Recensioni per
Solanum XXIV
di _ivan
Anche in questo caso, una recensione doppia: parte 1 e 2, per ciascun brano. |
Fa piacere leggere qualcuno con il senso dell'umorismo. Hai unito battute salaci e stile scorrevole, documentato al dettaglio, cavandone fuori una dialettica che reputo personale e riconoscibile. |
Ho apprezzato in particolare la durata di questo racconto. Non è diluito. Non la tira per le lunghe. Non è infarcito di furberie di maniera che lo rendano un vuoto esercizio di stile, magari più appetibile, ma meno incisivo. |
Brillante, critica e divertente. |
Davvero interessante, come storia. |
Mi piace come l'hai sistemato, come ti avevo già detto. A parte, naturalmente, quelle due piccole imprecisioni che ti ho già segnalato in altra sede. A mio modo di vedere ha fatto il salto di qualità, dalla prima versione che mi hai mostrato. |
In questa raccolta abbiamo già incontrato altri gruppi. In lite, in disaccordo, in quiete. |
Per Oscar... LOL. Cioè, umorismo nero da divorzio/separazione! Ci piace! Mi ricorda molto quelle storie da sei parole, six-word-stories: non tanto per il numero di parole, quanto per il concetto di lasciar immaginare l'intera vicenda utilizzando poce frasi. Ci vuole arte, per questo. |
Bisogna ammettere che questo punto di vista è una voce fuori dal coro. Attraverso una voce fuori campo, ci viene presentato il rovescio della medaglia, il mondo "visto" da uno degli infetti. |
Era da mesi che facevo pressione ad Ivan affinchè scrivesse un testo con un protagonista zombie. Quando ho letto 'L'infetto' ho subito pensato ad un protagonista malato a causa di un morso o un graffio, poi ho capito che in realtà si stava parlando già dello step successivo e mi sono gasato da morire! A quanto pare dovevo aspettare il tuo avvento. Avrei forse usato uno stile un po' più sobrio e meno carico di virtuosismi, ma è comunque piacevole leggere qualcosa di un po' diverso dagli altri testi in termini di stile. Forse la sua fortuna è che comunque sia breve, e che dunque non possa risultare pesante....ma poi diciamocelo: come si potrebbe mai riempire più d'una pagina con un protagonista zombie che non pensa e non sente niente? Sarebbe umpossibile!!!!! |
Mi piacciono due cose in particolare di questo componimento: che concili la poesia (anche se non è esattamente poesia, quanto piuttosto....una filastrocca rimata) e il tema zombie, e che presenti in realtà due testi in uno, dato che è benissimo leggibile separatamente anche solo la parte in corsivo. E' bello anche il fatto che ci siano elencate delle morti inusuali, come possono essere i gemelli impiccati allo stesso ramo o il panettiere morto suicida nel suo stesso forno. Sono idee molto carine, comlimenti! E' una storia in pieno stile Halloween! |
Sarà la vicinanza di Halloween, ma questa poesia, nella sua brevità, è terrificante. Posso immaginarla scandita da una di quelle bambine da film horror, con la faccina innocente, le vesti imbrattate di sangue e un coltellaccio nascosto dietro la schiena. |
Eccomi di nuovo a recensire (se i miei commenti si possono definire recensioni XD). |
Allora, allora, le poesie sono un campo parecchio complesso...soprattutto per chi, come me, ne capisce ben poco |
Adesso mi ricordo la storia del Solanum! L'avevo letta nel Manuale di Sopravvivenza agli Zombie scritto da Max Brooks. |