Ma dannazione, é un Tassorosso, non ci sta provando, é solo un ingenuo ragazzino, e Zayn deve smetterla di fantasticare su ogni essere maschile che incontra.
Hogwarts!AU, scritta per la “Hogwarts Week”.

Harry non é un bravo ragazzo.
Magari é non proprio l'antitesi del principe azzurro — di certo non così terribile come lo dipingono certe volte — ma non é il ragazzo che vorresti portare a cena dai tuoi.
É malizioso, inopportuno, inappropriato, rumoroso e spesso scomodo.
E Louis più che il suo ragazzo si sente il suo babysitter, a volte.
Soprattutto quando lo deve tirare fuori dai casini perché mormora «pussy» in diretta nazionale, quando deve far sparire le foto in cui é nudo in bagno, quando sorride per troppo tempo alla barista ignara fino all'ultimo che non ha intenzione di portarsela a letto, lei comunque non ha gli attributi giusti per soddisfarlo.
Un giorno, probabilmente in seguito a una di queste occasioni, Liam si é portato una mano alla fronte e con fare melodrammatico ha urlato: “Ma questo non è un ragazzo! È il figlio del Demonio, o suo nipote!”
Louis non é mai stato più d'accordo con Liam. Quel ragazzo ha sempre ragione, anche quando non vorrebbe.

Un tempo, il fatto che Liam fosse un ragazzo ingenuo e innocente non gli dispiaceva affatto.
Il sorriso sempre sincero e timido sulle sue labbra gli faceva venir voglia di abbracciarlo, e la sua genuina preoccupazione per ogni piccolezza era decisamente adorabile.
Non sa cosa esattamente sia scattato in lui dopo mesi e mesi di convivenza, fatto sta che ha iniziato a stufarsi.

Louis ogni mattina potrebbe eseguire gli stessi, identici movimenti ad occhi chiusi e nell'ordine giusto senza sbagliare i tempi di un secondo.
Attraversa lentamente la sua isola in lungo e in largo accompagnato dalla fredda e bianca luce mattutina, svegliandosi passo dopo passo.

A tutti i bambini vengono insegnate certe lezioni da piccoli che, puntualmente, essi decidono di ignorare.
Anne, intuendo la natura del figlio fin dalla tenera età, non faceva che ripetergli che non bisognava giocare col fuoco.
Ovviamente, Harry decise che non gliene sarebbe importato niente di bruciarsi.
Liam gli prende una mano come per confortarlo, ma Louis la ritrae incurante.
Si chiede perché tutti siano convinti di poterlo aiutare, quando lui non é più un bambino e ha tutto sotto controllo.
O almeno lo spera.

Sono sdraiti sul prato, le dita intrecciate, gli occhi rivolti al cielo terso.
Louis alza un sopracciglio perplesso, guardando Harry senza capire se sta scherzando o no. Quando vede che il viso dell'altro é privo del solito cipiglio giocoso che prende quando non é serio, intuisce che per una volta gli sta ponendo una domanda sincera.
«Sei sdolcinato e mi fai venire il diabete, Boo.»
«Si chiama romanticismo.»
«Si chiamano carie quelle che mi stanno per venire.»
«Immaturo.»
«Smielato.»

Cosa lo abbia spinto a portarlo nel bagno del locale non gli é chiaro, forse é la paura (il che é ambiguo), forse é qualcosa di simile all'amore, forse sono solo solitudine e euforia in una strana e imbarazzante soluzione.
Louis lo guarda confuso, anche se sa già cosa aspettarsi, e non fa una piega quando Harry posa le labbra sulle sue con forza e determinazione.
Inizialmente risponde al bacio ma improvvisamente posa una mano sul petto dell'altro e lo spinge via, ma lui non demorde e inizia a lasciare una scia di baci che sanno di fragola dalla mascella alla clavicola.
«No Harry, no, ti prego, ti prego, fermati,» la nota disperazione nella sua voce interrompe il più giovane, che lo fissa implorante.
Louis gli prende il viso tra le mani, gli occhi gli si inumidiscono e non riesce a pensare ad altro che a quelle labbra e a quanto vorrebbe averle ancora, e a quanto invece non dovrebbe.
Liam sa sempre tutto senza bisogno di chiedere, e risolve sempre tutto senza bisogno di avvisare.
Louis spera che anche questa volta possa essere così, ma nel profondo sa che questa volta non andrà come le altre.

«Devi solo chiedere.»
«Perdonami.»
Double drabble sulla coppia Philip/Serena, sui primi istanti di Philip dopo il bacio.

Era tornato dal Manor con il grigio negli occhi.
Non con il rosso delle decorazioni, non con il bianco della neve, non con il verde degli alberi.
Dentro aveva solo il grigio delle grandi e fredde stanze di casa Malfoy, e di un altro Natale passato tra ricevimenti di gala e scuse dei suoi genitore che erano «davvero dispiaciuti di tutto questo via vai, tesoro, ma é necessario per mantenere il nostro buon nome».
Scorpius aspettava.
Non sapeva neanche lui cosa, ma riconosceva il bisogno di un qualche particolare che spezzasse quella monotonia e rendesse quel ritorno a scuola degno di essere ricordato.
Aspettava, seduto su un divanetto di pelle, con le gambe accavallate e le palpebre pesanti.

Che la speranza sia l'ultima a morire non é esatto: che la speranza aiuti a non morire é invece sicuro.

«La piovra gigante ci mangerà. Vive.»
«Oh Rose, smettila! Ho letto che il bagno di notte é terapeutico per le coppie in difficoltà.»
«Zio Harry ci ucciderà se qualcuno ci vede.»
«Io ti ucciderò prima se non entri nell'acqua subito!»
Tributo al Femslash Day (maratona organizzata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest).

Caterina fissava da dieci minuti quella scatola con lucchetto, quasi come se si aspettasse di sentirla parlare.
Non voleva aprirla, no, anche se ne ricordava esattamente il contenuto.
No, non l'avrebbe aperta.
No, non l'avrebbe gettata nella spazzatura come aveva fatto l'altra con lei.
Nonostante tutto, non sarebbe riuscita a dimenticare.
Tributo al Femslash Day (maratona organizzata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest).

Rose Weasly odiava Lily Potter.
Odiava la sua corta zazzera rossa, che la mattina a colazione era come un pugno in un occhio.
Odiava i suoi anfibi babbani che il nonno le aveva regalato, odiava i suoi vestiti da maschiaccio.
Lily Potter amava Rose Weasly.
Amava il modo in cui le sue labbra si incurvavano deliziosamente quando metteva su il broncio, di solito in risposta a una delle sue battute.
Amava il fatto che non si accorgesse di essere terribilmente carina dentro ai vestiti sformati dei cugini, e amava la noncuranza con cui sopportava ogni critica.
Tributo al Femslash Day (maratona organizzata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest).

Tante volte aveva sognato di affatturarlo in modo che smettesse di cigolare rumorosamente ad ogni respiro e ad ogni movimento della compagna.
Tante volte aveva desiderato saltarci sopra con tanta forza da sfondarlo, e mettere fine a quell'interminabile agonia che durava dal primo anno.
Tante volte si era ricordata di quanto quel letto fosse importante per lei, di quanto le ricordasse con quel cigolio di avere la ragazza al suo fianco, ogni notte, e di essere un po' meno sola.
Tributo al Femslash Day (maratona organizzata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest).

«Oh, smettila di farne un dramma: ti ho chiesto di uscire, non di andare a scalare l'Everest!», anche se di drammi non si era vista l'ombra.
Finalmente, Daphne riemerse dalla nuvola di smalto in cui era immersa e distese le labbra lentamente, millimetro per millimetro, finché Pansy riconobbe quello che le era spuntato in faccia come un sorriso. Si, decisamente era un sorriso, e anche di considerevoli dimensioni.
Tributo al Femslash Day (maratona organizzata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest).