"(...) Stiamo registrando per ricordarvi di rimanere così. Insieme. E innamorati. Perchè io lo sono, di quest'uomo dietro di me che mi osserva curioso mentre parlo ad una videocamera. (Spero che dopo tanti anni abbia finalmente imparato ad usarla!)" (...)

1.Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
Siccome ho deciso di andare sul canon, e onestamente non mi venivano in mente dieci pairing diversi, ho deciso di scrivere due drabble per coppia. Di seguito:
1. Captainswan
2. Snowing
3. Rumbelle
4. Outlawqueen
5. Swanfire
Enjoy! xx

Una parte di lui avrebbe voluto essere arrabbiata con lei. Perchè non glielo aveva detto. Perchè per farlo, aveva aspettato di andare via e lasciarlo da solo.
Ma la verità era che più di tanto, alla fine, non gli importava.

L'urlo di Mary Margaret squarciò l'aria nella piccola stanza. David la fissava in silenzio, Emma fece un passo indietro istintivamente. Era raro vederla in quel modo.
"Io-"
"Ho bisogno d'aria." E senza guardare negli occhi di nessuno, uscì a passi svelti di casa, chiudendo la porta dietro di se.

- Non mi dire, diventavo brutta e con i punticci e cominciavo a parlare come la strega di Biancaneve.
- Tu non potresti mai diventare brutta. - mormorò la più piccola contro il suo collo.
- Allora mangiavo carne davanti a te.
- Tu la mangi davanti a me.
- Si, ma in questo caso riempivo il frigo solo di carne e impregnavo la casa di odore di brace e salsa barbeque.

Era come se tutto quello che aveva fatto, detto, mentre era vittima dell'oscurità, fosse arrivatole addosso come un macigno, facendola sentire tremendamente... Sporca.

Sono passati due anni dalla "morte" della Malvagia Strega dell'Ovest. Ora è tornata... Per sempre?

Dalla prima One Shot:
"Singhiozzò. Aprì gli occhi, sentendo che finalmente l'autobus si era fermato. Senza togliersi le cuffiette scese di corsa dal veicolo e gettò la bottiglia ormai vuota nel primo cestino. Corse. Corse per tornare a casa."
Questa vuole essere una semplice raccolta di One shot senza neanche troppe pretese. Sei mini storie basate su sei canzoni di Ed Sheeran che ho scelto dalla mia playlist. Le ho scelte semplicemente premendo "Play". Da qui il titolo.
Buona Lettura!

Questo è un progetto probabilmente fin troppo ambizioso per una come me, ma spero di non lasciarvi con l'amaro in bocca. L'ho chiamato Progetto Fangleection, e il mio obbiettivo è quello di "provare" (con l'aiuto di altri, si intende, e anche del vostro) a riscrivere la storia di Glee dal principio. Non cambierà moltissimo, molte cose vi sembrerà di averle già viste, altre vi sembreranno totalmente diverse, ma quello che spero di riuscire a fare e di trovare una soluzione ai tanti "buchi" nella trama di questa serie che, a più di 4 mesi dall'ultima puntata, mi ha lasciato un vuoto incolmabile.
Con la gentile partecipazione di @inhibernation_ che mi aiuta nella stesura e mi fa da beta, (e soprattutto pretende di sapere qualcosa prima che la pubblichi), vi auguro una buona lettura.
Spero vi piaccia.

è facile che un avvenimento porti l'oscurità nelle vite delle persone. Gli esseri umani sono creature deboli, e le possibilità di allontanarli dai loro affetti e dai loro cari sono varie e disparate. Soltanto l'amore è capace di riportare quelle persone ad essere come prima. Forse non uguali a prima, forse non meglio, ma lentamente, un pezzo alla volta, tutto si può ritrovare e ricostruire. Nonostante tutto, l'addio all'amore non è mai veramente definitivo.

Dave accanto a lui, sorrideva cortese verso Kurt che aveva appena lasciato la sedia, si era voltato e stava andando via.
- Scusatemi, devo andare un attimo in bagno.
E lo lasciò andare.

E scusami se non mi sono mai curato del mondo sotto di noi: ma conviviamo con le stelle, e nient’altro ha mai contato se non noi due.

“Pinky promise?” le chiesi alzando il mignolo.
“Pinky promise” mi rispose, e facemmo il patto dell’amicizia.
Un patto che sarebbe rimasto intoccato per anni. Che lo è ancora.

We had joy we had fun, we had seasons in the sun, but the hills that we climbed, were just seasons out of time (…)

Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.