Louis si guarda nel vetro. Vede l’immagine di un uomo bellissimo che ha tutte le potenzialità per diventare l’attore di teatro più bravo al mondo e vuole davvero riuscirci. Ma non si accorge che in realtà si sta specchiando in un vetro spaccato, che il suo camerino è un ripostiglio con un armadio e la specchiera. Non si accorge che Simon Cowell, il proprietario del teatro, sta più lontano possibile da esso per non averci più nulla a che fare.
Non si accorge che quel luogo ormai è solo un palcoscenico di bambole rotte, a partire da Michael che è lì solo perché sua madre l’ha cacciato di casa, o da Ed, che è stato lasciato dalla moglie e non ha più ragioni per vivere se non quella biondina che lavora nella panetteria di fronte al teatro, fino ad arrivare a Lou che continua a piangere di nascosto perché quei fondotinta ormai pessimi in un modo o nell’altro sono pagati da Louis che fa spettacolo.
[Harry/Louis][25.1k][Cris]

“Vedi Luke, questa storia parte da molto lontano. Però devi sapere una cosa. La melodia che hai sentito non è stata scritta a caso, né per scopi economici. Louis scrisse quello spartito per una e una sola persona a questo mondo: il suo amato Harry.”
[Harry/Louis][27.3k][Cris]

“Che cos’ è?” chiesi dopo qualche istante di silenzio. Harry aveva mollato il mio braccio già da alcuni istanti, piegandosi per prendere l’ acchiappasogni vittima della mia violenza. Lo rimise al suo posto alzandosi sulle punte dei piedi e ritornando al suo sorriso.
“Letteralmente significa l’arte della scrittura. Ogni autore giapponese che si rispetti sa praticare lo Shodo. Attraverso esso, lo scrittore scopre sé stesso.” [...]
“Insegnamelo.” dissi all’ improvviso, un po’ perché volevo distrarlo dalla mia brutta figura, un po’ perché lo volevo davvero. Ricevetti un “Assolutamente no.” come risposta, che detto da quelle labbra sembrava addirittura una risposta positiva.
[Harry/Louis][17.3][Cris]

“No, fermo, non farlo!” disse una voce alle sue spalle. Harry non si voltò a guardarlo, forse sorrise, ma questo nessuno lo poté vedere. Probabilmente mancava proprio quell’elemento nella trama di un maniaco suicida: il passante pronto a correre in aiuto. Sarebbe stato più facile buttarsi, con uno spettatore la morte non sembrava così spaventosa.
“Non mi importa niente! Non riuscirai a convincermi a scendere. Lo voglio davvero fare, voglio buttarmi, voglio porre fine a questa vita.” urlava il riccio, forse più a sé stesso per convincersi che non alla figura dietro di lui.
“Non me ne fotte un cazzo di te, questo è il ponte da dove devo buttarmi io, quindi scendi e fammi morire in santa pace.”
[Harry/Louis][16.1k][Cris]

Sono a Berlino Est, e ieri ho visto una schiera di soldati sovietici costruire con i mattoni e dei recinti una linea di difesa, che non lasciava passare nessuno dal lato opposto.
Sono a Berlino Est, e ieri avevo un appuntamento con Harry Styles, l'amore della mia vita.
Sono a Berlino Est, e una guardia mi ha detto "Dimenticati di tutto ciò che c'è oltre questa linea. Non rivedrai più nulla."
[Harry/Louis] [Cris.]

L'amore ti trova quando non lo stai cercando.
E' un attimo e ti ritrovi a guardare qualcuno che faceva parte della tua vita con occhi diversi.
L'amore ti confonde e ti rende vulnerabile.
Ti rendi conto che il contatto fisico non ti basta, che forse non volevi solo quello, e allora inizia tutto.
Ed è proprio quando lo trovi, l'amore, che tutto si complica e diventa difficile.
[EarthquakeMG and WakeMeUp]

-Pensi ancora che Louis possa provare qualcosa per te? O credi di voler cambiare idea?- mi chiese la psicologa accavallando le gambe e poggiando il suo blocchetto su una coscia.
-Pensare che lui provi qualcosa per me è da stupidi- dissi. –L’ho pensato solo all’inizio, adesso invece ho aperto gli occhi- continuai e le mie labbra cominciarono a vibrare. Le lacrime stavano per scendermi sulle guance ma io provai a trattenerle.
-Spiegati meglio- mi incitò la Miller ad esplicarmi in modo più dettagliato. Le piaceva scavare in fondo alle mie emozioni, anche se ciò comportava ferirmi.
-Io non sono niente, niente per lui- dissi con voce rotta, tipica di quando cerco di trattenere le lacrime e i singhiozzi. –Louis non mi abbraccerà mai, non mi chiederà mai di uscire, non mi amerà mai- aggiunsi, quella volta liberando una goccia d’acqua salata permettendole poi di rigarmi una guancia. –Mai- ripetei.
-Devi cercare di distrarti e di concentrarti su altre persone. Forse non te ne sei accorta, ma può darsi che un ragazzo stia aspettando che tu lo noti da tempo.
Le perle di saggezza della dottoressa Miller mi hanno sempre confortata, ma quella volta nessuna frase avrebbe potuto farlo.

“Non è compito nostro conoscere il cervello di voi fottuti vampiri.” borbottò l’altro ragazzo, uscendo allo scoperto, così che riuscimmo a vedere bene entrambi. Uno dei due aveva una massa informe di capelli castani e gli occhi verde smeraldo. L’altro aveva la pelle olivastra, i capelli neri alzati in un ciuffo e gli occhi color cioccolato.
Oggettivamente erano due bei ragazzi, se non fosse stato per il fatto che volevano ucciderci.

Benny, un ragazzo malato, decide di mettere fine alle sue sofferenze, mettendo così fine alla sua vita..

Liam si odiava. Odiava la forma del suo corpo, il suo naso, il modo in cui i suoi denti spuntavano più del dovuto quando sorrideva. Non che poi sorridesse così tanto spesso.
Ma più di tutto odiava i suoi occhi. Quel colore spento, somigliante alla poltiglia dal colore indefinito che si formava quando le foglie che cadevano dagli alberi in autunno cominciavano a decomporsi.
...
Quando Niall uscì di casa quella splendida giornata di giugno, con gli uccellini che cantavano e un lievissimo vento attraverso l'aria, era di ottimo umore.
Nemmeno il pensiero di Malik e la sua compagnia riuscì a scalfire il suo sorriso, anzi, semmai lo ingrandì. Era sempre rassicurante per lui poter trovare una routine in cui inserirsi, buona o cattiva che fosse.
...
In realtà Horan non era la persona a cui Louis era interessato, e la monotonia di fare sempre le stesse azioni giorno dopo giorno lo annoiava a morte. Preferiva decisamente prendere la vita di sorpresa con azioni diverse tutti i giorni, ma a Zayn quel passatempo mattutino piaceva, e inoltre era l'unica maniera per vedere lui.
[Lilo]

Louis è fuori casa tutto il giorno e Harry si sta annoiando. Quindi decide di fare dei Cupcakes, soprattutto perché il suo Louis lo chiama spesso con il soprannome di "Cupcake". Dunque si mette all'opera ma... ehm, non è molto bravo in cucina.
"[...]«No, però volevo fare qualcosa di dolce per te.»
«Qualcosa di dolce?» Louis abbozzò ad un sorriso, si fece ancora più vicino, azzerando ogni distanza e posando delicatamente le mani sui fianchi del riccio.
«Non è già abbastanza dolce… quando mi baci? E quando fai il verso da gattino?» gli sussurrò vicino all'orecchio. Harry chiuse gli occhi e si godette quella vicinanza. La voce di Louis era un sussurro quasi roco, rimaneva, però, sempre sottile e delicata. «E non è già dolce quando ti stringi contro il mio petto quando siamo nel letto? Ciò che fai per me, e ciò che sei per me, è già dolce che non ho bisogno di dolci…o qualsiasi altra cosa avevi in mente»"
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os verde Larry nata mentre provavo a fare dei Cupcake :)

-Facciamo un gioco.Se io fossi famoso e tu no, cosa faresti?
-Sarebbe tutto come adesso:io ti amerei e tu continueresti ad essere indifferente.
Non amo molto le bromance, probabilmente questa sarà la mia prima e ultima Larry, ma l'ho scritta in occasione del compleanno di Harry ed è una sorta di regalo per lui.
Disclaimer: Si tratta di una storia di mia invenzione in cui non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.
Credits: il titolo e le strofe successive sono di "Never" di The Cure.

'Si conoscevano da quando avevano cinque e sette anni, quando la sorella di Harry aveva quasi investito con la bici il gatto delle sorelline di Louis.'
Una storia d'amore raccontata Natale dopo Natale, scandita dal tempo che passa e dai sentimenti che cambiano, finchè Harry e Louis, quasi tre anni di differenza, si rendono conto che vogliono passare tutti gli altri Natali che rimangono insieme.

Harry ha organizzato la festa di compleanno per Louis e dopo tanto tempo decide anche di dichiararsi.

Perché Harry c'era sempre stato, quando lei piangeva dopo una delle sfuriate con Ron.
Lui era semplicemente lì, per lei, pronto ad avvolgerla in uno dei suoi caldi abbracci.
Perché Hermione c'era, a Godric's Hollow, la notte di Natale.
Lei c'era, aveva asciugato le sue lacrime, l'aveva stretto a sé rassicurandolo teneramente, perché tutto sarebbe andato bene; l'aveva confortato, gli aveva assicurato che James e Lily non avrebbero potuto desiderare un figlio migliore. Gli aveva fatto tornare il sorriso.
Lily Potter era morta per salvare il suo Harry.
Hermione aveva preso il suo posto accanto a lui.