- "Non c'è più bisogno di fingersi forte con me, Katniss". Pensò, mentre la pedana cominciò ad alzarsi, conducendolo sul palco.
- Le telecamere continuavano a riprenderli, non poteva fare nient'altro tranne continuare a recitare. Mai avrebbe creduto che baciarla sarebbe stato così doloroso. "Sbagliato".
- Aveva sognato tutto quello per quasi la sua intera vita. Stringere Katniss tra le sue braccia, accarezzarle il fianco e sentire la sua nuca appoggiata al suo petto.
- «Scappiamo. Per un po', almeno». Rispose, allungando il passo.
- Non aveva senso cercare di avvicinarsi a lei soltanto perché, durante il Tour, erano soltanto loro due. Non voleva essere colui che apriva le braccia quando non c'era nessun altro a sorreggerla.
- La piccola aveva le braccia lungo i fianchi, i capelli sciolti che le cadevano, scuri, sulle le spalle. Aveva i suoi occhi, ma la bocca era tutta di sua madre. «La mamma è andata nel bosco?» Domandò sedendosi ed aspettando che Peeta le tagliasse il pancake.
{Fa parte della serie Colors || Pre-Post!HungerGames, Pre-Post!Colors}

Dal primo capitolo:
Coop annuì e volse lo sguardo supplichevole verso Kurt, che spalancò gli occhi.
“Aspetta, cosa? No, andiamo…Io forse lavoro principalmente a casa ma questo non significa che ho un sacco di tempo libero. inoltre, non sono un babysitter, che dovrei fare con un ragazzino?”
Coop fece lo sguardo da cucciolo. Mannaggia a lui, conosceva perfettamente come intenerire Kurt.
“Non è un bambino, ha diciassette anni, Kurt. Diciotto ad agosto. Ha solo bisogno di un po’ di compagnia di quando in quando durante la settimana e qualcuno che gli mostri come andare in giro per la città in modo sicuro. Oh, e un passaggio dall’aeroporto a casa, domani.”
traduzione italiana della fan fiction americana omonima di anxioussquirrel, a opera di Helena Melime
TRADUZIONE A CURA DI MANU00 A PARTIRE DAL CAPITOLO 19

Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.

Dopo l'arrivo del giovane e ricco Kurt Hummel nel sud dell'Inghilterra, la sfarzosa villa di Netherfield diviene luogo di furtivi incontri amorosi con un popolano del luogo, l'affascinante ed insicuro Blaine Anderson. L'anomalia di un rapporto tra due uomini ed un matrimonio indesiderato fortificheranno l'animo dei due che, alla fine, si ritroveranno a combattere un male ancora peggiore.

La storia si propone di ripercorrere con voi le tappe del rapporto tra Blaine e Kurt, soffermandosi sui pensieri che i due hanno avuto durante le canzoni che li hanno visti protagonisti... Verranno inoltre inseriti dei “missing moments” attraverso i quali si indagherà ancora sulle dinamiche del loro rapporto. Enjoy!

Come avrete immaginato la mia storia sarà incentrata sul personaggio di Blaine e sulla sua storia…. Ecco, a dire il vero no!
Essendo una fiera sostenitrice dei Warblers, ho pensato di scrivere questa storia per dare una voce e una personalità a questi ragazzi...
Pezzo tratto dal capitolo 01: .... Wes, come suo solito, prese in mano le redini della situazione prima che si arrivasse ad usare le poltrone come armi illecite “Coraggio, proviamo! Non c’è tempo da perdere, le Locali sono alle porte…”
Blaine lo guardò grato prima di iniziare a scaldarsi la voce.
“Non prendertela” gli disse sottovoce David.
Quello per risposta scrollò le spalle “Avere una vita privata in questa scuola è pressoché impossibile…”
Wes a quel punto ammiccò muovendo le sopracciglia “Fa già parte della tua vita privata, la piccola spia delle New Direction?”

« Ce la faccio da solo, davvero. » le dissi, muovendomi con le braccia avanti verso dove avevo sentito aprirsi la porta. Trovai a tentoni una mano che mi si poggiò sul petto. Di colpo le mani divennero due e mi tastarono il viso con velocità, soffermandosi tra i miei indomabili capelli ricci e le ciglia lunghe. Mi passò due dita sulle labbra e lungo il collo, per poggiarsi infine sulle mie spalle.
« Piacere: Kurt. Anche se lo sai già amo fare le presentazioni per bene. » dalla persona dinanzi a me provenne una voce acuta, strana, con un timbro talmente particolare da essere immediatamente riconoscibile e allo stesso tempo difficile da identificare.
« Credevo che fossi un ragazzo. » esclamai, senza pensare a quanto potesse suonare offensivo ciò che avevo appena detto.
Sentii una sorta di risatina scuotere il corpo di fronte a me.
« Io sono un ragazzo, infatti. » rispose.

Spin-off di The Sidhe, contiene spoiler sul suo epilogo: da leggere SOLO se avete già finito la long-fic.
Ci fu quel momento. Quel momento in cui Firae aveva parlato delle difficoltà nel convincere gli Sidhe moderni a sentirsi in qualche modo responsabili per il benessere degli umani, e poi Blaine aveva emesso un sonoro gemito di piacere che risuonò dalla stanza degli ospiti come se fosse in risposta a quel commento. Tash aveva sorriso beffardo. “Forse dovremmo lasciare che se ne occupi Kurt” aveva detto. “Sembra essere davvero un buon esempio quando si tratta di… uhm… prendersi la responsabilità per il benessere umano, a giudicare da come suona.”
Firae aveva riso, in modo intenso e profondo, e poi accadde qualcosa. Entrambi tesero la mano verso la bottiglia di nettare allo stesso tempo per riempire i loro bicchieri vuoti, e i loro occhi si incontrarono.
Qualsiasi parola che potesse essere stata sulle loro lingue si dissolse nelle loro gole. Si fissarono l’un l’altro.
E non mossero le loro mani.
E Tash lo vide. Lo vide. Non il Re, ma l’uomo.
[Firae/Tash; Kurt/Blaine]

«Aveva diciassette anni, per la miseria! Non voleva solo un bacio a fine serata, e il problema era che non era capace di trasmettere i propri reali desideri senza rischiare di sembrare un folle in preda alle convulsioni, o senza temere di spaventare Blaine e distruggere quel tanto agognato sogno che aveva aspettato per mesi. Kurt non aveva la più pallida idea di come la sua mente fosse passata dal delicato sfiorarsi dei musical di Brodway a quello.»
_K l a i n e_ Da 2x16

E così per quelle semplici fottute regole infrante aveva perso la sua dignità , la sua sanità mentale e forse anche il suo cuore.

Blaine soffre di schizofrenia. Improvvisamente perde il controllo di sè, ma Kurt è lì per aiutarlo.
Questa storia potrebbe indurre al suicidio, leggete a vostro rischio e pericolo. Auto-lesionismo, malattia mentale. Completa.

- Scusa, io sono nuovo qui.-
Era la prima volta che Blaine aveva sentito quella voce, una voce particolarmente acuta e melodiosa per appartenere ad un ragazzo, ma fu un vero e proprio dono del Destino averla udita ed incontrata.
E se non era destino, era comunque già scritto.

[Raccolta di drabble Klaine ispirate a “Teenage Dream” di Katy Perry]
E’ la canzone del giorno in cui sono conosciuti. Quello in cui forse, chissà, Kurt si era già innamorato perdutamente di Blaine. Beh, di certo noi sì. Quel giorno abbiamo capito che Kurt sarebbe stato felice, e lo abbiamo capito perché Blaine cantava guardando dritto verso di lui.
Let’s go all the way tonight
No regrets, just love.
We can dance until we die
You and I, we’ll be young forever.
You make me feel like I’m living a teenage dream
The way you turn me on
I can’t sleep, let’s run away and don’t ever look back.

Raccolta di 50 frasi su Kurt e Blaine.
Si ricordarono per giorni la volta in cui avevano cantato a squarciagola Teenage Dream in quella strada deserta, si ricordarono per anni quanto erano innamorati l’uno dell’altro in quel momento, e quanto lo fossero ancora ogni giorno di più.
[Klaine]