[Prequel di What about if everyone cared]
Lo chiamano rito di passaggio. Lo chiamano Prova. Quattro candidati nei tunnel della metropolitana sprofondati nel buio - un solo vincitore in una corsa contro il tempo. Carne e sangue e volontà, il prezzo da pagare per garantirsi il diritto di entrare nella Corte dei Miracoli.
“Quanta gente ce la fa?”
“Quella che ha qualcosa a cui aggrapparsi ha qualche chance. Ma di solito? Di solito arriva in fondo solo chi quel qualcosa lo desidera da star male.”
Kyou non può permettersi di perdere.
[ATTENZIONE - Questa storia tratta temi delicati quali abusi, violenza minorile, prostituzione e pedofilia nei limiti imposti dal regolamento di EFP. Il fine della storia è di condannare le azioni riportate, assolutamente non incoraggiarle. E' sconsigliata le lettura a persone particolarmente sensibili sull'argomento.]
[Inserito in introduzione l'avviso Out of Character giustificato dalla trama - per precauzione]

È una ragazza. E il suo arrivo accende sei lampadine.
#Her ~ ma ci si può lavorare. Ci si deve lavorare.
#Appearance ~ e solo allora si rende conto che quel viso seminascosto l’ha già incontrato da qualche parte.
#Rough & #Uncomfortable ~ e nei loro sguardi si fa strada un disagio subito venato di divertimento.
#Heavy/Heavenly ~ ha la bizzarra quanto inconcepibile sensazione di aver afferrato al volo un angelo.
#Irresistible ~ non esiste nient’altro che quell’espressione serena e senza segreti e il fatto che Haruhi è una ragazza.

Alcune storie possono lasciare perplessi. Sono non soltanto spunti di riflessione, ma vere e proprie sfide per un autore. Una storia in cui i due protagonisti si scambiano, e i confini tra due dimensioni spazio/temporali simili ma non uguali sono davvero irrisorii, può essere o ammirata o odiata. Come per molte altre cose, non è soggetta a mezze misure. Se volete scoprire come i vari segmenti delle storie, e quindi delle vite, si danno la mano e diventano consecutivi, vi consiglio di proseguire. Buona lettura.

Tutte le strade portano a Roma. Non so se vi è mai capitato di perdervi in giro, ma non credo a questo genere di affermazioni. Ho sempre pensato che, se avessi potuto, avrei cambiato questa frase popolare in "Tutte le strade portano ad una vita". La strada dove trovi un bar con un annuncio attaccato fuori quando sei in cerca del tuo primo lavoro; la via con la libreria dove vai a comprare il tuo primo libro, o dove c'è una cartoleria, un negozio di macchine fotografiche, un cinema, una scuola, una casa di riposo. Ogni strada è una variabile sconosciuta che dà come risultato milioni di vite possibili. Ma cosa accade quando si trova una strada dove i sogni non vengono realizzati, ma si infrangono, cadendo miseramente nella polvere?.....A voi lettori il giudizio finale.

Per quei visi belli che al risveglio piangi, come fosse per davvero un addio.
“Le cose più dolci, se divenute ordinarie, perdono il loro grato piacere..." o forse no.
Tra spettri e saké, per rendere un addio più leggero.
[Prima classificata al contest Courage, Honor and Nakamaship di Angelsword e vincitrice dei premi Shakespeare, Piuma d'Inchiostro e Opposizione]

Nove guerrieri raccontati attraverso la loro spada. Più una.
#00 Kodachi. Yukimura Chizuru non era una di loro.
#01 Izumi no Kami Kanesada. E il nuovo capitano della Shinsengumi, Hijikata Toshizou, stentava a credere dove fosse arrivato.
#02 Sekishin Okimitsu. L'aveva persa nel momento stesso in cui era fuggito, in cui aveva mollato, ed era pronto ad accettare le conseguenze.
#03 Kiyomitsu Kaga. "Souji. Cosa hai affrontato?"
#04 Tegarayama Ujishige. Perché solo chi è disposto a combattere è degno di vivere
#05 Sesshu Sumi Ikeda Kijinmaru. Non esiste vittoria.
#06 Kazusanosuke Kaneshige. Era il loro regalo d'addio
#07 Kofuzumi Okitomo. Era un guerriero dotato e un uomo famoso. Almeno a Shimabara.
# 08 Nagasone Kotetsu. "E come ne siete entrato in possesso? È leggendaria!"
# 09 Daiji-giri Yasutsuna. Drago uccide Drago. Per potere, per invidia.

Un omaggio a un grande capitano.
Spero vi piaccia e fatemi sapere.