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Autore: Silene Nocturna    27/02/2012    7 recensioni
Crak pairing![ Bra x Radish]… E se la Principessa dei saiyan si ritrovasse con un guerriero decisamente poco addomesticato nella sua regale casa, cosa potrebbe succedere?
Vi avviso, tre capitoli di comicità mista ad un lievissimo sentimentalismo a tratti scabroso… Orsù, che parolone, sono innocente.
- Così io sarei una mezzosangue.
Ella tralasciò d’essersi soffermata un minuto di troppo ad osservare i suoi lenti movimenti, paragonandolo ad una vera macchina da guerra; e stavolta non racchiudeva in se la potenza del personale eroe di Bra, il Principe dei saiyan, né la dedizione con cui era solito allenarsi Trunks ed il divertimento che ci metteva insieme a Goten. Riusciva soltanto a vedere un guerriero, nel senso più puro della parola. La guerra gli era radicata dentro, l’aveva conosciuta fin dalla nascita… Infine l’aveva amata, e la coda, simbolo indiscusso della sua razza, completava quel quadro che le parve perfetto.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bra, Radish, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Faccio sempre tardi, maledettissima me!

Dunque. Sì, sono sparita dal fandom. Il motivo? Semplicemente mi sono stufata di vedere sempre le solite storie prive di html che puntualmente si devono segnalare all’amministrazione, personaggi che vengono stuprati dall’OOC –che per carità, a chi piace, ma almeno inserire l’avvertimento e creare il tutto con coerenza- e per finire persone che chiedono recensioni in cambio ._. Mi raccomando, i miei riferimenti sono davvero casuali, poiché è qualcosa che accade in svariati fandom. Bene, adesso possiamo passare alle cose serie: questa storia come prevedevo non si concluderà con questo capitolo, ma nel prossimo… quindi SOPPORTATEMI.

Ci tenevo a ringraziare di cuore tutti quelli che mi seguono, in particolare: Aryadaughter Corazon ; FORGIO90 ; fra1989 ; JeanneValois ; LadySaiyan ; marylacerda ; Moira__03 ; Pinklink ; Shizue Asahi ; Shizune Chan ; tisifone21 ; vegeta4e___ ;_Ericuzza_ ; Gen_X7 ; kla_cat92 ; Plazy.

Grazie mille! E cito anche tisifone21, JeanneValois, Moira__03, Lovekitty26, Shizune Chan, LadySaiyan, pinkjude. Per avermi lasciato dei bellissimi commenti <3

Conto di aggiornare End of an Era, prossimamente, e poi dedicarmi a qualcos’altro, magari che riguardi un certo Re e una Regina

* Capitolo precedente corretto!

Oyasuminasai ^O^

 

 

 

 

 

Prove diurne

 

 

- E questo cosa sarebbe?

L’aria mite le solcava il viso dai lineamenti gentili ma caratterizzati da un’espressione fiera e sicura. Alla domanda rivoltale, la giovane posizionò le mani sui fianchi indirizzandogli un sorriso sfrontato. Il sole rifletteva i capelli chiari: era una giornata ideale per gli allenamenti.

- Non lo vedi?- espose voltandosi nella direzione del suo interlocutore. – Mamma ha creato una tuta identica alla tua. O meglio, una versione femminile. Non trovi che mi doni?

Vegeta trattenne a stento una delle pungenti battute che era solito riservare a sua moglie quando aveva voglia di vantarsi; sua figlia, appurò, non era da meno.

- Dubito che questo possa minimamente interessare ai tuoi nemici.

- Allora, da dove cominciamo?- chiese Bra ignorando il commento.

Il saiyan tacque per qualche istante, pensando sul serio cosa potesse insegnarle. Di certo con Trunks era stato molto più semplice, essendo un ragazzino; il suo primogenito maschio aveva fin da subito dimostrato grandi capacità, imparando dapprima in solitudine e poi studiando attentamente le sue tecniche. Bra aveva già compiuto sedici anni e -oltre ad una lieve aura scaturita durante i diverbi più accesi- non aveva mai mostrato interesse al combattimento, né una particolare attitudine… Men che meno lui poteva definirsi un insegnante. Sospirò nella speranza di farsi venire in mente qualche idea; nel frattempo sua figlia attendeva con impazienza.

- Sai incrementare il tuo ki? Tramutarlo in energia? Sei capace di controllarlo?- chiese tutto d’un fiato, una nota fin troppo marziale nel timbro di voce.

- U-Un attimo… Se ti rispondessi “no”?

Vegeta roteò gli occhi: non gli piaceva affatto vedere Bra conciata in quel modo, gli abiti così succinti e attillati lo fecero irrigidire ancor più, anche se non avrebbe mai e poi mai ammesso di essere un padre così estremamente…

- Insomma, perché non ti decidi?! Ti vedo quasi tutti i giorni dare del filo da torcere a Trunks, possibile che mi consideri una buona a nulla?

Un padre così estremamente paziente.

- Bene! Fammi vedere di cosa sei capace e poi comincerò ad insegnarti qualcosa.- rispose seraficamente il saiyan andando ad appoggiarsi al suo albero preferito e lasciando la giovane a stringere convulsamente i pugni dalla rabbia.

“D’accordo! Gli farò vedere di cosa sono capace.”

Deglutì sonoramente prima di concentrarsi profondamente.

L’erba intorno alle sue gambe divaricate e tese cominciò a volteggiare e l’espressione caratterizzata dalle sopracciglia incurvate, simbolo anche del proprio nervosismo crescente dato che come giudice vi era il principe di quella razza i cui geni si erano trasmessi in lei, prima che suo padre. Non avrebbe voluto deluderlo, e mentre l’energia fluiva intorno come spirali ventose quasi invisibili, un’inattesa presenza le si palesò dinanzi mettendola a disagio più di quanto già non fosse. Improvvisamente Bra s’interruppe seguendo con le pupille l’avanzare sicuro di Radish.

- Beh, che c’è? Perché ti sei fermata?- chiese Vegeta.

- Ecco io…- la ragazzina abbassò gli occhi alla ricerca delle giuste parole, mentre il giovane saiyan si posizionava di fianco al suo principe. – Io…- per un attimo i ricordi della sera precedente la investirono come un’ondata d’acqua gelida e salata, tanto da farle bruciare la gola ormai secca al solo sentire quella voce.

- Hai deciso di insegnarle a combattere?- chiede Radish degnando d’attenzione unicamente la sua bottiglina d’acqua e Vegeta con una scrollata di spalle annunciò le sue intenzioni: - Ha insistito perché lo facessi.

E l’esplosione le era sembrata inevitabile.

- Non sono mica un’attrazione teatrale! Non ho bisogno del pubblico. Papà, manda via quello scimmione, mi da i nervi!

Il saiyan dai lunghi capelli emise un verso di disappunto ma prima che il suo superiore gli dicesse di abbandonare il campo, volse le spalle ai presenti dirigendosi nella cucina della Capsule Corporation. Vegeta osservò entrambi con il solito cipiglio, la bocca tirata; non gli era di certo passata inosservata quella reazione, nonostante ciò l’allenamento proseguì in silenzio. Bra non credeva di aver suscitato l’interesse di suo padre e tornò quindi a concentrarsi; con il passare dei minuti era riuscita perfino a levitare.

- Molto bene- fu il commento di Vegeta mentre sua figlia gioiva. – Mi è servito a comprendere che devi cominciare tutto dall’inizio.

Il sorriso sul volto di Bra si spense in un attimo.

- Che fai, mi prendi in giro?

- Se volessi ti avrei detto che sei abbastanza forte da combattere contro di me.

La giovane si grattò la nuca spaesata; certo, suo padre le aveva appena dimostrato di possedere senso dell’umorismo, anche se l’espressione imbronciata che ella assunse lo costrinse a sbuffare dalle narici. Staccandosi dal tronco della quercia venne investito dalla luce accecante del sole, ormai ben alto nella volta celeste. Forse era quasi ora di pranzo.

- Ascolta, Bra.- proferì scrutandola attentamente.

Per un attimo la sua espressione parve adombrarsi, come se il velo tedioso di un passato quasi del tutto sepolto tornasse a fargli visita. Ghignò quindi, pensando quanto fosse diversa la situazione in quel giorno, in cui proprio sua figlia desiderava apprendere da lui… Cosa? Nessuno gli aveva insegnato a uccidere, anni prima, per diletto.

- Non sono la persona adatta ad insegnarti questo genere di cose.

Avrebbe fatto di tutto pur di tenerla lontana, preservando l’immaginario della giovane che fino a quel momento era cresciuta col pensiero di avere un padre più tenebroso del normale, senza una spiegazione razionale. E, ormai abbastanza adulta da comprendere, l’allontanamento sarebbe stato inevitabile se avesse saputo.

- Segui Trunks quando va’ ad allenarsi con Goten e...

- Non è necessario.

Bra distolse volutamente lo sguardo, non poteva credere che il suo orgoglio bruciasse in maniera insopportabile ascoltando quelle parole, anche se, dovette ammettere, le possibilità di successo erano scarse. La verità era che voleva dimostrare a Vegeta di essere in grado; quando l’avrebbe osservata si sarebbe reso conto di avere ben due figli di cui poter essere orgoglioso. Non voleva essere più Bra, la bella civettuola o la cocca della famiglia. L’unico modo per instaurare un rapporto con il taciturno principe, ora che finalmente era nell’età della ragione, in cui di singoli sguardi non poteva accontentarsi, voleva renderlo fiero di possedere una degna erede. Trunks era avvantaggiato dal sesso: era sicura che Vegeta avrebbe voluto un altro maschio, come era successo a Goku, piuttosto che una ragazzina… Eppure lei era forte, tanto da non piangere e pretendere ciò che invece stava anelando con caparbietà. E allora perché percepiva gli occhi pizzicare? Prima che dicesse altro gli voltò le spalle, ma il passo veloce la tradì.

- Bra, non ho finito!

- Sta’ tranquillo, andrò da Goku!- urlò a pieni polmoni prima di sbattere la portafinestra e lasciarsi alle spalle un Principe dei Saiyan con una strana smorfia dipinta sul volto.

No, non aveva davvero intenzione di chiedere aiuto all’acerrimo rivale del suo schivo padre, tuttavia stentava a trovare un’idea migliore, appurò dirigendosi nella sua camera da letto. Sbatacchiò nervosamente un cuscino prima di mettersi a braccia conserte per riflettere; aveva pochissime possibilità di riuscita e soprattutto nessuno in grado di insegnarle ciò che desiderava. Trunks di certo le avrebbe riso in faccia, definendolo un momentaneo capriccio… E questo la mandava su tutte le furie. Scartò quindi fin da subito il pensiero di chiedergli “aiuto”, se così poteva definirsi quel problema. Se solo Vegeta si fosse dimostrato per una volta comprensivo e normale, piuttosto che severo senza alcuna logica spiegazione allora tutto sarebbe stato diverso. Bra abbozzò un sorriso. Si era data una risposta da sola, dando un significato a quella frase riservatale, capace di distruggere ogni aspettativa; cosa poteva fare, escluso il combattimento, per avvicinarlo? L’adolescenza la stava odiando, sembrava che l’avesse allontanata dalla figura da sempre ammirata, forse conscia che fosse superfluo ammirare suo padre come l’eroe indiscusso.

Improvvisamente percepì dei passi sul pianerottolo e, si disse digrignando i denti, il povero malcapitato, chiunque fosse, aveva decisamente sbagliato a distoglierla dai propri ragionamenti.

- E tu che ci fai qui?!

Si aspettava che fosse sua madre, in missione di pace per far ruotare l’asse della famiglia Brief nuovamente nella direzione più pacifica del planisfero –dopo qualche parola urlata al vento contro Vegeta- ma trovò a dir poco inopportuna, forse più del normale, la costante presenza di quello scimmione durante particolari e delicati momenti.

Radish ruotò lo sguardo nella sua direzione e si sorprese non poco quando le pupille misero a fuoco la battle suit femminile che fasciava quel giovane corpo. In presenza del principe non aveva neanche osato guardarla.

- Stavo cercando tuo padre.

- Nelle camere da letto?- domandò ironica la mezzosangue.

- Hai ragione, mocciosetta, in realtà mi stavo proprio chiedendo che fine avessi fatto. Troppo duro l’allenamento per una terrestre?

Bra si sentì punta sul vivo.

- Sai benissimo che non sono una terrestre! A-Almeno, non completamente…- esclamò prima di abbassare lo sguardo: per un singolo istante i ricordi della sera precedente l’avevano attraversata come una scarica elettrica. – In ogni caso, sparisci.

Il guerriero sogghignò. Incapace di leggerle nel pensiero, ignorando quella specie di imperioso tentativo di scacciarlo, aveva però ben inteso che c’era qualcosa che non andasse nel temperamento della ragazzina. Forse una ritirata poteva essere la scelta più giusta, anche se la sua indole glielo impedì.

- Deve essere dura.- commentò appoggiandosi alla parente mentre Bra inarcava un sopracciglio, evitando il suo sguardo. – Almeno da una terza classe non ci si aspetta granché, ma tu…

- Che cosa vuoi?

Radish s’interruppe.

- Mi eviti come se avessi qualche rara e contagiosissima malattia, poi tutto ad un tratto rimani lì, sul pianerottolo e fare… conversazione?- espose Bra con scetticismo, decisamente alterata.

I motivi erano chiari: di certo non aveva voglia di intrattenere un dialogo con uno scimmione prepotente il quale, più volte sottolineato, si era anche divertito a baciarla; inoltre il momento era assai inadeguato, dato che l’energumeno aveva interrotto quel momento di apparente calma che era decisa a sfruttare per un possibile piano. Di certo non si sarebbe aspettata di ricevere una risata di scherno in risposta.

- Guardami. Tu credi che uno come me voglia fare conversazione?

Bra storse le labbra. In effetti pareva alquanto sciocca come idea, oltre che irritante. Poi la motivazione di quello strano incontro le attraversò la mente mettendola in allarme; aveva forse intenzione di continuare la sua opera? Si ritrovò a scuotere la testa.

Impossibile.

Non con la sua famiglia solo una rampa di scale più sotto dal luogo in cui si trovavano. Arrossì alla sola ed inopportuna riflessione. Quel tipo poteva avere soltanto poche e semplici cose in mente, e chissà perché una di queste l’immaginava dolorosa e malevola oltre ogni dire; il suo buonsenso le urlava di chiudere la porta e mettere fine all’incontro, mentre qualche oscura motivazione la teneva inchiodata lì, a scrutare i duri lineamenti del saiyan con interesse.

- No, sei più il tipo che va subito al sodo. Dico bene?- mormorò infine tra i denti.

Trascorsero alcuni istanti di silenzio, seguiti da un pesante sospiro. La giovane spalancò impercettibilmente le palpebre complimentandosi con se stessa. Poteva averlo in pugno e solo allora sembrava essersene resa conto.

- Apri bene le orecchie, saiyan.

Radish parve stranito dinanzi al suo repentino cambiamento d’umore.

- E tu bada a come parli.

Bra con la sua tipica determinazione s’era fatta avanti, piantando i piedi a pochi centimetri di distanza dall’uomo.

- Sei un guerriero, anche se non molto forte…- commentò coi pugni sui fianchi, ignorando palesemente l’avvertimento. – Dato che mio padre non ha tempo e non voglio dissuaderlo dai suoi accurati allenamenti, credo sia opportuno dire che sarai tu ad insegnarmi qualcosa.- concluse puntandogli sfacciata un indice al petto, facendolo indietreggiare per lo sdegno.

Quella ragazzina era completamente pazza per formulare un pensiero simile. Troppo abituata ad un mondo di pace, a mezze cartucce pronte ad accontentarla per concedersi il lusso di fargli una simile proposta, pensò il guerriero interrompendo il contatto.

- Puoi scordartelo.- aggiunse sommessamente, prima di voltarle le spalle.

- Sarebbe spiacevole mettere al corrente mio padre di ciò che hai fatto la notte scorsa alla sua innocente figlia.- esclamò abbastanza forte da arrestare il suo incedere.

Radish si voltò velocemente incontrando il fastidioso azzurro di quegli occhi che di puro, in quell’istante, parevano possedere soltanto la malcelata perfidia. Aveva in tutti i modi tentato di desistere, ignorando l’istinto sopito nel suo essere per evitare una spiacevole situazione; anche se per un attimo -conscio di quanto lei fosse stata arrendevole e capace di spingerlo a desiderare il suo corpo- era riuscito a considerare l’opzione che, per timore o complicità, in seguito la mezzosangue sarebbe stata restia a disturbarlo e men che meno intenzionata a mettere al corrente il principe di un simile quanto sconsiderato momento. Non gli era neanche per un secondo passato per la testa che quella lì potesse invece dargli un ultimatum.

- Credi di minacciarmi, mezzosangue?- disse assottigliando lo sguardo.

- Ti senti minacciato? Io non volevo…

Non fece in tempo a terminare la frase che si ritrovò intrappolata nuovamente dal suo corpo: una vicinanza tale da zittirla.

- Forse hai dimenticato di non avere a che fare con uno dei tuoi amichetti addomesticati.

Bra deglutì non riuscendo a reggere lo sguardo dell’interlocutore, il cui pugno serrato contro la parete si trovava ad un centimetro dal proprio volto. Le parve di percepire nuovamente l’intenso calore provato la sera precedente, facendoglielo definire puro masochismo.

- Lo so benissimo.- asserì, constatando quanto la battle suit fosse diventata insopportabilmente stretta… O forse era il fiato del saiyan sul suo collo ad impedirle di respirare regolarmente. – Ti propongo semplicemente di aiutarmi.

Il silenzio le sembrò fin troppo angosciante mentre era in attesa del responso.

- Bra, è pronto in tavola! Possibile che in questa casa non ci sia mai nessuno?!

La giovane sobbalzò udendo la voce della madre e, allo stesso tempo, Radish abbandonò quella compromettente posizione emettendo nello stesso istante uno sbuffo spazientito.

- E sia- capitolò osservando il sorriso della ragazzina allargarsi gradualmente. – A patto che tu dimentichi ciò che è successo ieri notte.

Ella non comprese completamente il senso di quelle parole, convinta dell’idea che il saiyan temesse la reazione di Vegeta più di quanto immaginasse.

- Arrivo subito!- disse di rimando, prima di rivolgersi nuovamente al guerriero.

- Che altro c’è ancora?

- Ci alleneremo lontano da qui. Prima del calar del sole vediamoci sotto la quercia, poi raggiungeremo i Monti Paoz senza che nessuno se ne accorga e…

- Frena, ragazzina. Come mai tutta questa segretezza?

Bra si assicurò che nessuno salisse al piano superiore prima di continuare.

- Beh, che domande. Il mio giardino non è il luogo adatto per queste cose.

- Meglio per te che il motivo sia soltanto questo- aggiunse Radish scettico.

Senza chiedere ulteriori spiegazioni si diresse verso la rampa di scale; dopotutto avrebbe dovuto sopportarla per un intero pomeriggio e non era necessario continuare quel discorso.

In cuor suo invece, la giovane continuò a trarre sospiri di sollievo dato che non aveva dovuto elargire il vero motivo della scelta quasi insensata e ripensando al modo in cui qualche momento prima era stata liquidata da suo padre, ciò la spinse a perseverare, convinta ancor più di raggiungere un nuovo obiettivo. Destandosi improvvisamente da quello stato compì uno slancio per raggiungere la cucina: il suo stomaco saiyan non aveva mai reclamato così forte.

***

Ritenendo inutile cambiarsi, siccome considerò che la giornata sarebbe stata lunga e tumultuosa, si recò subitamente nella propria cucina, in cui Trunks parlava con sua madre di un altro progetto che evidentemente, secondo i suoi piani, avrebbe fruttato.

- Ehilà, sorellina. Com’è andato il primo giorno di “scuola saiyan”?

Bra si sedette constatando che suo padre ancora non ci fosse.

- Male.- espose quindi borbottando qualcosa a proposito di quanto detestasse gli scimmioni.

- Mamma, assicurati che papà non sia nei paraggi, ho idea che potrebbe scoppiare un conflitto mondiale.

Bulma sghignazzò servendo tutte le pietanze, in modo tale che gli assenti le avrebbero trovate lì, anche se fredde. Dopo tutti quegli anni aveva imparato una cosa: non importava di certo come fosse servito, purché fosse cibo. La secondogenita invece emise l’ennesimo sospiro e la scienziata, sedutasi proprio dinanzi a lei si prodigò di chiederle dettagli e soprattutto a cosa stesse pensando.

- Mi ha fatto soltanto incrementare l’aura, congedandomi subito dopo. Ha detto che lui non è adatto per queste cose.

- Tipico.- disse Trunks increspando la fronte. – Non ci pensare, Bra. Può darsi che mettendogli il broncio per qualche giorno alla fine si convinca.

La giovane avrebbe voluto ricambiare il sorriso del fratello, ma sua madre incrociò le braccia al petto stizzita: - Non capisco perché alimentare le tue speranze se non aveva intenzione di farlo fin dall’inizio. Gli parlerò in privato!

- No, mamma, lascia stare. In fondo… In fondo ha ragione.

Bulma schiuse le labbra emettendo un gemito di sorpresa. Le due donne si scrutarono attentamente negli occhi, dopodiché Bra sorrise addentando un primo boccone.

- Sai che adoro il sushi!- esclamò nel tentativo di cambiare argomento.

In poco tempo era riuscita ad eguagliare il fratello, ingoiando a grandi sorsate tutta la sua zuppa e passando quindi ad un altro piatto; la cucina di sua madre era indiscutibilmente unica e, guardandola dalla punta dei capelli fino al lucente decolté, si ritrovò a pensare quanto ella avesse fatto nella sua vita: vivendo avventure al seguito di Goku, in cerca delle sfere, approdando perfino su un pianeta inesplorato. Entrambi i suoi genitori potevano vantare un passato ricco, pieno zeppo delle più svariate situazioni. Non poteva negare che al solo sentire alcuni racconti, da bambina, aveva tremato e il periodo di pace in cui viveva non l’avrebbe mai sostituito. Era fortunata dato che adesso c’erano così tanti ed invincibili guerrieri a proteggere il pianeta, anche se provava l’insano piacere di mettersi alla prova quello stesso giorno, magari scoprendo le sue doti sopite e, quale figlia di Vegeta, riuscire anche a mettere in difficoltà uno come Radish. Cominciò a ridere da sola, al pensiero dell’espressione sul suo volto quando aveva minacciato di raccontare tutto se si fosse rifiutato di allenarla. Non considerando l’eventualità che lei stessa avrebbe dovuto nascondersi nel luogo più remoto del pianeta, evitando l’ira del proprio genitore.

- Ti senti bene, cara?

- Ma certo, mamma!- esclamò con un sorriso smagliante.

- Non m’incanti, sai- disse Bulma alzando fieramente il mento. – Dopo i silenzi di tuo padre, sono in grado di capire chiunque sulla faccia della Terra!

Trunks inarcò un sopracciglio scrutando attentamente la sorella.

- Pensavo l’avessi presa in modo peggiore. Avanti, che cosa c’è? Che stai combinando, Bra?

La giovane alzò le mani in segno di difesa. – Ma cosa volete che combini? Smettetela, avanti. Potrei pensare che le vostre vite sono così noiose da volere a tutti i costi immischiarvi nella mia.- asserì alzandosi da tavola con una scrollata di spalle, lasciandosi alle spalle una Bulma a dir poco basita e, se il maggiore non avesse commentato per primo, le avrebbe sicuramente riservato una dettagliata e minuziosa rampogna.

- Adesso la riconosco.- disse con sufficienza il maggiore.

L’intenzione di Bra era quella di lasciare la cucina prima di incrociare i due guerrieri ma, a suo maggior discapito, Vegeta era sulla porta con lo sguardo corrucciato molto più del normale: con molta probabilità aveva udito tutto.

- Papà!- esclamò la ragazza.

- Già.- borbottò l’uomo prima di inarcare un sopracciglio. - Cosa dicevi a proposito delle vite di noialtri?

E per tutta risposta la rabbia sopita poco prima tornò a farle visita proprio nel momento meno opportuno e soprattutto, facendole esternare ciò che non rispecchiava la realtà, pur di scagliarsi contro di lui.

- Se proprio lo vuoi sapere, oggi ho un appuntamento con Goku. Andrò a fargli visita per chiedergli di insegnarmi a combattere.- poi si voltò nuovamente verso la madre.

– Contenti ora?

- Che storia è questa?- sbottò la scienziata. – Quando avevi intenzione di dirmelo?

- Ah mamma, ti prego, almeno tu…

- Lasciala andare, Bulma.

Improvvisamente lo sguardo dei presenti si focalizzò su Vegeta il quale, superando la figlia, raggiunse la sedia sedendosi comodamente e, addentando voracemente della carne, continuò a parlare con serietà. – Se ha intenzione di chiedere aiuto a Kaaroth, che faccia pure.

La coniuge avrebbe voluto ribattere che mandare Bra sui Monti Paoz da sola e senza un briciolo d’esperienza nelle arti marziali era un’idea assurda, soprattutto con Goten e Goku; di certo non vantavano la loro esperienza col genere femminile. E, per una momentanea fissazione della secondogenita, sarebbe stato più prudente rimanere in giardino e seguire gli insegnamenti di Vegeta.

- Certo che lo farò!

Ma venne prontamente anticipata dalla figlia, la quale guadagnò un’occhiataccia da parte del saiyan; stavolta la giustificazione di Vegeta era palese, venendo in qualche modo sfidato da Bra, e così tacque.

- Allora ti sconsiglio di continuare a usare quel tono. Mi da i nervi.

La giovane, dal canto suo, borbottò un “bene” alquanto rabbioso che indusse il guerriero a mangiare con più avidità, non degnando nessuno d’attenzione. Trunks fece scorrere lo sguardo su sua madre, persa nella ricerca del modo migliore per chiedere al marito cosa fosse accaduto. Avevano assistito a svariati litigi tra Vegeta e sua figlia: due caratteri che con facilità potevano prender fuoco. Al contrario del primogenito, forse dal temperamento più mite, il quale a parte un’invidiabile testa dura non aveva mai sfidato il genitore.

Avrebbero dovuto cominciare a preoccuparsi?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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