“Smettila di ripetere quella dannata parola, Bilinski!”, latrò Derek, minaccioso, sporgendo il mento esageratamente in avanti, come se avesse un pugno cacciato nella bocca, mentre raddoppiava lì dove non ce n’era assolutamente bisogno il suono ski.
Stiles lo fissò intensamente, perso nel movimento della sua mascella squadrata, larga e spessa di barba fosca. Con le dita si sprimacciò le palpebre: “Quale parola? Pene?”, borbottò, grattandosi poi la punta del naso lentigginoso, mentre alzava allusivamente le sopracciglia castane e tanto sottili da sembrare depilate.
“Ma cos’hai: un’ossessione per il pene?! Intendevo scientificamente”, sbottò Derek, esasperato mentre alzava gli occhi verdissimi al soffitto.
“Mi piace il pene”, gli rispose Stiles, guardandolo quasi di soppiatto, con un’inflessione più che maliziosa nella voce e non del tutto involontaria.
“Lo so che ti piace il pene”, disse Derek, con una leggera pausa, facendo una di quelle sue smorfie dinamiche, non completamente irritate od indignate, benché vicinissime ad esserlo, ma anche semplicemente dinamiche, di quando voleva caricare le parole di un significato violento. “Non c’è uomo o mostro o divinità in questa microscopica città che non ne sia al corrente, non che tu sappia tenere una cosa per te stesso”.

[Storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
Stiles entra nella palestra del campus sentendo la voce di Scott che quella mattina al telefono gli ha detto: «Mantieniti allenato anche se siamo lontani, mi raccomando!»
[…]
«Oh» sorride lei, «puoi comunque andare da uno dei nostri istruttori e fare la tua scheda di ingresso.»
Stiles si dirige verso la porta con su scritto Staff. Una voce gli dice di entrare e «Ciao, sono qui per la scheda di ingresso.»
Il ragazzo si presenta. Si chiama Thomas, lo fa accomodare assicurandogli che non ci metterà tanto. È in quel momento che nota un'altra persona di spalle, perché parla. «Tom, va pure, ci penso io.»
«Grazie, devo davvero scappare. Ci vediamo in sala!» saluta.
In quel momento l'altro ragazzo si gira.
«Porca puttana! Derek!»
Stiles quasi cade dalla sedia per lo shock. Non vede Derek da quattro anni e mezzo e ora se lo ritrova in palestra come…
«Tu lavori qui? Sei un personal trainer? Seriamente?»
«Ciao, Stiles. Sì, è il mio lavoro.»

[Storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
«Stiles, per la miseria, dimmi cosa sta succedendo perché la tua ansia mi sta intossicando.»
«Cosa sai di mia mamma?» chiede Stiles.
«Non molto, Scott mi ha solo detto che è malata, ma non ho voluto sapere niente di più.»
«Perché?»
«Non sono affari miei.»
«Giusto» sussurra Stiles. «Comunque ha il cancro e procede velocemente, troppo.»
«Mi dispiace.»
«Si sta sottoponendo ancora alle chemio ma ormai non c’è più niente che possiamo fare.»
«Spero che tu non mi stia chiedendo di darle il morso.»
«No, non lo farei mai. So che ti senti ancora in colpa per quello che è successo a Boyd e ad Erica. E poi Deaton ha detto che morirebbe comunque.»
«Se cerchi qualcuno con cui sfogarti, temo di essere la persona meno adatta» gli dice.
Un’ondata di imbarazzo invade la cucina. «N-non è quello il motivo per cui sono qui.»
«Hai bisogno di soldi?» tenta ancora.
«No, no. Non potrei mai chiederti questo.»Stiles prende un profondo respiro. «Hodettoamammachetuseiilmiofidanzato» dice tutto in un fiato.
«Tu cosa?» urla Derek incredulo.
«Io... non so come sia successo, okay? Stavamo parlando e mi ha chiesto se mi piacesse qualcuno e...»

[Sterek - AU!Hogwarts] [Ravenclaw!Stiles - Derek!Slytherin]
Derek Hale si era sempre definito una persona razionale.
Pianificava le sue giornate nel modo più dettagliato possibile, seguiva orari così precisi e definiti da essere quasi maniacali e odiava più di ogni altra cosa la confusione.
Il suo momento preferito ad Hogwarts era senza dubbio quello in cui il professor Lumacorno, capo della sua casa, Serpeverde, distribuiva loro gli orari delle lezioni, intorno ai quali avrebbe potuto cominciare a programmare perfettamente la sua vita, un orologio ben oliato e perfettamente funzionante.
[…]
Se Derek avesse voluto trovare una persona diametralmente opposta a lui, avrebbe senza dubbio scelto Stiles Stilinski. Non che lo conoscesse bene, sapeva solo che era al sesto anno, prefetto Corvonero, e che camminava sempre in un modo scomposto che gli dava ai nervi, che era perennemente in ritardo e che non faceva altro che combinare disastri, sempre e comunque.

Peter chiama Derek in piena crisi isterica. Gli affida le sue ultime volontà poi riattacca. Derek subito si mette alla guida preoccupato per la sicurezza di Beacon Hills. Qualunque cosa abbia in mente suo zio non è una cosa buona.
Stiles non sa come ma finisce in mezzo alla solita faida famigliare degli Hale.

Da quanto l'ultima minaccia è stata scacciata Beacon Hills sembra aver ritrovato la sua tranquillità, senza ombre pronte ad oscurarla, ma per Stiles tutto è cambiato. Dalla scoperta di un mondo sovrannaturale, ad una relazione clandestina con un certo Alpha nata in un momento inaspettato, ma una sera durante una particolare ricerca nota del materiale che non si aspettava di trovare: qualcuno ha registrato i loro incontri ed ora sono tutti online.
[Storia di oOBlackRavenOo - Fanmix e Banner di Nykyo]
[Sterek | post stagione 2]

Derek incontra una strega. Ci litiga e ovviamente viene punito. Ci mette un pò a capire come e ancor di più a capire come risolvere la cosa.
Stiles è il primo che ci arriva, ma è troppo terrorizzato per parlare.
Come finiranno le cose tra i due? Chi sottometterà chi?

Stiles è finalmente libero dal nogitsune, ma Derek non si fida a lasciarlo solo e preoccupato che possano esserci ancora sgradevoli sorprese, lo controllo a distanza. Una notte, però, Stiles si accorge della sua presenza fuori dalla finestra e lo fa entrare in camera. E se la quarta, quinta e sesta serie non esistessero ed il vero finale fosse dopo la terza?

Era stato un anno difficile...
Le morti di Erica, Boyd, Allison e Aiden avevano lasciato il segno, colpendo ciascuno in maniera diversa, ma con risultati simili.
Scott aveva scoperto di essere il True Alpha, ma non si sentiva all’altezza del titolo.
Kira era la nuova arrivata nel Branco e non era ancora riuscita a integrarsi.
Stiles viveva divorato dal rimorso, ritenendosi responsabile della morte di Allison.
Isaac si era scoperto attratto da Scott e, non sapendo come gestire la cosa, era tornato a vivere con Derek.
Derek ovviamente si sentiva responsabile per tutto.
Lydia soffriva ogni giorno per la perdita dell’amica, però era quella più pratica e si preoccupava nel vedere il Branco sgretolarsi davanti ai suoi occhi. Così aveva deciso di prendere la situazione in mano: era andata da Peter e gli aveva chiesto il suo aiuto per trovare una soluzione.
Un fine settimana condividendo gli stessi spazi avrebbe smosso le acque, se in bene o in male lo avrebbero scoperto solo dopo quarantott’ore. Lydia aveva messo a disposizione la sua casa, dispersa tra le montagne.
Partecipa alla terza edizione del Teen Wolf Big Bang Italia.
Storia di pampu.
Grafica di Eloriee.

Una storia piena di empatia per i maschi, soprattutto quelli privi di potere, senza voce se non quella della violenza.
"Sai una cosa, Stiles? Puzzi di vomito. È meglio che ti sciacqui la bocca" Quanto odio nella sua voce! Sembrava che il volto avesse mutato forma, adesso era quello triangolare di un cobra. Con un gesto rude, Derek gli si appoggiò dietro, inchiodandolo contro il bordo duro del lavandino, e riempì di acqua fredda una tazza di plastica rosa fucsia che aveva preso dal davanzale, forse Laura vi teneva lo spazzolino da denti. L'orlo era incrostato di rossetto, ma quando Derek glielo avvicinò alla labbra non si ritrasse schifato, come un bambino diligente che spera di evitare la punizione si sciacquò obbediente per poi sputare l'acqua sporca nel lavandino. Dalla bocca gli colava sangue, misto a saliva e ad acqua tiepida. Chiuse gli occhi e appoggiò la fronte sul lavandino, voleva scivolare nel sonno e dormire sullo sporco pavimento di linoleum, ma Derek lo scrollò di nuovo. "Dannazione! Ho detto di no!" lo sgridò.

Era la notte di Natale ed avevo appena concluso il mio turno da infermiere in ospedale. Camminavo veloce tra le vie illuminate della città, stringendomi nel cappotto in cerca di riparo dal rigido freddo mentre parlavo a telefono con mia sorella.
«No Cora, non ho voglia di venire lì.»
«Ma Der è Natale. Sai che non ti fa bene stare da solo.»
«Cora sto bene, davvero. Voglio solo fare una doccia e dormire fino a dopo domani.»
«Ma Ben ci teneva a provare il suo nuovo slittino con te.»
«Usare mio nipote per convincermi a venire da voi è una mossa scorretta. Digli che il prossimo giorno che sono a riposo lo proveremo.»
«Va bene. Buon Natale fratellone!»
«Buon Natale anche a te, a Ben e anche ad Isaac.»
Mentre chiudevo la chiamata un tonfo attirò la mia attenzione. Mi voltai e vidi una figura reggersi a fatica contro un cassonetto. Stava chiaramente cercando di restare in piedi. Mi avvicinai cauto e lo guardai. Era un ragazzo molto giovane, dai lineamenti delicati ma completamente ricoperto di lividi, dal labbro spaccato usciva del sangue rosso scarlatto che contrastava nettamente con la sua carnagione pallida.
«Ehi ragazzino, tutto bene?»

«Tre settimane», dice Derek.
«Non voglio comunque», dice Stiles.
«Ti pagherò», dice Derek, e questo… questo cattura l’interesse del ragazzo. L’Antiquariato di Alf potrebbe essere anche un buon lavoro, ma non è uno di quelli dalla paga alta, e metà delle sue tasse scolastiche sono pagate dagli aiuti finanziari, quindi…
«Di quanto», chiede il castano, «stiamo parlando, qui? Perché conosco la tua famiglia, amico. E potrebbe essere un bel po’ imbarazzante, dopo».
«La mia famiglia pensa che tu sia una sorta di fottuto dono al Mondo», brontola il lupo, come se fosse geloso. «Probabilmente saranno arrabbiati con me quando romperemo, quindi non preoccuparti. Cinquecento dollari».
«Mille», dice Stiles, perché a fanculo l’etica. E poi, la famiglia Hale è ricca. Derek può permetterselo.
Oppure, quella dove l’incendio dagli Hale non è mai accaduto, Laura è una sorella ficcanaso, Derek è disperato e Stiles è l’unico che può aiutarlo.
TRADUZIONE!

[STEREK!]
I pensieri avevano continuato a sopraffarlo, annegandolo con ondate di ricordi e fantasie sempre più imponenti fino a quando non si era deciso che non valeva la pena continuare a provare.
Maledizione, maledizione, maledizione!
A lui, a Scott, al branco.
A Derek Hale.

Dean è un istruttore di fitness. Castiel si iscrive nella palestra dove insegna.

Stiles è uno studente all'ultimo anno del college che studia per dare la sua tesi in Criminologia, ha una bella famiglia, diversi amici che lo sostengono e non potrebbe chiedere di meglio ...ma ha un problema, quando un giorno si prende una cotta per uno dei ragazzi che frequenta il caffè dove lavora, senza mai averci parlato. E mai ci parlerà, o almeno è questa la sua convinzione quando una sera non se lo ritrova proprio davanti alla porta.
[Fanfic partecipante al The Path of Your Pack Contest indetto da BlackIceCrystal]
[Sterek | AU]