Una volta rinfrescatasi la gola, il suo sguardo si puntava immancabilmente di fronte a sé, cercandola.
Cercando lei che lo aspettava, sorridente e innamorata, dall’altra parte dello spiazzo.

Aveva sempre sospettato che fra quei due ci fosse qualcosa e che "gli affari" di cui discutevano prevedessero molto più contatto di quello che si poteva ingenuamente pensare.
Ma da lì a farlo in quella camera, neanche chiusa a chiave, ne passava!
Chiunque sarebbe potuto entrare, in qualunque momento, proprio come stava per fare lei, per servire il the.

La colazione è il pasto più importante della giornata.
E Violet lo sa bene.
*Fan Fiction partecipante al SaViolet’s Day*

Chiudo gli occhi inspirando a pieni polmoni.
Il tuo odore di tabacco e spezie è già una droga per me.
Le tue mani e le tue labbra impregnate di nicotina.
Sarebbe così semplice diventarne dipendente.
*Fan Fiction partecipante al SaViolet’s Day*

A ben guardare il vero problema non era tanto sentirsi derisa in generale. Il fatto era che le volte, rare oltretutto, in cui non riusciva a lasciar perdere e si arrabbiava, lui si metteva a sghignazzare ancora più di gusto, come si fa di fronte a una marmocchia che pretende il rispetto di un adulto.
Sì, la trattava proprio come una ragazzina.

Aveva deciso di farle compagnia, sdraiandosi nella direzione opposta a quella di lei, i visi accostati. Erano rimasti così, in silenzio, per un po’ finché Nami non aveva cominciato a parlare, spiegando e mostrando al samurai le stelle, i pianeti e le costellazioni, guidandolo in un mondo affascinante e sconosciuto.

Lanciò l’ennesima occhiata all'orologio.
Per quaranta minuti?! Era in ritardo di quaranta minuti!!!
Ma che si credeva? Non aveva mica tempo da perdere lui! Era il grande capitano Eustass Kidd lui, mica un piratuncolo da strapazzo!
Doveva già ringraziare che fosse ancora lì, quell'idiota di un chirurgo!
Normalmente se ne sarebbe andato dopo quattro di minuti altro che quaranta!

Si rese conto che, forse, avrebbe dovuto insistere perché fosse il capitano di vascello a raggiungerlo sulla Sunny ma, quando il marine gli aveva comunicato che Tashiji aveva bisogno del suo racconto per stilare un rapporto il più possibile corretto e dettagliato, i suoi ormoni erano partiti in quarta, facendolo volteggiare per la stanza e facendogli perdere sangue da naso, mentre ripeteva, senza contegno, che per la bella e dolce Tashiji-chan avrebbe fatto questo e altro.

"Scrivi al passato
Guarda al futuro
Finché da bianco che era
Non sarà nero quel muro"

L’ala ovest. L’ala ovest del castello. Il luogo proibito.
Perché i luoghi proibiti ti hanno sempre attirato. Sono il tuo mezzo per vivere senza limitarti ad esistere.

Sanji finì di lavare, scaricò l’acqua saponata e si girò a fissare il verde, che non distoglieva gli occhi dalle proprie mani, intrecciate sulla superficie di legno.
Aveva perso il controllo della sua lingua e aveva davvero esagerato.
L’aveva ferita!
E ora?! Cosa doveva fare?!
-Chiedile scusa!- intimò il cuoco facendogli sollevare gli occhi.
*Fan Fiction partecipante al PORN DAY ZONAMI*

"Digrignò i denti, al colmo del fastidio.
Quel tizio sarà stato un metro e novanta ed era ben piazzato.
Poteva solo immaginare quanto prezioso ossigeno un soggetto del genere le stesse rubando. Senza contare che non sopportava la tranquillità con cui stava affrontando quella situazione.
Come faceva a stare così calmo quando lei era al limite dell’esasperazione?!
Non che avesse paura degli spazi chiusi o di precipitare.
Ma quell’ascensore era un dannato forno!
Non lo sentiva, lui?!
A giudicare dall’espressione impassibile del suo volto, no!
Anzi, sembrava che stesse dormendo."
*Fan Fiction partecipante al PORN DAY ZONAMI*

Raggiunse la cabina, strascicando i piedi, stanco e rintronato dalla giornata passata in compagnia del resto della Flotta dei Sette.
Più che un organizzato gruppo di pirati, gli era sembrato una manica di fenomeni da baraccone. Lo avevano prosciugato. Non credeva davvero di avere sottratto il cuore a cento pirati per entrare a fare parte del circo.

Si era ritrovato lì, per caso. Al sole era invisibile e solo lei poteva toccarlo.
Non aveva un vero motivo per andarsene. Ma ne aveva uno per restare.
"Sette colori per un fandom [Anime e Manga] Challenge indetta da DoctorChi sul forum di EFP"

La mano continuava a fare su e giù muovendosi sui pettorali e sugli addominali solidi e scolpiti, quasi stesse facendo un giro sulle montagne russe.
-Zoroland!!!-
La voce della piccola Wikka risuonò nella sua testa, facendole quasi sfuggire una risata.