Recensioni per
Cheats
di Columbrina

Questa storia ha ottenuto 78 recensioni.
Positive : 78
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
31/12/12, ore 14:50
Cap. 22:

Non ci speravo più, lo giuro.
Era da tantissimo tempo, almeno 5 anni, che non mi capitava di leggere una long così ben fatta. Penso che questa sia in assoluto la mia prima recensione qua dentro; e te la meriti tutta.
Prima di tutto complimenti per i personaggi. Li trovo assolutamente in character, cosa che non mi accadeva da tempo. Poi mi piace tantissimo anche il modo in cui stai portando avanti il triangolo; anzi, il quadrato sarebbe meglio dire. XD
Mi pare che tu abbia più o meno la mia stessa idea della coppia Cloud/Aeris; e la cosa mi rincuora tantissimo dato che con l'avvento dei vari spin off il fandom (nuovo) ha perso tantissimo del suo valore originale; ossia che, nel gioco originale almeno, non vi è alcuna scelta di tipo romantico. C'è solamente un costante pessimo tempismo e, come dice Tifa al Gold Saucer: "Time is everything". E questi poveri ragazzi, davvero, non riescono mai ad amarsi nel momento giusto. E quando potrebbero niente è come prima.
Inoltre non demordere. Il Mondo è pieno di Clerith; in Giappone soprattutto il divario Cloti e Clerith non è così un grande. Un tempo, all'inizio, i Clerith erano anche più numerosi dei Cloti... La differenza in questo l'ha fatta Crisis Core. Non tanto perché il fandom ha deciso che Cloud stava meglio con Tifa; quanto piuttosto che Aeris stava meglio con Zack (come dargli torto? E' una coppia stupenda). Ma i sentimenti cambiano in base alle esperienze di vita: mutano e crescono. Sarebbe sciocco pensare che Aeris non possa innamorarsi di Cloud perché prima c'era Zack (e poi, nel gioco, chiaramente lei lo ama). Nella tua FF questo lo stai portando avanti benissimo. Ancora complimenti.

Spero di vedere al più presto dei nuovi capitoli. Forza *_*
(Recensione modificata il 09/01/2013 - 08:29 pm)

Recensore Veterano
05/12/12, ore 01:03
Cap. 19:

“Se ci intendessimo allo stesso modo saremmo già finiti a letto insieme, non ti pare?”
[...]
“La tua stessa risposta, Aerith”
Ho adorato questo capitolo. Ci credi che neanch'io ho più altro da dire?

Recensore Veterano
05/12/12, ore 00:40

Ecco, di equilibri precari appunto si parlava: l'arrivo del bambino di Cloud e Tifa coincide con la perdita di quello di Aerith e Zack. Perché, in fondo, vederli tutti e quattro felici allo stesso tempo sarebbe un'utopia. Il destino è beffardo e crudele, no?
Mi piace come rendi il contrasto tra Zack e Cloud, accentuandone le differenze e rendendoli entrambi incredibilmente piacevoli. Cloud nervoso, scontroso, brusco; Zack altruista, così di buon cuore da andare a congratularsi dall'amico pur nel pieno della propria sventura... Un'ottima caratterizzazione davvero. Proseguo mooolto curiosa. :)
(I vantaggi di recuperare le fic in ritardo: si può procedere spediti quando la tensione è al massimo :D)

Recensore Veterano
05/12/12, ore 00:17

Wow. Apprezzo molto il salto temporale, sai? Trovo offra molti spunti in più per lo sviluppo della storia.
Ah, aspetta. Devo un attimo fangirlare a manetta sulla fanart Clerith dello scorso capitolo con il filo rosso del destino che li lega -> ASDGHJKLLAKDLK!
Ok, mi ricompongo. Sto andando abbastanza spedita perché sono presa dalla trama, quindi sto badando poco alla forma. Cioè, non mi sto segnando ogni inezia che mi viene in mente, ecco. Però ho notato, negli scorsi capitoli, un paio di frasi al presente/passato prossimo in mezzo al contesto al passato remoto. Giusto due di numero, te lo dico per amor di perfezionismo :)
Lo Zerith, comunque, secondo me ti esce molto bene, nonostante non sia una delle tue coppie preferite: la scena con il palloncino mi è piaciuta tanto <3 Ora sono proprio curiosa di vedere come si mettono le cose, procedo ancora un po' (anche se dovrei essere già a dormire, ma pazienza XD)

Recensore Veterano
04/12/12, ore 23:15

Eh, mi devo rimettere in pari. Purtroppo io e le long abbiamo un rapporto tormentato, del tipo che non riesco a seguirle con regolarità, anche quando mi piacciono molto (come in questo caso). Avevo pensato di portarmi avanti con un raid fulmineo di lettura, ma questo capitolo merita una recensione a parte. Adoro il modo in cui hai intrecciato i pensieri di tutti e quattro e gli equilibri fragili che li legano gli uni agli altri. Ci sono alcune frasi che mi piacciono moltissimo e per cui ti faccio i complimenti, come questa: Aerith non avrebbe incontrato Cloud quella sera e viceversa, ma i loro fili si sarebbero comunque intrecciati nei rispettivi pensieri.
E vogliamo parlare della battuta di Zack a Tifa, che non solo condivido io stessa, ma trovo anche molto adatta al personaggio? "Odio essere adulto, perché è un mondo senza fantasia e se ce l’hai ti prendono per pazzo"
Un capitolo bellissimo, forse uno dei meglio riusciti, secondo me. Scusa per la lentezza con cui procedo nella lettura, ma sappi che procedo e, soprattutto, apprezzo :D 

Recensore Veterano
03/12/12, ore 18:55
Cap. 21:

Yup!
Rieccomi a recensire! ^^
Ahhh, la gravidanza sta procedendo bene, di questo sono contenta e anche un pò amareggiata verso Tifa.
Ormai è convinta che la figlia in arrivo abbia riavvicinato del tutto lei e Cloud, ma naturalmente il biondo genio ha in testa Aeris tre volte su quattro!  è_é
Vedendo il titolo ho subito pensato alla canzone della Winehouse, e infatti non mi sbagliavo. Devo dire che non l'ho mai ascoltata con grande entusiasmo, anche se Valerie e Back to Black mi piacciono davvero moltissimo.
In compenso ho sempre adorato il nome, anche italiano, perchè è semplice ( ho idea che con un padre così la sua vita non lo sarà poi molto) ed è delicato senza essere pomposo o ricercato.
Davvero l'ossessione di Cloud rasenta al punto di volerla chiamare a tutti i costi Aeris? Non capisco davvero a cosa possa servire, tranne che ad assecondare ancora di più la sua follia.
La sua vita è un ritratto perfetto, ma lui trova ogni crepa per potersi ulteriormente sotterare con le proprie mani.
Zack e Aeris vanno alla deriva, il brutto è che forse non ne sono nemmeno pienamente consapevoli.
Spero che alla fine sia Valerie, non voglio "Aeris 2: La vendetta".
Aspetto il seguitooooo! ^^

Recensore Veterano
03/12/12, ore 18:36
Cap. 21:

La mia sorellina virtuale si diverte a tormentare Cloud Strife: non bastava averlo piazzato tra due donne che se lo contendono a suon di colpi di scena, ma ci mancava anche la terza. Personalmente credo che sia la più piacevole, perché è già tanto amata dal suo papà anche se ancora non è nata. Oddio, a onor del vero finora non sembra che il ragazzo si sia affezionato all’idea di diventare padre, cosa che poi viene smentita qui. Procediamo per ordine.
Sai, leggendo il capitolo ho avvertito una riduzione della tensione e una maggiore serenità da parte dei personaggi, è come trovarsi nell’attimo in cui la freccia è stata scagliata ma l’arco non è di nuovo teso per scoccarne un’altra. La corda (tecnicamente non so quale sia il suo nome esatto) continua a oscillare, però non è né distesa, né rigida. Insomma, è come il sasso che cade nell’acqua e che diffonde delle onde tutte intorno.
Negli scorsi capitoli eravamo alle prese con una Tifa intenta a sfiorare un ventre ancora piatto e che cercava con tutte le sue forze di avvertire un fremito di vita da parte di ciò che quel prezioso scrigno racchiude. Adesso il pancino si fa più evidente e la presenza del nuovo arrivo è sotto gli occhi di chiunque. In una famiglia equivale al momento della consapevolezza da parte dei suoi membri, in particolar modo del padre.
Anche in casa Fair la situazione si smuove e Aerith torna pian pianino alla vita di tutti i giorni, quella fatta d’impegni, oneri e piccoli piaceri. Quello che sembra meno “guarito” è Zack. I termini che usi, tipo “infangare”, “speranza morta”, “riesumare “ e “forzatura” indicano che per il giovane determinate cose si sono talmente incrinate che, per quanto si possa cercare di riaggiustare i cocci, le crepe sono tutte lì. L’animo di Zack è stato deturpato e le cicatrici, seppur rimarginate, sono sottili linee che lo percorrono in lungo e in largo. E’ come se la magia fosse finita, se Aerith non fosse più la creatura eterea e immune dai dolori terreni, anzi! E’ diventata essa stessa fonte della sua sofferenza.
La coppia CloTi procede come suo solito tra una cosa detta e mille taciute, come se avessero essi stessi paura che , pronunciando le parole esatte per definire la loro felicità, essa possa scomparire. L’immagine di Cloud che confida a Tifa di “sentire” che il nascituro sarà femmina è tenerissima, però, nonostante il momento di intima condivisione, sbuca sempre fuori la seconda donna della sua vita (dico seconda perché, almeno nell’immediato, Tifa ha una certa priorità viste le sue condizioni). Quelle calze rosa mi ricordano il fiore coraggioso di qualche capitolo addietro, quello che la ragazza ha conservato nel libro con la convinzione che fosse di buon auspicio. Nonostante le buone intenzioni di Aerith, tuttavia, quel regalino rosa mi trasmette inquietudine. La trasmette anche a Tifa? Forse è per questo che il suo viso è “rigato di triste gioia”?Oppure quella tristezza è dovuta ad un cameratismo con l’amica quasi perduta che ha dovuto vivere la tremenda esperienza dell’aborto da sola? Presentimento o sensi di colpa? Ed ecco Manila che si gasa perché è curiosa di sapere quando e come si strapperanno i capelli quelle due …
Domanda: Barret è davvero meno entusiasta solo per le motivazioni fornite, oppure prova un pochino di gelosia paterna nei confronti di Tifa?Continuerò a vederlo un affettuoso papone per tutta la vita.
Cid viene assillato dai moniti di Shera per i commenti infelici o perché vorrebbe mettere in cantiere qualcosa? Sai che quando si parla di quei due auguro sempre almeno un parto plurigemellare con coppie XX…
Secondo me Vincent resta ai margini perché ancora traumatizzato dall’esperienza grottesca con quella (buona)donna di Lucrecia. Povero piccolo vampiro spaventato!

“E lui era rigorosamente relegato in fondo alla stanza”.
Ma certo, dove pretendeva di essere? Al centro dell’attenzione? Bah, maschi … Non si rende conto che, nonostante il ruolo marginale che crede di avere, tra tifa e Aerith c’è sempre la sua ombra, come tra lui e la sua compagna c’è sempre quella della fioraia. Forse a Tifa non manca realmente l’amica, è probabile che avverta la nostalgia dei tempi in cui i ruoli di tutti erano ben definiti e non sentiva “minacciata” la sua tranquillità Tutto ciò che ha fatto con Cloud, perfino il concepimento della bimba, è stato frutto della spinta o della presenza della fioraia. Aerith è una sorta di primo motore immobile per quei due e forse neanche se ne rende conto.

“… Stimoli che lo istigavano durante le notti con Tifa”
Che stimoli? E io dove sono mentre tutto ciò accade? Ops, sto divagando …

Secondo la mia mente malata la finalmente raggiunta maggiore reattività da parte di Cloud potrebbe essere interpretata come il suo personalissimo modo per dimostrare l’entusiasmo verso quella piccola vita di cui si sta rendendo lentamente conto essere una specie di sua metà.

“Uno in separata sede e penso si tratti di un affare grosso”. Ecco un piccolo suggerimento da parte della squisita autrice che si dice che a breve avremo un casino mai visto. Com’è diplomatica nel parlare la cara Columbrina, ci fa sapere le cose con un tatto incredibile e quando scoppiano i casini ci ricorda con aria innocente che “lei ce lo avevo detto!” . Anche i Maya faranno così il 21 dicembre?
Ritornando a noi, anche questa volta è Aerith a suggerire di cercare un nome alla piccola. Un nome non è una cosa da poco, accanto al pancione e alle turbe psichiche della gestante è sicuramente l’elemento che concretizza l’esistenza di un altro essere umano. Non si tratta più di un bambino, ma del TUO bambino, tuo e di colei che ami ed è significativo che debba essere un’altra donna a ricordarti dell’esigenza di trovarne uno.
Altro fatto curioso: Aerith definisce Tifa “affaccendata moglie”. E’ una sorta di riconoscimento oppure è casuale?
Un po’ riesco a comprendere l’euforia che colpisce Tifa quando le sue labbra articolano il nome che vorrebbe dare alla sua bimba. A parte che “Valerie” è delizioso, ha un suono elegante e dolce, credo che la ragazza avverta il bisogno di chiudere un po’ con il passato e la sua creatura rappresenta una nuova vita e un cambiamento radicale per chi c’è già. Utilizzare il nome di una persona deceduta o anche solo quello dell’amica implicherebbe un legame con un passato di cui lei vuole sbarazzarsi. Tifa non è un’ingenua, però non si è resa conto che lo scambio di sguardi è un po’ tardivo e che Cloud rompe presto il contatto. L’intesa è effimera e dura quanto un battito di ciglia. Il ragazzo non mostra entusiasmo ma condiscendenza ed è abbastanza atroce. “Quella sufficienza cortese che si rivolge quando non si hanno mezze misure per la felicità: non l’aveva mai vista così smagliante, nella sua esaltazione massima, e non aveva la benché minima intenzione di scalfire quel quadro meraviglioso che si prospettava davanti.” Il ragazzo dovrebbe davvero imparare a esprimersi, manca di capacità comunicative. E’ vero che Tifa sembra comprendere anche quel suo particolare modo di dire le cose in modo tacito, però a volte sarebbe meglio essere chiari e diretti.
Ecco perché questo è il regno degli inganni …
E l’inganno arriva puntuale: “Quella, però, sarebbe potuta essere la seconda occasione per Aerith di chiamarsi Strife”.
Ancora Aerith, ancora in mezzo a loro.

Grazie per questa ennesima splendida dimostrazione di abilità nello scrivere, continui a rendere intricato anche un evento lieto come l’arrivo di un bimbo. Non oso immaginare cosa succederà quando la piccola nascerà.

Un bacione.
Manila.

Recensore Veterano
12/11/12, ore 17:20

Siccome in casa Columbrina l’equità è d’obbligo, ecco qui che abbiamo il capitolo speculare a quello precedente. E che capitolo! Ma procediamo con ordine.
Al pari di Cloud, che cerca un equilibrio interiore affidandosi alla Fenrir, Tifa cerca la pace in cucina, tra gli oggetti che le appartengono e di cui riesce a gestirne il controllo ( cosa che le sfugge in altri ambiti). La mistura di aromi l’abbraccia dandole quel calore che il suo uomo ha dimenticato di darle uscendo di casa. Un po’ di tenerezza le viene data anche dalle fantasticherie intorno a quel bimbo ancora in potenza, ma che già fa palpitare il suo cuore solo pensando che un giorno possa scalciare. Parallelamente, mi è venuta in mente la frase di Aerith, un paio di capitoli fa, con cui spiegava a Cloud la fortuna di poter “sentire” la voce del suo bambino dal Flusso Vitale. Un bimbo tornato al Pianeta, un altro che sta per venire al mondo, un testimone silenziosamente passato, una gioia immensa e una disperazione indescrivibile.
Il discorso sulla complicità tra i bambini è sublime, solo mi chiedo se in Cheats ci sia mai stata tra Tifa e Cloud, oppure si sia trattata dell’illusione costruita sulle macerie di tanti sogni crollati. Cloud ripiega su Tifa perché Aerith sposa un altro, Tifa si aggrappa alla convinzione che la sbandata sia passata.
Lo scorcio Darlene è sempre cosa buona e giusta, e sai quanto io impazzisca per quei due monelli. Quel bacio sulla guancia è sicuramente innocente, però spero che la tua penna incroci la stessa situazione tr qualche anno, quando i tempi saranno maturi.
Ed ecco Zack, un elemento di scompiglio molto, molto piacevole. Francamente la notizia della copia della chiave di casa così, senza chiedere neanche il permesso, mi ha lasciata perplessa. Anche Cloud ha fatto una cosa simile? Non so se è una mia impressione, però suggerisce una certa invadenza del moro in un contesto in cui l’equilibrio è tanto precario. E’ come se invadesse lo spazio vitale degli amici, seppur in modo del tutto genuino, cosa che non capita mai con Cloud. Il biondo è molto più “delicato”, non s’intromette tra Zack e Aerith in modo tanto diretto, non c’è quella gioiosa invadenza. Diciamo che la sua presenza si palesa alla lontana, s’insinua nella vita di coppia come le note di una canzone, è come se fosse una presenza perpetua ma meno fisica.

“O forse sta scopando con Aerith”. Zack è molto diretto anche a parole. Non modera i termini, anzi, sembra usarli sia per colpire se stesso che le persone coinvolte nella faccenda. Suona un po’ come un’accusa e una punizione auto inflitta, nonostante celi il tutto con i suoi irresistibili sorrisi sornioni.

Apriamo velocemente una parentesi.
“Voi, sadiche creature, non siete da meno. Guarda Lucrecia come ha ridotto quel povero Valentine …”
Sai come la penso a riguardo e sai anche che consolerei quel mostriciattolo rosso molto, molto volentieri. Cid ha detto la sua al riguardo, Zack conferma la cosa. Possiamo morire tutti in santa pace. Amen. Chiusa parentesi.

“ “Volevo chiedertelo da un po’, ma non c’è stata mai l’occasione …” O forse troppe occasioni “Come sta Aerith?”
Zack racimolò ogni stimolo pacato incanalato nel suo corpo, pur di non mostrarsi turbato dinanzi a una domanda che rientrava nelle aspettative, ma che lo rese insperabilmente inquieto, perché non aveva mai affrontato di petto la situazione. Il suo volto s’imbrunì e i suoi vividi occhi non trasparivano più quella voglia di vivere, che invece, continuava a brillare di speranza in quelli di Aerith. Questo era dovuto a una mancanza di tatto verso sé stesso, perché prendeva le cose troppo alla leggera, trovandosi poi – dinanzi a situazioni di tanta carica emotiva – con un fascio di nervi a fior di pelle”. Questa frase conferma l’idea che mi ero fatta rispetto allo stato d’animo di Zack. Un po’ come Aerith, non era preparato all’imperfezione che l’aborto ha portato nelle loro vite.

“ … Giornate senza dimensione temporale, imbambolate in un eterno fastello di nembi densi e tormentati da silenzi che sconquassavano la carne, fino a renderla completamente volubile agli sbalzi dettati dalla monotonia”. L’idea contrasta in modo abbastanza evidente con l’immagine dell’orologio che scandisce il passare del tempo, e dell’orologio biologico che impone i suoi ritmi a dispetto della disperazione e della solitudine. Forse quelle giornate senza dimensione temporale possono fare riferimento alla creazione di una nuova bolla, quella dei due sposi , i coniugi Fair, ben diversa da quella Clerith, che serve per proteggere un rapporto d’elezione ad un mondo che non può capirlo. La bolla di questo capitolo designa un legame che si è in un certo qual modo spezzato. Non mi è chiaro se in questo frangente della storia Zack e sua moglie si amino ancora. Aerith si definisce “guarita”, però non si accorge che suo marito si è ammalato.

“Rivolse un sorriso grato a Tifa, che si lusingò enormemente, a giudicare dal vivido colorito che avevano acquisito i suoi occhi, al solo battito di ciglia che intercorreva in un istante di cui nemmeno loro si erano accorti”. Ops. Anzi, OPS! Qui c’è un piccolo cedimento da parte di Tifa, che arrossisce davanti a QUEL sorriso. Povera cara, come biasimarla? Credo che Zack cominci a guardarla con quell’ammirazione che Cloud non le ha mai rivolto. Il moro è molto, molto più carnale, più passionale e Tifa ha le sue grazie e la sua bellezza che non la rendono indifferente agli uomini. Che Dio gliela mandi buona. Il discorso che segue avvalora la mia tesi, Zack non spreca nulla, può e vuole. Adesso spiegami come fa Tifa a resistergli, lo pretendo!!!
La risata che spezza la tensione è anch’essa un modo per dimostrare che “Sono guariti?”. Al contrario del precedente capitolo, qui non ci sono amplessi platonici, ma una buone dose di faccia tosta.

L’entrata in scena di Cloud smorza i toni camerateschi e riporta con se la malinconia, oltre alla luce tenue del tramonto.E’ un caso, quel tramonto al momento dell’incontro tra i due amici? Impressiona il fatto che tutti iano accondiscendenti con i silenzi di Cloud, anche quando gli si rivolgono domande dirette.

Il finale è circolare, ma ugualmente enigmatico. Zack sorride di nascosto come la più misteriosa delle Sfingi, come la cara e dolce Gioconda. Cloud smaschera se stesso consegnando a Tifa l’abitino rosa, suscità un’ilarità amara nell’amico ormai avvolto nell’ombra e non nella luce del tramonto e consegna una verità a Tifa.
“Allora, dov’è il biondo?”
“Ronda di consegne. Mi ha mandato un messaggio”
“O forse sta scopando con Aerith. Se non sbaglio ieri non è tornato a casa e neanch’io sono andato a dormire lì”…

Tesoro, aspetto con ansia il resto e scusami se non sono molto puntuale con le recensioni. Magari ci metto un po’ a scriverle ma sta’ sicura che arrivano sempre.
Ti abbraccio forte.
Bacioni.
Manila.
(Recensione modificata il 13/11/2012 - 12:02 pm)

Recensore Veterano
10/11/12, ore 16:27

Ovvio che Zack sappia dove mettere le mani. Con tutto quel bendidio che Cloud spreca la fantasia è l‘unico metodo per stemperare la voglia reciproca di saltarsi addosso. Mia cara, sono davvero molto soddisfatta. :) Mi commuove la tua gentilezza, Zack e Tifa li conosci meglio tu di chiunque altro, e non scherzo! Dopo tutta quesya tensione sessuale io sarei impazzita, ma tu li mantieni saldi e perfettamente IC E intanto Cloud fa battutine al vetriolo e accetta quelle calzine come dono di un‘amante terribilmente.... sarcastico? Non so, ho avuto l‘impressione. Poi è inutile che sia geloso di Tifa e Zack, lui è il primo ad abbassare la patta! Anche se un Cloud geloso stuzzica sempre l‘immaginazione XD Aahh, e hai inserito un momento Darlene, cosa si vuole di più. dalla vita. Sarò. ripetitiva, ma continua così !

Recensore Veterano
02/11/12, ore 12:33
Cap. 19:

Ecco un esempio di capitolo in cui Manila legge, arriva all’ultimo rigo e dalla sua faccia scompare ogni tipo di espressione. No, non intendo dire che è brutto, semplicemente non mi aspettavo nulla di simile.
Fin dalle prime battute stuzzichi la mia curiosità, perché mi sono sempre chiesta in che modo quei due si siano conosciuto nell’universo di Cheats. L’unico indizio che ci dai è che il legame si è instaurato man mano e non all’improvviso, tipo colpo di fulmine. In continuità con il discorso dell’integrarsi è quello del contatto visivo che non viene mai a mancare: Aerith non perde mai di vista i suoi occhi celesti e sembra accarezzarlo di continuo con i suoi. Non è un semplice osservarsi, ma proprio guardarsi e toccarsi, un contatto che va ben oltre quello tattile. E guardarsi negli occhi significa scoprire l’anima di chi si ha davanti, forse è per questo che si ha l’impressione di maggiore intimità ed è chiarissimo che il loro legame è un particolare incontro di anime.

“Quei pensieri si stavano consumando in un letto sfatto e logoro degli scotti da pagare”
Ritorna il motivo del “letto sfatto”. Forse è una cosa che noto solo io, eppure quello “sfatto” non fa altro che suggerirmi l’ennesimo tentativo di ricostruire un equilibrio fallito. In pratica Aerith e Cloud giacciono sulle rovine dei tentativi falliti, quasi incuranti di cosa ciò potrebbe comportare. Fatto era il letto in cui il ragazzo ha cercato di voltare pagina, lo era anche quello in cui cullava i suoi pensieri verso Aerith mentre Tifa scopriva di aspettare un bambino. Ogni passo avanti viene fatto calpestando macerie di se stessi e dei loro affetti, ma mi chiedo quanto possa essere solido un nuovo palazzo costruito su una base tanto friabile. La scelta dei vocaboli è sublime, come al solito.
Noto anche un sorta di contrapposizione di temperatura, correggimi se sbaglio:
“Erano a bagnomaria in una coltre di pensieri densi e freschi” oppure “Cloud era fin troppo accalorato” , o ancora “ punta gelida del suo naso contro la sua guancia”, un po’ come dire che la situazione si “scalda” e i personaggi trovano refrigerio nei gesti dell’altro.
La scena è molto, molto sensuale, con delle carezze innocenti che nascondono quella che hai giustamente definito “latente bramosia” tra “interminabili fremiti di piacere”, quelli di Aerith, e “borbottii masticati e sgrammaticati”, ovviamente usciti dalla bocca di Cloud. Un vero e proprio amplesso di sensazioni che si mescolano in modo del tutto mentale, l’apoteosi dell’amore platonico ( pensavo ci sarebbe stato un ulteriore passo ma, ovviamente, Columbrina è buona ma non è fessa …).
Continuando sulla stessa riga, abbiamo un Cloud nudo, anzi, messo a nudo, perché non ‘è nulla di peggio che mettersi a piangere per uno come lui. Si è mostrato per quello che è, si sente uno straccio ma Aerith corre il suo soccorso quando glielo fa notare, perché credo che non abbia mai visto nulla di più bello di quelle lacrime che sono uscite proprio da quegli occhi in cui specchiarsi è difficile per chiunque.
Lo scambio di battute suggerisce lo sconfinamento in territori più che proibiti che il dialogo cerca di evitare in tutti i modi. Nessuno dei due è capace di stare al loro posto, ma non è solo una questione fisica, ormai ci sono dentro fino al collo e lo sfiorarsi delle labbra è solo l’estensione di ciò che nella loro testa è ormai già avvenuto. Mi piace la consapevolezza di Cloud rispetto al fatto che in Aerith si trova tutto tranne l’ingenuità, mi da l’impressione di una persona che vuole assaporare un cibo caldo ma senza scottarsi la lingua. La fioraia, dal canto suo, gioca bene con le sue capacità.

“Noi cosa, Strife? Cosa intendi per noi quando parli di me e te?”
“La stessa cosa che intendi tu”
Come il gatto col topo …

“Aerith impiantò il suo sguardo smeraldino ancora più profondamente e penetrantemente nel suo”
Fare l’amore con gli occhi, è proprio il caso di dirlo. E’ inutile cercare di non sconfinare, ormai è troppo tardi, perché anche solo ammettere l’esistenza di un legame speciale significa “tradire”.

“Se ci intendessimo allo stesso modo saremmo già finiti a letto insieme, non ti pare?”
Ci sono già finiti senza rendersene conto. ..E il cappuccio non è rosso a caso, perché Aerith, da buon lupo quale è, certi segni riesce a leggerli meglio di chiunque altro. Sedotta, seduttrice, ormai sono talmente invischiati e mescolati che i ruoli sono del tutto saltati.
Gli occhi cedono il posto all’intreccio di mani, un contatto decisamente più concreto, un abbattimento totale dei famosi confini da non superare. Di nuovo abbiamo “auspicati gemiti, piaceri ininterrotti, e contatti labili”, respiri sul collo, pesi che si sovrappongono, corpi che si attraggono e l’unico vero limite superato restano le mani. L’ultimo gemito di piacere da parte della ragazza e poi la descrizione di un Cloud affaticato, sudato che interrompe il contatto dei corpi e si ritrova seduto e quasi spaventato. Per me è una specie di amplesso platonico, punto.
Il contatto è perso del tutto? Certo che no, perchè gli occhi si cercano di nuovo, quindi le anime si rincontrano nel loro personalissimo spazio chiuso.
Quel “siamo guariti” a mio parere ha una lettura diversa da quel che può sembrare. In una prospettiva diversa lo sono davvero, se teniamo conto che la lontananza, il limitarsi, l’escludersi a vicenda dalla vita dell’altro, il negare di quell’amore avevano come conseguenza uno stato di patologica malinconia. Accettarsi e accettare il legame che li unisce significa guarire, però solo all’interno del loro spazio, perché al di fuori sono belli e fregati.
Gli ultimissimi righi confermano quanto pensavo del letto, quel luogo di cose infrante su cui, ogni volta, si cerca di ricostruire sogni e speranze.
E dagli occhi si ripassa alle mani, perché sono guariti dentro, ma fuori sono irrimediabilmente malati.
Quella bolla comincia a farsi sempre più grande e le pareti si stanno rafforzando …

Sorellina, mi aspettavo un bacio, lo ammetto, ma come al solito sono un’illusa. Il prossimo capitolo potrebbe essere devastante, perché abbiamo lasciato a casa da soli Zack e Tifa, e quei due dell’amore platonico non sanno che farsene. Tuttavia stiamo parlando di te e della tua penna, quindi non do nulla per scontato.
Non vedo l’ora di leggerlo e scusami se il commento è arrivato così tardi.
Ti abbraccio forte e sii buona con me, ho una certa età e mi farai venire un infarto, lo sento!
Bacini.
Manila.

Recensore Veterano
18/10/12, ore 08:56
Cap. 19:

Oh, porcaccia la miseriaccia...
Il titolo mi aveva già fatto drizzare le antennine, ma la cosa era dovuta piuttosto ad un pensiero fack ben radicato nella mia mente.
Sarà possibile vedere un “in the bed 2: la
vendetta?“ :D
Della serie shiny rompe con le sue manie.
Hai ragione ad affermare il non aver parole per descrivere perché, come hai giustamente puntualizzato, il capitolo si commenta fa solo.
Aeris e Cloud sono finalmente assieme, guariti dall‘insicurezza e dai dubbi, ma nonostante abbiano travalicato un limite, si sfiorano con indecisione per confermare a se stessi che andrà. tutto bene, che non hanno fatto nulla di male.
Poveri Tifa e Zack, sempre mazziati e cornuti. Ma chissà perché ho l‘impressione che si rifaranno. XD
Devono, oppure il clerith mi distruggerà T_T
Ora vado, mi raccomando mia cara: aspetto i due mori al varco :)
(Recensione modificata il 18/10/2012 - 06:33 pm)

Recensore Veterano
16/10/12, ore 21:58
Cap. 18:

Ho aspettato con ansia questo capitolo e adesso che è arrivato non trovo le parole giuste per commentarlo.
Iniziamo subito con un elemento simbolico: un orologio, o meglio un ticchettio. Non è la prima volta che lo incontriamo, già nella stanza di Tifa e Cloud questo suono monocorde ha accompagnato le riflessioni del ragazzo, attanagliato dal dubbio e dalla curiosità per la probabile gravidanza della sua donna. Solo che in quel capitolo, il ticchettio dell’orologio era un po’ come un tarlo che scavava nella mente e ricordava che il tempo del periodo di calma stava cessando, in questo caso, invece, avvisa Aerith che ha perso qualcosa di prezioso. Ha perso il suo bambino, l’amore della vita di una donna, ha perso Zack, il suo uomo, ha perso se stessa. Di lancette è fatto anche un orologio biologico che suggerisce che il tempo per disperare deve lasciare spazio a questioni ben più urgenti, prepotenti e insinuanti, che sfuggono ad un desiderio cosciente e che si impongono come il più spietato dei dittatori. Il bisogno di andare avanti e di concepire un’altra vita è più forte di tutto, anche se qui non è esplicitamente detto.
Aerith si trova in una sorta di zona crepuscolare in cui le lancette girano solo per chi è al di fuori di essa. La fioraia si è costruita una bolla tutta sua con cui si protegge da se stessa e da quei sensi di colpa che, suo malgrado, si sono affacciati nel suo animo proprio in concomitanza con la perdita del più prezioso tra i tesori. E non credo che siano rivolti solo a Zack. Se tutti, lei compresa, fossero stati più sinceri, non si sarebbe arrivato a questo. Ed eccoli lì a fare capolino tra le pieghe della notte, quando i nodi arrivano al pettine in modo spontaneo ed è impossibile sfuggire. E’ suggestivo pensare in che modo diverso le ore di buio si prendano cura di Arith e Tifa. Per la prima rappresentano un tormento, per la seconda sono un accogliente giaciglio grazie al quale può abbandonarsi momentaneamente all’oblio.
Il rapporto con Zack nelle prime battute suggerisce un lento e mesto logorio. Si nasconde da suo marito, lo “spia” al buio, gli è grata ma non riesce a farlo entrare nella sua bolla, si crogiola nei sensi di colpa ma non muove un passo verso di lui e neanche lo invita ad avvicinarsi.
“Aerith non era stupida e di lì a poco avrebbe avuto una nuova concezione di sé; non più come peso, piuttosto come un amore relegato.” Amore relegato è per Aerith un ruolo che credo non abbia mai pensato le sarebbe toccato, fino a questo capitolo si è dimostrata una donna abituata a “primeggiare” in un certo senso. Non che desse per scontata la sua centralità, però l’illusione che si era costruita con il matrimonio consisteva proprio nel vederla come essere adorato e Zack come essere adorante. Alla fine hanno perso entrambi.
“Nuovi e nuovi stimoli la rigeneravano ciclicamente fino a renderla completamente euforica, come in un orgasmo di congetture che orbitavano nella follia, rendendola priva di interessi e di ogni articolo della ragione, perché nei punti focali della giornata potevano accadere due eventi singolari: o si sentiva pienamente appagata dai suoi stimoli fino a farne un vero e proprio vacuolo di paranoie oppure si crogiolava in uno spazio senza tempo, completamente incolore e insapore, perché la repressione non aveva alcuno scopo.”Di nuovo torna la ciclicità, questa volta della sofferenza. Così come le lancette dell’orologio tornano al punto di partenza, così ogni buon proposito di Aerith raggiunge un culmine euforico per poi implodere e ripiegarsi su se stesso. E’ la sintesi efficace di quello stato d’animo che prende il nome di depressione (anche se a tratti mi ricorda di più il bipolarismo, ma non sottilizziamo). La ragazza riesce a trovare un appiglio nel confezionare un regalino per un prossimo nascituro, suo, di Tifa o di chissà chi, credo che non sia questo il punto. Piuttosto mi torna in mente l’orologio biologico e l’impetosità degli istinti che ci spingono ad andare avanti. Metaforicamente, la fioraia tesse una nuova tela, un nuovo futuro ancora più intricato del precedente, rosa, quindi tutto al femminile e questo mi suggerisce in un certo senso che i prossimi capitoli saranno decisamente meno leggeri dei precedenti, se di “leggero” si può parlare con Cheats.L’equilibrio precario viene totalmente rotto dall’entrata in scena del lupo cattivo, che tanto cattivo non è visto che sembra aver subito una serie di danni che sono secondi a poco rispetto a quelli dell’amica. Ed è proprio Cloud a farle cadere la matassa di mano, quella che a me è sembrata la tela per un nuovo futuro. No credo sia un caso, sarà sicuramente lui a sconvolgerle nuovamente la vita.

“ Così Aerith raccolse la massa informe dal pavimento – tranne le sue speranze – e riprese a sferruzzare, sotto gli occhi di un lupo agnostico e impassibile”.
Le speranze sono quelle riferite al fatto di poter far tornare le cose come prima? Credo che averlo visto le ha dato la certezza matematica di non essere più in grado di lasciarlo, di far finta di niente, di negare a se stessa che era l’unica persona che ha sperato di vedere su quella soglia.
Aerith esplode senza riuscire a trattenere parole per troppo tempo imbrigliate nella matassa vecchia, quella di cui i fili sono stati spezzati dal destino, dal dolore, dall’illusione. Quelle cose le dice più se stessa che al Cloud, perché probabilmente ha bisogno di ascoltarle, oltre che sentirle.
Mi è piaciuto moltissimo la comparazione tra il ticchettio dell’orologio e il rumore provocato dai ferri da lavoro, perché si assiste al passaggio del testimone da fattori che vanno al di là delle possibilità di chi vive certe situazioni, al fatto di diventare determinante nello svolgersi degli eventi. Da semplici vittime del destino a scrittori autobiografici … Sì, adesso è tutto nelle loro mani.

“Ora potrò sentire anche un’altra voce. Sarà la più bella, dolce, inebriante di tutte le altre … E il Pianeta non sarà più un’accozzaglia recessiva di pianti vani, che attendono solo di essere scongiurati. Io sono fortunata Cloud, perché posso sentire la voce di mio figlio”. Qui mi sono commossa, ma proprio tanto! La dolcezza e la vulnerabilità di Aerith è talmente tangibile che viene voglia di abbracciarla.

Ti confesso che credevo l’avesse baciata e avesse appreso l’ultima confessione direttamente dalle sue labbra, però sarebbe stato troppo scontato, nevvero signorina Columbrina? Eccole lì le lacrime che per troppo tempo sono state trattenute e che, insieme al groviglio di fili, lavno via un passato che non può più sperare di rivivere. Rieccola ripristinata la cara vecchia bolla, anche se credo che questa volta sarà una vera e propria fortezza.
SI salvi chi può!!!

Cara, scusami se sono in ritardo,però sai che vivo in manicomio.
Sta diventando difficile trovare le parole adatte per commentare, Cheats si dimostra essere sempre un passo avanti …
Alla prossima, un bacione!

Recensore Veterano
07/10/12, ore 16:02
Cap. 18:

Povera Aeris...
Desiderava con tutto il cuore questo figlio e l'ha perso. Mi hai toccata davvero quando hai scritto che avrebbe sentito anche la voce di suo figlio dal Lifestream. E' una cosa dolce, ma straziante, ascoltarlo quando non ha avuto la possibilità di usarela sua voce nel mondo dei vivi.
Chiamarla "mamma" e parlarle di ciò che gli stava attorno. Cloud che piange con lei mi ha definitivamente fatto scoppiare. Aeris aveva solo bisogno che qualcuno l'ascoltasse, che piangesse con lei.
Il suo tenersi occupata in quella maniera frenetica è un colpo al cuore, in quel lavoro a maglia vede un futuro che non si è concretizzato per lei.
Credimi, un'altro capitolo che è entrato nella rosa dei preferiti per il carico emozionale dei personaggi, nonostante la mia poca propensione al Clerith.
Aggiorna presto, carissima, ormai sono dipendente da " Cheats" ^^

Recensore Veterano
07/10/12, ore 15:52
Cap. 17:

Mia cara, buongiorno, anzi: buon pomeriggio!
Sì, io ricompaio come un gioco di magia con effetto tardivo, ma il mio computer fidato è in revisionee allora devo arrangiarmi.
Bene, bene. Ed io intendo l'aggiornamento, perchè nella storia le cose sono lungi dall'andare bene.T_T
Dopo aver vissuto uno dei dolori più grandi della sua vita Aeris si è chiusa in un bozzolo di lutto, tenendo a distanza anche suo marito.
Zack non la biasima, le cammina vicino in punta di piedi, le sta lontano per rispetto e un pò perchè non saprebbe da dove cominciare a ricostruire la loro vita. In queste situazioni si viene a creare una stasi che spessao sfocia in pensieri colpevolistici verso l'uno o l'altra, ma non mi pare che sia questo il caso.
Penso siano entrambi in trance, si domandano cosa fare dopo la perdita del bambino, se mai sarà come prima.
A Cloud non va giù che Zack si isoli e non cerchi di confortare Aeris, però la faccenda non è così semplice, e lui e Tifa sembrano sull'orlo di una crisi che non è del tutto loro ma fa parte in maniera indissolubile delle loro vite.
Visto che Zack non fa nulla sarà Cloud ad andare da lei.
Ora voglio vedere il confronto fra Cloud e Aeris e... prepare il fazzoletto, che è meglio T-T

Recensore Veterano
02/10/12, ore 21:29
Cap. 17:

E’ inutile che io ti dica quanto mi dispiace per questa situazione, vero?
Ottobre e l’autunno si insidiano nella vita dei personaggi come il vento dello scorso capitolo. Anzi, questa volta si vede ciò che rimane dopo che il gelo ha soffiato su ogni cosa.
Abbiamo Zack che scappa, che non affronta la situazione, che dice di rispettare il desiderio della moglie di restare sola. Ma siamo proprio sicuri che sia così? A me dà più l’impressione di nascondersi dietro questa scusa per non dover ammettere con se stesso che il suo matrimonio non è proprio così perfetto come appare esteriormente. E’ un po’ come se l’uomo non accettasse la sconfitta infertagli dalla vita, che lo ha ingiustamente punito negandogli quel bimbo che tanto desiderava. E forse, dietro questa perdita, si sfalda quel legame di illusioni che lo ha condotto a sposare Aerith pur consapevole che non fosse del tutto sua.

“E tu potresti aiutarla, Cristo! Invece di stare in giro a scorrazzare senza meta”

Sai che questa frase, lì doc’è stata posizionata ha dell’incredibile? Se non si legge con attenzione si potrebbe tranquillamente intendere che è Cloud che la dice a Zack, oppure che è lo stesso Zack a dirla a Cloud. Effetto voluto? Sembra quasi che i due si passino il testimone …
Ed ecco che arriva Cloud, con la sua rabbia e il suo linguaggio non verbale eloquente come e meglio di mille parole. Un pugno sul tavolo per evitare di pestare l’amico e poi via, lontano da tutto ciò che lo fa soffrite. Anche nel suo caso non è ben chiaro se l’egoismo che manifesta è solo un meccanismo di difesa contro i sensi di colpa per non aver adeguatamente affrontato i nodi del passato che adesso vengono al pettine, oppure è una forma di rabbia che si rivolta contro Zack, colui che quell’amore racchiuso in una bolla glielo ha portato via. Il biondo si è dimostrato dispiaciuto per Aerith, arrabbiato con Zack, ma non ha detto nulla a Tifa se non un rimprovero per la disponibilità che dimostra verso i due amici. Magari se una di quelle notti in cui Tifa cullava se stessa avesse messo lamano sul suo ventre e l’avesse dimostrato l’intenzione di proteggere quella felicità faticosamente ottenuta, probabilmente gli eventi sarebbero andati diversamente. Ma Cloud non è uomo da simili manifestazioni d’affetto, forse perché riesce difficile anche a se stesso credere di aver ottenuto qualcosa di così concreto.

“Il mio migliore amico preferisce allontanarsi dalla moglie trafitta nel petto per non dover camminare sui cocci della loro famiglia perfetta. Semplice, no?”
(…)
“Anche se fosse, dobbiamo stare vicino ad entrambi. So che Aerith non vuole vedere nessuno e non ha tutti i torti. Non hai pensato che anche Zack vuole rispettare questo suo periodo di transizione e sta cercando un diversivo per non dover far soffrire la moglie, versando le lacrime davanti ai suoi occhi. Non hai pensato a questo, eh?”

Sono due punti di vista talmente differenti che davvero diventa difficile trovare un compromesso. Hanno ragione e torto entrambi, solo che nel caso di Tifa sembra esserci seriamente comprensione, mentre Cloud sembra continuare a nascondere la sua stessa vigliaccheria dietro la rabbia che prova per Zack. Sì, vigliaccheria, perché è vero che Aerith non vuole vedere nessuno, però è anche vero che lui non ha neanche tentato di incontrarla. Vuole allontanare l’amico perché, probabilmente gli ricorda le sue colpe, tuttavia teme il dolore della ragazza (oppure io mi sto incasinando e non ci capisco niente, cosa molto probabile).

“No. Io ho cercato solamente di pensare a noi, perché mi sembrava la cosa più giusta. Sei tu quella che una volta ha detto Un ricordo o noi?”
“Aerith e Zack non sono ricordi. Sono più tangibili che mai e mi stupisco come abbia fatto a nascere dentro di me una creatura che è frutto dell’amore. Forse il mio amore vale per due, non ti pare?”

Tifa ha il coltello dalla parte del manico, indubbiamente. E? quella che ha imposto a Cloud una scelta, è quella che riesce ad affrontare la realtà e la concretezza che ne deriva nonostante dovrebbe mantenere le distanze dagli amici, minacce evidenti della sua serenità di coppia, fa presente a Cloud che le sue mancanze. “Forse il mio amore vale per due” sa tanto di rimprovero, magari proprio di quella carezza sul ventre che non è mai arrivata durante la notte per aiutarla a ritrovare la pace.

“Perché se solo entrambi fossero meno egoisti, forse la paranoia non riuscirebbe a glissarli entrambi sempre a un passo dalla serenità”
Questa è sublime, qui si cela la chiave del loro rapporto, insieme a quell’incapacità di versare le lacrime che trattengono e che vedrebbero avvicinandosi di un passo. In questo momento manca la comprensione da ambo le parti e Cloud preferisce la su Fenrir ad un chiarimento. Adesso sono entrambi vittime e carnefici, anche se credo che faranno di loro stessi carne da macello più avanti.
E la bolla ricomincia a formarsi grazie al vento gelido di ottobre.


P.S. Scrivere le parole "Manila" e "Saggezza" nella stessa frase è motivo di persecuzione penale, lo sai questo?
Cheats è la storia dei lati oscuri e di quelli in penombra. Non esiste una Aerith santa in assoluto, non esiste uno Zack perennemente scanzonato, Tifa non è solo amore materno e Cloud non è quello pronto a sacrificarsi sempre e comunque per il bene dellìumanità. Le loro sfumature qui vengono illustrate, esaltate, messe a nudo, ed il tuo modo di proporre tutto ciò è crudo e poetico allo stesso tempo. I personali sono tangibili, reali, umani e la loro vita è un gomitolo di fili orssi che si tagliano, si uniscono, si mescolano e si annodano. Sarà un piacere seguirti fino alla fine.
Un bacio, alla prossima.