica e abbiamo la giornata libera!
-Esatto! –trillò lei –Andiamo a pattinare sul ghiaccio!
 
 
In pratica, Malik ci aveva dato tutte le domeniche  libere e ce le eravamo divise a turni nei quali uno di noi avrebbe scelto cosa avremmo fatto. A me come regola non piaceva granchè visto che sceglievano solo cosa folli! Per esempio, Marta fu la prima e decise che saremmo andati a vedere l’ opera! No, dico, l’ opera! Iniza alle tre del pomeriggio e finisce alle tre di notte! Per non parlare di Dave! Lui volle andare allo zoo! Cosa eravamo, bambini delle elementari che vanno allo zoo?! Marta ricordo che passò la maggior parte del tempo con le istrici, Dave simpatizzò con le tartarughe e io accompagnai e stetti con Chris nella parte dei pinguini. Rimase lì a tirare pesci a quei… cosi con lo smoking  per tre ore! E rideva come una pazza! Mi confidò dopo che amava i pinguini e che nella sua prossima vita voleva essere trasformata in uno di loro! Per farla contenta, all’ uscita le comprai un cappello a forma di pinguino. Ancora un po’ e mi avrebbe baciato per quanto era contenta! L’unico sano di mente fui io che, quando venne il mio turno, proposi di dormire tutto il giorno e tutto il giorno dormimmo! E invece Chris ci era riuscita! Era riuscita a portarmi a pattinare sul ghiaccio! E in realtà la scena era piuttosto… comica. Tralasciando il fatto che la pista brulicava di gente e che quindi la pressione era tanta… c’erano i bambini che erano peggio di Steven Brudberry! Saettavano da una parte all’ altra senza imperfezioni, senza barcollii! Senza, insomma, fare tutto quello che stavo facendo io! Per me era già un grande traguardo riuscire a rimanere in piedi… ma riuscire a muoversi era chiedere troppo! Facevo qualche centimetro e poi le mie gambe cominciavano ad andare una da una parte e una dall’ altra! Dave, dal canto suo, era riuscito ad arrivare dopo innumerevioli difficoltà al centro esatto della pista e non voleva schiodarsi da lì, tanto era terrorizzato! E poi era anche difficile non notarlo! La sua testa pelata era coperta da un ridicolo cappello con un ponpon di lana e indossava gli occhiali da sole. I bambini che gli giravano intorno scoppiavano a ridere mentre lui non li degnava di uno sguardo e teneva le braccia conserte, con le lame dei pattini praticamente incastrate nel ghiaccio, sapientemente infilzate.
-Andiamo, Dave! –diceva Marta –Ti aiuto io!
-No!
-Ma cosa ti può succedere! Al massimo cadi!
Marta era incredibile… pattinava con agilità e riusciva a farsi il giro della pista anche in pochi secondi! Si avvicinò a Dave e lo prese per mano riuscendo a farlo schiodare un po’ da lì.
Per quanto mi riguardava, io mi trovavo benissimo a stare attaccato alla balaustra a bordo pista. Ma Chris, ovviamente, non era d’ accordo. Eh certo! Lei sapeva pattinare bene, io no!
-Forza, muoviti! –mi ordinò.
-Sto bene qui!
-Abbiamo pagato quindici dollari, adesso tu pattini!
-Mi sono già messo questi strumenti di morte, perché dovrei anche utilizzarli?
-Perché altrimenti io scoppierò a piangere, vuoi farmi piangere?
Sospirai.
-No… -dissi infine.
Lei mi sorrise e mi prese la mano. Cominciai a muovermi ma il mio equilibrio era quello che era. Dopo un po’, però, cominciai a prenderci la mano. Stavo addirittura andando un po’ veloce!
-Ren, stai sudando?! –mi chiese lei.
-Sì, perché?
-Come fai a sudare, si gela!
Le lanciai uno sguardo: lei era davvero infreddolita, con le guance rosse e il naso screpolato. Affondava il viso nella sciarpona di lana. Io invece mi ero sbottonato il giaccone e mi ero anche tolto i guanti per quanto avevo caldo! E lo stesso valeva per Dave, che stava sudando come un mulo da soma! Al contrario, anche Marta si scaldava le mani ed era bianca come un cadavere!
-Voi avete freddo?! –ansimai io.
-Certo!
Scioccamente, lei aumentò la velocità. Io feci per stringerle di più la mano, terrorizzato dall’ idea di rimanere solo in mezzo a quella distesa di ghiaccio e orda di bambini pattinatori provetti! Ma tutto quello che ottenni fu ritrovarmi in mano il suo guanto mentre lei saettava lonatana da me.
-Prova da solo! –mi urlò.
Io cominciai a muovermi con cautela, ma quando alzai gli occhi verso Chris la vidi completamente circondata da ragazzi!
-We know you, we know you! –ripeteva uno.
-Yes, you are the Seven Star’s vocalist! –diceva un altro.
-Yes... i... i am. –rispose Chris. Io intanto cominciai ad avvicinarmi a lei per toglierla da quel circolo di testosterone.
-Oh my God! We love you guys! We also bought the ticket for your concert!
-Thanks...
-Okay, ora fuori dalle palle! –dissi io quasi andando addosso a Chris, cercando di allontanarla. Ma la mia abilità sul pattino non mi concesse di fare molti metri.
-Holy Shit, you’re Ren!- disse uno di loro –You’re one of the greatest bassist I’ve ever heard!
-Ah sì? –chiesi lusingato –Ehm... thank you, dude.
-So there are also Marta and Dave?! Where are them?! And is it true that Dave is part of the Yakuza, the japanese mafia?
Chris scoppiò a ridere. Io indicai Dave, che si faceva trascinare da Marta per la pista. Leggevo dall sue labbra un continuo Fuck it e le sue braccia continuavano ad essere sbatacchiate da una parte all’altra.
-Wow… -disse infine uno dei nostri fan –He’s terrible.
-Yeah… -disse Chris.
Mi passai una mano sul viso, terribilmente imbarazzato.
-Well, Marta is great! And so you are, Chris! –disse uno avvicinandosi a lei.
In quel momento, decisi che i convenevoli erano terminati.
-Well! –dissi io, prendendo per un braccio Chris e mettendola davanti a me-I think that it’s better if we go! Have fun and… see you at the concert!
Chris ricominciò a pattinare trascinandomi verso l’ uscita della pista ma proprio all’ultimo momento il mio pattino destro si incastò nel ghiaccio e facemmo un gran bel tonfo per terra. E fu la cosa più imbarazzante che mi fosse accaduta vedere i bambini pattinarmi intorno.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: SmokingRum