{Victuuri post ep.#12; auguri di buon compleanno, Vitya!}
Due volte in cui Victor cerca di baciare Yuuri sotto il vischio, fallendo, e una in cui ci riesce perché è Yuuri a baciarlo per primo.
#01. «V-Victor?» balbettò il più giovane, paonazzo. «Che cosa stai facendo?!».
«Ma come, Yuuri, non lo sai?» fece finta di non capire l’altro. «Quando si passa sotto un vischio ci si deve baciare per scacciare ogni sventura!».
#02. «Co- cosa sarebbe quello?» questionò, nascosto dietro le sue stesse braccia.
Il sorriso pericolosamente mellifluo ad occhi chiusi che ottenne in risposta valse più di qualsiasi spiegazione.
«È vischio, Yuuri».
#03. Victor restò a bocca spalancata e mano protesa verso il vuoto, che poi si schiaffò sulla fronte in uno sbuffo di divertita esasperazione.
«Cosa devo fare con te, Yuuri Katsuki?».
Sul letto, immerso nel caffè, stava abbandonato un rametto di vischio.

Era cominciata da qualche tempo, accumulandosi e accumulandosi fino a sfociare quella notte di un mese e due settimane prima, quando, dopo una sessione di allenamento per cui Naruto trovava sempre un po' di spazio nella sua agenda strapiena, si erano letteralmente scontrati uno con l'altro con intenzioni ben diverse da quelle di un combattimento, o almeno non uno tradizionale. Una notte sola in cui la frustrazione dei dubbi che continuavano ad aumentare e la stanchezza di entrambi per i loro incarichi si era manifestata tra un bacio e il piacere del sesso.

-Stai scherzando, vero?- urlai incredulo al cellulare tra mie mani.
-Al contrario Sasuke, mai stato più serio di così. Non mi dire che hai paura?- scherzo l'uomo dall'altra parte, con voce amabile -Se vuoi quello che mi hai chiesto farai come ti dico io, altrimenti sai che le metterò in vendita. Una marea di ragazze non fanno altro che supplicarmi per avere foto di Naruto-kun e te insieme, non vuoi farle felici?
Digrignai i denti, afferrai in un impeto di furia il telefono e lo alzai sulla mia testa, pronto a lanciarlo via.
-Ah, otoutou evita di distruggere anche questo cellulare. Sarebbe solo un ulteriore spreco di soldi, riuscirò comunque ad avere il tuo numero-
-Va al diavolo, Itachi- ruggii chiudendogli la chiamata in faccia. So che me l'avrebbe fatta pagare presto ma per il momento non me ne fregava niente. Naruto aveva ragione: avevo un pessimo rapporto con la tecnologia, ma non era di certo colpa mia. Lo avevo detto io che era meglio vivere senza cellulari con un fratello stalker come lui!
Ma perché capitano sempre tutte a me?!
[Sequel di 'Family Game'] [NaruSasuNaru e ItaShisuIta]

A Sasuke sembra che è un po’ come morire.
[NaruSasu]
[Pwp]

"Era ironico che fino a quando aveva inteso distruggere la propria città natale, gli incubi che ora lo tormentavano non lo avessero neppure sfiorato. Ironico, sì. E così dannatamente ingiusto che avrebbe digrignato i denti da mattina a sera, se non fosse stato “chi” in effetti era.
Avrebbe dovuto andarsene, e vivere senza rimpianti e libero, in una qualche città meno ipocrita con gente che non lo additava per strada come se fosse un fenomeno da baraccone. Trovarsi una donna, e ricostruire il clan, come aveva in mente da ragazzino, quando le conseguenze delle proprie azioni erano solo una vaga consapevolezza da accantonare per poter conquistare la vendetta."

Piccola OS ambientata subito dopo la Quarta Grande Guerra, che si basa sull'ottimistica previsione che Obito Uchiha sopravviva (e con lui anche tutti gli altri).
Dal testo: "Kakashi stava scendendo lentamente le scale che conducevano alle segrete del palazzo dell’Hokage..."
[ObitoXKakashi] Storia partecipante al contest "Cosa vi assegnerà la sorte?" di Mokochan.

Per zombie-chan! ^.^
Numero indefinito di drabble sulla famiglia Namikaze (in particolare Minato e Naruto). La maggior parte saranno fluff.
Può capitare qualche AU.
[...]
#91. Svegliarlo;
#92. Due [Due anni di "MinaNaru"];
#93. Gita;
#94. Voglio una mamma e un papà;
#95. Affetto;
#96. … o’ccoato;
#97. Domande;
#98. Concessioni;
#99. Freddo;
#100. Saluti;
[Completa ♥]

Una semplice storia dal sapore dolce amaro, su come un piccolo giunco abbia creato attorno al suo tappeto erboso arido una gioiosa vita propria, nonostante le ostilità altrui, e circondatasi di bizzarre ma preziose piante, che le terranno compagnia ed ameranno fino alla fine dei loro giorni.

Il 21 dicembre 2012 in molti si aspettavano la fine del mondo, col fiato sospeso, gli sguardi come in trance puntati verso gli orologi, il terrore in una lontana parte delle menti di qualunque umano.
Non avvenne nulla, nonostante i pronostici fatalisti. A data passata, tutti scherzarono, si schernirono a vicenda per aver pensato che una cosa del genere potesse accadere davvero.
Nessuno aveva capito, né si era aspettato, che da lì a qualche mese altro sarebbe arrivato.
La fine, tanto temuta, causata dalle nostre stesse mani.
L'umanità avrebbe pagato caro l'affronto fatto verso loro stessi, delle sperimentazioni folli che la sete di potere e conoscenza li aveva spinti a fare.
In pochi mesi la popolazione mondiale venne dimezzata, ed ancora, ed ancora, fino a ridursi a pochi gruppi spauriti rintanati sotto terra. Sperando vivamente che loro non li avrebbero mai trovati.
Assistere a tutto questo fu come morire per una seconda volta, ma ormai, gente come i rimanenti, che rischiano ogni giorno la vita, è normale.
Purtroppo non ci si abitua mai alle perdite, soprattutto quando si tratta del proprio compagno d'armi.
[Tanti auguri, frenci piuggi!]

All'interno di me, all'interno di me, nel mio profondo... una, singola parola c'è per descriverlo...
Si ripete all'infinito... all'infinito, senza sosta si ripete... ancora ed ancora, la tua voce.
Ti ho preso, il tuo braccio sinistro è dolce, sto impazzendo, anche il destro è così dolce...
Sto tremando, fremendo, è così divertente, godibile!! Rosso, dolce, il timbro della tua voce, tu ed io...
Tu, così dolce e così magnificamente rosso!!
-Naruto... ti ucciderò-

"Sai? Le cose nella vita non vanno mai come le hai pianificate da piccolo.
Tu mi dirai “E te ne sei accorto solo adesso? Dobe.” ma sì. Una parte di me, fino ad ora, aveva continuato a pensare che le cose sarebbero andate proprio così. Oh, non parlo dei sogni irrealizzabili della prima infanzia. Non sono così ingenuo. Parlo di quelli basati su piccoli fatti che ti portano a pianificare il futuro nell’adolescenza.
A quelli, ci credevo ancora." ...

"Sasuke Uchiha. 21 anni. Vergine.
Aveva deciso di concedere l'onore di modificare questa ultima verità al suo eterno rivale: Naruto Uzumaki. 20 anni. Dobe. Questa, di verità, era immodificabile.
L'unico problema era come concederglielo senza doverlo dire apertamente."

Attenzione: rosso. Profondo. Così profondo che diventa nero. Per cortesia, non apritela neppure se siete anime innocenti.
La trama...
"Era un cedimento, quella che la fece esitare e le incrinò leggermente il tono fermo? – Premi a fondo sul palloncino contando lentamente fino a quattro. Ok?
Annuì. Non voleva sentire di nuovo la propria voce.
Premi. 1 2 3 4. Svuota la mente.
Premi. 1 2 3 4. Non pensare.
Premi. 1 2 3 4. Solo respira.
Premi. 1 2 3 4. Lento.
Premi. 1 2 Respira. Premi. Ti prego 3 4. Premi. Non farmi questo. Premi. 1 2 3 4."

Sasuke è un tossico e a Naruto piace mandar giù qualche pillola di tanto in tanto.
Sasuke è un alcolizzato e Naruto si ubriaca qualche volta di troppo
Sasuke sa che sta mandando la sua vita a puttane e Naruto si nasconde da se stesso.
Sono uguali, eppure non potrebbero essere più diversi. Non si conoscono e quando lo faranno sarà la fine per entrambi.
[Sasuke x Naruto] [Accenni Uchihacest] [Warning: Self-Harm]
[1° classificata al contest "No words" indetto da Audrey_24th sul forum di EFP]