-La pace-
La
piccola famiglia Malfoy si riunì accanto a Draco
il capofamiglia, che stava seduto sopra il divano al centro del grande
salone
della residenza di famiglia.
Il
piccolo Scorpius guardava con occhi rapiti suo
padre che da quando era rientrato con la mamma da quella strana casa
sospesa
per magia, non aveva smesso di parlargli e coccolarlo.
-allora-
disse Hermione accomodandosi accanto al
marito prendendo il piccolo tra le braccia dandogli finalmente il tanto
amato
latte.
Draco
osservò sua moglie, sfilarsi la maglia e
sbottonarsi il reggiseno mentre il piccolo aveva smesso di guardare gli
occhi
grigi del padre per concentrarsi sul seno materno.
Draco
guardava estasiato la scena sorridendo a
quella scena, lo faceva sempre senza rendersene conto gli occhi gli si
illuminavano, il cuore batteva come un forsennato quello era il
paradiso, loro
due la sua unica ragione di vita.
-Draco,
allora cosa devi dirci- chiese Hermione
distogliendolo da quella visione.
Draco
sollevò un poco il viso guardando sua moglie
che con un dolce sorriso sul viso lo guardava incitandolo con un solo
gesto del
capo a parlare.
-Il
colloquio è andato bene- disse senza smettere di
guardare sua moglie che cambiò subito espressione.
-avevi
detto che non avresti saputo niente prima di
una settimana- lo rimbeccò Hermione, staccando Scorpius da
un seno e ponendolo
nell’altro subito dopo avergli asciugato la boccuccia.
-non
lo sapevo nemmeno io, ma quando mi stavo...-
-No!-
Lo interruppe la moglie spaventando anche il
piccolino che Hermione si affretto a tranquillizzare con delicate
carezze.
-non
vorrai raccontarmi uno dei colloqui più
importanti della tua vita in due parole, Malfoy- disse la riccia, Su!
parti
dall’inizio- finì Hermione.
Draco
rise divertito, sua moglie era l’unica al
mondo che voleva sapere per filo e per segno su tutto quello che
capitava nei
colloqui di lavoro.
Benché
noiosi lei fosse interessata e anche per
questa sua curiosità lui la amava.
-Allora,
mi sono smaterializzato direttamente al ministero.
Ho fatto tre passi e sono arrivato davanti alla fonte ed ho buttato una
moneta-
disse Draco mentre Hermione assottigliava lo sguardo.
-Malfoy,
non fare il cretino raccontami dal momento
in cui hai incontrato il ministro della magia ed evita la parte in cui
tutte le
impiegate del ministero sono svenute appena hanno visto il tuo culo-,
disse
piccata la Granger.
-gelosa-
replicò Draco, mentre Hermione staccava il
piccolo dal suo seno e si ricomponeva frettolosamente prima di aiutarlo
a fare
il ruttino.
La
Granger sbuffò prima che il marito le prendesse
nuovamente il piccolo Scorpius dalle mani.
-comunque-,
disse ancora il biondo -sono arrivato al
ministero e sono andato direttamente all’ufficio del
ministro. Lì, sono stato
accolto da lui in persona, mi ha fatto accomodare ed ha parlato.
Pare
che gli siano arrivate moltissime voci sul mio
lavoro e la dedizione al ministro della magia australiano. Frankie
stesso gli
ha parlato di me, in un congresso tra ministri in Italia lo scorso
Dicembre e
quando ha visto la mia domanda tra quelle dei candidati per il ruolo di
responsabile del dipartimento internazionale-disse Draco tenendo la
bomba fino
all’ultimo.
Hermione
trattenne il fiato anche il piccolo Scorpius
non distoglieva gli occhietti vispi da quelli del padre.
-ha
detto che mi vuole qui a Londra e che mia moglie,
può far domanda per entrare anche lei al ministero se vuole.
Sempre se fino il
piccolo ometto non la tiene ancora tutta per se- concluse Draco.
Hermione
mise una mano sulla bocca incredula.
-torniamo
in Inghilterra- disse in un sussurro
guardando suo marito che non riuscì a rimanere serio facendo
comparire sul suo
viso un grande sorriso. Quanto sorrideva da quando Hermione Granger era
entrata
nella sua vita.
-Torniamo
a casa Scorpius- disse con voce più
stridula ed entusiasta Hermione guardando il suo piccolino che la
guardava estasiato.
-oh
Draco- disse ancora saltando al collo del
marito.
-oddio
Draco...-ripeté euforica.
-sei
felice amore?- chiese il biondo sentendo ancora
le calde mani della sua donna attorno al collo.
-Grazie-
disse ancora
-Non
ho fatto nulla- rispose di slancio Draco.
-ho
solo avuto fortuna-
Hermione
si staccò di colpo.
-Sentimi
bene Draco Malfoy- disse Hermione – tu non
hai avuto alcuna fortuna, quello che hai lo hai ottenuto con i tuoi
sforzi,
solo grazie alle tue qualità- disse ancora Hermione.
Draco
non riuscì a dire nulla tranne che a
stringerla prepotentemente al suo petto, mentre Scorpius piangeva
attirando l’attenzione.
-vieni
qui- disse Hermione riprendendo il piccolo
tra le braccia mentre Draco con un braccio stringeva le spalle di sua
moglie e
con l’altra, accarezzava la manina del piccolo despota della
famiglia che ora
si beava tra le braccia della sua mamma e le coccole del suo
papà.
Quella si che era una vita da sogno pensava Draco, una vita che se fosse stato ancora un codardo non avrebbe mai vissuto.
Passarono
pochi giorni da quando Hermione fece
visita ai Weasley alla tana e ancora meno ne passarono da quando la
gazzetta
del profeta annunciò che Draco Malfoy aveva accettato il
posto vagante al
dipartimento di cooperazione internazionale.
Ad
annunciare l’arrivo al ministero del rampollo dei
Malfoy fu lo stesso ministro della magia che era molto soddisfatto
della cosa,
in molti storsero il naso all’annuncio ma Draco in pochi
giorni aveva già
conquistato tutti soprattutto il panorama femminile del ministero che
per il
biondo aveva un occhio di riguardo, occhio che però il
giovane non aveva per le
suddette donne visto la sua splendida moglie.
Quella
mattina Hermione decise di andare al
ministero, quello era un giorno importante per uno dei membri della
famiglia.
Si
smaterializzò al ministero con braccio l’ovetto
verde che conteneva il suo piccolo ometto, tutti gli occhi erano per
lei,
sapevano perfettamente chi era e nessuno disse mezza parola, ma nemmeno
mezzo
saluto., Hermione non se ne curò avanzò
lentamente sui suoi tacchi da quindici
centimetri e schiacciò il bottone che portava al piano
superiore, il piano dove
stava suo marito.
Arrivò
al piano mentre varie donne facevano la spola
nell’andito, Hermione ghignò divertita osservando
la scena.
-vedi
piccolino, ci sono tante signore che vogliono occupare
il nostro posto nel cuore di papà-, disse Hermione guardando
gli occhi grigi
del suo principino.
Il
piccolo Scorpius la guardò stranito agitandosi un
poco, guardando la sua mamma con occhi curiosi.
-noi
non vogliamo che papà si dimentichi di noi,
giusto Scorpius?- disse ancora Hermione.
Il
bambino mosse il capo, alle parole della sua
mamma.
-allora
sai cosa devi fare- disse ancora Hermione
guardando il piccolo che appena sua madre smise di parlare,
incominciò a piangere
come un ossesso.
Draco
uscì in un lampo dal suo studio sotto l’occhio
divertito della moglie e quello perplesso delle donne che lo
attendevano da
chissà quanto tempo.
-ometto-
disse Draco guardando Hermione che stringeva
tra le braccia il loro bambino,
-sei
diventato un allarme a commando- disse Draco
guardando il suo bambino che con le manine toccava il viso del suo
papà. Hermione
passò il piccolo a Draco mentre cercava di mettere bene la
tutina del piccolo Scorpius.
-amore,
cosa dovevi dire al tuo papà- disse Hermione
incitando il piccolo che ora era rapito dal naso di Draco.
-cosa
dovevi dirmi ometto- lo incitò Draco.
-p...p.a...
pa ..papà- Draco sbiancò e poi rise
felice mentre il piccolo Scorpius continuava a
dire-papa...papà...
papaaaaaaaaaaa-
-oddio
amore l’hai sentito-disse Draco guardando il
suo piccolino dandogli una marea di baci sul visino.
-si
Dra e per questo che siamo qui- rispose la
moglie ricevendo anche lei tantissimi baci dal biondo.
-andiamo
vi offro un gelato- disse Draco chiudendo
con un colpo di bacchetta il suo ufficio, osservando con la coda
dell’occhio il
rosso che dall’altra parte dell’atrio aveva visto
tutta la scena.
Draco
passò un braccio intono alle spalle della
moglie e ripose il piccolo nell’ovetto uscendo poi con la sua
famiglia nelle
strade di Diagon Alley.
-Fortebraccio-
chiese Draco.
-ci
puoi scommettere Malfoy, voglio il meglio, sai è
per questo che ti ho sposato- disse Hermione.
-pensa
te che ero convinto che fosse perché ero
troppo bello e non sei riuscita a resistermi-
-quella
è stata una conseguenza- rispose Hermione
canzonandolo.
***
La
sala del manor era avvolta nel silenzio, il
piccolo Scorpius si era assopito da un oretta e anche James, il figlio
di Harry
e Ginny dormiva.
-Un
Firewhisky, Potter- chiese Draco.
Harry
alzò lo sguardo verso il biondo ex serpeverde.
-ho
anche del vino elfico e della roba babbana,- Harry
lo guardò perplesso a quella affermazione-, mio padre ne va pazzo da
quando mio suocero
gli ha offerto alcuni intrugli babbani-si, affretto a chiarire Draco,
stupendo
ancora di più il capo auror.
-Draco,
i babbani non fanno intrugli, sono delle
ricette quelle-
-ok,
Potter vuoi assaggiare delle ricette babbane. Ho
della Vodka alla pesca, del Baileys Irish Cream, del Mirto dalla
Sardegna, del
Limoncello portato dai genitori di Blaise, poi... basta direi- disse il
biondo
girandosi ancora verso lo sfregiato.
-grazie
preferisco del vino elfico- disse il moro
sotto lo sguardo attento della rossa moglie.
-pensavo
che ti volevi bere quegli intrugli babbani-
disse Ginny mentre Hermione alzava gli occhi al cielo e Draco
tratteneva una
risata, lì non era l’unico a stranirsi sugli usi e
consumi dei babbani.
-ecco-
disse Draco offrendo il bicchiere a Harry,
sedendosi poi affianco a sua moglie.
-volevo
ringraziarvi per essere venuti a cena- disse
ancora il biondo mentre Harry lo guardava stralunato, non era certo
normale
sentir Draco Malfoy ringraziare una delle persone che più
detestava al mondo.
-è
stato un piacere e James voleva vedere il piccolo
Scorpius- disse Ginny sorridendo prima a Hermione e poi a Draco.
-si
sembra che si piacciano- disse Draco.
-sono
ancora toppo piccoli per affermare questo-
disse Hermione tra poco incominceranno a litigare per i giochi, le
squadre di quidditch
e le case a Hogwarts e infine per le ragazze-dissero in coro Ginny e
Hermione.
-Io
e Malfoy abbiamo gusti opposti in fatto di
donne-
-io
e te, si Potter ma non io e i Weasley-disse Draco
buttando giù tutto il Firewhisky che conteneva il suo
bicchiere. Hermione
divenne rossa come un peperone e Harry osservò la scena.
-allora
Malfoy dovrai stare attento a tua figlia se
mai ne avrai una perché sarà una dura lotta per
conquistare il suo cuore-
Draco
lo guardò divertito e poi rise.
-bella
battuta Potter, bella battuta- disse il
biondo.
***
Passato
solo diciassette anni da quel giorno e di
cose ne erano successe, Draco e Hermione erano ancora una coppia unita
e
affiatata.
Il
bel biondo era diventato in poco tempo l’amato e
rispettato Ministro della Magia, Hermione aveva conquistato le aule del
ministero diventando una stimata Magiavvocato.
Scorpius
aveva superato i suoi MAGO brillantemente e ancora più
brillantemente
nascondeva a tutti la sua relazione segreta con una ragazza di un anno
più
piccola di lui. Il suo nome era Luna, anche se quello era solo il
secondo nome
della ragazza, capelli lunghi fino alla schiena lisci e vellutati di
uno strano
rosso ramato, occhi grandi e marroni e una carnagione bianca come la
neve. Tutti,
conoscevano quella ragazza che di nome faceva: Lily Luna Potter, figlia
minore
del salvatore del mondo.
Figlia
adorata e super viziata che Harry cercava di nascondere
all’universo maschile da quando era venuta al mondo, peccato
che per la dolce e
ingenua Lily, Scorpius Malfoy non avesse segreti, ma questo Harry
Potter non l’avrebbe
saputo, almeno non ancora.