Italia, 1449 dC
Il protagonista di questa storia è un ragazzino di nome Ametiele che viene venduto come schiavo ad una famiglia ricca e potente. Nelle vesti di un servo, il ragazzo dovrà sopportare le provocazioni e la perversione del figlio del suo signore: Michel.
Ma cosa si nasconde dietro quella maschera sardonica?

Un professore troppo ligio alle regole.
Una promessa troppo difficile da mantenere.
Un cuore che batte troppo forte per essere ignorato.
E pensare che è iniziato tutto con una semplice supplenza...
«Allora, prof, devo smettere?» Sussurrò, soffiando le parole sulla sua pelle umida.
Giorgio sapeva benissimo quale sarebbe stata la risposta giusta.
Ma la ignorò deliberatamente.
«No.» Mormorò, chiudendo di nuovo gli occhi.

Quando uscì dall’edificio sospirò profondamente, tirò fuori dallo zaino l’mp3, si infilò le grandi cuffie argento e blu e ascoltando i suoi adorati Three Days Grace e, proprio quando si stava per incamminare verso casa lo vide ancora, solo che questa volta insieme a lui ce n’erano altri due. Sgranò gli occhi, non riusciva a muoversi, era paralizzato dal terrore. Lo stavano fissando, non c’era nessuno per quella via, quindi era ovvio che stessero fissando lui, pertanto non poteva chiedere aiuto a nessuno. Aveva ormai imparato che anche se scappava gli sarebbero corsi dietro, agire d’istinto era l’unica cosa che non doveva mai fare quando aveva paura, ed il suo istinto diceva “corri bello e porta a casa la pelle!” pensandoci bene.. è sensato, ma lui invece decise di improvvisarsi stupido e gli camminò incontro.
[...]
Hearth continuava a guardare negli occhi uno dei lupi, quello bianco, sembrava essere quello più imponente, stava davanti agli altri due che non osavano passargli avanti neanche per sbaglio. Si seguivano con gli occhi il Bianco ed Hearth, ogni passo che egli faceva, il lupo non lo perdeva d’occhio.

"Hey piccolo, ho voglia di divertirmi stanotte, ti va...?"
"Stà zitto, non sai quel che dici."
"Eddai, lo so che ti va, non dici mai di no..."
"Ho detto zitto."
2MIN!
Minho si è ubriacato ad una festa, che dire, è uno sciagurato.
Tocca a Taemin riportarlo a casa, in taxi.
Ma quando è ubriaco il signor Choi non sa quel che fa o che dice, per cui se ne frega e fa e dice quello che gli passa per la testa.
Povero Taemin, e povero tassista!

Una sera come tante in compagnia del mio amico Kim Kibum, decisi di uscire per andare a fare un giro in città.
Quella sera, fu la sera della svolta. Ci avventurammo in un gigantesco bar popolato da un bel po' di persone... a dire la verità Kibum venne attirato da un ragazzo piuttosto elegante e davvero molto bello. Uno di quei tipi che è impossibile non notare.

“ Sai, in diciassette anni della mia vita non mi sono mai innamorato. Nessuna ragazza è riuscita farmi capire cosa sia l’amore. Forse tu, Luca, potrai riuscirci. Ti do tre mesi, per farmi innamorare. Ci stai?”
Sono queste le parole sentirà dire ad Alex, Luca , dopo essersi dichiarato al suo amore segreto.
Ma a questo punto, Luca , accetterà questo piccolo compromesso pur di poter far incoronare il suo amore?

Può nascere qualcosa da una confessione? Se sì, come potrebbe sfociare il tutto?
Un'incontro del destino o anche no, volendo unire due persone.

[ Storia interrotta ed incompleta ! ]Qualcuno propone una sfida ai cinque ragazzi. Loro non possono declinare l'invito, loro sono forti. Questo programma è chiamato "Surviror" e sopravvive solo il più forte.
Le coppie cambieranno, i ragazzi cresceranno, le vostre idee si confonderanno.

Landon è un cinico bastardo. Venticinque anni, criminologo, annoiato dalla vita, non crede nell'amore.
Affezionato unicamente al suo solitario e capriccioso gatto nero, Achille.
Alec è spaventato. Diciassette anni, preda di mille incertezze e paure, abbandonato a se stesso, deriso dai suoi coetanei.
Ma Alec nasconde un segreto, un terribile segreto. E forse più di uno.
- Cioè, fammi capire - tiro un bel sospiro, massaggiandomi lentamente le tempie. Sono corso in ufficio, per lui, abbandonando a se stessa la tettona, parecchio irritata per il trattamento, in realtà. Beh, cazzi suoi. - Tu mi hai chiamato alle due e mezza di notte, interrompendomi proprio sul più bello, tra l'altro, e mi hai fatto venire qui in centrale per ... Chiedermi di badare ad ... - un minuto di silenzio, cerco di ricordare, invano. - Eric ? - azzardo.
- Si chiama Alec.
- Fa lo stesso. - agito una mano con noncuranza, quasi seccato.

Una storia che sonda il rapporto perverso fra l'orgoglioso marchese Frederick e il suo servo, oggetto di grande orgoglio, fino a una fatidica e maledetta notte. Una angst dal carattere a tratti violento, ambientata nel 1750 sfruttando il fascino dei tempi andati... sadismo, romanticismo... le oscenità che si sfongevano fra le mura delle case nobiliari.

(EVEN THE ENTIRE ALPHABET CAN’T CONTAIN YOUR STUPIDITY)
Richard e Giles sono due ragazzi.
Ciò che li accomuna è l'amore che nutrono l'uno nei confronti dell'altro.
Eppure Giles è intelligente, studioso e parecchio preciso; Richard è il classico ragazzaccio, buono solo a mangiare, bere, dormire e fare sesso.
26 shots sulla loro vita, giusto per staccare un po' la presa da Salem XD

“Oh” esclamò sorpreso. “E’ già arrivato? Bene bene, stavo giusto dicendo ai ragazzi del supplente che mi avrebbe sostituito. Entri pure, così fintanto che sono qui facciamo le presentazioni.” Il supplente fece un passo in avanti, allargandosi la cravatta perfettamente annodata intorno al colletto della camicia.
“Piacere di conoscervi.” Disse. Voce roca, imponente, tremendamente maschile.
-alla ricerca di una presentazione migliore-

Come può la neve, avere un peso così grave ?
Un ragazzino trascurato tra finte maschere, che gioca a fare il grande.
Un misterioso randagio dal passato torbido e dal presente arido.
Genitori assenteisti, parenti lontani, nemmeno l'ombra di fratelli o sorelle .. L'abbandono comporta sempre una ricerca forsennata di attenzioni, inconsciamente o no. La voglia di combattere la solitudine spinge a fare qualsiasi cosa, anche finire nella tana del Lupo.
Curiosità, masochismo, nessuna lacrima da versare.
Solo con me, proverai il piacere di piangere. Solo con me, goderai di dolore.

Pur conoscendolo da sempre, continuo a stupirmi di quanto possa sembrare un bambino, a volte: è davvero minuto, con braccia e gambe sottili e flessuose, tutto in lui è carico di un’involontaria sensualità.
Solleva in viso, schiudendo le labbra.
Ha una bella faccia, dopotutto, piena, quasi a forma di cuore, che si chiude in un mento affusolato.
A prima vista è un angioletto.
Finché  non inizia a parlare.
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Quando solleva lo sguardo, mi sento improvvisamente perso.
Sono pozzi neri senza fondo, di un magnetismo quasi doloroso.
“Non posso” ribatte, rosso in viso per la rabbia.
“Come, scusa?”
“Sono cieco, vecchio! Dimmi, come cazzo faccio a guardarti?”
Apro la bocca di scatto, stupito.
Poi la ragione torna ad avere la meglio.
“Molto bene” ribatto, secco “Così non rischierò di riaverti nuovamente tra le palle, moccioso; e adesso vattene, non ho bisogno del tuo sangue, sui miei libri”
 
L'amore è poesia. Liam odia l'amore e odia la poesia.
Tutto il contrario di Allen, insomma.

Christopher ha diciassette anni, una parlantina esasperante, una zia sbadata e chiacchierona e un nuovo costosissimo appartamento nella Wycombe Square, a Londra.
Leighton di anni ne ha ventitré e se c'è qualcosa che non tollera, quella è il rumore. Specialmente se causato da il suo irritante vicino.
«I ragazzini non mi piacciono, ma li tollero. Quello che più mi irrita è il rumore.» Commentò l'uomo con uno sguardo di superiorità che irritò immediatamente Christopher. Gli balenò l'idea di domandare all'uomo chi, esattamente, gli avesse chiesto qualcosa in proposito, ma decise saggiamente di starsene zitto.
«Non c'è problema. Sono abbastanza silenzioso. Pensa che alle interrogazioni tutti mi fanno i complimenti dato che il più delle volte non fiato mai. Peccato che non si possa prendere un voto in proposito.»