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Autore: S o p h i e    27/02/2012    1 recensioni
Mi stringo forte intorno al tuo braccio, affondo la testa nell’incavo del tuo collo e ispiro il tuo profumo. Lascio che m’imprimi la pelle, lascio che me l’intasi. Non avrei più bisogno dell’ossigeno se ti avessi accanto.
(...)
Ma tu ovunque sei mi senti? Che non ci sono te ne rendi conto? E mi sogni mai amore? E lo fai mai con gli occhi aperti mentre fissi il mare?
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                   Nuvole Bianche - Ludovico Einaudi

 

Abbasso gli occhi sulle candeline, la loro luce soffusa illumina debolmente la stanza.
Esprimi un desiderio mi dicono. C’è chi prova a suggerirmene uno o due, chi rimane in silenzio in attesa di vedermi soffiare, chi le vorrebbe già spente quelle candeline, e poi in mezzo a tutta questa gente, in mezzo ai loro volti familiari, sorrisi sinceri e occhi commossi, mi rendo conto che tu non ci sei.
In questa stanza tu non ci sei.
E allora succede che lo capisco qual è il desiderio che voglio esprimere.
Mi chiedo com’è il cielo sopra la baia di Santa Monica? Cosa si prova a camminare su una sabbia così bianca e non avermi accanto? E’ davvero così accecante il sole in quelle terre, da non riuscire a vedere cosa c’è oltre il mare?
Ma dimmi amore, ti manco? Ti manco mai?
A me si, costantemente.
E lo so che ti avevo promesso che almeno oggi ci avrei provato ad essere felice, ma senza di te tutto è più difficile. Senza di te le stelle non sono altro che corpi gassosi in movimento e il mare, quel mare che poi ha lo stesso colore dei tuoi occhi, è solo mare.
E a questo punto mi chiedo dove sono gli occhi del mare? Li ha poi gli occhi il mare?
Li cerco ma non li trovo. Un po’ come i tuoi, li  cerco ma non li trovo.
E allora dillo, amore che sono i tuoi gli occhi del mare. E dillo, che almeno Plasson riesce a dipingerlo poi il mare. E io a vederti poi nel mare.
Che mi manchi lo sai, ormai ho la bocca piena di parole che non riesco a dire a causa della tua assenza. Anche oggi, soprattutto oggi,  sento di volerle dire quelle parole. E di volerlo fare solo con te, solo per te. Di poterlo fare solo con te.
Ma tu ovunque sei mi senti? Che non ci sono te ne rendi conto? E mi sogni mai amore? E lo fai mai con gli occhi aperti mentre fissi il mare? Lo stesso mare che ha i tuoi occhi e che in un modo un po’ tutto suo è riuscito a far entrare anche i miei nel suo ventre. Li vedi i miei occhi nel mare? Le vedi le mia braccia spalancate come finestre aperte, pronte ad accoglierti tra le mie braccia?
Sono gli occhi l’origine di tutto.
Dimmi che ci riesci, che in un modo totalmente assurdo e privo di logica puoi sentire la mia assenza e desiderarmi accanto a te. Mi farebbe stare meglio, mi farebbe sentire meno sola.
Non ci sono più io nel mio corpo e non ci sei più tu nel tuo. Non siamo altro che due anime perse in un oceano pieno di anime, senza il filo rosso del destino a unirci, a tenerci insieme.
E i legami si spezzano amore, se troppo fragili. Ma ci penserò io, anche per te a tenerli uniti, a farmi stare in piedi e a farti sorridere inconsapevolmente alla vita anche senza di me.
Ti prometto amore, che un giorno tutto questo vuoto che hai nel petto, verrà colmato. E tutti i silenzi riempiti di parole. E che tutte le parole poi si tramuteranno in sospiri. Perché la vita non è che un ciclo eterno di desideri mai realizzati. Ma non i miei, e non i tuoi. Non quelli che riguardano noi.
La coincidenza ci farà incontrare e allora poi, queste candeline, non sarò più solo io a volerle spegnere. E non sarò più solo io a vedere il mare e a capire che si, gli occhi li ha il mare, che si, Plasson poteva dipingerlo il mare, e che si, sono i tuoi gli occhi del mare.
E anche respirare sarà più facile, con te.
Perché ci sarai tu.
E ci sarò io, e ci sarà anche il mare, ma senza occhi.
Che ne ho più bisogno io dei tuoi occhi, che il mare.




Qualche giorno fa è stato il mio compleanno, qualcuno di voi forse lo sa, a qualcuno magari non importa nulla.
Lui non c'era, ovviamente. E questo è quello che è venuto fuori, è quello che ha partorito la mia testolina malata, a causa della sua assenza.
Chissà magari la leggerà un giorno, magari si sentirà meglio. Magari farà stare meglio anche me.
Sophie.

P.S. Che non me ne voglia Baricco per aver preso in prestito il suo pittore.


 
 
 
 
 
 
  
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