Marlene si era ripromessa di non amare Sirius molto tempo prima, ma una parte di lei rimaneva ancorata al ricordo di loro due assieme.
Chissà perché, poi.
Forse era tutta colpa del suo sguardo, di quel modo che aveva di fissarla, come se vedesse realmente cosa c’era dietro quella maschera di indifferenza che lei portava ormai da tempo, per tentare, inutilmente poi, di nascondere ciò che provava davvero.
Dicono che gli amori impossibili, platonici o reali che siano, durino per tutta la vita, immutabili nello scorrere lento delle giornate.
Ma non se ne vanno, non ci abbandonano.
Non potrebbero farlo mai, perché diventano parte di noi, si stringono ai nostri cuori in un abbraccio tanto potente, da non poter essere mai sciolto.

«Dovrai vederlo tu stessa». Ron fece scivolare il ricordo nel Pensatoio. Si voltò verso Hermione. «Da sola».
Hermione si avvicinò al Pensatoio: era la prima volta che lo vedeva da vicino e doveva ammettere con se stessa che provava qualcosa a metà tra la riverenza e il timore.
Ma quello era il modo in cui Ron la stava rendendo partecipe dei suoi pensieri: era quello il mezzo usato da Ron per permetterle di chiarire i suoi dubbi.
Fece un piccolo sorriso a Ron prima di chinarsi e infrangere la superficie col viso.
Un attimo dopo venne risucchiata all’interno.

Non ce la faceva; non riusciva a creare un ritratto che fosse degno d’essere definito tale. Erano passati ben cinque anni da quando Thomas Prince aveva acconsentito ad insegnargli la pittura, ma nonostante quegli insegnamenti, Severus ancora non aveva finito il suo quadro.
Questa storia si è classificata sesta al contest Only one-shot indetto da Only_.
Questa storia si è classificata prima al contest Give it a seconde chance di Fabi (24.04.2012).

Questa raccolta ha partecipato al "Old fashion and... seasons Contest" indetto da Emily Alexandre sul forum di EFP vincendo il premio Miglior Oggetto e classificandosi sesta!
Cinque drabble e una flashfic per parlare della vita di Regulus Black, una vita che è stata come un lungo inverno: monotona ma anche impetuosa, tranquilla ma anche travolgente.
Un oggetto lo accompagna per tutto il percorso che ho tentato di tracciare: un fazzoletto.

- Hermione non credi che sia il caso di parlarne… ehm… civilmente?
Lo scatto repentino con cui Hermione chiuse il dizionario gli fece comprendere che, nonostante l’impegnata ricerca di parole che aveva messo in atto, probabilmente era andato a beccare l’unico termine che non avrebbe mai dovuto pronunciare.

Sette Drabble, per sette anni.
Sette scoperte, per sette Natali.
A Natale...

"Fred alzò le sopracciglia, in risposta allo sguardo confuso di George.
-Ci puoi..- cominciò il primo, ma Fiorenzo riprese a parlare.
-Vivevamo in Amazzonia, ed eravamo felici..
-Dov’è l’Amazzonia?- chiese George al fratello in un sussurro.
-In Galles- rispose lui, saputo.
-Lì la foresta è grande e misteriosa, potevamo galoppare e vivere liberi. Io e Arcetrus eravamo fratelli. Amavamo esplorare gli angoli più remoti della foresta. Ma un giorno gli umani giunsero, con i loro bastoncini di legno. E chiusero i nostri occhi."
[Quinta classificata al contest "Costellazioni di FanFiction" indetto da Lenobia sul forum di EFP.]

Dal primo capitolo: Albus scattò in piedi e fece entrare il volatile che aveva legate alla zampa tre lettere con una marchio rosso fuoco stranamente familiare. (...)James, Albus e Lily aprirono a velocità supersonica le tre buste sotto gli sguardi divertiti dei genitori.
Non tutti amano la nuova generazione. Ma ogni volta che rileggo per l'ennesima volta la serie dei libri di Harry Potter non posso fare a meno di pensare ad un seguito. Ecco allora dove vola la mia fantasia. Cosa potrebbe succedere dopo l'epilogo?

Song-fiction
Le mie labbra al contatto con le sue mi scaldano improvvisamente e il freddo della serata va a perdersi.
Insieme ci scaldiamo,da soli siamo freddi.
Ecco cosa vuol dire voler bene ad una persona