[Anime/manga inventati]
Uno studente universitario in cerca di un impiego per dimostrare di esser qualcuno. Un datore di lavoro pieno di sé e troppo libertino. Un ragazzo buono come il pane in cerca del vero amore e un altro alla disperata ricerca della propria identità. Un imprenditore bloccato dai rimpianti del suo passato. Un avvocato che pensa solo alla sua carriera, dimenticandosi della famiglia che si porta a carico. 
Sei elementi, legati da un filo tanto sottile quanto indissolubile, vivono sotto lo stesso cielo di Tokyo, percorrendo strade che nemmeno loro si sarebbero mai aspettati di intraprendere.
Dal capitolo 15:
Il fondo, Fujiwara Yoshiyuki, volle proprio toccarlo. Fu così che mise in moto tutti i meccanismi del proprio corpo per girarsi finché non gli furono ben visibili corti ciuffi corvini e due bellissimi ed inquietanti occhi ametista che caddero su di lui, ma che non subirono alcun mutamento.
Yoshiyuki spalancò la bocca ma da essa non vi uscì alcun suono, anche perché, se fosse successo, solo otto lettere sarebbero risuonate nelle sue corde vocali.
Amore mio.
[Work in Progress]

Ichigo e Grimmjow erano nemici quando erano giovani. Sono nemici anche durante le superiori, ma attraverso rivelazioni su loro stessi si avvicinano sempre di più fino ad innamorarsi. Una storia di odio che diventa amicizia che diventa amore, due persone che sembrano scontrarsi ancora e ancora nonostante l'odio e la violenza li separino, e qualcosa che non muore mai, non importa quanto la gente tenti di sopprimerlo.
Note: questa fanfiction è stata tradotta dall'inglese. Di conseguenza tutti i crediti vanno a quixotomy, ossia l'autrice originale.

Ichigo non sta avendo mota fortuna nel trovare un ragazzo decente da quando ha ammesso di essere gay. Renji lo introduce in un sito di incontri e, dopo una serie di appuntamenti disastrosi, è deciso a lasciare perdere. Ed è qui che entra in scena Grimmjow Jaegerjaques.
Fanfiction tradotta.

L’anniversario di una morte, di un addio ancora non accettato.
Sentiva le lacrime calpestargli il cuore lacerato; un ricordo, solo un ricordo. Sua madre.
Gli mancava dannatamente troppo, sentiva quel vuoto dentro la sua anima spaccargli completamente le membra. Impugnava forte la sua Zangetsu, come se si aggrappasse alla sua anima, come se cercasse una consolazione.
Poteva sentire forte il suo calore, sapeva che la sua Zanpakutò sarebbe rimasta sempre con lui, anche in quei momenti troppo difficili. Non era ancora riuscito ad accettare il suo triste addio.
Si appoggiò ad un muro lungo un vicolo nascosto della Soul Society, prendendo a pugni il grezzo cemento, facendo sanguinare le sue mani.
Il primo anno che non sarebbe andato a trovarla nel suo triste attuale letto, nella sua fredda tomba. Fissava quel rosso colare fino per terra, solleticandogli le dita; chiuse di scatto la mano, come se volesse acchiappare qualcosa, forse semplicemente un ricordo, che sperava non sarebbe mai fuggito.
Quelle maledette lacrime non cessavano, quelle cazzo di lacrime amare fuoriuscivano sempre più tempestose.
Aveva giurato a se stesso che sarebbe riuscito a rialzarsi...

Salve Popolo.
Eccomi quì con un non tanto breve delirio.
Provate ad immaginare 2 psicopatiche con seri problemi mentali, un gruppo di uke che non ammettono di esserlo, deliri, vodka, sesso, yaoi, yuri... e molto altro.
Mischiate il tutto ed aggiungete un briciolo di nonsense.
Buona Lettura.
Non somministrare al di sotto dei 13 anni.